Ma che bella discussione *.*
Dunque, diciamo che di libri sopravvalutati ne ho letti davvero molti, e ad essere sincera non mi sono mai trovata a giudicare opere che magari sono state scritte in un'epoca completamente diversa dalla nostra - dovrei tenere conto, appunto, delle censure, del contesto storico e del fatto che l'ironia, come forma di scrittura, s'è evoluta col tempo, quindi non avrebbe senso per me giudicare un lavoro del genere senza doverlo prima contestualizzare a dovere. A ciò si aggiunge che autori come Manzoni o come lo stesso Dante, "sfruttano" - per così dire - le loro opere anche per fare propaganda o denuncia, quindi per noi è sicuramente difficile afferrare appieno quei concetti che magari, per un letterato dell'epoca, risultavano più immediati.
Sono d'accordo sull'idea di Cime Tempestose, che ho considerato a tratti banale e a volte persino paradossale; ho trovato davvero poco realistiche le decisioni dei due personaggi, che sfociano in tragedia senza che ce ne sia davvero una ragione.
Ma il libro che forse mi ha dato più grattacapi è stato il Ritratto di Dorian Gray. Potete anche spararmi, per carità, ma sembra quasi che ogni opera targata Oscar Wilde debba per forza piacere a tutti.
A me non è piaciuto, ad essere oneste al 100%. Per carità, anche qui si parla di un romanzo di fine '800, ma detto francamente l'ho trovato davvero molto difficile da leggere, e la trama non mi ha colpita particolarmente.
Insomma, si sta parlando di quello che agli occhi di molti è un capolavoro della letteratura, ma a me non fa né caldo né freddo. A un secolo e mezzo di distanza, posso dire che fare tutto quel casino per un patto col diavolo era già parecchio superato: c'era arrivato Goethe settant'anni prima col Faust, perciò... 😅
Ripeto: opinione assolutamente personale 😂
[Modificato da _Vintage_ 12/02/2020 10:33]
Sono stato tutta la mattina per aggiungere una virgola, e nel pomeriggio l'ho tolta.