00 18/10/2016 07:48
Classe: Actinopterygii

Ordine: PERCIFORMES

Famiglia: Sparidae

Genere: Pagellus 



Ha corpo più slanciato, oblungo e ricoperto di scaglie col margine libero posteriore spinulato, che lungo la linea laterale, marcata e parallela al profilo, sono 70-72, di cui la prima è più sviluppata. La testa è più lunga che alta e il muso è più lungo e meno schiacciato di quello del P. bogaraveo. Anche l'occhio è più piccolo.

La bocca non è molto grande e in ambedue le mascelle esistono denti centrali cardiformi, che di lato diventano molariformi. Sul vomere e sui palatini non vi sono denti.

L'unica pinna dorsale ha inizio sullo stesso asse in cui si originano le ventrali e le pettorali; la prima parte ha 12-13 raggi spinosi (il primo raggio spinoso molto più basso del secondo) e decresce in altezza per tutta la lunghezza; la seconda parte ha 10-12 raggi molli, che inizialmente sono più alti dei ultimi raggi spinosi e, poi, tornano a decrescere. L'anale ha 3 raggi spinosi che sono più corti dei 9-10 raggi molli che seguono; inizia e finisce leggermente dopo l'inizio e la fine della parte molle della dorsale. Le pettorali (15-16 raggi) sono grandi e allungate. Le ventrali (1 raggio spinoso e 5 molli) sono ampie, ma meno lunghe delle pettorali; all'ascella si nota una scaglia più lunga e acuminata. La caudale (17 raggi) è grande, molto forcuta e con lobi appuntiti.

La colorazione è grigio argenteo con qualche sfumatura rosata sui fianchi, più scura sul dorso. Il ventre è bianco argenteo. Una macchia nerastra evidente si trova all'ascella delle pettorali. Membrane codale e pettorale rosee, ventrale e anale biancastre. L'interno della bocca è giallo arancio o rossastro.

Vive su fondali costieri sabbiosi e fangosi, specie in giovane età, aggregandosi in gran numero. Da adulto guadagna fondali, anche di 100 m, pietrosi con vegetazione. Nel periodo riproduttivo (estate-autunno) si concentrano in gran numero su fondali di 15-50 metri e rilasciano uova che galleggiano in superficie.

Si nutre di crostacei, vermi e altri invertebrati marini. Viene preso nei tramagli, nelle sciabiche, nelle reti di circuizione, con le reti a strascico.

Si pesca con lenze e palangresi leggeri, di notte e meglio con luna piena, anche a profondità inferiore ai 20 m e nei periodi riproduttivi. Ha carni gradevoli e saporite.

Nel Mediterraneo difficilmente supera i 30 cm di lunghezza.

Nei mari italiani è abbastanza comune nel Tirreno e nello Jonio, raro in Adriatico.