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Paolo Curtaz - Abbandonare il ministero sacerdotale

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    Mattiabc
    14/06/2016 19:22
    Curiosando in rete, mi è apparsa la figura di Paolo Curtaz, ora un insigne teologo, ma ex sacerdote. E mi è balenata in mente una domanda: secondo voi chi lascia coscientemente il ministero sacerdotale è da biasimare?
    Per me essere ordinato sacerdote, ma già diacono, è uno dei più grandi doni che l'uomo possa ricevere, ma soprattutto un grande dono può farlo all'umanità con il suo "sacrificio", che in realtà un sacrificio non è, semmai una grazia, avendo maggiormente la possibilità di diventare santo.
    In realtà vi confido che io stesso, aspetto che il Signore mi possa chiamare ad uno stato di vita più perfetto, e questo spreco di preti risposati proprio non lo digerisco.
    Voi che ne pensate?

    Che la Vergine Maria sia la nostra forza. [SM=g3228773]
    [Modificato da Mattiabc 14/06/2016 19:27]
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    Credente
    14/06/2016 23:39
    Caro Mattia
    sono contento che tu desidereresti essere un operaio per la messe del Signore, per la quale Egli stesso ci ha detto di pregare.
    Il celibato resta tuttora in vigore, essendo sicuramente la forma migliore per poter servire Cristo e i fratelli in maniera indivisa, come Paolo avrebbe voluto (1 Cor.cap.7).
    Nulla vieta che in futuro, la carenza di persone che scelgono di dedicarsi interamente a questo servizio, la Chiesa possa decidere di ordinare come sacerdoti, anche i tanti diaconi o gli sposati integerrimi e preparati, come ad esempio Paolo Curtaz, che ha ricevuto dispensa dal sacerdozio, ma potrebbe venire anche recuperato per riprendere servizio in futuro.
    Mi auguro che vi siano sempre "eunuchi per il regno dei cieli" volontari ma la necessità potrebbe far cambiare disposizioni, che sono di carattere organizzativo e pratico.
    Fraternamente [SM=g3228775]