In bianco e nero
Autore: Mary Black | Pubblicata: 21/03/2016 | Rating: Giallo
Numero recensioni: 8 recensioni
“La prima volta che Tom sente parlare di Gellert Grindelwald ha quattordici anni e un’anima ancora intatta.
Tom non ha mai provato interesse per nessuno, ma, mentre Silente viene coinvolto suo malgrado in una discussione di politica estera con il professor Lumacorno, manda di proposito in frantumi l’ampolla di Veleno d’Acromantula e si ferma ad ascoltare
– la sua mente in bianco e nero si squarcia e per la prima volta nei suoi pensieri colano i colori, ruggine scuro per la terra arsa dal fuoco, bianco ghiaccio per un esercito di Inferi.”
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Capitoli: 1 - One-shot | Stato: Completa
Tipo di coppia: Slash | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Gellert Grindelwald, Tom O. Riddle
Contesto: Dai Fondatori alla I Guerra
Nella storia proposta, ho voluto far incontrare due dei personaggi a mio avviso più affascinanti della saga di Harry Potter, Tom Riddle e Gellert Grindelwald, restando comunque in una prospettiva “Canon”. La storia si colloca nel 1945, dopo che Tom ha finito la scuola e prima che Grindelwald venga sconfitto da Silente nel famoso duello più volte citato nell’opera.
Nel tratteggiare i personaggi, ho cercato di restare quanto più fedele al Canon possibile (almeno con Riddle, dato che di Grindelwald si sa molto poco), ponendo l’accento su quanto questi due personaggi – che sono i principali “cattivi” della saga – siano diversi.
Ho voluto dipingere Tom come un vero e proprio psicopatico – nel senso psichiatrico del termine –, presentandolo mentre è ancora in una fase di “transizione”: non più un ragazzo con l’anima intatta, ma nemmeno il Signore Oscuro con l’anima a brandelli e una schiera di seguaci folli. È un Tom che si evolve, alla ricerca del segreto per vivere per sempre, senza freni nemmeno quando si tratta di uccidere il suo stesso padre, senza limiti nemmeno quando deve strapparsi l’anima.
Tom è senz’altro uno psicopatico in piena regola: privo di empatia, freddo, disprezza tutto ciò che è umano, le uniche emozioni che prova sono durante le esecuzioni o mentre guarda una città rasa al suolo dal fuoco. Anche i sentimenti che crede di provare per Grindelwald sono illusori, rivolti al Grindelwald ideale delle sue fantasie, ma, per autocitarmi, “la realtà non regge mai il confronto con la fantasia”.
Ciò che disgusta tanto Tom di Gellert è proprio la sua umanità, su cui ho voluto porre l’accento. Anche Grindelwald, che viene indicato come il più grande mago oscuro che il Mondo Magico abbia visto prima di Voldemort, sa essere spietato e freddo, ma questa è solo la maschera che indossa in pubblico. Gellert è in realtà un idealista, pieno di umanità e rimpianti (sullo sfondo, aleggia la coppia canonica Grindelwald/Silente, e la figura dello stesso Silente, l’unico che abbia mai diffidato di Tom), e, a differenza di Riddle, non prova nessun piacere nel fare ciò che deve (ciò che ritiene di dover fare, che è una differenza sostanziale).
Mi sono divertita a tratteggiare la differenza tra questi due personaggi, entrambi straordinariamente complessi e sfaccettati, e penso di aver fatto un buon lavoro. La coppia è accennata a malapena, ma così dev’essere per non rovinare l’IC dei personaggi, almeno secondo la mia opinione.
Penso che la storia nella sua interezza sia adatta per essere inserita tra le storie scelte del forum, fondamentalmente per due motivi. In primo luogo, per l’originalità, sia della caratterizzazione di Riddle (che assai di rado viene descritto nel fandom in questa “fase di transizione”), sia della coppia in sé (sul sito madre, c’è soltanto un’altra storia che tratta di questo pairing): entrambi i punti sono stati sviluppati, a mio parere, in maniera complessa e verosimile. In secondo luogo, per lo stile con cui è scritta, che ritengo sia molto evocativo e incisivo, senza tuttavia perdere di chiarezza.
Mi rimetto al parere dell’Amministrazione.
Mary