Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

...: Scrittura del Giorno :...

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    20 01/01/2016 07:45
    - dal 01/01/16 al 31/12/16 -








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    10 01/01/2016 08:06
    Venerdì 1° gennaio
    Rendete grazie a Geova, poiche egli e buono (Sal. 106:1)
    Geova, che ci dà “ogni dono buono e ogni regalo perfetto”, merita davvero la nostra gratitudine (Giac. 1:17). Come un Pastore amorevole si prende teneramente cura dei nostri bisogni fisici e spirituali (Sal. 23:1-3). Ha dimostrato di essere “per noi rifugio e forza”, soprattutto in momenti particolarmente difficili (Sal. 46:1). Oggi molti danno per scontate le cose belle che hanno. Influenzati dal mondo commerciale e dalla pubblicità, milioni di persone cercano di avere sempre di più anziché accontentarsi di ciò che già possiedono. Anche noi potremmo essere influenzati da questo spirito di ingratitudine. Come gli antichi israeliti, potremmo diventare ingrati e perdere l’apprezzamento per la nostra preziosa relazione con Geova e per le benedizioni che abbiamo ricevuto da lui (Sal. 106:7, 11-13). Le difficoltà della vita potrebbero facilmente sopraffarci, facendoci perdere di vista le benedizioni che abbiamo (Sal. 116:3). w15 15/1 1:1-3
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    10 02/01/2016 08:17
    Sabato 2 gennaio
    Il piccolo stesso diverrà mille (Isa. 60:22)
    Nel XX secolo le guerre hanno mietuto milioni di vittime, in particolare le due guerre mondiali. Ma nel 1942, mentre infuriava la seconda guerra mondiale, Nathan Knorr, che all’epoca soprintendeva all’opera dei Testimoni di Geova, pronunciò il discorso intitolato “Pace — Può essa durare?” Il discorso presentava prove tratte da Rivelazione capitolo 17 secondo le quali quella guerra avrebbe portato non ad Armaghedon, ma a un periodo di pace (Riv. 17:3, 11). La fine della seconda guerra mondiale, comunque, non coincise con l’inizio di una pace totale. Secondo una stima, tra il 1946 e il 2013 ci sono stati 331 conflitti armati che hanno causato la morte di milioni di persone. Tuttavia, nello stesso arco di tempo molti paesi hanno goduto di relativa pace e i servitori di Geova se ne sono avvalsi per predicare la buona notizia. Quali sono stati i risultati? Nel 1944 c’erano meno di 110.000 proclamatori del Regno in tutto il mondo; oggi c'è ne sono circa 8.000.000! w15 15/2 4:6, 7
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    10 03/01/2016 08:00
    Domenica 3 gennaio
    Per fede Mosè, quando fu cresciuto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia di Faraone (Ebr. 11:24)
    Mosè sapeva bene cosa aveva da offrire l’Egitto. Era un membro della casa reale. Era stato “istruito in tutta la sapienza degli egiziani” (Atti 7:22). Godeva di ricchezze, potere e privilegi che un normale egiziano poteva soltanto sognare. Eppure all’età di 40 anni Mosè prese una decisione che con tutta probabilità sconcertò la famiglia reale che lo aveva adottato: non scelse neanche la vita “normale” dell’egiziano medio, ma quella degli schiavi. Il motivo? Era un uomo di fede (Ebr. 11:24-26). Questo gli permise di spingere lo sguardo molto oltre il mondo fisico circostante. Da uomo spirituale qual’era, nutriva fede in “Colui che è invisibile”, Geova, e nelle sue promesse (Ebr. 11:27). Anche noi dobbiamovedere più di quanto appare ai nostri occhi: dobbiamo essere “di quelli che hanno fede” (Ebr. 10:38, 39). w14 15/4 1:1-3
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    10 04/01/2016 08:31
    Lunedì 4 gennaio
    Esultò nello spirito santo e disse: “Ti lodo pubblicamente, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai attentamente nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali” (Luca 10:21)
    In una circostanza Gesù Cristo “esultò nello spirito santo”, e forse riusciamo a immaginarlo con un ampio sorriso e con gli occhi che gli brillano per la gioia. Cosa era accaduto? Aveva da poco inviato 70 discepoli a predicare la buona notizia del Regno di Dio e gli stava molto a cuore sapere come avrebbero assolto l’incarico. Gli accaniti nemici della buona notizia erano tanti e tra questi c’erano gli scaltri e dotti scribi e farisei. Costoro avevano indotto molti a disprezzare sia Gesù, considerato un semplice falegname, che i suoi discepoli, visti come “uomini illetterati e comuni” (Atti 4:13; Mar. 6:3). Ciò nondimeno, questi ultimi erano tornati traboccanti di entusiasmo. Avevano predicato malgrado l’opposizione ricevuta persino dai demoni! w15 15/3 1:1
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    10 05/01/2016 07:57
    Martedì 5 gennaio
    La vostra espressione sia sempre con grazia, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno (Col. 4:6)
    Diversi anni fa una sorella stava parlando della Bibbia con il marito non Testimone. A un certo punto lui disse di credere nella Trinità. Intuendo che suo marito molto probabilmente non aveva ben chiaro in cosa consistesse questa dottrina, lei con tatto gli chiese: “Credi che Dio sia Dio, che Gesù sia Dio e che lo spirito santo sia Dio, ma che comunque c’è un solo Dio e non tre?” Sorpreso, lui rispose: “No, non è questo che credo!” Ne seguì una bella conversazione sulla vera natura di Dio. Questo episodio illustra l’importanza di fare con tatto domande ben ponderate. Inoltre non dobbiamo sentirci a disagio di fronte ad argomenti spinosi come la Trinità, l’inferno o l’esistenza di un Creatore. Se facciamo affidamento su Geova e sull’addestramento che ci fornisce, saremo spesso in grado di dare una risposta convincente, che possa toccare il cuore di chi ci ascolta. w14 15/5 1:1, 2
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    10 06/01/2016 07:47
    Mercoledì 6 gennaio
    Devi amare Geova tuo Dio (Matt. 22:37)
    Gesù Cristo dichiarò: “Io amo il Padre” (Giov. 14:31). Disse anche: “Il Padre ha affetto per il Figlio” (Giov. 5:20). Questo non dovrebbe sorprenderci. Dopotutto, per epoche incalcolabili durante la sua esistenza preumana, Gesù operò in qualità di “artefice” di Dio (Prov. 8:30). Lavorando a stretto contatto col Padre, Gesù imparò molto intorno alle Sue qualità e trovò innumerevoli ragioni per amarlo. Amare qualcuno implica un sentimento di profondo affetto per lui. Il salmista Davide cantò: “Proverò affetto per te, o Geova mia forza” (Sal. 18:1). Questi sono gli stessi sentimenti che dovremmo nutrire noi. Ma possiamo amare Dio dal momento che non lo vediamo? (Giov. 4:24). Sì, e le Scritture ci comandano di esprimere tale amore. Mosè, ad esempio, esortò il popolo di Israele: “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale” (Deut. 6:5). w14 15/6 1:1-3
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    10 07/01/2016 08:25
    Giovedì 7 gennaio
    Tu e tutta la tua assemblea, siate presenti domani dinanzi a Geova, tu ed essi e Aaronne (Num. 16:16)
    A prima vista tutti gli uomini che stavano davanti al sommo sacerdote Aaronne potevano sembrare leali servitori di Geova. Ma in realtà, a eccezione di Aaronne, si trattava di ribelli arroganti che volevano usurpare il sacerdozio (Num. 16:1-11). Si erano illusi che Dio avrebbe accettato la loro adorazione, ma per lui, che legge i cuori e poteva vedere la loro ipocrisia, quella convinzione era un insulto (Ger. 17:10). Appropriatamente, il giorno prima Mosè aveva predetto: “La mattina Geova farà conoscere chi gli appartiene” (Num. 16:5). E infatti una chiara distinzione tra i veri adoratori e quelli falsi fu evidente quando “un fuoco uscì da Geova e consumava [Cora e] i cecentocinquanta uomini che offrivano l’incenso” (Num. 16:35; 26:10). Al tempo stesso Geova risparmiò la vita di Aaronne, dimostrando la propria approvazione per colui che era il vero sacerdote e un suo sincero adoratore (1 Cor. 8:3). w14 15/7 1:1, 2
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    10 08/01/2016 07:51
    Venerdì 8 gennaio
    Non è bene che l’uomo stia solo. Gli farò un aiuto, come suo complemento (Gen. 2:18)
    La donna era un dono divino unico nel suo genere, nel senso che doveva essere l’aiuto perfetto dell’uomo. Inoltre avrebbe avuto lo speciale privilegio di avere figli. Si legge infatti che “Adamo mise a sua moglie il nome di Eva, perché doveva divenire la madre di tutti i viventi” (Gen. 3:20; nt.). Che dono stupendo fece Dio alla prima coppia umana! Avevano la facoltà di procreare altri esseri umani perfetti. In tal modo la terra sarebbe infine divenuta un paradiso abitato da persone perfette, che avrebbero tenuto sottoposte le altre creature viventi (Gen. 1:27, 28). Per ricevere le benedizioni riservate loro, Adamo ed Eva dovevano ubbidire a Geova e riconoscere la sua sovranità (Gen. 2:15-17). Solo a tali condizioni avrebbero potuto adempiere il proposito stabilito per loro. Purtroppo, però, subirono l’influenza di Satana, “l’originale serpente”, e peccarono contro Dio (Riv. 12:9; Gen. 3:1-6). w14 15/8 1:1-3
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    10 09/01/2016 07:54
    Sabato 9 gennaio
    Le armi della nostra guerra non sono carnali (2 Cor. 10:4)
    È volontà di Dio che i veri cristiani vadano in guerra e uccidano persone di un altro paese? Negli scorsi 100 anni, molti che si professavano cristiani hanno spesso fatto proprio questo. Cappellani militari cattolici hanno benedetto truppe e armi in guerre combattute contro cattolici appartenenti a nazioni nemiche. E i cappellani protestanti non hanno agito diversamente. La seconda guerra mondiale è stata un esempio fin troppo eloquente del massacro che ne è risultato. Come si comportarono i Testimoni di Geova in quel periodo di guerra? La storia mostra che mantennero la propria neutralità cristiana. Perché assunsero questa posizione? Primariamente perché seguivano l’esempio e gli insegnamenti di Gesù, che disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi” (Giov. 13:35). Inoltre fecero tesoro dell’applicazione più ampia del ragionamento che l’apostolo Paolo fece ai cristiani di Corinto (2 Cor. 10:3). w14 15/9 1:1, 2
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    10 10/01/2016 08:36
    Domenica 10 gennaio
    La fede è la sicura aspettazione di cose sperate (Ebr. 11:1)
    Affermiamo spesso che il Regno di Dio è l’unica soluzione a tutti i nostri problemi. Quali basi abbiamo per nutrire incrollabile fede nel Regno? Il Regno messianico è una disposizione presa dall’Onnipotente stesso al fine di portare a compimento il suo proposito riguardo alla creazione. Si basa su un fondamento incrollabile: l’assoluto diritto che Geova ha di governare. Aspetti importanti relativi al Regno — il suo re, i coregnanti, il loro dominio — sono stati tutti legalmente stabiliti per mezzo di patti, ovvero contratti o accordi legali in cui una delle parti è rappresentata o da Dio o da suo Figlio Gesù Cristo. Riflettere su questi patti farà aumentare la nostra comprensione del modo in cui il proposito di Dio si realizzerà immancabilmente; ci aiuterà anche a comprendere quanto sia solida la disposizione del Regno messianico (Efes. 2:12). w14 15/10 1:1, 2
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    10 11/01/2016 08:11
    Lunedì 11 gennaio
    Ecco, il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più potente di noi (Eso. 1:9)
    “Di conseguenza gli egiziani resero i figli d’Israele schiavi sotto la tirannia. E rendevano amara la loro vita con una dura schiavitù in lavori di malta d’argilla e mattoni e con ogni forma di schiavitù nel campo” (Eso. 1:13, 14). Il faraone arrivò a ordinare che tutti i neonati ebrei maschi venissero messi a morte (Eso. 1:15, 16). Mosè nacque proprio in quel tempo. Quando aveva tre mesi, fu nascosto da sua madre fra le canne del Nilo dove venne trovato dalla figlia del faraone, la quale lo adottò. Provvidenzialmente, nei suoi primi anni Mosè fu cresciuto dalla sua fedele madre, Iochebed, e diventò un leale servitore di Geova (Eso. 2:1-10; Ebr. 11:23-25). Geova “osservò” le sofferenze degli israeliti e decise di usare Mosè per liberarli dagli oppressori (Eso. 2:24, 25; 3:9, 10). Sarebbero così diventati un popolo “ricuperato” da Geova (Eso. 15:13; Deut. 15:15). w14 15/11 4:5, 6
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    10 12/01/2016 07:25
    Martedì 12 gennaio
    Ascoltatemi, voi tutti, e afferrate il significato (Mar. 7:14)
    Una persona può sentire che qualcuno le sta parlando. Può anche distinguere il tono della voce. Ma di che utilità sarebbe se non capisse il significato delle parole dette? (1 Cor. 14:9). In maniera simile, furono in migliaia a udire quello che Gesù diceva. Benché parlasse una lingua che le persone potevano capire, però, non tutti comprendevano il significato delle sue parole. Per questa ragione Gesù disse loro quanto sopra. Perché molti non afferravano il significato delle parole di Gesù? Alcuni avevano preconcetti e motivi errati. Riferendosi a questi, Gesù disse: “Abilmente voi mettete da parte il comandamento di Dio per ritenere la vostra tradizione” (Mar. 7:9). Tali persone non cercavano davvero di afferrare il significato delle sue parole. Non volevano cambiare il loro modo di fare e di vedere le cose. Anche se forse avevano gli orecchi aperti, i loro cuori erano completamente chiusi! (Matt. 13:13-15). w14 15/12 1:1, 2
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    10 13/01/2016 08:05
    Mercoledì 13 gennaio
    Chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore (Matt. 5:28)
    Spesso tutto parte dagli occhi (2 Piet. 2:14). Molti cristiani che sono caduti in una condotta errata hanno indebolito le loro difese morali leggendo testi a sfondo erotico, guardando materiale pornografico o altri contenuti sordidi su Internet. Alcuni hanno guardato film, programmi televisivi o spettacoli teatrali sessualmente espliciti. Altri sono andati in night club, hanno assistito a spettacoli di spogliarello o hanno frequentato appositi centri per farsi fare massaggi sensuali. In un mondo privo di qualsiasi ritegno e che si abbandona a ogni sorta di immoralità, è fin troppo facile per un cuore ingannevole e difficile da correggere sviluppare sentimenti romantici per una persona che non è il proprio coniuge (Ger. 17:9, 10). Gesù disse: “Dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni” (Matt. 15:19). w15 15/1 4:4, 5
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    10 14/01/2016 09:05
    Giovedì 14 gennaio
    Il cibo solido è per le persone mature, per quelli che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere il bene e il male (Ebr. 5:14)
    Il discernimento è sinonimo di buon senso, cioè la capacità di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e poi di prendere la decisione più saggia. Secondo un’opera di consultazione è un “criterio di valutazione, sul piano morale o intellettuale” (Vocabolario della lingua italiana di Devoto-Oli). Il cristiano che ha discernimento parla e agisce in modi graditi a Dio. Sceglie parole che possano edificare gli altri anziché ferirli (Prov. 11:12, 13). È “lento all’ira” (Prov. 14:29). “Cammina diritto” e rimane sulla strada che porta alla vita (Prov. 15:21). Come possiamo acquistare discernimento? Studiando la Parola di Dio e mettendo in pratica quello che impariamo (Prov. 2:1-5, 10, 11). È particolarmente utile considerare la vita di Gesù, il più grande esempio di discernimento di tutti i tempi. w15 15/2 2:10
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    10 15/01/2016 08:52
    Venerdì 15 gennaio
    A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro ancora uno (Matt. 25:15)
    Nella parabola dei talenti Gesù illustra con chiarezza un obbligo dei suoi seguaci unti. È importante comprendere il significato di questa parabola perché riguarda tutti i veri cristiani, che abbiano la speranza della ricompensa celeste o terrena. La parabola dei talenti costituisce parte della risposta di Gesù ai suoi discepoli circa “il segno della [sua] presenza e del termine del sistema di cose” (Matt. 24:3). Pertanto, si riferisce ai nostri giorni ed è parte del segno che identifica la presenza di Gesù e il suo dominio quale Re. Quella dei talenti è una delle quattro parabole collegate tra loro riportate in Matteo da 24:45 a 25:46. Anche le altre tre, ovvero quella dello schiavo fedele e discreto, quella delle dieci vergini e quella delle pecore e dei capri, furono pronunciate da Gesù nel rispondere alla domanda circa il segno della sua presenza. w15 15/3 3:1-3
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    00 16/01/2016 07:44
    Sabato 16 gennaio
    Nel caso che tu abbia avvertito qualcuno malvagio ed egli realmente non si ritrae dalla sua malvagità e dalla sua via malvagia, egli stesso morirà per il suo errore; ma in quanto a te, avrai liberato la tua propria anima (Ezec. 3:19)
    I veri cristiani hanno già l’amicizia di Geova e la speranza della vita eterna. Si rendono comunque conto che è loro responsabilità “avvertire il malvagio perché si ritragga dalla sua malvagia via per conservarlo in vita” (Ezec. 3:17, 18). Ovviamente non svolgono il ministero solo per evitare di incorrere nella colpa del sangue. Amano Geova e il prossimo. Gesù illustrò il vero significato dell’amore e della misericordia nella sua parabola del buon samaritano. Chiediamoci: “Al pari del samaritano, sono ‘mosso a pietà’? Questo mi spinge a dare testimonianza?” Di certo non vorremmo mai comportarci come il sacerdote e il levita, accampando scuse e “[passando] oltre dal lato opposto” (Luca 10:25-37). La fede nelle promesse di Dio e l’amore per il prossimo ci motiveranno a partecipare il più possibile all’opera di predicazione prima che sia troppo tardi. w14 15/4 2:14
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    00 16/01/2016 07:44
    Sabato 16 gennaio
    Nel caso che tu abbia avvertito qualcuno malvagio ed egli realmente non si ritrae dalla sua malvagità e dalla sua via malvagia, egli stesso morirà per il suo errore; ma in quanto a te, avrai liberato la tua propria anima (Ezec. 3:19)
    I veri cristiani hanno già l’amicizia di Geova e la speranza della vita eterna. Si rendono comunque conto che è loro responsabilità “avvertire il malvagio perché si ritragga dalla sua malvagia via per conservarlo in vita” (Ezec. 3:17, 18). Ovviamente non svolgono il ministero solo per evitare di incorrere nella colpa del sangue. Amano Geova e il prossimo. Gesù illustrò il vero significato dell’amore e della misericordia nella sua parabola del buon samaritano. Chiediamoci: “Al pari del samaritano, sono ‘mosso a pietà’? Questo mi spinge a dare testimonianza?” Di certo non vorremmo mai comportarci come il sacerdote e il levita, accampando scuse e “[passando] oltre dal lato opposto” (Luca 10:25-37). La fede nelle promesse di Dio e l’amore per il prossimo ci motiveranno a partecipare il più possibile all’opera di predicazione prima che sia troppo tardi. w14 15/4 2:14
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    00 17/01/2016 08:28
    Domenica 17 gennaio
    Ciascuno continui a cercare non il proprio vantaggio, ma quello altrui (1 Cor. 10:24)
    La maggior parte di noi cristiani ha una vita molto piena, pertanto stabiliamo cos’ha la precedenza e ci programmiamo con cura (Efes. 5:16; Filip. 1:10). Se succede qualcosa che scombina i nostri piani, è facile che ci irritiamo. Perciò apprezziamo chi mostra rispetto per il nostro tempo e i nostri impegni essendo ragionevole nella scelta del momento in cui contattarci e non trattenendosi troppo a lungo. E noi, tenendo conto della regola aurea, come possiamo avere la stessa considerazione nel ministero? (Matt. 7:12). Dobbiamo cercare di capire qual è il momento migliore per fare visita alle persone. Quand’è che sono a casa di solito? Quando saranno più disposte ad ascoltarci? In alcune zone i migliori risultati nella predicazione di casa in casa si ottengono nel tardo pomeriggio o nelle prime ore della sera. Se è così anche nella nostra zona, non potremmo svolgere almeno parte del nostro servizio di casa in casa in questa fascia oraria? w14 15/5 2:11, 12
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    00 18/01/2016 07:42
    Lunedì 18 gennaio
    L’amore è longanime e benigno (1 Cor. 13:4)
    Mettendo in pratica ciò che Paolo scrisse riguardo all’amore, ci eviteremo molti problemi, saremo felici e riceveremo le benedizioni di Dio (1 Cor. 13:4-8). Proprio come Dio è longanime, o paziente, e benigno nei suoi rapporti con gli esseri umani imperfetti, anche noi dobbiamo manifestare pazienza e benignità agli altri quando fanno degli errori e agiscono in modo sconsiderato o persino maleducato. “L’amore non è geloso”: il vero amore ci impedirà di nutrire un indebito desiderio di ciò che è del nostro prossimo, sia che si tratti di un privilegio nella congregazione o di altro. Inoltre, se abbiamo amore non ci vanteremo né ci gonfieremo d’orgoglio. Dopotutto, “gli occhi alteri e il cuore arrogante, la lampada dei malvagi, sono peccato” (Prov. 21:4). L’amore “non si comporta indecentemente” nei confronti del prossimo. Pertanto ci spingerà a non mentire agli altri, a non rubare e a non fare alcuna cosa che possa violare le leggi e i princìpi di Geova. Grazie all’amore, inoltre, non ci preoccuperemo solo di noi stessi, ma saremo attenti anche ai bisogni altrui (Filip. 2:4). w14 15/6 2:14-16
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