00 27/12/2017 15:38
Ciao a tutti. Con l'esperienza di svariati anni di pesca, ormai, riesco ad indovinare quasi sempre che pesce tirerò fuori, una volta allamato, prima ancora di averlo realmente visto. Voi ci riuscite? È ovvio che non sempre ciò è possibile (pesce intanato, pesce che ti viene incontro, mare molto mosso che "confonde" i movimenti dei cimini ecc.) ma il più delle volte, ormai, indovino. Ci sono pesci le cui tocche sono inconfondibili, le cui tirate o testate sono uniche, i comportamenti dei quali sono diversi da specie a specie. Mi piacerebbe che descriveste, in base alle vostre esperienze, il comportamento dei pesci che avete allamato e se siete in grado di riconoscerli prima ancora di averli portati a riva, così da fare qualche confronto e trovare magari delle cose in comune.

Per me:

Orata = piccola piega e poi forte flessione graduale, crescente e continua della canna (lo ho potuto constatare di persona con l'unica orata che ho preso, ma sapevo che era lei poichè avevo visto diversi filmati che mostravano orate pescate da varie persone e le cui canne si comportavano tutte nel medesimo modo), forti testate vicino riva e tentativo continuo di guadagnare il fondo.

Sarago (maggiore, fasciato, sparaglione) = continui strattoni, decisi, tentativo di intanarsi spesso. Forti fughe, spesso laterali.

Sarago pizzuto = decisi strattoni come gli altri tipi di sarago, tentativi di intanarsi, a volte calma totale della cima (non so se il momento di calma dei cimini fa parte di un preciso modo di comportarsi del pesce o se alcuni di essi si erano realmente intanati lasciando le vette immobili)

Spigola = forti strattoni singoli, secchi, a distanza di alcuni o svariati secondi l'uno dall'altro. Scarsa resistenza quando la si porta verso riva

Tordo marvizzo (di taglia) = continui tentativi di intanarsi, media resistenza ma forti fughe improvvise

Sogliole (di taglia), torpedine ocellata, pesce civetta = sembra di avere allamato sacchetti di plastica o grandi ciuffi d'alga; fughe non percettibili e "pesantezza" nel recupero poichè, probabilmente, i pesci "piatti" o con le ali si mettono di traverso, se presenti e chiuse "aprono" le loro ali, per opporre la massima resistenza

Sciarrani = tocche più o meno decise e tentativo di intanarsi quasi immediato e spesso portato con successo (difficile non spezzare il finale, forzando, per tirarli fuori). Anche i piccoli hanno una forza incredibile una volta entrati in qualche rifugio di fortuna

Aguglie = strattoni continui, vibrazioni continue, salti a pelo d'acqua, da scarsa a forte resistenza a seconda delle taglie

Cefali (dagli schiumaroli alle altre specie più grandi) = strattoni continui e resistenza più o meno forte a seconda delle taglie.

Murena = cimino che sembra "vibrare", movimenti continui più o meno accentuati (tende ad attorcigliarsi su se stessa sia se ha già l'amo in bocca sia se sta strappando l'esca; se non si è veloci a capire che si tratta del pesce serpentiforme e non si recupera in fretta spezza i finali o si intana ed è impossibile tirarla fuori). Unica resisteza durante il recupero: il suo peso; portata a riva si trova sempre aggrovigliata su se stessa, spesso con una forma simile ad una palla

Cernia = forte strattone iniziale, poi il nulla. Probabilmente si intana nella tana dalla quale è appena uscita quasi subito. Bisogna essere veloci o la si perde. Sembra provare ad intanarsi continuamente durante il recupero e opporre una resistenza micidiale anche se si tratta di un piccolo esemplare. Il recupero avviene "a tratti", alternato a pause dove, come dicevo, sembra arroccare (sensazione di piombo o amo che striscia ad esempio su posidonia, dove a volte sembra liberarsi a volte incagliarsi di nuovo)

Salpa = forti e continui strattoni, forte resistenza, fughe continue, tentativi di slamarsi anche fuori dall'acqua con salti e movimenti furiosi

Carango maditerraneo (ricciola-sauro di piccole dimensioni) = fughe laterali molto accentuate, forte resistenza anche da pesci di piccola taglia.

Mormora = discreta resistenza, fughe improvvise e forti strattoni che aumentano via via che si avvicina alla riva per essere spiaggiata

Leccia stella = piccolo predatore molto combattivo. Fa piegare con forza i cimini, diverse fughe laterali. Come la mormora aumenta la forza e gli strattoni mentre viene avvicinata alla riva.

Tracina = vibrazione del cimino più o meno accentuata, a seconda della taglia, e di pochi secondi. Poi calma totale (il pesce si insabbia per "difesa"). Piccola resistenza iniziale dopo la ferrata per "strapparla" al fondo. Poca resistenza prima di portarla a riva (non ho mai preso però una tracina di quelle di taglia XXL, non so come si comportino quest'ultime).

Questi sono i principali pesci che riesco a distinguere. Ovviamente conta anche molto la taglia. Ho escluso alcuni pesci che non ho mai pescato (tipo il serra) o i piccoli pesci come donzelle, triglie, piccoli tordi, boghe, piccoli pesci anche delle specie appena descritte che fanno vibrare i cimini in modo simile (vista la piccola taglia)

Se dimentico qualche pesce, e mi verrà in mente dopo, via via continuerò le mie descrizioni.

Ciao a tutti! [SM=g27811]


[Modificato da Gianlucamare 27/12/2017 19:07]



- Mare.

Azzurro,
di infiniti orizzonti riempi i miei occhi
che dell'acqua tua hanno sempre sete;
mi concedi i tuoi abbracci e i tuoi respiri,
dolcemente mi avvolgi e mi accarezzi.
Sei come i miei sogni, sterminati spazi,
in cui si perde la mente e tutto il resto tace. (Gianluca Albeggiani).


- Ho provato ad essere uno qualunque, ma non ci sono riuscito.
(Gianluca Albeggiani).

- Paternoster, che sei nei mari, siano santificati i tuoi ami, venga il tuo segno, sia fatta la tua volontà come in spiaggia così in scogli. Dacci oggi il nostro pesce quotidiano, e metti orate nei nostri "cati" come noi faremmo senza i pescatori. E non ci indurre in delusione e liberaci dal cappotto, amen.