Legacy of Magic - Forum di Gioco Forum ufficiale del gdr online Legacy of Magic

Candidatura Akius

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    André_00
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    00 04/12/2019 23:26

    1)
    Nome del pg: Akius
    Razza: Umano
    Livello:4
    2)
    Background:
    L’INIZIO DI TUTTO: Fin da quando era bambina il padre gli aveva raccontato storie su uomini lupo, di altri esseri che popolavano l’Aegard a parte loro umani. Suo padre gli raccontava spesso quelle storie perché incuriosivano la piccola Akius che era cosi ingenua da non capire che quelle storie, che ogni sera il padre gli raccontava, erano tutto tranne che false. Cosi crebbe, inverno dopo inverno, anno dopo anno diventando sempre più scaltra e forte. Gli piaceva correre in mezzo alla foresta, misurarsi in prove di lotta e forza con gli altri bambini del villaggio, non sapeva il perché ma ogni volta che batteva uno di loro provava una strana felicità come una soddisfazione per avergli dimostrato che era lei la più forte in mezzo a tutti loro, che era lei il capo. I genitori tenevano sott'occhio tutto il giorno la bambina come s’è avessero paura di ciò che poteva diventare, come s’è in realtà nascondesse una seconda personalità più violenta e più malvagia della semplice innocente bambina, una seconda personalità che bramava sangue e uccidere tutto ciò che trova di fronte al suo cammino. La piccola Akius cresceva cosi giorno dopo giorno sotto la stretta sorveglianza del padre e della madre che però nascondevano alla piccola bambina un tremendo segreto che avrebbe scoperto in futuro. Akius non era al corrente della maledizione che colpiva da anni i secondi geniti della sua famiglia al loro sedicesimo anno di vita, i genitori avevano deciso di tenere all'oscuro di ciò la bambina volendo vedere s’è la maledizione si sarebbe manifestata oppure no ma non avevano scelta perché la loro era una famiglia maledetta.
    Cosi Akius compi sedici anni e l’incubo, che l’avrebbe perseguitata di lì in avanti, ebbe inizio. Era una bellissima sera e stava fissando le stelle e la luna, una bellissima luna piena coperta dalle nuvole, nella foresta insieme a suo fratello maggiore. Lui a differenza della piccola Akius era forte, non aveva paura di nulla e riusciva a rassicurare tutti tramite le sole parole. Il fratello si allontanò per pochi minuti dalla sorella, gli disse [Sta qua, non allontanarti. Torno subito] Akius obbedì a quell'ordine senza ridire niente, magari non l’avesse fatto, magari invece di stare lì avesse seguito il fratello. Successe tutto così velocemente che nemmeno l’umana sé né accorse; le nuvole scoprirono la luna e subito la ragazza avverti il sangue ribollire nelle vene, non gli era mai capitato prima d’ora di avvertire tale sensazione e non capiva da dove proveniva. In pochi minuti si ritrovò a carponi per terra, i palmi delle mani appoggiate al suolo per sostenere il corpo mentre le dita lentamente si conficcavano nel terreno. Il dolore si fece insopportabile, la ragazza voleva liberarsi dei suoi vestiti come sé fossero essi la causa del dolore, ansimava cercando di respirare e non perdere coscienza. Le mani abbandonarono il terreno, la ragazza si alzò sui ginocchi e non si fece scrupoli a strapparsi i vestiti di dosso, li strappò con una forza che nemmeno lei sapeva di possedere riducendoli a brandelli, rimanendo con poche cose addosso. Il suo viso abbandonò le fattezze umane acquistando quelle animalesche: le orecchie divennero a punta, delle zanne bianche spuntarono al posto dei denti, il viso divenne un muso e la spina dorsale iniziò a scomporsi per poi ricomporsi facendo spazio alla coda. In poco tempo al posto della ragazza, che poco prima fissava il cielo con il fratello, c’era un animale alto e possente: un coyote. Quando la ragazza riprese conoscenza era in mezzo alla foresta, nemmeno lei sapeva come c’era finita non si ricordava niente della notte passata tranne il dolore vissuto. Si alzò e ritornò dalla sua famiglia come s’è non fosse successo nulla, non proferendo parola a nessuno riguardate l’accaduto. Ma quanto poteva durare quella finta felicità? Non molto purtroppo.

    Cosi una notte successe l’impensabile, la fine del suo mondo e l’inizio di uno nuovo. Era una sera invernale quando successe l’inevitabile, quando il mondo conosciuto dalla donna decadde distruggendosi. La ragazza non si ricordava esattamente di cosa stesse parlando ma avverti solo una rabbia accecante che lentamente si impadronì di lei; anche altre volte aveva avuto problemi di controllo della rabbia ma era riuscita sempre a controllarli…Be tranne quello. Quello che sussegui fu l’Inferno: grida, urla di aiuto, sangue. Quando Akius si risveglio per poco non gli prese un colpo, era sempre dentro la sua casa ma circondata dai corpi e dal sangue dei suoi familiari. Si mise a carponi e vomitò tutto quello che aveva nello stomaco; ci mise una buona mezz'ora s’è non di più per riprendersi dallo shock e decidere il da farsi. Si lavò levandosi il sangue di dosso e ripulendosi, si vestì, prese uno zaino ed usci di casa (non prima di aver coperto finestre e sotterrato i corpi senza che nessuno la vedesse) mentre cercava di metabolizzare il tutto. Gli era capitato molte volte di perdere il controllo per via della rabbia ma mai era svenuta per poi risvegliarsi e non ricordare nulla di ciò che era successo. Dopo di che usci e chiuse la porta di casa con un lucchetto ed andò via cercando una nuova vita volendo capire chi fosse veramente lei, una ragazza normale o una bestia prima di autocontrollo. Voleva capire chi fosse veramente e cosa era. Tutt'ora si domanda continuamente s’è è stata proprio lei ad ucciderli oppure è stata incastrata da qualcuno.

    3)
    Descrizione psicologia pg: Akius non segue le regole e fa ciò che crede giusto senza sottostare ad esse. Non attacca mai o non uccide, s’è non ce n’è bisogno e s’è non c’è in gioco la sua incolumità, in tal caso non si fa scrupoli a salvarsi la pelle. Parla senza problemi con amici e chi conosce; con gli sconosciuti non parla sempre subito preferisce esaminarli prima, vedere le loro azioni per capire le loro possibili intenzioni.

    Psicologia mannara: Attaccata tutto ciò che vede come minaccia per la sua incolumità, attacca solo quando essa è minacciata o in pericolo; in caso contrario esaminerebbe il nemico osservandolo. Attacca l’avversario avvicinandosi ad esso in punta di piedi e giocando sull'affidamento dell’oscurità e del silenzio.

    Psicologia Akius cambio razza: Cercherebbe di accettare ciò che è e controllare la bestia come anche i propri istinti e la rabbia, fattore scatenante della trasformazione la maggior parte delle volte; si farebbe guidare dal proprio istinto in situazioni pericolose o in mezzo a una rissa.
    4)
    Forma Bestiale: in caso di accettazione della candidatura: Coyote. Credo che il Coyote sia la forma bestiale che si avvicina di più al mio Pg dato che lei è silenziosa, cerca sempre di non essere notata e sentita quando cammina per strada e soprattutto quando si avvicina ad un avversario. A quanto so il Coyote per avvicinarsi alla preda gli si avvicina stando in punta di piedi.
    Altezza: 190 Cm (Altezza in piedi)
    Al Garrese: 160 Cm
    Peso: 75 Kg
    Colore del pelo grigio con una chiazza bianca sulla zampa destra. Orecchie a punta e presenza di sotto pelo corto e soffice.
    Immagine: www.google.com/url?sa=i&source=images&cd=&ved=2ahUKEwjbxZyu_5fmAhVKIMUKHWTxC08QjRx6BAgBEAQ&url=https%3A%2F%2Fia.wikipedia.org%2Fwiki%2FFile%3ACoyote_Beverley_Hills_CA.jpg&psig=AOvVaw25WA33RKL4aAsK_H4fRyLp&ust=15754115...
    [Modificato da André_00 04/12/2019 23:28]
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    Naglfar_Troll
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    00 06/12/2019 21:15
    // eccoci qua...

    iniziamo ragionando un pochetto sulla questione maledizione... parli d'una maledizione che colpisce i secondi geniti... mi piacerebbe capire un pochetto quello che può essere il prequel di questa maledizione, un po da dove arriva, le motivazioni e perché tra le tante famiglie proprio la tua è stata maledetta e perché...

    per quanto riguarda la psicologia mi piacerebbe approfondire il parallelismo tra psicologia umana e psicologia mannara, ovvero capire come secondo te siano simili la psicologia di Akius appunto come umana pre scoperta d'essere mannara ed Akius tramutata...

    ultimo ma non per importanza... quale è il rapporto tra Akius ed i membri della gilda??? o gli altri appartenenti alla ciurma della quale fa parte??? mi spiego meglio, come si rapporta adesso all'interno del gruppo di persone in cui è e come pensi si rapporterebbe successivamente???
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    André_00
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    00 07/12/2019 11:05


    1) La maledizione che ha colpito Akius, essendo la secondo genita della sua famiglia, rendendola così schiava della luna ha radici che risalgono ai bisnonni della ragazza. Loro vivevano in un piccolo villaggio situato al centro-sud dell'Aegard; una piccola comunità semplice, l'uno aiutava l'altro senza creare troppi problemi. Benché esistessero uomini e donne che usavano la magia e varie razze, a parte quella umana, in quel villaggio erano cose sconosciute e considerate frutto del male; i cittadini cercavano sempre di vivere nel loro piccolo non accettando né l'esistenza della magia né quella delle altre razze. Lentamente il piccolo villaggio si allargò ospitando, a parte i nuovi pargoli delle varie famiglie, viandanti e nomadi che non avevano niente con cui andare avanti. La gente del villaggio dava loro un appezzamento e la possibilità di crearsi una nuova vita partendo da zero. Ma una sera cambio tutto. Una sera arrivò nel villaggio una bellissima donna: capelli lunghi mossi di un bellissimo color castano, occhi da cerbiatta e labbra rosee. Indosso aveva abiti semplici e una sacchetta dove teneva i suoi pochi beni. La donna, che si presentò a loro con il nome di Nimue, fu accolta all'interno del villaggio, come accadeva per ogni viandante che chiedeva aiuto e forse quello fu il primo dei molti sbagli che porteranno alla maledizione. In poco tempo la bellezza della donna divenne risaputa in tutto il villaggio causando la gelosia delle varie donne al suo interno. Lentamente iniziarono a circolare strane voci su di lei, c'era chi diceva che mangiava i bambini cucinandoli dentro un calderone, chi affermava che la sera la sentiva mormorare delle parole in una lingua sconosciuta ed infine chi affermava di averla vista in preda alle convulsioni. In poche parole la consideravano una strega, una fattucchiera che era venuta all'interno del villaggio per rompere, distruggere l'armonia che regnava al suo interno. Come ho scritto in precedenza in questa comunità i cittadini non accettavano il diverso (quindi la magia), ne avevano paura, esso veniva percepito come una minaccia per loro stessi. Il malcontento e la paura aumentarono e sembrava non esserci più via di fuga da esso finché uno di loro non prese l'iniziativa di proporre di bruciare la presunta strega al rogo. In effetti s'è fosse stata una strega sarebbe morta ma s'è invece si fosse rivelata un umana la fine non sarebbe stata diversa, ma diciamolo la paura guida la coscienza dell'uomo facendogli compiere azioni folli. L'idea proposta dall'uomo venne accettata da alcuni e rifiutata da altri, c'era chi vedeva in quell'atto una giustizia e chi ci vedeva un ingiustizia. Per decidere il da farsi si decise di andare ai voti, tutte le persone all'interno del villaggio si radunarono nella piazza dove votarono. Prima alzarono le mani i primi, coloro che volevano che la "strega" morisse e poi l'alzarono i secondi, quelli che vedevano quell'atto pura follia, un gesto senza senso. Purtroppo quelli favorevoli a bruciarla erano maggiori dei contro ed inizio un nuovo calvario per loro ma sopratutto per la famiglia dell'uomo. L'uomo che aveva proposto tutto ciò, il bisnonno di Akius appunto, si mise a capo di un manipolo di uomini e donne per poi recarsi alla casa della "strega" per portarla nella piazza dove avrebbe seguito il suo destino. Una volta raggiunta l'abitazione bussarono per capire s'è c'era qualcuno, non ricevendo risposta decisero di usare le maniere forti; sfondarono la porta ed entrarono dentro ma non ci trovarono nessuno, dentro quell'edificio non c'era anima viva. Poco dopo udirono delle urla ed uscirono; la vicino c'era la "strega" che veniva tenuta ferma da dei villici che considerarono la sua fuga un ulteriore conferma di chi fosse. La donna venne cosi condotta nella Piazza cittadina dove l'attendeva il rogo; lì erano presenti cumuli di rami vicino al palo dove sarebbe stata successivamente legata. Tutto ciò che sussegui furono: urla,grida e una maledizione lanciata verso l'uomo che aveva avuto l'iniziativa. Alla fine Nimue si era rivelata una vera strega ed non aveva lasciato quell'atto impunito. La donna non aveva maledetto l'uomo,no sarebbe stato troppo semplice, troppo facile a parer suo, ma aveva maledetto i secondi geniti della sua prole di li in avanti costringendola ad essere schiava della luna piena; l'uomo aveva avuto paura del diverso ed ora doveva conviverci per il resto della sua vita. Ma in tutto ciò, come mai proprio i secondi geniti? Be si sa che i primi geniti sono quelli a cui va la terra e il titolo nobiliare,quelli che insomma hanno un futuro più sicuro. Ai secondi geniti invece spetta o la vita d'arme o il monastero, i secondi geniti sono quelli che hanno un futuro incerto rispetto ai primi ed è per questo che Nimue ha lanciato la maledizione su di loro, per non fargli avere più un futuro, un futuro normale e certo.

    2) Secondo me queste due psicologie, Akius prima delle scoperta d'essere mannara e Akius tramutata, sono simili perché in entrambi i casi la ragazza cerca di agire in maniera scaltra e senza fare troppo rumore. Sia prima della scoperta che dopo non attacca il nemico s'è non strettamente necessario, s'è non c'è in gioco la sua incolumità. Per me queste due psicologie sono simili perché in entrambi i casi Akius protegge, prima di tutto, s'è stessa da possibili minacce che andrebbero a ferirla.

    3) Il rapporto tra Akius ed i membri della Gilda come anche quelli della ciurma è un rapporto stabile, la ragazza assolve ai suoi compiti per trarre vantaggio ed aiutare i suoi membri (sopratutto quelli che conosce da più tempo). Ora come ora si rapporta parlando con loro e cercando di apprendere più informazioni possibili tramite quel colloquio che avvenirebbe tra lei e il possibile membro. Cerca di non scoprirsi molto così da rivelare troppe informazioni personali o suoi possibili punti deboli.Successivamente alla trasformazione credo si rapporterebbe con più scaltrezza, vedendo di chi si può veramente fidare e di chi no, dovendo anche proteggere le altre persone da ciò che è diventata. Parlerebbe con più distacco con loro cercando di non farlo notare molto cosi da non alimentare possibili sospetti, parlerebbe con loro solo s'è strettamente necessario. In tutto ciò si isolerebbe cercando di capire chi è veramente e come può controllare la bestia che ha dentro di sé.
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    Naglfar_Troll
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    00 13/12/2019 20:55
    // perfetto... i dubbi che avevo sono stati chiariti...

    manca una cosuccia adesso...

    vorrei vedere, per favore, una pseudo giocata, anche breve di quattro, cinque post immaginandoti sia in razza umana, sia in razza mannara... in pratica due giocate per intenderci...

    il tutto ipotizzando lo stesso scenario...

    notte, luna crescente, città...
    stavate rapinando una bottega tu ed un tuo compare, ma una volta dentro, mentre portate via roba, una decuria di soldati circonda totalmente la bottega...
    [Modificato da Naglfar_Troll 13/12/2019 22:35]
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    André_00
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    00 14/12/2019 13:51
    (Giocata in razza umana)

    [città/Bottega] {esterno} Sembra che tutto stia andando per il verso giusto per la ragazza e il compare che, con l'ausilio della notte, hanno deciso di fare questa piccola rapina all'interno della bottega,un piccolo colpo che avrebbe reso qualcosa sia a lei che a lui. All'umana era parsa un'ottima idea rapinare l'interno di una bottega ma l'uomo,che poi sarebbe divenuto il suo compare, non la pensava allo stesso modo. Per un fatto o per l'altro alla fine aveva accettato senza troppe richieste e troppe preghiere. L'umana adora il pericolo, l'avventura e di certo di fronte ad un'opportunità del genere non si può tirare indietro, sopratutto s'è c'è un possibile guadagno per lei. Anche s'è fa parte della milizia di Dalen non si tira di certo indietro ad un'opportunità del genere. Ed ora eccoli lì, in una notte priva di stelle,con una splendida luna crescente che domina il firmamento e un vento leggero che soffia muovendo qualche ramo. Prima di entrare dentro la bottega l'umana aveva accuratamente osservato i d'intorni per accettarsi che in quel luogo, a parte lei e l'uomo, non ci fosse nessun'altro. E' vestita come suo solito con l'unica differenza di aver sollevato il cappuccio cosi da non far vedere il volto. Così aveva fatto, così aveva controllato e senza troppi indugi era entrata seguendo il compare che nel frattempo aveva scassinato la serratura senza troppi problemi e facendo il minimo rumore possibile.

    [città/Bottega] {Interno} Appena messo piede all'interno della bottega si vede intorno osservando l'interno con i suoi occhi azzurri, essi vagano da destra a sinistra e da sinistra a destra, l'umana deve ammetterlo la dentro ci sono parecchie cose interessanti e che potrebbero risultare assai utili in futuro. Si porta una mano sotto il mento accarezzandoselo, non poteva portare via molta roba dopotutto sono in due; lancia un'occhiata al compare e subito si mettono d'accordo sul cosa rubare e sul cosa lasciare là: armi leggere e pugnali da lancio o comunque qualsiasi cosa che non fosse di grandi dimensioni o ingombrante da portar via. Cammina da una parte all'altra della bottega facendo il minimo rumore possibile ad ogni suo passo; allunga una mano e prende il primo pugnale da lancio seguito dal secondo e poi dal terzo. I suoi occhi cadono anche su una cintura, senza troppi problemi prende anch'essa. Dopo aver preso un po di cose si avvicina all'uomo per esaminare cosa avesse deciso di portare via lui; la sua scelta è ricaduta su una cintura e dei piccoli oggetti facili da portare via. La giovane ragazza sorrise ma non aveva notato una cosa, sta filando tutto liscio, tutto sta andando secondo i piani senza intoppi.

    [città/Bottega] {Interno} Quello strano pensiero gli solletica la mente, tutto sta andando secondo i piani e non fatica a non ammettere che un po di preoccupazione gli stia venendo. Decide di lasciare stare quei dubbi e sgraffignare dalle grinfie del proprietario della bottega qualcos'altro, cosi per avere un oggetto in più da sfoggiare una volta usciti di li dentro senza troppi problemi. Ed è proprio mentre sta per privare la bottega di un'altro bene che una decina di soldati circondano la locanda. L'umana inizialmente non si accorge di nulla e si avvicina all'uomo per sapere s'è avesse finito o volesse rubare qualcos'altro. La risposta che arriva alla donna e negativa e quindi decidono di avvicinarsi alla porta da dove sono entrati per uscire e scomparire da quell'edificio. L'uomo sta per aprire la porta ma l'umana lo ferma mentre muove negativamente il capo, vuole prima controllare s'è tante volte non ci fosse qualcuno all'esterno che per fortuito caso l'abbia sentiti e quindi fosse venuto a controllare, la cautela non è mai troppa. Si guarda intorno ed appena nota una finestra che si affaccia all'esterno si avvicina ad essa mettendosi in punta di piedi a sbirciare.

    [città/bottega] {Interno} Tutto sembra svolgesi in un secondo, gli occhi azzurri dell'umana si spalancano dallo stupore, sono stati scoperti ed ora dei soldati hanno circondato la bottega. Ma come è possibile che siano stati scoperti? Eppure hanno fatto il minimo rumore possibile, a meno che qualcuno non abbia fatto la spia non ci sono risposte. Rimette i piedi per terra mentre si morde il labbro, questo inconveniente non era stato calcolato nei piani, deve pensare a come agire e presto. Si avvicina al suo compare, gli sussurra all'orecchio per far si che non sia udito da altre persone ma sopratutto per fare poco rumore; gli spiega la situazione per filo e per segno e che ora devono escogitare un diversivo per scappare da la e non essere scoperti. Più facile a dirsi che a farsi. Sicuramente non possono andare fuori e scontrarsi contro quelli che ora sono i loro nemici, la maggioranza numerica è netta, deve uscire da questa situazione usando l'astuzia e nient'altro. Velocemente esamina per l'ennesima volta l'interno della bottega, che ora è la loro prigione, gli occhi schizzano da una parte all'altra non trovando nulla che li possa salvare. Chiude le mani a pugno e cerca di mantenere la calma, non poteva finire cosi anzi a dirla tutta non voleva che finisse cosi. E' possibile che non ci fosse qualcosa che fosse scappato alla vista dei soldati? Magari una via secondaria? Continua in tutto ciò ad esaminare la stanza finché non nota una piccola porta, molto probabilmente quella usata dal personale, l'uscita secondaria in poche parole.

    [città/Bottega] {Interno} A quella vista un barlume di speranza si fa strada nell'animo della giovane donna, forse ai miliziani è sfuggita quell'uscita. Si avvicina all'uscita secondaria e spia l'esterno da una finestra messa li accanto. Le sue speranze di scappare da li si frantumano in un secondo appena realizza che i soldati hanno circondato totalmente l'edificio. Un sospiro silenzioso abbandona le sue labbra, non possono uscire dalle porte e quindi l'opzioni possibili sono due: o si consegnano all'autorità oppure si nascondono per bene all'interno ed aspettano che i miliziani entrino ed esaminano la bottega. In verità ci sarebbe anche una terza opzione che però è stata scartata fin dall'inizio da lei ovvero quella d'improvvisare, fare finta che uno dei due sia una guardia ed abbia preso il ladro prima di loro e che ora lo stia portando alla caserma. Scuote il capo scacciando quel pensiero contorto, dopotutto non ha un'abilità del genere e sa che s'è ci avesse provato sarebbe risultata falsa. Mentre pensa tutto ciò ed ad un metodo per evadere il compare continua a camminare silenziosamente per la stanza, ad un certo punto inciampa su qualcosa che pare conficcato sul terreno. Non si può dire che la caduta dell'uomo fosse stata silenziosa; subito la donna si avvicina a lui e l'aiuta ad alzarsi da terra. Dopo di che si accovaccia e testa il pavimento per capire cosa l'avesse fatto cadere; un flebile sorriso si fa strada sul suo volto appena solleva una specie di maniglia, senza che nemmeno se ne rendessero conto avevano trovato la loro via di fuga. Dopo aver smontato la maniglia dal legno, cosi da evitare che la botola fosse riaperta, e sopratutto dopo essersi accertati che la botola avesse una via di fuga, si calano nell'oscurità.


    (Giocata in razza mannara)

    [città/Bottega] {Esterno} E cosi ha deciso di farlo, ha deciso di tentare quella folle azione che in fin dei conti l'entusiasmava e la faceva sentire viva come non mai. Non ha mai rubato nulla fin'ora, dopotutto fa parte della milizia cittadina della città di Dalen ma questo conta poco, s'è qualche azione, anche la più mera, può giocare a sua vantaggio la fa e basta non pensando ad altro. Questa sera il firmamento è dominato da una splendida luna crescente che illumina i dintorni con i suoi raggi argentei, la mannara avverte l'influenza della luna crescente ma cerca di controllare i propri istinti per non mandare a monte l'operazione. Annusa a pieni polmoni l'aria per poi buttarla fuori, ascolta con l'orecchie aperte il rumore provocato dal muoversi degli alberi e dal vento stesso quello stesso vento che gli scompiglia ogni volta i capelli biondi. Utilizza tutti i suoi sensi cosi da poterli adoperare a suo vantaggio. Si osserva intorno per assicurarsi che non fossero stati seguiti da nessuno e che nessuno l'avesse notati. Intanto che è assopita nei suoi pensieri, il suo compare è riuscito ad aprire la porta della bottega che hanno deciso di rapinare, la donna sa che non deve farsi prendere dall'agitazione o da forti emozioni, non vuole innescare la trasformazione. Entra dentro seguendo l'uomo e chiudendosi la porta alle spalle; i suoi occhi azzurri vagano da destra a sinistra e da sinistra a destra osservando tutto ciò che la bottega contiene;si sfrega le mani ridacchiando. E' vestita come suo solito l'unica differenze è che ora ha il cappuccio alzato per coprirsi il volto.

    [città/Bottega] {Interno} Così sono entrati senza troppi problemi e facendo il minimo rumore possibile. La mannara si osserva intorno per decidere cosa potrebbe sgraffignare da quella bellissima bottega; sicuramente oggetti piccoli e poco ingombranti, sarebbe stato un problema scappare dalle guardie, s'è mai fossero state chiamate, con una cotta di maglia e uno spadone, cioè non sarebbe stato un problema per lei ma non si potrebbe dire lo stesso del suo complice che non è veloce e forte quanto lei. Cammina, provocando il minimo rumore possibile ad ogni suo passo, da una parte all'altra della bottega per esaminarla meglio e vedere con chiarezza gli oggetti che conteneva. Dopo aver fatto una bella passeggiata decide di optare per dei pugnali da lancio, un tirapugni e una cintura. Arraffa tutti gli oggetti senza esitazione, è sicura di ciò che fa e non ha ripensamenti; agguanta il primo pugnale seguito dal secondo e dal tirapugni insieme alla cintura. Indossa il bottino, non ha pensato di portare un sacco dove mettere la refurtiva quindi mettersela addosso pare l'idea migliore.Per il momento è calma e rilassata perché è conscia che tutto sta andando secondo i piani e senza interruzioni indesiderate. Continua a rubare più cose possibili come sta facendo anche il suo complice; accarezza con il palmo della mano il pugnale appena rubato, stando attenta a non tagliarsi, è di ottima fattura e l'impugnatura e la lama sono fatte per bene.

    [città/Bottega] {Interno} Dopo aver passato ben dieci minuti all'interno dell'edificio, in cui hanno rubato più roba possibile, è venuto il momento per i due di darsi alla fuga, di darsela a gambe in poche parole. La donna mette il pugnale nel fodero e si sgranchisce per poi avvicinarsi al complice. Gli sussurra s'è ha finito o deve rubare qualcos'altro, la risposta che sopraggiunge è negativa e quindi i due possono andarsene da li. La mannara si sta avvicinando alla porta pronta ad andarsene con la refurtiva quando un rumore metallico e di passi la fa sobbalzare, è possibile che fossero stati scoperti in cosi poco tempo? Annusa e mille odore diversi gli arrivano alle narici: odori metallici, di uomo e sudore. Deglutisce mentre cerca di mantenere la calma e il sangue freddo senza farsi prendere dall'agitazione; ferma il compare ed esamina l'interno della bottega per trovare una finestra che si affacci all'esterno. Si avvicina ad essa e si mette in punta di piedi per arrivare a vedere l'esterno; una smorfia si fa strada sul suo volto appena vede dei soldati appostati d'avanti all'uscita, quei bastardi l'avevano accerchiati. Un borbottio simile ad un ringhio scappa dalla sua bocca, fa dei profondi respiri e stringe i pugni quasi ferendosi da sola per mantenere la calma mentre escogita un piano per scappare da li dentro al più presto. Non voleva che quella bottega fosse la sua tomba.

    [città/Bottega] {Interno} Doveva trovare una via d'uscita che non fosse controllata da quei maledetti miliziani. Si avvicina all'uomo, suo compare e lo mette a corrente della situazione, sembra capire ed annuisce cercando, come fa anche la donna, una possibile via di fuga. Sicuramente Akius non poteva affrontare tutte le guardie anche s'è è un mannaro maledetto questo non vuol dire che può affrontare dieci o più nemici contemporaneamente, preferisce trovare una soluzione usando l'astuzia come gli consiglia il suo istinto. S'è è possibile evitare lo scontro diretto lo fa volentieri. Si porta una mano sotto il mento vedendosi intorno cercando qualcosa che assomigli il più possibile ad un via di fuga, non vuole ammetterlo ma odia quella situazione si sente come un animale in gabbia. Lo sconforto aumenta appena si rende conto che, a parte la porta principale e una secondaria, non ci sono altre vie di fuga. Decide di avvicinarsi all'uscita secondaria, quella usata dal personale, per vedere s'è anche quella fosse controllata dalle guardie. Si morde il labbro inferiore appena costata che quei maledettissimi soldati hanno circondato tutto l'edificio, non potevano farsi bastare solo la porta principale? La rabbia mischiata alla consapevolezza di non avere vie di fuga si fa strada; la donna deglutisce mentre inizia a fare dei respiri profondi e continua a stringere le mani a pugno quasi ferendosi, non poteva trasformarsi non li. In un modo o nell'altro riesce a tranquillizzarsi e ritornare lucida, inizia ad osservarsi per l'ennesima volta intorno.

    [città/Bottega] {Interno} I miliziani sembrano non voler entrare, forse aspettano che il topo esca da solo dalla tana ma loro non sono topi cosi stupidi. Gli occhi azzurri della donna vagano da ogni parte possibile della bottega per cercare la maledetta via che l'avrebbe portati alla libertà mentre si tira le pelline di una delle dita della mano. Non trovando niente sbatte un pugno contro il bancone della bottega lasciando un solco, non vuole arrendersi e lasciarsi guidare dalla rabbia. Vedendo la reazione della donna il compare si spaventa, indietreggia di qualche passo ed è proprio il suo indietreggiare che li salva da una sicura sorte e sicura cattura. L'uomo cade a terra inciampando su un'oggetto che i due non avevano notato prima; la mannara lo aiuta ad alzarsi per poi accucciarsi ed esaminare l'oggetto che l'ha fatto cadere. Il suo viso si illumina appena nota che non si tratta di un'oggetto qualunque ma bensì di una maniglia che rivela una botola. I due si danno il cinque, hanno trovato la loro via di fuga, la loro salvezza. Dopo essersi assicurati che la botola avesse una via di fuga smontano la maniglia così che non possa essere riaperta dall'esterno o almeno cosi che non possa essere notata con facilità dai miliziani. Senza attendere oltre si gettano nell'oscurità e silenziosamente seguono il percorso sbucando all'esterno ed evitando l'arresto
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    Naglfar_Troll
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    Sesso: Maschile
    Utente Veteran
    00 07/01/2020 19:46
    // cambiorazza approvato...

    complimenti...

    puoi procedere alla quest...

    se hai un master tuo hai diritto ad una telefonata, altrimenti te ne verrà affidato uno d'ufficio... no, spetta, forse ho confuso... va beh, ci siam capiti... credo, spero...
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    André_00
    Post: 3
    Registrato il: 30/09/2019
    Città: PERUGIA
    Età: 24
    Sesso: Femminile
    Utente Junior
    00 07/01/2020 21:12
    Grazie e vado subito a organizzarmi con un master
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    Naglfar_Troll
    Post: 1.162
    Registrato il: 22/04/2011
    Città: URBINO
    Età: 32
    Sesso: Maschile
    Utente Veteran
    00 12/01/2020 17:27
    // quest avvenuta, cambiorazza completato...

    chiudo la discussione...