Nelle prossime pubblicazioni in programma in casa FTD ci sarà un doppio CD dal titolo “Southbound”, contenente due spettacoli del 1975.
Un titolo che mi ha riportato alla mente un bootleg omonimo che ho ascoltato tantissimo negli anni che furono e che in questa occasione ho deciso di rispolverare.
Edito nel 1998 dalla Luxor nel 1998, “Southbound” è stato recentemente riproposto in versione deluxe in combo con un elegante vinile.
Il 31 Agosto 1976, alle 20:30, Elvis si presenta davanti ad uno scatenatissimo pubblico a Macon, Georgia, in uno stato e in una città che stravedeva letteralmente per il re del rock, alla pari della vicina Atlanta.
Elvis, dal canto suo, ricambiava sempre con affetto ed energia tutto questo amore nei suoi confronti.
Non è dunque da meno in questa occasione di fine estate 1976 dove, allo stremo delle forze dopo un’interminabile estate di impegni logoranti on the road, riesce ad offrire una performance degna del suo blasone, nonostante la stanchezza sia palese e percettibile dalla sua voce.
Le higlights dello spettacolo sono le magistrali You gave me a mountain, primo momento saliente dopo un adrenalinico e caotico inizio dove a far da padrone sono l’eccitazione del pubbico che senza fatica sovrasta il sound dell’auditorium. Come dicevamo prima, la stanchezza della voce è a tratti paese e chiara, ma l’impegno profuso da Elvis e il tiro eccellente della band rendono l’ascolto veramente godibile.
Una registrazione che restituisce perfettamente la brillantezza del pacchetto finito di un Elvis show e che ci da la misura di quanto anche un “ultimo Elvis”, non al top, ha la capacità innata di tirare fuori dal cappello magico il colpo da fuoriclasse, sempre e comunque.
Ad un certo punto dello spettacolo lo stesso Elvis, in risposta ad una richiesta del pubblico, ci illude facendoci credere che stia prendendo in considerazione la possibilità di eseguire “crying in the chapel”, ma purtroppo la richiesta viene disattesa …e via dunque con le "oldies" che sul pubblico hanno lo stesso effetto della benzina sul fuoco….povere sedie dell’auditorium…quello che si sente oltre Elvis ….è un delirio completo di fans impazzite!
And I love you so, ben interpretata, fallisce nel suo intento di riportare la calma in platea, e allora tanto vale rituffarsi un Jailhouse rock e in una sempre sensuale Fever.
La temperatura ora è alle stelle, America The Beautiful, nell’anno del bicentenario, cerca attraverso il patriottismo di coinvolgere il pubblico in qualcosa che non sia adulazione verso il cantante. Risultato: ancora più delirio!
La presentazione della band offre sempre l’occasione delle benne esecuzioni di Early morning rain, Johnny b. Goode e whadt’I say da parte dei chitarristi, nonché dei solos del resto dei musicisti, orchestra compresa.
Ci avviamo così verso la parte finale dello spettacolo, con un altro pezzo forte della scaletta di questo periodo: l’urlo iniziale di Hurt lascia per un istante attoniti e senza fiato: potenza vocale e presenza scenica, un uomo che è spettacolo nello spettacolo senza bisogno di effetti speciali. A dire la verità abbiamo ascoltato versioni molto più accattivanti, ma comunque il risultato finale è di assoluto impatto.
Con Hound dog ci si riscuote un po dopo tanta ammirazione e con that’s all right mama e Blue christmas godiamo anche dell’iconica immagine del mito con indosso la chitarra. Due performances semi acustiche che è sempre un bel piacere ascoltare. That’s all right è magia pura e manda Il pubblico in estasi, tanto da chiedere a gran voce Blue Christmas …in Agosto..come lo stesso Elvis, sorpreso, sottolinea.
C’è ancora qualche minuto da spendere in compagnia del re…che ci prende per mano e ci riporta tutti ai magici giorni della SUN records con una a dir poco infuocata Mistery Train/Tiger Man, così come intensa è la magia dal sapore hollywoodiano che pervade la sala alle prime note di Can’t help falling in love che però, come è risaputo, preannuncia che il viaggio nel magico mondo di Elvis è giunto al termine, lasciandoci con le nostre sensazioni, le nostre emozioni, i nostri ricordi più profondi…e anche un po di malinconia, il cui unico antidoto a nostra disposizione consiste nel riascoltare ancora una volta questa magica voce, balsamo per le corde dell’anima, come è solito dire un un mio carissimo amico.
In chiusura del dischetto troviamo una incredibile Trying To Get To You da Johnson City, Tennessee, 17 marzo 1976, spettacolo serale .. in una esecuzione come sempre al top che non mi stancherò mai di ascoltare. Non ho mai sentito una versione “out” di questa canzone… ma sempre e solo esecuzioni al top.
Sempre dalla stesso spettacolo troviamo una bella Hurt nella sua prima versione live in assoluto e con la quale termina questo piacevole CD.
Che dire? Un viaggio attraverso gli anni d’oro della produzione bootleg che si rivelano pretesto per riassaporare sprazzi di magia assoluta tra ricordi ed emozioni intrisi di tanta bella musica.
[01] Also Sprach Zarathustra 0:58
[02] See See Rider 3:21
[03] I Got A Woman - Amen 6:04
[04] Elvis Talks 3:19
[05] Love Me 2:47
[06] If You Love Me 3:01
[07] You Gave Me A Mountain 3:41
[08] All Shook Up 1:03
[09] Teddy Bear - Don't Be Cruel 2:00
[10] And I Love You So 3:25
[11] Jailhouse Rock 1:32
[12] Fever 3:48
[13] America The Beautiful 2:51
[14] Band Introductions 3:16
[15] Early Mornin' Rain 1:03
[16] What'd I Say (by James Burton) 0:52
[17] Johnny B. Goode (by James Burton) 0:54
[18] Band Solos 3:34
[19] Love Letters 2:42
[20] Band Introductions 0:30
[21] School Day 1:00
[22] Hurt 2:00
[23] Hound Dog 2:18
[24] That's All Right 1:59
[25] Blue Christmas 2:16
[26] Mystery Train - Tiger Man 2:33
[27] Can't Help Falling In Love 1:42
[28] Closing Vamp 1:28
[29] Tryin' To Get To You 2:57
[30] Hurt 2:10
August 31, 1976 (8:30 PM) Macon, GA.
March 17, 1976 Johnson City, TN.
[Modificato da reggae..79 20/10/2021 23:16]
The king will never die....Elvis forever!!