Quando pensiamo tra l'altro, alla celebre orazione funebre in onore di Giulio Cesare, che Shakespeare mette in bocca o meglio sulle labbra di Marc'Antonio, lo riteniamo essenzialmente un gesto poetico simile ad un capolavoro, mentre non è affatto detto che i fatti si siano svolti proprio così nella realtà, ossia senza la furberia dei giochi di potere... Dato che Marc'Antonio e Ottaviano (futuro Augusto) con 100mila soldati - si erano ben presto alleati - anche se non avevano proprio nulla in comune - per sconfiggere Bruto e Cassio alla testa di altrettanti 100mila romani...
In séguito, dopo la morte di Marc'Antonio e Cleopatra, Ottaviano oltretutto fece uccidere il ragazzino Cesarione, figlio di Giulio Cesare e Cleopatra, per non avere un impiccio od eventuale ostacolo in mezzo alla sua pressoché assoluta ascesa al potere.
Magistrale anche come Montanelli descrive per es. l'imperatore Costantino, il quale condannò a morte la propria seconda moglie, dopo che gli aveva dato 4 o 5 figli; egli condannò a morte anche il figlio che aveva avuto dalla prima moglie, perché pare che trescasse appunto con quella seconda moglie; e condannò a morte anche un nipote che gli stava decisamente molto sullo stomaco. Montanelli commenta in sostanza: se il giudizio di fondo degli uomini è tutto sommato positivo nei confronti di questo imperatore per ciò che ha fatto di grande, non si sa come verrà da Dio giudicato nel Giudizio finale. - Ma io stesso sono affascinato dall'incredibile storia di Costantino, al punto che ho recentemente provato ad invocare perfino l'aiuto del suo spirito particolarmente immortale, per le mie faccende e traversìe private, un po' come gli antichi giudei si rimettevano al giudizio del figlio di re Davide, il saggio re Salomone...
[Modificato da albert314 15/06/2018 12:09]