00 27/11/2016 20:17
*L'Alto Comandante entra, con passo leggermente claudicante, in Cattedrale. Indossa un lungo abito bianco e nero, la spada infoderata pende sul fianco. Entrata, toglie il mantello in cui poco prima era stretta per il freddo e inizia ad incamminarsi lentamente verso la statua di Ordannam. Osserva tutta la Cattedrale con il solito sguardo innamorato di sempre, riempendosi gli occhi della luce riflessa dalle statue delle divinità. Con sorriso appagato, giunge di fronte alla statua, fa un inchino riverente e, infine, si inginocchia*

Oh Sommo...questa fede non si spegne, ma la sento crescere, sempre di più, fino a riempire della Vostra Essenza ogni centimetro del mio spirito. Siete il mio conforto, la forza primigenia che muove i miei passi, per quanto bruci. Ed è verso di Voi che mi sto dirigendo, per avere la determinazione necessaria a perseguire il mio obiettivo.

Sostenetemi, perchè in Vostro nome combatterò.
Guidatemi, perchè in Vostro nome cercherò la via.
Accoglietemi tra le Vostre braccia una volta arrivata al traguardo.

*Si prostra a terra, rimanendo in questa posizione per un'ora. Passata quest'ultima, si alza, prende dalla borsa un panno e si mette a lucidare la statua del Dio con amore e cura. Finito ciò, si dirige verso la statua di Bal'Udun. Arrivata lì, si inginocchia*

Divino Bal'Udun, vi porgo i miei omaggi.

*rimane in silenziosa preghiera per una manciata di minuti. Al che, si siede a terra a gambe incrociate. Rigirando l'anello di Renouard che porta al dito, comincia a parlare con voce calma*

Se da lassù mi stai osservando, spero che tu sia fiero di me e di ciò che sto facendo. Perché sei sempre nei miei pensieri ed è dal tuo coraggio che voglio imparare. Perdonami per non essere riuscita a proteggere nostro figlio...

*la voce le trema*

...sto facendo tutto il possibile per non essere più debole, per non permettere che mai più succeda una cosa simile ai nostri consacrati. So che puoi capirmi, perché eravamo mossi dallo stesso spirito, dalla stessa forza. Io lo sono ancora. Porto avanti i nostri desideri, lo faccio perché so che non avresti mai voluto vedermi vacillare e non lo sto facendo. E' difficile, ma sto proseguendo. E non soffro più la tua mancanza, davvero...perché tu sei lì, ti ho visto e ti ho amato come sempre.

E se non soffro più è perchè c'è una luce che cancella il buio...e non è il fulmine e non è il Sole e neanche questo ardore...

Sei tu...amore...

*rimane qualche minuto con la testa fra le mani. Poi passa una mano fra i capelli, sospira, prende dalla borsa un fiore, un giglio arancione, e lo posa alla base della statua. Si alza, fa un inchino marziale, e si avvia, sempre con passo leggermente claudicante, verso l'uscita*