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IN ATTESA DEL DUELLO TV A ‘PORTA A PORTA’ PREVISTO PER METÀ OTTOBRE, SALVINI E RENZI INIZIANO A INCROCIARE LE SPADE – “VENDUTELLO E IPOCRITA, HAI PAURA. PREFERISCI LA SFIDA TELEVISIVA MA SCAPPI DA QUELLA ELETTORALE”, PROVOCA ‘IL CAPITONE’. E MATTEUCCIO REPLICA: “SALVINI, VEDO CHE HAI RICOMINCIATO A BERE MOJITO”
“RENZI E SALVINI SONO FATTI PER COMBATTERSI” - BRUNO VESPA SCALDA I MOTORI PER LA PRIMA SFIDA TV TRA I DUE MATTEO: "I DUE SONO IN CERCA DI LEGITTIMAZIONE, ACCREDITANDOSI IN TELEVISIONE COME L'UNO L'ANTI DELL'ALTRO. LA LEGITTIMAZIONE È RECIPROCA. RENZI PER COME LO CONOSCO, SARÀ DI NUOVO CANDIDATO PREMIER - IL MIO CONSIGLIO PER LORO? ANDARE SU TEMI CONCRETI. GLI SLOGAN NON SERVONO, IL PUBBLICO APPREZZA QUELLO CHE CAPISCE…”
Ora è ufficiale: il già annunciato confronto televisivo tra Matteo Renzi e Matteo Salvini si terrà martedì 15 ottobre 2019, a Porta a porta, in seconda serata su Rai1. Niente male il traino scelto dai due politici, visto che il duello andrà in onda al termine della partita Italia-Liechtenstein, gara valevole per la qualificazione al Campionato Europeo di calcio 2020. A comunicarlo è stata la Rai poco fa. Si tratterà del primo confronto pubblico diretto tra il segretario della Lega, protagonista indiscusso dell'ultimo anno della politica italiana, e il leader di Italia Viva, fresco di addio dal Partito democratico. A moderare il confronto tra i due senatori sarà, ovviamente, il padrone di casa Bruno Vespa. Le regole ed il meccanismo del duello non sono stati, per il momento, resi noti. Da notare che il duello tra Renzi e Salvini andrà in onda 'contro' DiMartedì (La7) e Cartabianca (Rai3).
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Giorgetti, 'Salvini e Renzi unici leader carismatici'
TV: PORTA A PORTA, CONFERMATO CONFRONTO RENZI-SALVINI IL 15 (ANSA) - La redazione di Porta a porta "conferma il confronto fra Matteo Renzi e Matteo Salvini previsto martedì 15 ottobre dopo la partita Italia Liechtenstein, su Rai1 alle 22.50". A precisarlo in una nota è la redazione del programma di Bruno Vespa in merito alle indiscrezioni - riportate dal sito Dagospia - secondo le quali il faccia a faccia tra i leader di Italia Viva e della Lega sarebbe a rischio.
"Perché l'incontro televisivo con Renzi? Perché sono profondamente diverso da lui, quando eravamo piccolini gli ho chiesto un confronto, e lui disse sempre no. Io sono umile e amo il confronto, anche ora che la Lega è il primo partito, io non dico mai di no a nessuno, posso dire sì a Di Maio, a Zingaretti". Così Matteo Salvini, parlando del confronto televisivo a Porta a porta, con il leader di Italia viva, previsto martedì prossimo.
L'appuntamento è per le 18 in studio per la registrazione (la trasmissione andrà poi in onda stasera alle 22.50). Una sfida senza regole, né cronometro, né claque. Insomma, un duello all'italiana: niente stile americano. Con i due protagonisti che si sono allenati negli ultimi giorni con i rispettivi staff. Nella prima mezz'ora ci saranno solo le domande di Bruno Vespa, poi interverranno altri giornalisti.
BOOM DI ASCOLTI PER IL DUELLO RENZI-SALVINI, PORTA A PORTA VOLA AL 25,41% CON 3,8 MILIONI DI TELESPETTATORI.
Caro Dago, ti confesso che pur non essendo un consumatore spasmodico _ tutt’altro _ di talk politici, ieri sera ho visto con gran piacere il duello tra i due Mattei a “Porta a Porta”. E’ vero ahimè che in Italia non esiste un vero e maturo bipolarismo, uno schieramento che ha un’identità contro un altro schieramento che ha un’identità opposta, e che invece il pane della politica viene cotto in tre forni distinti e separati (5 Stelle, Lega, Pd) e addirittura in due sottoforni (Berlusca e il partito di Renzi). E tuttavia quello di ieri sera era una specie di duello bipolare, il Matteo Salvini ricco di formidabili pronostici elettorali a suo favore, e il Matteo Renzi che ai miei occhi continua a rappresentare il centro democratico, liberale, europeista, e cose così nelle quali si identifica un borghese repubblicano come il sottoscritto. La mappa politica in Italia non funziona così, ma ieri sera in casa del patron Bruno Vespa ha funzionato così. E naturalmente io sono felice che il Matteo da me prediletto abbia surclassato quell’altro Matteo, le cui uniche frecce al suo arco erano che lui vuole parare a tutti i costi gli sbarchi dei migranti clandestini e il suo vanto indefesso che 33 “italiani” su cento lo voterebbero, argomento quest’ultimo da due soldi e forse meno. Al contrario il Matteo quello buono parlava di conti pubblici da salvaguardare, di pensioni che non possono essere anticipate perché il costo sulla collettività è strabordante, di buoni rapporti con l’Europa il cui primo sintomo è l’abbassamento dello spread, di asili nido da offrire gratis specificando che chi lo ha già fatto sarà all’incontro della Leopolda. Argomenti sani, insomma, non blaterazioni da talk-show. Non vorrei mi fraintendeste, lo so che il Matteo da me prediletto tocca a stento il 5 per cento e che con quella cifra fai poco in una democrazia pluripartitica. Ci fai poco, sì ma qualcosa lo fai: ad esempio dire che è una puttanata la decisione di ridurre a 1000 euro l’uso massimo del contante. Comunque figurati se voglio fare propaganda per l’ex presidente del Consiglio. Quello che mi stupiscono sono i commenti al duello televisivo di ieri. Nei confronti di Renzi c’è un’antipatia diffusa che si taglia con l’accetta. Mi pare che alcuni commentatori si farebbero bruciare vivi anziché dire una parola a suo favore. Tu stesso, caro Dago, sei animato da un’avversione viscerale contro Renzi. E’ come se l’ex sindaco Firenze avesse compattato una massa enorme di antipatizzanti, e del resto è questa massa enorme di gente di destra e altrettanta di sinistra che buttò giù il pasticciatissimo referendum costituzionale da lui proposto. Che l’uomo abbia dei difetti e delle fisime è talmente evidente, non c’è da spenderci sopra una sola parola. Come ha scritto magnificamente Michele Salvati è un uomo che rifulge piuttosto nella “politics”, ossia nella lotta politica corpo a corpo, che non nelle “policies”, nell’elaborazione di politiche coerenti e credibili a medio termine. Tutto vero, ma che lui sia una delle poche risorse della nostra claudicante democrazia è semplicemente fuori discussione.