Vorrei ne uscisse un thread ove si ragionasse che velocisti puri come Gaviria ormai fanno 300km ad inizio stagione a tutta e a 21 anni già competono per la Sanremo, che corridori cmq potenti (e muscolarmente pesanti)come il campione del mondo dimostra di farsi un boccone degli specialisti di finali accidentati che fino a 4-5 anni fa erano dominio di gente di fondo e classifica prima che di sparata secca come Purito e Valverde, che i pesi massimi della velocità sono ormai quasi tutti protagonisti sui terribili muri delle fiandre. Oppure che gli outsider vincono classiche di classifica da sempre impegnative come Tirreno, Pa_Ni, Delfinato etc (penso ad un classicista per quanto competitivo come Van Avaermat, ma anche a Porte o di Thomas,straordinario corridore anche lui, ma viene dalla pista , si dimostra competitivo alle classiche da passistoni del nord ed ora primeggia su difficoltà come le alpi svizzere (anche lì, un vent'enne neo vincitori tra le più due montagne d'europa): i seguaci di Wiggins cominciano ad esser troppi (penso, sempre lì, in piccolo a kennaugh che vince il giro..d'austria!!!) per nn parlare di Talansky etc).
Insomma il ciclismo cresce in agonismo, si completa (o globalizza?) e corre verso il futuro, la mia provocazione è un monito a ricordare che gli eventi che da sempre hanno fatto giganti gli eroi di strada, rischiano (se nn hanno già fatto) di essere ridimensionati dall'iperprofessionismo cirato da un sistema ed un settore iperserio scrupoloso ed in rapidissima evoluzione, rivoluzione!
Ps Gli Hayman i Ciolek i Van Summeren lo so che ci sono sempre stati e dempre ci saranno, ma se prima potevamo insorgere dubbiosi e malignare sugli exploit di in giorno, ora col passaporto biologico questo è ridimensionato, quindi il problema é nelle stanze dei bottoni, se fare di corse evento, arrivi epocali, o appiattire questi monumenti storici del nostro sport, di cui il nostro caro Giro.
[Modificato da giuseppematranga 12/03/2017 21:43]