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ULTIME NOTIZIE : Sangue e operazioni chirurgiche senza trasfusioni di sangue

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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 27/11/2019 23:54
    Il chirurgo: “Nuovi stimoli grazie ai Testimoni di Geova”



    Modena – “Ringrazio i Testimoni di Geova per questa opportunità che, da medico, ritengo possa costituire per me uno stimolo per raggiungere sempre nuovi traguardi nell’interesse dei malati”.

    Si è espresso così il professor Paolo Cimato dopo un riuscito intervento chirurgico all’aorta di un paziente 47enne testimone di Geova. Il paziente chiedeva di essere curato senza trasfusioni di sangue e, vista la complessità dell’intervento, aveva avuto difficoltà a trovare un centro disposto a rispettare la sua volontà.

    Il professor Cimato, uno dei 5.000 medici italiani disposti a intervenire utilizzando tecniche alternative alle emotrasfusioni, lo ha preso subito in cura anche se, visto il tempo trascorso, gli era rimasto solo il 50% di possibilità di sopravvivenza. La lacerazione della più grande arteria dell’organismo infatti – tecnicamente: dissecazione aortica – va trattata urgentemente e con estrema attenzione. “Bisognava utilizzare una tecnica meno convenzionale che riducesse i rischi di emorragia e la deplezione piastrinica e plasmatica” ha raccontato il professor Cimato.

    Dopo la sostituzione dell’aorta toracica e la plastica valvolare sono seguiti accurati trattamenti chirurgici per concludere l’intervento
    bit.ly/2L0yqkJ
  • johnny01
    00 28/11/2019 10:08
    Re: Il chirurgo: “Nuovi stimoli grazie ai Testimoni di Geova”
    Angelo Serafino53, 27/11/2019 23.54:




    Modena – “Ringrazio i Testimoni di Geova per questa opportunità che, da medico, ritengo possa costituire per me uno stimolo per raggiungere sempre nuovi traguardi nell’interesse dei malati”.

    Si è espresso così il professor Paolo Cimato dopo un riuscito intervento chirurgico all’aorta di un paziente 47enne testimone di Geova. Il paziente chiedeva di essere curato senza trasfusioni di sangue e, vista la complessità dell’intervento, aveva avuto difficoltà a trovare un centro disposto a rispettare la sua volontà.

    Il professor Cimato, uno dei 5.000 medici italiani disposti a intervenire utilizzando tecniche alternative alle emotrasfusioni, lo ha preso subito in cura anche se, visto il tempo trascorso, gli era rimasto solo il 50% di possibilità di sopravvivenza. La lacerazione della più grande arteria dell’organismo infatti – tecnicamente: dissecazione aortica – va trattata urgentemente e con estrema attenzione. “Bisognava utilizzare una tecnica meno convenzionale che riducesse i rischi di emorragia e la deplezione piastrinica e plasmatica” ha raccontato il professor Cimato.

    Dopo la sostituzione dell’aorta toracica e la plastica valvolare sono seguiti accurati trattamenti chirurgici per concludere l’intervento
    bit.ly/2L0yqkJ

    [Modificato da johnny01 28/11/2019 10:11]
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    Amalia 52
    Post: 32.280
    TdG
    00 28/11/2019 21:30
    Bari, intervento su due anziani senza trasfusione di sangue. Il medico: “Meno complicazioni post operatorie”


    Due interventi complessi, due successi. Tra le numerose operazioni chirurgiche eseguite negli ultimi mesi dal professor Giuseppe Piccinni, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale della Clinica convenzionata “Ospedale Santa Maria” di Bari, con la fondamentale collaborazione dell’equipe anestesiologica del dottor Agostino Brizzi, due si sono particolarmente distinte per l’elevata complessità e il ricorso all’avanzata chirurgia senza sangue.

    Nel primo caso si è trattato dell’asportazione dello stomaco a una paziente di 82 anni affetta da carcinoma gastrico ulcerato associato a una severa anemia. A causa di alcuni problemi cardio-respiratori, l’intervento è stato eseguito eccezionalmente in anestesia locale. “La condizione che la paziente fosse sveglia ha esaltato la delicatezza e la precisione dell’atto chirurgico che, condotto mediante l’utilizzo di particolari dispositivi termici, ha permesso di essere concluso brillantemente senza che la paziente perdesse quantitativi critici del proprio sangue”, ha affermato il professor Piccinni.

    Il secondo caso ha invece riguardato un paziente di 78 anni affetto da tumore del pancreas e cirrosi epatica che è stato sottoposto a un intervento di resezione del pancreas, ad alto rischio di sanguinamento. Per limitare le perdite ematiche sono stati usati un dissettore a radiofrequenza e una pompa di recupero sangue intraoperatorio.

    Esistono terapie alternative alle emotrasfusioni e, se sì, quanto sono efficaci?

    “Una premessa fondamentale nell’affrontare l’argomento emotrasfusione in ambito chirurgico è quella relativa alla dimostrazione scientifica che uno dei principali fattori di morbilità post-operatoria è la trasfusione di sangue. Infatti le complicazioni post-operatorie sono direttamente proporzionali alle unità di sangue emotrasfuse. Le strategie per limitare le emotrasfusioni piuttosto che le terapie alternative alle emotrasfusioni sono particolarmente efficaci. Oltre che limitare le perdite di sangue, tali strategie sono di conseguenza efficaci anche per limitare le complicazioni e la morbilità post-operatorie”.

    Sino a che punto è possibile usare le strategie alternative alle emotrasfusioni?

    “Una corretta applicazione delle strategie preoperatorie e una tecnica chirurgica particolarmente meticolosa mi ha permesso di affrontare la chirurgia maggiore fino ad eseguire interventi estremi sul distretto epato-bilio-pancreatico senza la necessità di trasfondere sangue”.

    Alcuni hanno paragonato il rifiuto delle emotrasfusioni a un suicidio assistito. Secondo lei, è corretto questo paragone?

    “Il suicidio (dal latino sui caedere, uccidere se stessi) è per definizione un atto volontario col quale ci si priva della vita. Al contrario il rifiuto della trasfusione è semplicemente chiedere ai sanitari di effettuare un atto terapeutico che non preveda l’emotrasfusione. Concettualmente non possiamo assimilare le due azioni perché di base sono di per loro oppositive: il suicidio è di per se la volontà di togliersi la vita mentre nell’altro caso il paziente chiede di salvargli la vita ma senza utilizzare l’emotrasfusione”.

    Fonte
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 28/11/2019 22:31
    Re: Bari, intervento su due anziani senza trasfusione di sangue. Il medico: “Meno complicazioni post operatorie”
    Amalia 52, 28/11/2019 21.30:



    Due interventi complessi, due successi. Tra le numerose operazioni chirurgiche eseguite negli ultimi mesi dal professor Giuseppe Piccinni, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale della Clinica convenzionata “Ospedale Santa Maria” di Bari, con la fondamentale collaborazione dell’equipe anestesiologica del dottor Agostino Brizzi, due si sono particolarmente distinte per l’elevata complessità e il ricorso all’avanzata chirurgia senza sangue.

    Nel primo caso si è trattato dell’asportazione dello stomaco a una paziente di 82 anni affetta da carcinoma gastrico ulcerato associato a una severa anemia. A causa di alcuni problemi cardio-respiratori, l’intervento è stato eseguito eccezionalmente in anestesia locale. “La condizione che la paziente fosse sveglia ha esaltato la delicatezza e la precisione dell’atto chirurgico che, condotto mediante l’utilizzo di particolari dispositivi termici, ha permesso di essere concluso brillantemente senza che la paziente perdesse quantitativi critici del proprio sangue”, ha affermato il professor Piccinni.

    Il secondo caso ha invece riguardato un paziente di 78 anni affetto da tumore del pancreas e cirrosi epatica che è stato sottoposto a un intervento di resezione del pancreas, ad alto rischio di sanguinamento. Per limitare le perdite ematiche sono stati usati un dissettore a radiofrequenza e una pompa di recupero sangue intraoperatorio.

    Esistono terapie alternative alle emotrasfusioni e, se sì, quanto sono efficaci?

    “Una premessa fondamentale nell’affrontare l’argomento emotrasfusione in ambito chirurgico è quella relativa alla dimostrazione scientifica che uno dei principali fattori di morbilità post-operatoria è la trasfusione di sangue. Infatti le complicazioni post-operatorie sono direttamente proporzionali alle unità di sangue emotrasfuse. Le strategie per limitare le emotrasfusioni piuttosto che le terapie alternative alle emotrasfusioni sono particolarmente efficaci. Oltre che limitare le perdite di sangue, tali strategie sono di conseguenza efficaci anche per limitare le complicazioni e la morbilità post-operatorie”.

    Sino a che punto è possibile usare le strategie alternative alle emotrasfusioni?

    “Una corretta applicazione delle strategie preoperatorie e una tecnica chirurgica particolarmente meticolosa mi ha permesso di affrontare la chirurgia maggiore fino ad eseguire interventi estremi sul distretto epato-bilio-pancreatico senza la necessità di trasfondere sangue”.

    Alcuni hanno paragonato il rifiuto delle emotrasfusioni a un suicidio assistito. Secondo lei, è corretto questo paragone?

    “Il suicidio (dal latino sui caedere, uccidere se stessi) è per definizione un atto volontario col quale ci si priva della vita. Al contrario il rifiuto della trasfusione è semplicemente chiedere ai sanitari di effettuare un atto terapeutico che non preveda l’emotrasfusione. Concettualmente non possiamo assimilare le due azioni perché di base sono di per loro oppositive: il suicidio è di per se la volontà di togliersi la vita mentre nell’altro caso il paziente chiede di salvargli la vita ma senza utilizzare l’emotrasfusione”.

    Fonte



    “Ospedale Santa Maria” è uno dei princpali della citta di Bari(rione Poggiofranco)
    questa della "pompa di recupero del sangue intraoperatorio" la usano da molto tempo piu di 10 anni

    come sai si recupera lo stesso sangue che perde e lo si rintroduce per mezzo di questa macchina,
    capita spesso di doverlo spiegare, a chi parla di operazioni chirurgiche connesse con le trasfusione e di sangue.
    [Modificato da Angelo Serafino53 28/11/2019 22:38]
  • johnny01
    00 28/11/2019 22:42
    Re: Il chirurgo: “Nuovi stimoli grazie ai Testimoni di Geova”
    Angelo Serafino53, 27/11/2019 23.54:




    Modena – “Ringrazio i Testimoni di Geova per questa opportunità che, da medico, ritengo possa costituire per me uno stimolo per raggiungere sempre nuovi traguardi nell’interesse dei malati”.

    Si è espresso così il professor Paolo Cimato dopo un riuscito intervento chirurgico all’aorta di un paziente 47enne testimone di Geova. Il paziente chiedeva di essere curato senza trasfusioni di sangue e, vista la complessità dell’intervento, aveva avuto difficoltà a trovare un centro disposto a rispettare la sua volontà.

    Il professor Cimato, uno dei 5.000 medici italiani disposti a intervenire utilizzando tecniche alternative alle emotrasfusioni, lo ha preso subito in cura anche se, visto il tempo trascorso, gli era rimasto solo il 50% di possibilità di sopravvivenza. La lacerazione della più grande arteria dell’organismo infatti – tecnicamente: dissecazione aortica – va trattata urgentemente e con estrema attenzione. “Bisognava utilizzare una tecnica meno convenzionale che riducesse i rischi di emorragia e la deplezione piastrinica e plasmatica” ha raccontato il professor Cimato.

    Dopo la sostituzione dell’aorta toracica e la plastica valvolare sono seguiti accurati trattamenti chirurgici per concludere l’intervento
    bit.ly/2L0yqkJ

    Conosco il fratello. Sono contento sia andata bene e per la buona testimonianza [SM=g27987]
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 05/12/2019 20:15
    Prima terapia genica contro l'emofilia

    Prima terapia genica contro l'emofilia, evita infusioni per diversi anni
    Al Policlinico di Milano su una donna che sta bene

    La terapia, infatti, gli permetterà di evitare per diversi anni le frequenti infusioni cui era stato costretto finora, e di avere una coagulazione del sangue uguale a quella di chiunque altro.


    bit.ly/2OQJnYi
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 15/12/2019 14:59
    Chirurgia senza sangue, Umberto Cillo : “Dobbiamo ringraziare i Testimoni di Geova”


    “Devo ringraziare i Testimoni di Geova – dice il professor Umberto Cillo, Ordinario di Chirurgia generale epatobiliare e del Centro trapianti di fegato dell’Azienda Ospedaliera di Padova, Presidente SITO – perché ci hanno permesso di aprirci a qualcosa a cui non prestavano tanta attenzione 10-15 anni fa, cioè al tema del risparmio di sangue”.

    bit.ly/2RVqSUo



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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 18/12/2019 13:37
    Bologna operata con tecnica innovativa senza trasfusioni

    Bologna, Ospedale Maggiore: vittima di gravissimo incidente operata con tecnica innovativa senza trasfusioni

    il professor Giampiero Ucchino, direttore dell’U.O. di Chirurgia Generale “B”, che in collaborazione con il dottor Gregorio Tugnoli, responsabile della chirurgia d’urgenza dell’Ospedale Maggiore di Bologna, ha operato con una tecnica innovativa una signora modenese di 53 anni, testimone di Geova, vittima di un gravissimo incidente stradale seguito da pericolose complicanze.



    Il professor Ucchino non ha dubbi: “Interventi simili, senza uso di emotrasfusioni, sono possibili naturalmente grazie a eccellenze come l’ospedale Maggiore di Bologna, a strutture attrezzate con strumenti all’avanguardia, a un’equipe medica ben addestrata, a un’attenta gestione del paziente dal punto di vista anestesiologico, e – non meno importante – a un rapporto chiaro e rispettoso con il paziente e i suoi familiari. Questi successi fanno bene anche ai medici, perché dimostrano che risultati del genere sono possibili”.

    “Tali procedure”, conclude il professor Ucchino, “possono essere applicate con diversi vantaggi a qualunque paziente e non solo ai Testimoni di Geova”.

    In Italia ogni anno vengono gestiti circa 16.000 ricoveri di pazienti testimoni di Geova e dei loro figli, senza l’utilizzo di emotrasfusioni. Alcuni interventi sono di routine; altri invece sono decisamente complessi e talvolta in situazioni di emergenza, come in questo caso. La chirurgia che mira a ridurre o a eliminare del tutto le emotrasfusioni è promossa da tempo
    bit.ly/35zMnhE

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    1107
    Post: 1.668
    Età: 46
    00 25/12/2019 10:47
    Re:
    Angelo Serafino53, 16/09/2019 22.06:



    Cardiochirurgia Senza Sangue: Esperti A Convegno Al Niguarda




    Il sangue e' l'unica cosa con cui sono d'accordo con voi. Altre cose no
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 25/12/2019 12:13
    Re: Re:
    1107, 25/12/2019 10.47:




    Il sangue e' l'unica cosa con cui sono d'accordo con voi. Altre cose no



    Ci sono altri invece che dicono il contrario ..."condividiamo tutto di voi ma non la trasfusione di sangue".

    Comunque io vedo sempre il "bicchiere mezzo pieno" in tutte due i casi😃




    [Modificato da Angelo Serafino53 25/12/2019 12:25]
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 20/02/2020 10:30
    Trapianti di rene senza trasfusioni su pazienti testimoni di Geova. Ancora successi al Tor Vergata



    Roma – Altri due trapianti di rene, altri due successi. E tutto senza ricorrere a trasfusioni di sangue. Ancora un ottimo risultato per il Policlinico Tor Vergata e, in particolare, per il team del professor Giuseppe Tisone, direttore della Uoc di Chirurgia epatobiliare e trapianti.

    Gli interventi, entrambi su pazienti testimoni di Geova, sono stati eseguiti con avanzate tecniche chirurgiche che, unite all’abilita’ dei medici, hanno ridotto al minimo il sanguinamento sia nel ricevente sia nel donatore. Uno dei due trapianti infatti è stato praticato da donatore vivente, anch’esso testimone di Geova, ed eseguito con tecnica laparoscopica.

    “Nel caso dei testimoni di Geova- ha commentato il professor Tisone- ci vuole un’attenzione particolarmente meticolosa nella gestione dell’emostasi e nel controllo dei vasi, per evitare poi di trovarsi in difficoltà qualora ci fosse un sanguinamento non previsto”. Tuttavia, ha osservato il professore, “noi cerchiamo di evitare trasfusioni con tutti i pazienti, non soltanto con i testimoni di Geova”.

    La necessità di ridurre al minimo il ricorso alle trasfusioni di sangue nella pratica chirurgica e’ il fulcro del Patient Blood Management, un programma multidisciplinare e multimodale promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità’ che garantisce risultati migliori in termini sia economici sia, soprattutto, clinici.

    “I benefici dell’operare senza ricorrere a emotrasfusioni – ha proseguito il professor Tisone- sono numerosi. La trasfusione rappresenta comunque un rischio per la trasmissione di infezioni che al momento possono anche non essere conosciute. La storia ci ha insegnato che tanti pazienti infettati da virus, per esempio dall’epatite, erano stati trasfusi in un’epoca in cui ancora magari certi virus non si conoscevano. Perciò un rischio zero nel fare una trasfusione non ci sarà mai. È quindi ovvio e giusto che le linee guida ci spingano quando e’ possibile a non utilizzare sangue”.
    fonte
    bit.ly/2SZleQ5
    [Modificato da Angelo Serafino53 20/02/2020 10:34]
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 28/05/2021 13:35


    Dal Congo a Milano per intervento chirurgico. La solidarietà a Daniel, operato con successo al cuore


    AgenPress. Una macchina della solidarietà messasi in moto subito in mezzo a mille difficoltà logistiche e geografiche, ma che poi si è rivelata più forte di qualsiasi emergenza. Il 2 marzo 2021, Daniel, un ragazzo di quindici anni, figlio di una coppia di testimoni di Geova della Repubblica Democratica del Congo, è stato sottoposto a un difficile intervento chirurgico senza trasfusioni di sangue al Policlinico San Donato di Milano.

    Daniel soffriva di una malattia cardiaca congenita complessa per la quale doveva sottoporsi a un intervento chirurgico che però non poteva essere effettuato nel suo paese d’origine, martoriato da anni di guerre e povertà. La filiale del Congo dei Testimoni di Geova ha iniziato a cercare un ospedale disponibile avvalendosi della rete sanitaria internazionale dei Testimoni di Geova, che solo in Italia può contare sulla collaborazione di oltre 5.000 medici in grado di curare pazienti Testimoni senza emotrasfusioni. È stato così individuato il Policlinico San Donato di Milano dove erano già state eseguite operazioni simili. I medici hanno accettato di operare Daniel senza emotrasfusioni, come da lui espressamente richiesto, e il 2 marzo 2021 l’équipe medica del professor Alessandro Giamberti ha eseguito con successo l’intervento senza alcuna complicazione. Ora Daniel sta bene ed è tornato a casa con la sua famiglia.

    bit.ly/2QY0mM4





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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 28/05/2021 13:35


    Dal Congo a Milano per intervento chirurgico. La solidarietà a Daniel, operato con successo al cuore


    AgenPress. Una macchina della solidarietà messasi in moto subito in mezzo a mille difficoltà logistiche e geografiche, ma che poi si è rivelata più forte di qualsiasi emergenza. Il 2 marzo 2021, Daniel, un ragazzo di quindici anni, figlio di una coppia di testimoni di Geova della Repubblica Democratica del Congo, è stato sottoposto a un difficile intervento chirurgico senza trasfusioni di sangue al Policlinico San Donato di Milano.

    Daniel soffriva di una malattia cardiaca congenita complessa per la quale doveva sottoporsi a un intervento chirurgico che però non poteva essere effettuato nel suo paese d’origine, martoriato da anni di guerre e povertà. La filiale del Congo dei Testimoni di Geova ha iniziato a cercare un ospedale disponibile avvalendosi della rete sanitaria internazionale dei Testimoni di Geova, che solo in Italia può contare sulla collaborazione di oltre 5.000 medici in grado di curare pazienti Testimoni senza emotrasfusioni. È stato così individuato il Policlinico San Donato di Milano dove erano già state eseguite operazioni simili. I medici hanno accettato di operare Daniel senza emotrasfusioni, come da lui espressamente richiesto, e il 2 marzo 2021 l’équipe medica del professor Alessandro Giamberti ha eseguito con successo l’intervento senza alcuna complicazione. Ora Daniel sta bene ed è tornato a casa con la sua famiglia.

    bit.ly/2QY0mM4





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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 02/06/2021 09:55

    Chirurgia: come evitare le trasfusioni di sangue?

    Secondo un gruppo di esperti internazionali, che pubblica una serie di raccomandazioni sulla rivista JAMA, si potrebbero evitare più della metà delle trasfusioni di sangue eseguite intorno alla chirurgia.


    Prima di qualsiasi operazione che rischia di provocare emorragie, la cartella di ogni paziente potrebbe ora includere un programma personalizzato per la gestione del proprio capitale sanguigno. Vale a dire un vero e proprio piano di cura per evitare qualsiasi anemia prima e dopo l'intervento chirurgico.

    EPO come alternativa alla trasfusione di sangue
    Oggi esistono alternative alla trasfusione per affrontare l'anemia. Tutto si basa sul suo screening almeno un mese prima dell'operazione. È quindi possibile eseguire un'infusione di ferro. Il ferro è un ingrediente principale dei globuli rossi che trasportano l'ossigeno in tutto il corpo.

    Dopo l'infusione di ferro, al paziente viene somministrata un'iniezione di eritropoietina, meglio conosciuta come EPO. È un ormone che stimola le cellule del midollo osseo responsabili della produzione di globuli rossi. La loro quantità si moltiplicherà quindi nel sangue del paziente, con conseguente aumento dell'emoglobina.

    Acido tranexamico per fermare l'emorragia
    Tutti i pazienti devono avere un adeguato apporto di globuli rossi il giorno dell'operazione. E in quel momento, il rischio di anemia è limitato anche da un'altra infusione che contiene acido tranexamico per fermare l'emorragia.

    Sono necessarie tre infusioni: un'infusione prima dell'operazione, un'infusione alla fine e un'infusione cinque ore dopo. Prevenendo l'anemia con queste infusioni, il recupero del paziente dopo l'intervento è più rapido.

    Un'altra innovazione consente anche un miglior recupero: l'infusione di ferro postoperatoria. " Dopo l'intervento, non appena i pazienti hanno sanguinato più di 1.000 millilitri, viene sistematicamente somministrata un'infusione di ferro per aiutarli a camminare perché il ferro consente di produrre globuli rossi e perché il ferro promuove il trasporto del sangue. ossigeno attraverso tutti i tessuti '', spiega la dottoressa Nadia Rosencher, anestesista.

    I servizi che applicano tutti questi dispositivi hanno visto diminuire il tasso di trasfusione di sangue.



    bit.ly/3fIfyGF



    [Modificato da Angelo Serafino53 02/06/2021 10:07]
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 06/06/2021 12:56


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    M71
    Post: 3.994
    TdG
    00 08/06/2021 06:59
    Grazie Angelo, molto interessante!
    Lo girerò ai nostri fratelli.
    -----------------------------------------------
    Forum Testimoni di Geova Online
    -----------------------------------------------
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    Giandujotta.50
    Post: 42.110
    Moderatore
    00 08/06/2021 11:17
    Re:
    Angelo Serafino53, 06/06/2021 12:56:







    Grazie!! notizie che fanno piacere!!! [SM=g8920]
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 01/01/2022 11:15
    Chirurgia senza sangue anche per gli interventi salvavita, Ospedale di Legnano all’avanguardia


    Competenza, professionalità e innovazione hanno permesso all’equipe diretta dal dott. Di Credico di applicare con successo le strategie alternative all’uso del sangue anche in condizioni mediche molto complesse
    bit.ly/3mMrcnb


    Per tutto il 2021, il nuovo Ospedale di Legnano ha dimostrato ancora una volta la propria eccellenza nella chirurgia senza sangue anche per gli interventi salvavita. Competenza, professionalità e innovazione hanno permesso all’equipe diretta dal dott. Di Credico, cardiochirurgo che da anni collabora con i Testimoni di Geova, di applicare con successo le strategie alternative all’uso del sangue anche in condizioni mediche molto complesse.

    Tra i casi più emblematici, quello di un uomo di 75 anni che è stato operato con successo da una grave dissezione aortica. Giunto il 1° luglio scorso in gravi condizioni al Pronto Soccorso, l’uomo è stato subito sottopostoa un delicato intervento chirurgico durato cinque ore senza che si facesse ricorso a trasfusioni di sangue, nel rispetto delle sue scelte religiose quale testimone di Geova.

    “Desidero ringraziare sentitamente l’intera struttura sanitaria oltre che il dott. Germano Di Credico e la sua équipe per aver eseguito tale intervento nel rispetto delle mie profonde convinzioni etiche, morali e religiose”, ha detto il paziente qualche tempo dopo l’operazione.

    La medicina bloodless (senza sangue) è sempre più diffusa tra le strutture ospedaliere all’avanguardia ed è in linea col Patient Blood Management(PBM) promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute, che da anni ne conferma l’efficacia. Recenti studi scientifici alla base del PBM dimostrano, infatti, chele strategie mediche alternative alle emotrasfusioni producono migliori risultati clinici e implicano un tasso di mortalità inferiore.

    Diversamente da quanto si possa pensare, cresce il numero dei pazienti che oggi rifiutano le emotrasfusioni anche per motivi non religiosi e quello dei medici che limitano sempre di più l’uso del sangue. In Italia sono già più di 5.000 i medici che attuano con successo programmi di Patient Blood Management e applicano sempre di più le avanzate tecniche bloodless.

    bit.ly/3mMrcnb
    [Modificato da Angelo Serafino53 01/01/2022 11:19]
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    Giandujotta.50
    Post: 42.110
    Moderatore
    00 01/01/2022 12:03
    [SM=g8925] ... infornazioni che fanno ben sperare per tutti i malati
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    Angelo Serafino53
    Post: 7.914
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 07/07/2022 09:22

    La storia della medicina senza sangue raccontata dal suo pioniere, il professor Alessio Pace



    Negli anni Ottanta, il chirurgo raccolse la richiesta dei Testimoni di Geova di essere curati senza trasfusioni, effettuando nel corso della sua carriera oltre 40mila interventi, la maggior parte "senza sangue". Una pratica oggi suggerita anche dall'Oms

    .....Siamo negli anni Ottanta e l’Aurelia Hospital a Roma, dove opera il professor Alessio Pace, diventa un centro di riferimento per la medicina senza sangue......



    In Italia si eseguono ogni anno con successo tra i 15 e i 18mila interventi senza trasfusioni sui Testimoni di Geova, compresi i trapianti di organo. Sono 5mila i medici esperti nelle strategie e metodiche che non prevedono la trasfusione e 600 le strutture ospedaliere adeguate. Di quegli anni con il prof. Pace, D’Aguanno ricorda ogni dettaglio, quel coraggio nell’affrontare casi che nessuno voleva trattare in quel modo e infine la soddisfazione “quando anche persone che non erano Testimoni di Geova iniziarono a venire all’Aurelia Hospital. “Il consenso informato – conclude – si è sviluppato in quegli anni, grazie anche a questa nostra storia”.


    www.dire.it/28-06-2022/754708-professor-alessio-pace-pioniere-medicina-senza-sangue...





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