geremia60(2019), 01/03/2020 12.56:
la penso diversamente , non è propriamente un innalzamento, ma una distinzione nello stato finale previsto della morte per entrambi, uguale per entrambi: immaginata per spiegare la diversa posizione stando in tale stato al cospetto degli amici nelle loro dimore eterne.. Gli amici sono rappresentati da Abraamo: Dio; Lazzaro: il Figlio .
Lazzaro non stava in cielo ma nello stesso luogo immaginario sullo stesso piano della morte ma senza nessun ponte di comunicazione .( delle possibilità di un cambiamento dopo morti) .
Sono due cose interconnesse tra i ricchi di prima lodati e i ricchi di dopo in relazione alle beffe dei farisei , non lodati, anzi .
non riguardava l'immediato futuro nel primo secolo, ma nella condizione della morte , in attesa della risurrezione.
No, la penso diversamente da te.
Come ti ho già detto, Luca 16:14-15 dimostra che il soggetto non è più quello della ricchezza, ma del ritenersi giusti da parte dei farisei e del loro disprezzo degli umili cristiani.
Lo scopo della parabola non è quello di illustrare la condizione post mortem, il ricco e Lazzaro sono personaggi simbolici che simbolizzano due classi distinte, i farisei e i cristiani.
Il famosissimo "cappello" di Luca 16:14-18 non autorizza in nessuna maniera di "vedere" nella parabola un tema concernente retribuzioni post mortem, per nulla!
Gesù ne parla espressamente in altri contesti, con la risurrezione dei giusti, la risurrezione dell' ultimo giorno o con la sua venuta per il giudizio, basta che tu legga Luca 14:14 ; Giovanni 6:39-40, 54, Matteo, 25:41, 46.
Ma non in questo contesto, che non c' entra nulla con l' escatologia che Gesù stesso illustra.
La parabola non parla - quindi - necessariamente di ubicazioni ma piuttosto di condizioni (il seno di Abraamo, l' Ades...).
I farisei si dichiarano giusti dinanzi agli uomini e ( il ricco sta a simbolizzare proprio loro...), devono essere abbassati (nell' Ades, che sta a simbolizzare proprio questa condizione di abbassamento, confronta Luca 10:15 e Matteo 11:23), mentre i miseri (simbolizzati da Lazzaro) si sforzano di accogliere il Regno, al contrario degli spocchiosi farisei, e per questo Gesù parla proprio del Regno in Luca 16:16-17.
La Legge ha assolto il suo compito e quindi da ora in poi l' accesso al Regno è per coloro che, pur miseri (Lazzaro), l' accolgono con gioia, anzi "spingono per entrarvi" (Luca 16:16).
Costoro, questi "miseri" come Lazzaro, verranno a trovarsi "nel seno di" Abraamo, in una posizione di straordinario favore divino, come appunto Lazzaro.
Per rimarcare il fatto che la Legge ha assolto il suo compito, Gesù dice per l' appunto le parole di Luca 16:18, che vanno ad illustrare ulteriormente la nuova "economia" relativamente al seme che era venuto (Gesù stesso) e di cui la Legge era un tutore, un pedagogo che conduceva ad esso.
Gli spocchiosi farisei rifiutavano la "nuova economia" come il Messia medesimo, mentre gli umili, i miseri (Lazzaro) non solo non la rifiutavano ma riconoscevano il seme messianico e "spingevano" verso il Regno accogliendo la buona notizia (Luca 16:16).
Per noi il significato è questo, se per te è diverso pazienza, ognuno resterà della propria idea