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Per evitare di essere accusato di stregoneria (sapendo bene cosa l'aspettasse...), ma anche per non incorrere nelle ire divine poichè egli riconosceva che l'avvenire è solo nelle mani di Dio, Nostradamus volle redigere le sue predizioni in una sconcertante mescolanza di anagrammi, simboli, francese arcaico, latino ed altre lingue. Inoltre evitò SEMPRE di precisare date in modo esplicito. Questa sua deliberata confusione e imprecisione ha prodotto come inevitabile risultato, un incalcolabile numero di interpretazioni da parte di studiosi che via via si sono succeduti nei secoli. E questo è stato sempre il "punctum dolens" delle sue enigmatiche "quartine", per le quali gli scettici vanno a nozze.

Comunque stiano le cose, va detto che il tempo ha reso giustizia a molte sue profezie, almeno quelle più esplicite, che si sono EFFETTIVAMENTE verificate, a conferma che la sua fama NON è del tutto usurpata: un giorno Nostradamus cadde improvvisamente in ginocchio dinnanzi al monaco Felice Peretti che gli passava accanto e, allo stupore suo e dei presenti, Nostradamus esclamò con convinzione: "M'inginocchio dinnanzi a Sua Santità". Anni dopo quel monaco divenne Papa col nome di Sisto V. Un'altra volta mentre riceveva la visita di Caterina dè Medici che spesso lo consultava, egli rimase colpito da un ragazzino al seguito e dichiarò che un giorno sarebbe diventato Re (NON Re-winD... [SM=x5240712] ). Quel ragazzino era Enrico di Navarra, che divenne in seguito Re col nome di Enrico IV.

Nostradamus fece incidere una targa di metallo chiedendo che fosse sistemata nella sua bara. Nel 1700 la salma fu riesumata per essere sistemata in un luogo più adatto e la targa, che ancora giaceva sul suo scheletro portava proprio la data della sua riesumazione: il 1700... Il veggente previde anche la morte di Enrico II "in singolar tenzone" per una profonda ferita ad un occhio, cosa che effettivamente avvenne. Qui è del tutto INUTILE girarci attorno E' STORIA. Come è storia la previsione esatta per la fine, causata da un "TAGLIO SANGUINOSO", di Luigi XVI di Francia ghigliottinato, com'è noto, durante la Rivoluzione.

Altra nefasta esatta previsione verificatasi, per il gravissimo incendio di Londra, di cui indicò anche l'anno, il 1666, precisando "Londra bruciata in tre volte venti più sei", con il CHIARO riferimento alle ultime tre cifre della data. Su queste "quartine" c'è ben poco da giocare con la fantasia, i problemi cominciano invece per le quartine più enigmatiche, sulle quali si sono arrovellati molti scrittori e appassionati, che spesso hanno preteso di attribuire ai suoi scritti significati diversi da quelli sicuramente espressi dall'autore.
Che poi le fonti non fossero sue, ma che sue fossero invece le profezie di Celestino è tutt'altra storia.