00 23/07/2017 02:30
Re:
Surlaplanche, 19/07/2017 16.27:


QUARTO CLASSIFICATO





Titolo: 1.5/2

I quattro titoli dei capitoli ci stanno, quello che non mi convince è “Im / maturo”. Non sono la punteggiatura non è la più corretta di tutte (“Im-maturo”, o anche “(Im)maturo” per quanto più disagiato, andrebbero meglio), ma è proprio l’idea del titolo che ricorda inevitabilmente “Immaturi”, la commedia italiana. In generale, tratti temi molto carini e, come vedrai più avanti, ho apprezzato l’idea generale. Avresti potuto, che ne so, dare un nome strano a Dani e usare quel nome come titolo. Im / maturo non mi fa impazzire.

 

Grammatica: 3/6

Sfortunatamente, ho trovato diversi errori. Non tanto di grammatica quanto di chiarezza delle frasi e sintassi. Ho dovuto per forza betarti solo il primo capitolo perché ho trovato sui 10/15 errori a pagina.

Le tue frasi sono particolarmente lunghe e confuse, a volte non usi neanche gli incisi, cambi registro molto spesso... il tutto rende la lettura difficile.

Già nella prima parte della storia ti posso fare diversi esempi:

- “disteso su un lettino a farmi abbrustolire la pelle da quaranta gradi centigradi sparati direttamente sulla pelle – con una protezione solare che mi permette di non diventare cenere dopo un’ora, però – a sinistra il mio ragazzo e a destra, protetto opportunamente dall’ombrellone, il mio cocktail preferito

- “Sento la mano penzolante dal lettino venire furtivamente assaltata dalle dita del mio ragazzo, che si intrecciano alle mie in un silenzio fatto di bambini urlanti, garriti di gabbiani e del tonfo del gonfio pallone da pallavolo sulle mani intrecciate di quei bastardi che giocano poco lontano da noi e che, diavolo, se mi colpiscono glielo buco quel pallone.”

Frasi del genere, da quattro righe, sono davvero troppo, troppo lunghe e confuse. Va bene interrompere ogni tanto, anche per dare ritmo.

Altri errori trovati in “Sex on the beach”, sia di grammatica che di stile, sono:

- Finisco di ciucciare cocktail dalla cannuccia (dato che, in questo caso, ha un cocktail solo, sarebbe più corretto un “Finisco di ciucciare il cocktail dalla cannuccia”)

- Dani esclama, agita la sua mano nella mia facendole ciondolare tra i due lettini. (poco chiara: un “esclama Dani, agitando la sua mano nella mia e facendole così ciondolare tra i due lettini” sarebbe più chiaro)
- gli agito la mano nella mia (cosa intendi?)

- “Ma che cazzo ne so.” Replico io (“Ma che cazzo ne so?” replico io)

- “‘Aida’!!!” (Mai usare più di un punto esclamativo, oltre al fatto che non tutti sanno cosa è l’Aida quindi dovresti trovare un modo per far capire al lettore che si sta tornando a parlare del cruciverba e non dei palloni)

- “Ce l’ho portato, con due stuoie sistemate sulla sabbia e una coperta se fa freddo” (“Ce l’ho portato, con due stuoie sistemate sulla sabbia e una coperta, nel caso facesse freddo”).

- “Ci stendiamo e non appena alziamo lo sguardo al cielo vediamo un manto di stelle, così vasto che i nostri occhi non riescono ad abbracciarlo appieno in un solo sguardo, che ci circonda e mi fa sentire piccolo piccolo. Zitti zitti...” (frase troppo lunga + cambia uno tra “piccolo piccolo” e “zitti zitti”, perché insieme risultano molto forzati data la loro vicinanza)

- “No.” Gli dico. (“No” dico io)

- la bocca ancora dischiusa che se l’è dimenticata aperta (capisco il registro basso, ma un minimo di forma bisogna mantenerla: un “la bocca ancora dischiusa... probabilmente se l’è dimenticata aperta” andrebbe molto meglio).

- “Oh.” Lo chiamo (“Oh” lo chiamo)

- UN DESIDERIO UN DESIDERIO UN DESIDERIO! (metti le virgole) Cosa, cosa, cosa?!? (mai usare ?!?, piuttosto ?! ma sarebbe meglio evitare perché è comunque brutto da leggere)Maledizione…

(Metti a capo e scandisci bene:

“UN DESIDERIO, UN DESIDERIO, UN DESIDERIO!

Cosa, cosa, cosa?!

... maledizione.”)

- Uhm, cosa potrei volere di più dalla vita? (corsivo, è un pensiero) (e poi, a capo: “Ah, so cosa: allungo...”)

- Daniii… (Dani va benissimo, allungare le i è sbagliato, a meno che tu non stia scrivendo qualcosa alla Geronimo Stilton)

- “Nh… ah! Mh!”, “Aaahhh.”(eviterei le onomatopee degli orgasmi)

 

Questi sono quasi tutti quelli della prima storia, sia riguardanti lo stile e la grammatica.

 

Stile: 3/6

La caratteristica del tuo stile è che, per quanto non ancora del tutto formato, ha delle buone capacità. Riesci a scrivere come uno scaricatore di porto e come un poeta maledetto degli anni ‘90. Per dire, passi da “Sex on the beach”, dove simuli gli orgasmi con onomatopee di dubbio gusto, a “La stessa direzione” dove scrivi perle comeParigi mi confonde, è come un caleidoscopio, solo che i caleidoscopi sono limitati: chiudi un occhio, apri l’altro e ti ritrovi davanti tante immagini aliene e curiose che attirano l’attenzione senza che tu sappia bene perché. Parigi è così, ma vastissima, ed è un caleidoscopio di suoni, di odori, di sensazioni. Sarà l’autunno. Il vento trascina con sé tante cose.

Ho trovato troppa discrepanza, anche all’interno della stessa storia, tra un registro alto e un registro basso, il che mi ha confuso. Sono entrambi abbastanza buoni, ma dovresti sceglierne uno.

Poteva starci, dato che parli dal punto di vista di personaggi diversi, usare anche diversi registri, ma dal modo in cui li hai utilizzati sembrano tutti la stessa persona in posti differenti.

 

Trama e originalità: 4.5/8

L’idea di descrivere il profilo psicologico di Dani attraverso gli occhi dei suoi amanti è bellissima, interessante e intrigante. Il filo che connette i quattro capitoli funziona abbastanza bene, ma avresti decisamente potuto caratterizzare meglio il protagonista (ne parlerò meglio nel parametro successivo).

In generale, per quanto potesse piacermi la premessa, ho trovato un po’ scarno il modo in cui l’hai messa in pratica. Okay, ci sono questi quattro flashback di quattro ragazzi diversi... ma non c’è una vera e propria scoperta di Dani.

Non vedo una evoluzione del suo personaggio, non vedo niente che mi faccia dire “quattro capitoli erano il numero giusto, uno in più avrebbe reso il tutto troppo finto e uno in meno non abbastanza chiaro”. Non c’è un inizio o una fine, il che mi è dispiaciuto molto.

Non dico che la storia non abbia senso di esistere, ma è più una raccolta di flashback quando avresti potuto benissimo fare qualcosa di ancora più originale e intricato (magari i suoi ex hanno questi flashback mentre vanno al funerale di Dani, o Dani è scomparso, e avresti potuto alternare i flashback a una sorta di thriller... cose così, ad esempio, avrebbero reso questi capitoli un po’ più connessi tra loro).

Inoltre, questi ricordi sono un po’ banali. Abbiamo l’estate insieme, abbiamo Parigi, l’inverno insieme... ma, infine, l’Interrail. Tema originalissimo, trattato bene, tenero ma non smielato. Quello che intendo è questo: è una mini-long squilibrata, è una montagna russa tra parti scritte bene e parti scritte “un po’ meno bene”.

 

Caratterizzazione personaggi: 2.5/4

Come dicevo prima, Dani è un personaggio che cerchi probabilmente di far apparire misterioso, ma non funge poiché non ha niente di così caratteristico. Per dirti, non è una Margò di Città di Carta o una Hannah di 13. Non ha niente che mi faccia venir voglia di sapere di più di lui. Avresti potuto cercare di creare delle dinamiche in cui il lettore è obbligato ad avere una reazione verso Dani. Potresti farlo odiare, rendere insopportabile, o non farlo parlare proprio, così che la gente si chieda “Hey, ma perché non parla?”, un po’ come Effy della prima stagione di Skins UK. La mancanza di intrigo è stato un po’ il tallone d’Achille di Im / maturo, soprattutto se pensiamo che anche gli ex (a parte l’ultimo, che era un attimo più ragionato) sono macchiette, non hanno niente di diverso tra di loro e sono anche un po’ banali.

 

Totale: 14.5/26

Giudizio finale: Idea bellissima che potrebbe sicuramente venir sfruttata meglio inserendo dettagli più originali e creando uno scheletro di trama un attimo più innovativo, almeno quanto la premessa. Dani scompare in un progetto più grande ed interessante di lui, mentre i suoi ex cercano di analizzarlo attraverso una finestra crepata che ha lasciato il me lettore ancora più curioso, ma insoddisfatto.







PERDONA IN ANTICIPO IL WALL OF TEXT XD
e, intanto, se posso chiederei il giudizio come recensione della storia *-*



aaaaahhhhh.... non è la prima volta che mi trovo nella prima metà dei concorrenti - quella più lontana dai primi posti insomma - ma credo sia la prima dove la mia storia viene criticata senza il timore di recarmi gravi traumi psicologici e senso di non accettazione. essendo tu un nuovo giudice non conoscevo i tuoi metri di giudizio e quando ho visto i risultati non mi aspettavo questo! in realtà non mi aspettavo niente... l'unica cosa che mi aspettavo e che ho visto bene era il titolo scelto male. lo odio anche io, ma non ho trovato un termine migliore e anche se preferivo un titolo inglese non volevo mettercelo perché non ha senso, visto che il testo è italiano! e quindi... niente... comunque vedrò un po' come modificarlo perché non mi piace proprio e considererò il tuo consiglio, vediamo un poco.

invece non mi aspettavo che il betaggio di interi capitoli riguardasse la mia storia! non mi aspettavo così tanti errori di sintassi eccetera. ti sono molto grata per darmi il tuo giudizio sulla storia, sapere cosa ne pensa un giudice è uno dei motivi per cui partecipo ai contest, solo che quelli che tu chiami errori nel campo 'grammatica' (etc.) io non li trovo tali. sono d'accordo sulle frasi molto lunghe, non è necessariamente un errore ma se ti ha reso la lettura difficile allora è un problema, come hai segnalato tu. e sei stato molto attento al ritmo e all'armonia della lettura, a cui io non ho fatto troppo caso ed è un'ottima cosa da segnalarmi a cui farò più attenzione nei prossimi testi. però altri errori segnalati da te mi perplimono - tra cui le onomatopee degli orgasmi, l'allungamento delle i in 'daniii', i pensieri che vanno in corsivo, mettere a capo e scandire bene... ecco, questi ed altri non credo siano errori quanto decisioni di stile e se si tratta di stile magari può non piacerti ma non penso possa essere considerato errore. uso i contest per migliorare nella scrittura e capire bene dove sbaglio per migliorare, però queste cose segnalate da te sono mie scelte stilistiche intenzionali e non le posso cambiare perché significherebbe stravolgere tutto il mio modo di scrivere, un modo che mi piace e che non credo sia sbagliato! ad ogni modo tutti i tuoi giudizi sono ben accetti, anche questi!

ti ringrazio per concedere al mio stile buone capacità <3 non so quanto il mio lavoro sia vicino a quello che leggi di solito, sospetto che non sia molto vicino e mi inorgogliscono abbastanza i tuoi complimenti XD
purtroppo sono orgogliosa anche delle mie onomatopee di dubbio gusto.. ho un problema a riguardo, ad alcune persone non piace il mio stile perché è eccessivamente schietto, comprende termini sessuali spesso crudi o sul limite del volgare - ci vuole capacità per riuscire a inserirli nella narrazione senza sembrare un pervertito - e, appunto, onomatopee, e per me è un po' un modo di togliere la vergogna per il sesso, cercare di essere più sinceri con il nostro io, ammettere di avere certi pensieri, certi desideri, certi *suoni*. il mio lavoro è riuscire a 'spogliare' le scene con naturalezza, senza farlo sembrare un atto sporco. un po' è bravura dell'autore e un po' dipende anche dal livello di pudore del lettore. alcune cose non possono piacere a tutti oppure possono piacere solo se si sforzano ad aprirsi, insomma... riduce considerevolmente il mio target hahah XD
invece il poeta maledetto degli anni '90 lo tiro fuori di rado! ma mi è davvero piaciuto scriverlo qui, infatti sono contenta che questo contest me ne abbia dato l'occasione.

come hai detto tu, il registro diverso è stato usato per caratterizzare i personaggi - e per questo c'è tutta questa discrepanza. forse questo mette a disagio il lettore, un po' come mettergli la mano prima nell'acqua fredda, poi in quella calda, poi di nuovo fredda senza dargli mai pace. per rasserenarlo avrei magari dovuto 'avvisarlo', fargli sapere che avrei fatto così, in qualche modo.

posso capirti quando dici che sembra di vedere la stessa persona avere tre crisi di personalità diverse in tre posti diversi... non saprei bene come sistemare questa cosa, come far capire che si tratti di tre persone diverse. forse semplicemente caratterizzandole di più, come mi hai consigliato di fare più avanti nel post. leggendo il tuo giudizio ho letto che questi personaggi non sono approfonditi e così Daniele, il protagonista. anche questo è stato piuttosto intenzionale: non dovevano avere carattere vero e proprio, dovevano essere stereotipi, non dovevamo né volevamo conoscerli davvero (infatti non hanno neanche dei nomi), anzi, loro stessi sono delle persone superficiali in realtà, che hanno interessi superficiali, pensieri sciocchi o troppo sognanti senza vere fondamenta: niente di serio, perché sono ragazzi frivoli insomma, non hanno contenuto significativo.

ma se per i fidanzati vale questo, non è lo stesso per Daniele: volevo sì che ci si chiedesse 'okay, loro lo vedono così (e il modo in cui lo vedono è anche troppo superficiale. gli interessa davvero di lui?), ma LUI come è *veramente*?' - non doveva essere misterioso, ma bisognava rendersi conto che non lo avremmo conosciuto davvero attraverso gli occhi dei suoi fidanzati. - e se mi dici che questo interesse non c'è stato allora ho un po' fallito! ed è un dispiacere. speravo, in un certo senso, che un personaggio che non dice molto di sé come Daniele potesse essere letto come 'jolly', ovvero un personaggio neutro che rispecchia tutti noi. neanche lui doveva essere molto caratterizzato (doveva sempre essere un 'concetto', non una vera persona, alla fine) ma almeno doveva far immedesimare il lettore, che sono un attimo le basi XD

ho provato a inserire inizio, centro e fine: d'estate il ragazzo è giovane e così la sua storia con il primo fidanzato. nei due racconti centrali lo si vede più maturo. l'ultimo capitolo parla di una separazione, una separazione dovuta a un futuro che separa i due ragazzi - uno va in danimarca a fare il medico, l'altro torna in italia e va a fare lo scienziato. devono proseguire ognuno per la sua via e non possono più stare insieme, devono crescere e lasciarsi andare. quello che il lettore doveva vedere era un ragazzo che viveva le sue prime esperienze, le seconde, le ultime della sua gioventù e poi decideva di viverle da solo, per crescere finalmente. il significato doveva essere tutto concentrato nell'ultimo capitolo, con le ultime frasi. insomma: l'intenzione di inserire inizio, centro e fine c'è stata, ma se non l'hai colta può essere troppo blanda.

è anche per questo che i ricordi sono banali. non so se questo ti faccia vedere diversamente il testo o.o

spero che almeno ti sia arrivata qualche emozione nella fine. un paio di lettori mi hanno confessato di essersi emozionati parecchio per via delle ultime conclusioni :3



[Modificato da esmoi_pride 23/07/2017 02:35]