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San Michele e le "voci" di Giovanna d'Arco

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    ZarzacoDranae
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    00 09/05/2017 21:15

    Giovanna d'Arco cominciò a "vedere" e a "sentire" la voce di San Michele quando non aveva ancora 13 anni. Al processo disse lei stessa ai giudici che a parlarle "fu San Michele", e aggiunse: "Lo vidi con i miei occhi. Non era solo, ma in compagnia degli angeli del cielo". Poi spiegò: "L'angelo mi raccontava della grande miseria in cui si trovava la Francia".

    A San Michele si aggiunsero in seguito anche Santa Margherita e santa Caterina. Questi "personaggi" l'incitarono ad infiammare gli animi, a combattere, di accompagnare il delfino a Reims per farsi incoronare legittimo sovrano di Francia. Lo stesso Arcangelo la guidò da lui.

    Un tribunale ecclesiastico fantoccio al soldo degli inglesi la condannarono al rogo. da prigioniera le sue voci, per così dire, si volatirizzarono, non del tutto comunque, perchè in alcuni frangenti le dissero di accettare volenterosamente il suo destino. La chiesa la condannò al rogo nel maggio 1431, la riabilitò nel 1455 e la canonizzò nel 1920. Le contraddizioni mi sembrano un tantino palesi.

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    Arrival2017
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    00 10/05/2017 01:50
    la chiesa ha fatto molti errori...
    peró ci sono stati un po' di eventi che le hanno dato una ridimensionata: a partire dalla pace di vestfalia del 1648 inizia il processo di secolarizzazione, cioé il passaggio del potere (su alcune proprietá) dalla chiesa ai cittadini civili;
    nella metá del XIX secolo, poi, si sono succeduti tutti i suoi piú acerrimi "nemici": il triumvirato di mazzini armellini e saffi;
    cavour, e tutta una serie di oppositori che hanno culminato la loro azione con la marcia su roma il 20 settembre 1870, destituendo il papa, costringendolo all'esilio, e lasciando ai vescovi solo le proprietá dei palazzi per l'esercizio esclusivo dei suoi compiti pastorali

    la chiesa in seguito é dovuta piú volte scendere a patti con lo stato, prima quello fascista e poi quello liberale (liberale non nell'accezione economica del termine, ma sociale: a tal proposito, per non confondersi, si veda la differenza tra liberalismo e liberismo).
    ha dovuto rinunciare alla sacralitá del matrimonio e della vita accettando leggi come l'aborto il divorzio e le unioni civili, e consuetudini come l'uso dei contraccettivi e, fra un po', anche il diritto all'eutanasia
    non entro nel merito di cosa é giusto oppure no, dico solo che la chiesa tutto questo potere non ce l'ha piú

    oggi la chiesa non conta piú niente,
    l'unica influenza che esercita non dipende dal vaticano in quanto istituzione, ma dalla dottrina cattolica e gli insegnamenti pastorali a cui fanno capo i politici e gli uomini laici di potere
    quando si dice che l'italia é indietro su certe cose rispetto ad altri stati, non é perché "in italia c'é il vaticano" (come sento dire in giro), ma perché la gente CREDE e HA FEDE, e quindi siamo ancora un po' conservatori e tradizionalisti
    solo per quello


    anche se questa discussione si presta a molteplici spunti riflessivi, non so se in questo caso vuole diventare un processo alla chiesa cattolica oppure se l'unico scopo é quello di parlare soltanto di giovanna d'arco della sua vita e del suo rapporto con la chiesa stessa

    io, nel dubbio, mi sono sentito di fare una piccola precisazione
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    ZarzacoDranae
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    00 10/05/2017 09:49

    Le poche righe erano incentrate sulla figura delle Pulzella e sulle sue "voci" che, a mio avviso rientrano di buon diritto per uno studio parapsicologico.

    I poteri forti della chiesa del tempo vengono giocoforza qui, di diritto, menzionati avendo avuto in tutta la vicenda interessi molto temporale e poco spirituali. metto la zampa avanti in considerazione che non ho MAI fatto ne MAI farò di ogni erba un fascio.

    Ho un dialogo proficuo, molto interessante, con due sacerdoti che io considero, veramente, dei santi uomini. Perdipiù uno di loro ha celebrato le mie nozze nel minuscolo paesello di Casirate Olona, dove risiede e dove ha la parrocchia con annesso un orto, con i ricavati del quale aiuta come può i più bisognosi, lui vive nella povertà più assoluta, ne sono testimone.

    Nè posso dimenticare uomini e donne in carne ed ossa, ma con uno spirito ben oltre gli ideali terreni. Non mi dilungo, in una riga cito S. Benedetto, Francesco d'Assisi, S. Filippo Neri, S. G. Bosco, il vescovo nicaraguense Romero, coraggioso martire. ma non si può far finta di niente quando la stadera si sbilancia a favore (???) di abominevoli personalità, anche qui condenso in una riga: Alessandro Borgia, Leone VIII, Gregorio IX, Giovanni XII, per tralasciare quel diavolo fatto uomo di Torquemada e le centinaia di suoi accoliti, che mettevano al rogo donne e uomini perchè si curavano con le erbe, scusa (come tante altre per espropriare terreni. Ma avremo modo per discuterne....

    La storia parla da sè, io mi limito a menzionarla, non bisognerebbe MAI tirarla per i capelli verso propri personali convincimenti.
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    ZarzacoDranae
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    00 11/05/2017 09:36

    la missione di Giovanna era infarcita di misticismo, le "voci" poi erano di per sè inquietanti. Il rapporto di Giovanna con l'universo della mitologia va senz'altro da considerato, il suo era ancora un mondo dove preesistevano tracce di una millenaria cultura con la natura, dove la gente vi si immergeva con il proprio lavoro e per i culti ad essa attinenti, era ancora viva una cultura precristiana (culto del diavolo secondo i suoi accusatori che la misero a morte). Giovanna era per loro una sovversiva, con il suo vestirsi da uomo, combatteva, proclamava di avere un rapporto esclusivo con Dio (le voci).

    Giovanna non fece mai segreto del suo rapporto con le voci e con i santi (S. Caterina, S. Margherita, S. Michele), non solo, ammise che nelle vicinanze del suo paesello vi era un albero, che chiamavano l'albero delle fate, posto vicino ad una sorgente, dove gli ammalati si recavano per ottenere la guarigione. Sui rami dell'albero le ragazze amavano porre delle ghirlande di fiori confezionate da loro stesse, era quasi una continuazione della religione druidica li sopravvissuta.

    La sua condanna al rogo è sicuramente di stampo politico, ma la sua condanna, per quanto fin'ora detto, si basava con facilità sul suo considerarsi un'inviata divina. Si diceva che le sue maledizioni fossero particolarmente potenti: a chi augurava di morire restava poco tempo prima di constatare il potere della pulzella d'Orleans. E' evidente che una donna del genere non poteva essere che una strega... Fu semplice per il tribunale ecclesiastico vedere in lei l'intromissione demoniaca.

    Il tribunale presieduto da quel sant'uomo del vescovo Pierre Cauchon l'accusò di eresia e di stregoneria condannandola al rogo. In fondo Giovanna era portatrice di una serie di "segni" che la rendevano pericolosa agli occhi degli accusatori (maschi): "Non cesso di stupirmi di come il sesso debole osi spingersi a cose così temerarie" scriveva il Nider nel suo Formicarius. Giovanna era politicamente pericolosa e come tale fu tolta di mezzo, voci o non voci, le quali però propongono una ulteriore chiave di lettura interessante. Direi stimolante...
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    Tempus1891
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    00 11/05/2017 12:10
    Zarzaco, ma tu che pensi delle sue visioni? Non ti sembra strano che anche qua Dio parteggi per i francesi contro gli inglesi, come nell'AT parteggiava per gli ebrei contro tutti gli altri popoli limitrofi?
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    ZarzacoDranae
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    00 11/05/2017 14:32
    Re:
    Tempus1891, 11/05/2017 12:10:

    Zarzaco, ma tu che pensi delle sue visioni? Non ti sembra strano che anche qua Dio parteggi per i francesi contro gli inglesi, come nell'AT parteggiava per gli ebrei contro tutti gli altri popoli limitrofi?





    Domanda pertinente con quanto ho espresso, ma dubito che qui Dio abbia mai avuto a che fare.

    Arriviamo al dunque facendo un po di storia, da quando gli inglesi e i borgognoni erano alleati contro la corona francese. la corona, di fatto aspettava a Carlo, il Delfino, dissoluto non meno della madre Isabella di Baviera, la cui condotta era così scandalosa che i suoi contemporanei quando dovevano insultare una ragazza dai facili costumi, non le dicevano "sei una puttana", ma "sei proprio un'Isabella...." Il giovane Carlo amava circondarsi del lusso, di prostitute, non avrebbe mai accettato un incontro con G. d'Arco, una bifolca diciassettenne che in più non parlava nemmeno l'idioma di corte, ma un dialetto di campagna. Tanto è vero che dietro l'insistenza delle voci Giovanna giunse al castello di Chinon, dimora del Delfino, con la pretesa di essere ricevuta, ma non fece altro che farsi incarcerare come una pazzoide nella torre più alta del castello.

    Questo si può comprendere, che cosa dire invece, sul piano della logica, di quello che chiedeva un'adolescente, di essere cioè messa a capo di un esercito? Ancor oggi sarebbe un evento straordinario, peggio ancora oltre 5 secoli fa. Allora le armate erano comandate da nobili. Matilde di Canossa aveva diretto le sue truppe, ma era l'erede delle sue terre ed aveva un'età più avanzata. La domanda è: che cosa successe nella notte tra l'8 e 9 marzo in quella stanzetta della torre in cui fu rinchiusa se, il giorno dopo fu effettivamente ricevuta dal futuro re? Diamo per scontato che la giovane contadina emanasse un fascino speciale, ma dopo una notte rinchiusa al buio tutto cambia, perchè?

    Quando il giorno dopo viene portata davanti alla corte, si rivolge direttamente a Carlo, che si era travestito come un nobile qualsiasi, facendo mettere al suo posto un altro cavaliere vestito con tutte le insegne reali, la ragazza aveva maturato nel frattempo il dono della preveggenza e del discernimento. Tra lo stupore dei nobili presenti chiede un'armata da mettere al suo servizio. Risata generale, come sarebbe ovvio aspettarsi? No! Nessuno ride. Come se una ragazzina chiedesse a Trump, davanti al Congresso di essere messa a capo dell'esercito USA. Tutti zitti ed affascinati, eppure fino a pochi giorni prima era una contadina qualsiasi, altrimenti gli storiografi avrebbero parlato di eventi eccezionali già in precedenza all'episodio di questa clamorosa richiesta.

    Per pura curiosità va detto che quando Giovanna va diritta davanti al re, un cavaliere si stacca dagli altri cortigiani e si mette al suo fianco, da quel momento sarà sempre con lei, fino alla sua cattura. Poi arriverà al rango di Maresciallo di Francia, dissipò un'immensa fortuna, divenne un depravato, giunse a seviziare, stuprare, squartare e bruciare bambini, vantandosene. Nove anni dopo il clero lo impiccò e lo arse. Quel cavaliere era Gilles de Rais, letterato e artista, meglio conosciuto come Gilles il mago...Un mago che si mise da subito al servizio di una donna. Che le riconosce autorità e potere, un mago che si sottometteva al Femminile. La vicenda di Giovanna oltre che al parere "miracolistico", possiede molti caratteri ERMETICI che emergono tra le pieghe del suo ardimento...
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