Per dipanare qualche dubbio vorrei citare un breve elogio, che nella versione integrale potete trovare qui:
www.webalice.it/gangited/_R/Yahweh_1.html
Tralascio la parte sul cristianesimo (e ci sarebbe da ridere) per non allargare troppo la discussione:
Yahweh, il dio-vulcano
Per quel poco o niente che si sa della loro storia vera (dato che la Bibbia è una creazione dei sacerdoti e non è attendibile), gli Israeliti erano un popolo abbastanza normale e, fin dalle origini, erano politeisti, com'era naturale.
Si sa che ai tempi della dominazione romana (63 aC) i sacerdoti avevano preso il potere; a questo punto si può supporre che avessero già soppresso gli altri culti, o almeno che il culto monoteista fosse diventato quello prevalente.
Intorno al 700 aC, gli Assiri invasero la regione di Canaan. Da allora, gli Israeliti non riconquistarono mai più la loro indipendenza e continuarono a passare da una dominazione all'altra (Egiziani, di nuovo gli Assiri, Babilonesi, Persiani, Macedoni, di nuovo Egiziani, Siriani, Romani), fino a quando (135 dC) persero anche il territorio e si sparpagliarono per l'Europa e per il Vicino Oriente.
per maggiori dettagli, v. la Cronologia storia della Bibbia
Come vassalli dell'uno o dell'altro impero, i re ed i sacerdoti di Samaria e di Gerusalemme conservarono una limitata autonomia amministrativa e religiosa. In questa situazione, forse fra il 300 ed il 100 aC, fu avviata una riforma tendente ad accentrare il potere locale nelle mani di un gruppo di sacerdoti, sopprimendo i gruppi concorrenti.
Fu allora che i sacerdoti ebbero bisogno di codificare un nuovo sistema politico-religioso e di giustificarlo con l'autorità delle antiche tradizioni. A questo scopo, riesumarono (o inventarono) l'antico culto di una divinità tribale e crearono la leggenda di una "religione dei padri", che con questa divinità avevano stabilito un "patto" (Alleanza) per cui il popolo intero era obbligato ad adorare solo quella, cioè ad obbedire solo ai suoi sacerdoti.
Questa divinità si chiamava Yhwh (che si trascrive Yahweh, dato che nell'alfabeto ebraico non si usavano le vocali).
Epoca della redazione e problemi di lettura del testo ebraico antico
Per la redazione della Bibbia furono certamente utilizzate diverse tradizioni orali, che non si potevano cancellare d'un colpo. Nella Bibbia, il dio "unico" è chiaramente un dio "unificato", il risultato di una rudimentale fusione di Elohim ("gli dèi" creatori, plurale) con Yhwh ("essere" o "esistere") e con Adonai (il siriano Adon, dio del ciclo morte/rinascita).
Il risultato di questo speciale "monoteismo" è un personaggio schizofrenico, a volte creatore e paterno, a volte sterminatore e devastatore, capace e incapace di perdonare, spesso in preda a crisi di follia omicida, insomma: adatto a tutti gli usi.
Ma il popolo era e rimase ostinatamente "politesista", nel senso che restò fedele ai culto degli dèi "nemici", figure di ben maggiore importanza come il dio-toro nelle sue diverse varianti, Baal (siriano e mesopotamico) e Astarte, dea universale del sesso, che erano adorate in tutta l'area dell'Arco Fertile, mentre Yhvh si trova solo nella Bibbia.
E infatti la stessa Bibbia racconta che le divinità adorate dagli antichi Israeliti erano tutte quelle della regione di Canaan.
I figli d'Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore e servirono gli idoli di Baal e di Astarte, gli dèi della Siria, gli dèi di Sidon [Fenicia], gli dèi di Moab, gli dèi degli Ammoniti e gli dèi dei Filistei (Giudici, 10:6)
v. scheda "La Bibbia e i suoi dèi" politeismo biblico
La riforma "religiosa" diventò quindi una guerra civile, in cui prevalse l'aspetto sanguinario e terrificante del dio, immagine fedele dei suoi sacerdoti. Così Yhwh diventò il personaggio principale: nei testi il suo nome è usato 7000 volte, Elohim 2000, Adonai 400 volte.
Dalla Bibbia, e soprattutto dai reperti archeologici di Elefantina, risulta che prima di allora, e cioè almeno fino al 400 aC, il politeismo fu pacificamente praticato, senza nessuna opposizione da parte di chiunque.
informazioni sul sito di Elefantina Elefantina
Gli scribi tentarono invano di fondere questo dio devastatore e sterminatore con gli Elohim creatori, sostanzialmente "umani" e benevoli: il fallimento della fusione è evidente quando Elohim, vista la malvagità degli uomini, si trasforma in uno Yhwh che vuole distruggere tutti e tutto per mezzo del "Diluvio universale":
"Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato e con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo" (Genesi, 6:5-7).
Chissà quali peccati avevano commesso i gatti o le pecore, e chissà quali meriti avevano i pesci, per i quali il Diluvio avrebbe fondato un impero acquatico.
Fuoco e sangue
L'aspetto vulcanico di Yhwh sembra una traccia della tradizione più arcaica: anche quando non è necessario terrorizzare qualcuno, il dio si manifesta come "fuoco divorante sulla cima della montagna" (Esodo, 3:2, 24:17); appare come una colonna che non sparisce mai (di fumo durante il giorno, di fuoco la notte) (Esodo, 13:21), oppure si nasconde in una nube di fumo, tra tuoni, lampi e terremoti, e parla a Mosè "con voce di tuono" (Esodo, 19:9, 19:16, 19:18-19)
...la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele... (Genesi, 40:38)
"I monti si sciolgono sotto di lui (...) come cera davanti al fuoco" (Michea 1:4) e "alla sua presenza si solleva la terra ed il mondo con tutti i suoi abitanti" (Naum 1:5)
E' evidente l'intenzione dei redattori di alimentare o di provocare il terrore superstizioso del popolo, personificando il vulcano come un dio adirato, addirittura mostruoso: egli scatena sui nemici
il suo furore che li divora come paglia (Esodo, 15:7)
...è un fuoco che divora, un Dio geloso (Deuter. 4:24)
...un fumo saliva dalle sue narici; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, e ne venivano fuori carboni accesi (2Samuele 22:9, Salmi 18:8).
In generale, gli omaggi più graditi da Yhwh sono quelli cruenti:
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare... prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: "Ecco il sangue dell'alleanza..." (Esodo, 24:6-8)
Prenderai parte del suo sangue e con il dito lo spalmerai sui corni dell'altare. Il resto del sangue lo verserai alla base dell'altare (Esodo, 29:12)
...prenderai parte del suo sangue e ne porrai sul lobo dell'orecchio destro di Aronne, sul lobo dell'orecchio destro dei suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede destro; poi spargerai il sangue intorno all'altare... ne spruzzerai Aronne e le sue vesti, i figli di Aronne e le loro vesti (Esodo, 29:20-21)
Anche l'eleganza dei vestiti spruzzati di sangue sembra rievocare riti arcaici, e Yhwh ne sembra compiaciuto:
...il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti (Isaia, 63.3)
Lo scrittore ebreo Giuseppe Flavio (circa 50 dC) riferisce con malcelato orgoglio che in un solo pomeriggio pasquale furono immolate 255.600 vittime. La notizia sembra un po' esagerata: calcolando mezzo litro di sangue per ogni vittima, sarebbero stati versati sull'altare circa 125.000 litri di sangue. E' comunque significativo il gusto per questo genere di spettacoli (Giuseppe apparteneva ad una famiglia di sacerdoti ed era stato uno dei capi della rivolta anti-romana).
Sterminio
In una trentina di passi biblici Yhwh elenca i popoli che saranno sterminati o cacciati dalla "Terra promessa" per fare posto al "popolo eletto":
Quando il Signore, il tuo Dio, ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso, e avrai scacciato molti popoli: gli Ittiti, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei, sette popoli più grandi e più potenti di te; (Deuter. 7:1)
Si astiene però, prudentemente, dal nominare i Fenici, gente pericolosa con cui gli Ebrei evitarono sempre di attaccare briga.
Questo dio sembra sempre in cerca di pretesti per uccidere e distruggere, e se non ne ha li crea lui stesso, come si vede in almeno tre occasioni:
A) nel caso delle "piaghe" sull'Egitto, quando annuncia a Mosè: "io indurirò il cuore del faraone (...) il faraone non vi ascolterà e io porrò la mano contro l'Egitto" (Esodo, 7:3-4).
E infatti il faraone respinge la richiesta di Mosè, che vuole condurre il "popolo eletto" fuori dall'Egitto, e Yhwh commenta con soddisfazione che "il suo cuore è irremovibile"; comincia quindi la serie di devastazioni e stragi. Più di una volta il faraone vorrebbe cedere, ma il suo cuore è sempre "ostinato"; anzi, per maggiore sicurezza, Yhwh gli rinfresca l'ostinazione per tre volte (Esodo, 9:12, 10:20, 10:27).
L'escalation culmina nello sterminio di tutti i figli primogeniti degli Egiziani; più volte viene ribadito il concetto che in questo modo essi vedranno che con Yhwh c'è poco da scherzare (Esodo, 7:5, 8:15, 8:18, 9:14-16, 9:29, 10:2).
Alla fine, permette al faraone di arrendersi; si può supporre che a questo punto gli Egiziani sopravvissuti siano abbastanza terrorizzati, perchè gli Ebrei, prima di partire, li spogliano di tutti i loro oggetti preziosi, come da programma:
...quando partirete, non ve ne andrete a mani vuote. Ogni donna domanderà alla sua vicina e all'inquilina della sua casa oggetti d'argento e oggetti d'oro e vesti; ne caricherete i vostri figli e le vostre figlie e spoglierete l'Egitto (Esodo, 3:21-22)
...gli Egiziani annuirono alle loro richieste. Così essi spogliarono gli Egiziani (12:36)
B) nella strana "ostinazione" dei diversi nemici d'Israele: "non ci fu città che avesse fatto pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei... era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse nella guerra contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il Signore a Mosè (Giosuè, 11:19-20)
C) a proposito dei sacrifici umani: proprio quando la Bibbia ha cominciato a proibirli, apprendiamo che lui stesso ha voluto mantenere l'usanza:
Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore" (Ezechiele, 20:26)
Qui emerge un altro aspetto demoniaco di questa divinità: non solo è un mostro che emette fumo dalle narici vomitando fiamme e carboni accesi (2Samuele 22:9, Salmi 18:8), ma induce gli uomini al male per renderli colpevoli, e quindi punibili.
Non c'è da stupirsi se gli ebrei non inventarono il Diavolo: con un dio come questo, non ne avevano nessun bisogno.
La passione di Yhwh per le stragi e le devastazioni è un tema costantemente ripetuto in tutta la narrazione biblica. Gli piace partecipare personalmente al combattimento e sguazzare nel sangue dei nemici:
...li ho pigiati con sdegno, li ho calpestati con ira. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti (Isaia, 63.3).
...poiché il Signore è adirato contro tutti i popoli (...) li ha votati allo sterminio, li ha destinati al massacro... la sua spada è ricoperta di sangue... la loro terra è ebbra di sangue (Isaia, 34:1-2)
Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei (...) tu li voterai allo sterminio; non farai con essi alleanza né farai loro grazia (...) demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli (Deuter. 7:1-5)
Lo sterminio e le devastazioni debbono essere totali: donne e bambini, animali, alberi, sorgenti d'acqua, campi coltivati:
nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri (Deuter. 20:16)
...colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini (1Samuele, 15:7-8)
...abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d'acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra (2Re, 3:19, 3:25)
...Dio ordinò a Giosuè (...) taglierai i garretti ai loro cavalli e darai fuoco ai loro carri (Giosuè, 11:6)
...abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini (Isaia, 13:18)
Eccezionalmente, è permesso risparmiare le donne (purchè siano vergini, s'intende), in modo che i capi possano arricchire il loro harem: non per niente il re Salomone aveva 700 mogli e 300 concubine.
...uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con un uomo; ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, conservatele in vita per voi (Numeri, 31:17-18).
A questo punto, occorre chiedersi che senso potevano avere tutti questi macelli "voluti da Dio" nella situazione politica dell'epoca in cui fu redatta la Bibbia.
Il saccheggio e la conquista territoriale a spese dei popoli vicini non erano più praticabili. Il territorio era già conquistato, il regno era asservito ma anche protetto da un impero immenso, dal quale gli Israeliti non potevano neanche sognare di liberarsi.
D'altronde non avevano da temere aggressioni: non era certo interesse del potere centrale che le province si facessero la guerra tra loro, devastandosi a vicenda invece di produrre ricchezza e pagare i tributi all'impero.
Dunque, nel progetto di una teocrazia fondata sul potere dei sacerdoti di Yhwh, i nemici non erano più i popoli "stranieri", ma una parte dello stesso "popolo eletto". con le sue città, i suoi campi, i suoi re idolatri che la Bibbia enumera accuratamente, accusandoli sempre di aver fatto "ciò che è male agli occhi del Signore".
Questo permette di attribuire ai redattori biblici il merito di aver elaborato, forse primi nella storia, il concetto della "Guerra Santa", di cui faranno tesoro i loro eredi spirituali, i sacerdoti cristiani.
La redazione della Bibbia risponde dunque all'esigenza di porre le basi ideologiche per la fondazione dello Stato teocratico, cioè, in estrema sintesi:
l'Alleanza sacra tra Dio e il "popolo eletto"
il conseguente obbligo di adorare solo quel dio e le tremende punizioni per i trasgressori
il monopolio assoluto dei rapporti con lui, assegnato ai sacerdoti
v. scheda "La bibbia: storia di una storia" storia della Bibbia
Sacrifici umani
Yhwh gradisce ed esige i sacrifici umani, e sotto questo profilo costituisce l'unica eccezione documentata tra tutti gli dèi del Vicino Oriente.
Secondo la Bibbia, in una valletta (ge-hinnom, valle del fiume Hinnom) alla periferia di Gerusalemme esisteva un tofet (altare all'aperto) dove gli Ebrei immolavano i loro figli "a Molek", sgozzandoli e poi bruciandoli (2 Cronache 28,1-3; 33,1-6; Geremia 7,31-32; 32,35). Questo rito era chiamato "molk".
Molek, o Moloch, sarebbe una divinità cananea, come anche gli "abominevoli" Milcom e Chemosh. Questi dèi sembrano sconosciuti alle altre culture, dato che non se ne hanno notizie da altre fonti. E' probabile che siano stati inventati dai redattori della Bibbia per attribuire a loro i sacrifici umani che in realtà erano compiuti dagli Israeliti in onore di Yhwh.
Il molk era sconosciuto nelle antichissime religioni dell'Egitto e della Mesopotamia, da cui – per quanto se ne sa – derivano tutti i culti della regione di Canaan.
Lo si trova solo nella Bibbia, ma forse era presente anche nella tribù dei Moabiti, "cugini" degli Israeliti in quanto discendenti da Lot (un nipote di Abramo): infatti nella stele del loro re Mesha, costui offre il figlio in olocausto al dio Kemosh. La stele (840 aC) è anche il primo documento in cui appare il nome di Yhwh, ma si dubita che sia un falso.
Sempre nella Bibbia, il rito del molk viene chiamato "passare per il fuoco" o anche "passare a Molok". Non è è possibile attribuirlo al culto fenicio di Baal, nè a quello cartaginese di Baal-Ammone, come hanno tentato di fare i Romani ed i commentatori cristiani, a cominciare da Tertulliano (200 dC).
Non ne parlano nè Polibio (206-124 aC) nè Tito Livio (59 aC-17 dC).
Ne parla Plutarco a proposito di Cartagine, 200 anni dopo che la città è stata distrutta dai Romani e senza aver mai visitato la zona; ma è probabile che abbia raccolto qualche diceria propagandistica dei tempi delle guerre puniche.
Wikipedia attribuisce falsamente questa notizia ad Erodoto, che in realtà non ne fa il minimo cenno
Gli "aggiustamenti" della riforma religiosa condannano questa pratica; ma, come al solito, il difficile è cancellare le tracce:
nella Legge data a Mosè, è prescritto il sacrificio di tutti i primogeniti, uomini e bestie: "...il primogenito dei tuoi figli lo darai a me. Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai. (Esodo, 22:28-29)
Yhwh "mette alla prova" Abramo chiedendogli di sacrificare (sgozzare e bruciare) il figlio Isacco. Abramo obbedisce senza meravigliarsi e senza discutere, ma l'Angelo del Signore (cioè Dio stesso) lo ferma in extremis: "Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio (...) io ti benedirò con ogni benedizione... (Genesi, 22:1-17)
Nell'episodio, l'olocausto del figlio sembra essere cosa normale; il testo sottolinea soprattutto che Isacco è "il tuo unico figlio che ami" e, come si sa, un figlio speciale, ottenuto miracolosamente, dopo anni di sterilità, da una moglie ormai vecchia (Genesi, 17:10)
Yefte, uno dei Giudici d'Israele, promette che se vincerà una battaglia contro gli Ammoniti "...la prima persona che uscirà dalla porta di casa mia (...) sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto" (Giudici, 11,31). Dopo la vittoria, la prima ad andargli incontro è sua figlia. Yefte la sacrifica, e questa volta l'Angelo del Signore si dimentica d'intervenire (segno che quello di Abramo era un caso speciale)
Yhwh comanda a Mosè che "chiunque darà qualcuno dei suoi figli a Molek, dovrà essere messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà (...) perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Molek con l'intenzione di contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome" (Levitico, 20:2-3).
Questo passo conferma, da un lato, l'uso promiscuo dei templi, attestato dai reperti archeologici (v. informazioni sul culto promiscuo e sul sito di Elefantina).
Ma dall'altro lato pone uno strano indovinello.
Sembra infatti che quello stesso dio, che aveva incenerito due figli di Aronne solo perchè avevano osato bruciare incenso in suo onore senza autorizzazione (Levitico, 10:1-2); e che quegli stessi sacerdoti, che proibivano perfino ai re di bruciare incenso senza il loro permesso (2Cronache, 26:16-21), non fossero stati capaci di reagire a questa duplice profanazione del tempio e del santo nome.
Ma come si spiega che gli olocausti offerti "al nome" del fantomatico Moloch potevano profanare il nome di Yhhw? Che cosa può significare questa "profanazione del santo nome", se non che gli olocausti venivano offerti "al nome" dello stesso Yhwh?
L'invenzione dunque si smentisce da sè. Sembra più verosimile che i sacerdoti gradivano, o esigevano, che i bambini venissero immolati a Yhwh, come prescritto dalla Legge dettata a Mosè
secondo il profeta Ezechiele, fu lo stesso Yhwh a suggerire l'idea in tempi più recenti: "Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore" (Ezechiele, 20:26). Logica demenziale: se i devoti credevano di fare una cosa gradita al dio, non avevano motivo di essere "atterriti"; e se non lo credevano, non avevano motivo di farla.
il re Acaz "bruciò incenso nella valle di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi figli nel fuoco, imitando gli abomini delle popolazioni che il Signore aveva scacciate" (2Cronache, 28:3)
altrettanto fecero i re Manasse (2Cronache, 33:6) e Iotam (2Re, 16:3). E altrettanto, naturalmente, faceva il popolo di Giuda e d'Israele (2Re, 17:17)
nel 110 dC lo storico romano Tacito giudica le pratiche religiose dei Giudei "sinistre e infami" e riferisce che "non è consentito loro di uccidere nessuno dei figli nati dopo il primo" (Storie, 5:4-5). Dunque il primo si poteva (o si doveva?) uccidere. La notizia è ambigua, ma potrebbe riferirsi all'usanza di sacrificare il primogenito ad Yhwh
Che il rito fosse praticato dal popolo e dai re è dimostrato dal fatto stesso che, con la riforma, si ritenne necessario proibirlo: "Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch (Levitico, 18:21) ...chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che soggiornano in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà essere messo a morte (...) anch'io [Yhwh] volgerò la faccia contro quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo (...) se il popolo del paese chiude gli occhi... e non lo mette a morte, io volgerò la faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia" (Levitico, 20:2-5)