Ti stai divertendo? - Merione
Pacchetto scelto: Il tuo luogo comune sarà l’antagonista. Solitamente nei film horror c’è un cattivo (umano o sovraumano che sia) che è cattivo semplicemente perché… perché sì, altrimenti la trama non va avanti.
VALUTAZIONI VALERIA:
Grammatica: 1,8/2
Dal punto di vista grammaticale il testo è molto buono, però non ti ho dato il punteggio pieno per una serie di sviste: fiinchè, in piano (invece che “in pieno”) e la presenza di un ascensore dotato di display nel 1919.
Trama: 4/4
L’idea che hai avuto è assolutamente geniale. Veramente inquietante il finale quando scopri che, per tutto il tempo, l’assassino si stava rivolgendo direttamente al lettore, direttamente a te. Ti fa sentire quasi violato nell’intimo, crolla il muro di carta che ti proteggeva.
In questo criterio ho voluto assolutamente premiare l’originalità; nella trama, nel complesso, ho trovato alcuni elementi che non mi hanno convinta del tutto, ma ne parlerò meglio negli altri criteri.
Personaggi: 1,4/3
In generale i personaggi li ho trovati tutti abbastanza vaghi e anonimi. A parte la bambina, che mi ha trasmesso un po’ di simpatia e di tenerezza, gli altri non mi hanno detto molto. Non vi ho trovato una vera e propria personalità che spiccava in Laura, ma semplicemente un personaggio che compiva delle azioni ed è un peccato vista la sua importanza all’interno della storia.
Il Conte è stato il personaggio che ti ha fatto alzare il punteggio, ma devo dire che anche lui all’inizio della storia non mi ha particolarmente entusiasmato: si evinceva fin da subito che sarebbe stato lui il cattivo. Ok, il luogo comune era “si è cattivi perché sì, punto”, quindi capisco assolutamente il perché di questa sua indole così manifesta, ma l’avrei apprezzata decisamente di più se la sua personalità fosse stata messa in contrasto con personaggi più “robusti”. Ma alla fine, quello che ti ho fatto notare del Conte non lo riterrei un vero e proprio errore (perché ha le sue giuste motivazioni per essere così), ma il problema, a mio parere, sta nel fatto che questa personalità così manifesta sia stata affiancata a personaggi abbastanza anonimi; diciamo che non mi ha convinta l’abbinamento.
Pensa che mi sono messa a fare la Sherlock della situazione e provare a capire chi avesse rapito i genitori, prendendo in considerazione ogni personaggio ad esclusione del Conte, perché mi è sembrato fin da subito troppo dichiaratamente cattivo per poter essere davvero lui il colpevole… e invece…
Inoltre, alcune frasi nei dialoghi mi sono sembrate un filino forzate e poco realistiche come i personaggi che si dicono da soli “che strano” oppure “ho paura” che mi sono sembrate delle manifestazioni esplicite di stati d’animo che potevano benissimo essere resi come impliciti (questo punto è andato anche un po’ a gravare sullo stile).
Stile e lessico (anche in relazione al genere scelto): 1,5/5
Lo stile è estremamente semplice, estremamente diretto e, a mio parere, assolutamente non adatto per un horror. Gli elementi orrorifici c’erano tutti: un hotel isolato in mezzo alle montagne alla Shining, un incendio che sta per uccidere una donna e una bambina, dei genitori scomparsi, la depressione post-bellica, un uomo trasformato in un maniaco omicida… insomma, avevi pane per i tuoi denti. Eppure, nonostante tutto, il testo era scritto in un modo tale da non trasmettere un briciolo di paura… Ma curiosità. Sul serio, trovo che tu abbia scritto uno splendido racconto del mistero, magari con qualche punta di ansia qua e là, ma secondo me nulla che abbia a che fare con l’horror nudo e crudo. Mentre leggevo, nella mia testa volavano mille ipotesi su chi potesse essere l’assassino, sul cosa potesse essere successo ai genitori della bambina… Insomma, tutte cose che capitano quando si legge un buon giallo (in un altro contest questo elemento sarebbe sicuramente andato a tuo favore).
Il voto così basso, ripeto, è in gran parte dovuto al modo in cui hai scritto, non alle cose che hai scritto. Anche nei punti più drammatici non sono riuscita a provare paura, questo perché il tuo modo di scrivere è incredibilmente asciutto e sintetico, ti sei concentrato molto sulle azioni e poco sulle emozioni e, personalmente, l’ho trovato poco adatto al genere.
Una piccola parte di questo voto, invece, è dovuta allo stile in sé che ho trovato molto ordinario, molto intento a mettere su carta una serie di avvenimenti. Vi ho trovato una narrazione abbastanza didascalica, fortemente incentrata sui fatti; perfetta per i punti più “tecnici”, ma assolutamente inadatta in quelli più drammatici/emotivi. Secondo me questa scelta stilistica ha appiattito un po’ tutto il testo.
Gradimento personale: 2/4
Anche qui ti pesa molto il fatto che quello che hai scritto non è un horror (le aspettative del lettore possono essere spesso letali). Per quanto il racconto mi abbia intrattenuta, incuriosita, per quanto mi sia divertita a fare mille ipotesi su chi potesse essere l’assassino e per quanto mi sia piaciuto il colpo finale… sono rimasta abbastanza delusa quando il testo si è rivelato essere di tutt’altro genere rispetto a quello che mi sarei aspettata… E non solo, la mia delusione più grande è stata la mancanza di pathos nelle scene più drammatiche, a causa dello stile utilizzato. Anche lo stile in sè non mi ha fatta impazzire, come dicevo l’ho trovato molto ordinario e i personaggi non sono riusciti troppo ad appassionarmi.
Stravolgimento del luogo comune: 6/6
Più che stravolgimento qui è stata demolita la quarta parete del racconto! Il tuo luogo comune era “si è cattivi perché sì” e qui si è effettivamente cattivi perché sì... Perché è il lettore che se lo aspetta, è il lettore che lo pretende e il personaggio, per non deluderlo, esegue il suo volere (come fosse, appunto, un Dio).
Sviluppo del luogo comune: 3/3
Credo di averne già parlato nei punti precedenti, diluendo il discorso nei vari punti, quindi sarò breve. Il Conte è il cattivo perché deve essere il cattivo, sa che deve essere il cattivo e si comporta di conseguenza; ma tu hai fatto in modo che tutto questo risultasse geniale.
Fusione tra luogo comune e testo: 3/3
E anche su questo punto, credo di aver detto tutto nel criterio dei personaggi, quindi mi ripeterò: il Conte è il cattivo perché sì, ma a noi va bene così.
Il luogo comune si fonde splendidamente col testo, anche se questo non è del genere richiesto (ma ho trovato più opportuno darti la penalità nello stile e non qui, per le ragioni che ho già spiegato).
TOTALE: 22,7/30
VALUTAZIONI ELISA
Grammatica: 1,8 su 2
Ho deciso di assegnare questo punteggio per qualche piccolo errore, ad esempio:
“Investendole in piano”, invece che “in pieno” e ancora “fiinchè”.
Ho notato una piccola ripetizione, ci tenevo a fartela presente, ma sappi che non ha gravato sul punteggio, la ripetizione è la seguente:
“Fino all'ultima pagina. Datata il giorno prima dell'incendio, infatti, l'ultima pagina del diario recitava”
Non è assolutamente un errore, ma non suona bene come frase, appunto per la ripetizione.
Trama: 3 su 4
La tua storia mi è piaciuta, sopratutto per le atmosfere che hanno donato al testo un inquietudine unica, anche la serie degli eventi l'ho trovata ottima perché segue un crescendo di terrore e mistero. Ho deciso di assegnare questo punteggio per un elemento che non ho gradito particolarmente, ovvero l'elemento “setta”. Ad inizio racconto ho amato la motivazione che sembrava celarsi dietro al comportamento malvagio del Conte, ovvero la guerra e le conseguenze di questa, andando avanti nella storia però (verso il finale), è subentrato questo elemento. Non voglio dire che la presenza di una setta non sia verosimile, ma è un escamotage che non mi ha convinta al 100%, avrei gradito magari qualche informazione in più su questa setta, che è piuttosto importante dato che il personaggio del Conte commette terribili azioni in seguito a questa esperienza. Mi è piaciuta l'idea inerente al “lettore”, a questo plot twist finale, davvero originale, complimenti!
Personaggi: 3 su 3
Parlando dei personaggi, ho apprezzato sia quello di Laura che quello della bambina, la prima sembra essere un personaggio del tutto positivo, una donna buona sotto ogni punto di vista che si preoccupa per la bambina e cerca addirittura di salvarla. La seconda invece mi ha trasmesso un gran senso di innocenza e simpatia, nelle scene seguenti alla scomparsa dei genitori è riuscita a farmi avvertire il panico sempre più crescente. Per quanto riguarda i genitori, sono personaggi direi invisibili, non hanno una particolare caratterizzazione. Infine, parlando del Conte, il nostro cattivo, mi ha trasmesso una certa “mobilità”, nel senso che leggendo mi veniva spontaneo immaginarmelo spostarsi come un'ombra nell'albergo, una specie di figura nera che si nasconde, spia, attende, osserva. Durante la narrazione mentre seguivo Laura e la bambina sentivo sempre nascosta la presenza del Conte e mi domandavo: “ora chissà dov'è?”.
Stile e Lessico (anche in relazione al genere scelto): 2,5 su 5
E' uno stile che ho trovato piuttosto semplice, non ci sono particolari vezzi stilistici o particolari sfaccettature, tutto rimane lineare. Più che horror questo testo lo definirei un giallo, o un thriller, o un genere legato al mistero, l'horror dovrebbe appunto suscitare orrore, non deve sempre essere per forza presente la violenza, qui infatti questa è a tratti implicita e a tratti direi piuttosto soft.
Non l'ho trovato del tutto uno stile adatto al genere, è una narrazione statica, avrei gradito un soffermarsi maggiore magari per enfatizzare l'interessante personaggio del Conte.
Gradimento Personale: 3 su 4
Come scritto nei criteri precedenti ho gradito parecchio questo testo, sopratutto per i personaggi, ho un debole per le storie che trattano delle ripercussioni della guerra e mostrano gli effetti sui personaggi. Ottima l'ambientazione e la sua costruzione, contribuisce a rendere la vicenda più misteriosa e inquietante. Non ho assegnato punteggio pieno per i vari appunti citati nei criteri precedenti, è comunque una storia che ho trovato completa sotto vari punti di vista, c'è una causa scatenante, ogni personaggio è al suo posto, l'ambientazione c'è, il finale è ben costruito e rende giustizia alla storia.
Stravolgimento del luogo comune: 6 su 6
Il cattivo qui accontenta il lettore, è cattivo per ciò che gli è accaduto, per le ripercussioni degli eventi e per seguire il volere del lettore che si aspetta questo. Punteggio pieno meritato per l'idea!
Sviluppo del luogo comune: 3 su 3
Il Conte risulta essere un cattivo fin dalla prima scena, è evidente il suo ruolo, è un cattivo che segue il luogo comune per il discorso precedente. Anche qui criterio soddisfatto a pieno.
Fusione tra luogo comune e testo: 3 su 3
Il luogo comune e lo sviluppo di questo lavora in sincronia con il testo, la storia va avanti e noi lettori seguiamo un cattivo che indossa i panni del cattivo fino alla fine, il luogo comune spinge il racconto e questo va avanti grazie ai fatti accaduti a causa del Conte.
Voto Finale: 25,3 su 30