...dovrò dirti prima o poi che non ho
una stanza da scrittura; che inseguo
parole lungo viottoli in penombra
dettati dalla cifra nei tuoi passi
una festuca riversa, piegata
su di sé, nel tepore asceso alla terra
un sentore come di conca, di nido
un infinire, un grido nell'alba
tersa.
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Ciò che ci è dato comprendere consolida dal profondo l'edificio della meraviglia costantemente ampliato dall'estendersi del rimanente.
P.S. ho scelto di pensare: uso Linux. Non mi troverai né su Facebook né su Twitter...