Serpenti...
Vipera
Wait... di cosa stiamo parlando?
Perchè in Italia di vipere ce ne sono almeno 4 specie, non così tanto simili tra loro.
Il corpo è piuttosto tozzo e corto, lungo circa 60-70 cm.
E' la taglia
media di Vipera aspis
adulta. Però, pur non avendone viste poi moltissime in vita mia, almeno un paio di quelle che ho catturato (taaanti anni fa, quando ancora si poteva) erano sui 90 cm.
Il capo è triangolare e appiattito, con il muso leggermente ricurvo verso l'alto ed è inoltre ricoperto da piccole scaglie.
Di nuovo, vale solo per Vipera aspis. E si chiamano "squame".
Presenta sul dorso una caratteristica fascia scura a zig zag. Il colore del dorso è grigio cenere con due strisce nere sulla nuca a forma di v rovesciata.
Cito da Wikipedia, con la quale concordo:
La colorazione varia a seconda dell'individuo dal grigio chiaro al marrone-rossiccio, e concede la possibilità al rettile di mimetizzarsi con l'ambiente circostante. Anche il disegno dorsale cambia da soggetto a soggetto, con strisce a zig-zag, macchiette separate o colorazione quasi uniforme.
E poi ci sono gli esemplari melanici, che sono neri.
Il suo morso velenoso è mortale anche per l'uomo.
Può esserlo, soprattutto per i bambini e per le persone che han già problemi seri di salute ma, normalmente, la quantità di veleno iniettata NON raggiunge neanche lontanamente la dose letale.
Biacco
A differenza della biscia d’acqua è aggressivo e, se catturato, si avventa mordendo furiosamente, ma non è velenoso.
Curiosamente, la biscia d'acqua non è compresa tra le specie descritte nella pagina, quindi non si capisce bene il senso del paragone
La colorazione della parte superiore è verde-giallastra o nera.
E' nero sul dorso, verde scuro alternato a giallo brillante (non a caso la specie è
viridiflavus) sui fianchi e giallo ventralmente, oppure tutto nero.
La sua lunghezza può variare da 80 a 200 cm.
Di solito 120-150, i 200 sono una sorta di record...
Si nutre di lucertole, serpi e topi.
Certo, ma manca qualcosa, altrimenti non si spiega perchè uno dei suoi nomi comuni sia "serpe uccellatore"...
Saettone
La sua lunghezza varia da 50 a 200 cm.
Anche qui 120-150, gli esemplari da 200 sono da guinnes...
La livrea è, superiormente, di colore marrone chiaro tendente allo scuro, inferiormente è gialla.
"
di colore marrone chiaro tendente allo scuro" merita l'oscar...
Comunque dorsalmente è color giallo verdastro uniforme con piccoli punti bianchi, ventralmente è chiaro ma non giallo.
Si nutre di ghiri, lucertole, di uova e nidiacei che uccide per costrizione.
Ora, perchè proprio di ghiri?
Si nutre di roditori, lucertole e uccelli (uova comprese) come più o meno tutti i colubridi di grosse dimensioni. E uccide per costrizione tanto quanto gli altri...(le uova no, però
)
È chiamato così perché sacro a Esculapio, dio della medicina.
Funziona solo se si avverte
prima che il suo nome comune più diffuso è, appunto "Colubro di Esculapio", altrimenti la cosa non ha molto senso, in quanto "Saettone" è riferito chiaramente a velocità e agilità dei movimenti...
Cervone
La sua lunghezza può arrivare fino a 200 cm;
Sebbene la sua taglia media di solito non superi i 160 cm, questa è davvero l'unica specie di colubride italiano che può arrivare addirittura a 240 cm...
Si nutre di topi, arvicole, ghiri, leprotti, donnole, lucertole e uccelli.
Sui ghiri nutro le stesse perplessità di cui sopra (se capita son sicuro che li mangiano, ma considerarli parte normale della dieta mi pare eccessivo)
I leprotti devono essere davvero
molto piccoli, altrimenti "'gna fa" (e l'incontro mi pare oltretutto assai poco probabile)
Donnole?
Sarà...
In compenso questa specie
davvero gradisce moltissimo le uova, che non sono nominate, vabbeh...
Lotta
Nel nostro Paese non vivono rettili velenosi al di fuori delle vipere.
Beh, il concetto di "lotta" applicato ai serpenti mi fa rabbrividire, dopo spiego perchè...
Nel nostro paese, a voler essere del tutto precisi, esistono almeno altre tre specie di serpenti velenosi:
Colubro lacertino (Malpolon monspessulanum) presente in Liguria al confine con la Francia
Colubro lacertino orientale (Malpolon ignitus) presente in Trentino, a Lampedusa, e al confine con la Slovenia.
Serpente gatto europeo (Telescopus fallax) in una zona ristretta del Friuli, sempre al confine Sloveno.
C'è di buono che sono opistoglifi, ovvero i loro denti del veleno sono nella parte posteriore della bocca, ragion per cui non sono in grado di dare morsi velenosi all'uomo. Però sempre velenosi restano...
In caso di avvistamento non tentarne la cattura, ma segnalare il fatto ai responsabili Eurogreen.
Con estrema attenzione, operatori specializzati, provvederanno alla cattura della vipera ripristinando lo stato di sicurezza dellarea.
Cazzarola...
Ovviamente la vipera (supponendo che davvero di vipera si tratti) se ne starà lì buona buona ad attendere l'arrivo degli "operatori specializzati", che la cattureranno e...?
Al di là del fatto che le vipere sono timidissime e tendono a "scomparire" nel giro di pochi secondi se vengono a contatto visivo con l'uomo, riuscire poi a scoprire dove si sono andate a cacciare è normalmente difficilissimo (esperienza personale) a meno di voler buttare per aria mezzo giardino, con esiti comunque assai incerti...
Ma poi che ci fanno, una volta catturata?
Il morso di una vipera appartenente alle nostre specie non risulta letale prima di 24 ore, ma non va dimenticato che esiste sempre la possibilità che l’eventuale serpente segnalato dai cittadini sia un animale appartenente ad una specie esotica, potenzialmente velenosa, smarrito o liberato dal proprietario.
Cazzate. La legge italiana vieta in modo specifico la detenzione di serpenti velenosi, e le poche eccezioni derivano da specifiche autorizzazioni a scopo di studio. La possibilità di venir morsicati in Italia da un serpente esotico velenoso sono così scarse da non meritar di essere nemmeno menzionate, a meno di voler fare
coscientemente terrorismo psicologico. Tanto gratuito quanto remunerativo, vero?
Sono invece presenti nel territorio bresciano alcune specie di colubri, ossia il saettone, il biacco (estremamente comune) ed il cervone che sono totalmente innocui pur se di dimensioni relativamente grandi (fino a 2 metri) e caratterizzati da un atteggiamento a volte aggressivo.
Colubro d'Esculapio e biacco sono effettivamente assai comuni in tutta Italia, ma il cervone è tipicamente a distribuzione centro-meridionale. Incontrarlo nella bresciana forse non è impossibile, ma di sicuro è
estremamente improbabile...
Il consiglio ai cittadini è semplicemente di segnalare la presenza del serpente indicando quando possibile la specie e di non tentare la cattura o l'uccisione dell’animale. Eurogreen conosce le modalità di cattura, diverse da specie a specie, dispone di personale responsabile ed esperto, autorizzato alla cattura di un serpente.
Che le modalità di cattura sian diverse da specie a specie è una colossale stupidaggine: si usano le mani (al limite protette da guanti da lavoro) e, ma solo volendo, un "gancio" da erpetologo. Sulla cosa dell'autorizzazione a catturare i serpenti nutro dubbi
enormi.
Non esistono, tranne nel caso di rettili esotici, leggi nazionali che sono poste a tutela dei serpenti che vivono in Italia, ad esclusione di qualche legge regionale non ancora esistente in Lombardia.
Ahia...
Tutte le specie di serpenti presenti in Italia sono protette dalla Convenzione di Berna
"La Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, anche nota come convenzione di Berna fu elaborata nel 1979 e divenne esecutiva dal 1º giugno 1982. È stata recepita in Italia con la legge n. 503 del 5 agosto 1981."
Per quanto riguarda la Regione Lombardia:
LOMBARDIA L.R. 27 luglio 1977, n. 33
Provvedimenti in materia di tutela ambientale ed ecologica.
legge abrogata dalla Legge Regionale 31 marzo 2008 , n. 10 Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea
Art. 4
(Conservazione di anfibi e rettili)
1. Sul territorio regionale, salvo quanto previsto dai commi 2, 3, 4 e 6, sono vietate la cattura, l'uccisione volontaria e la detenzione a qualsiasi fine, a tutti gli stadi di sviluppo, delle specie di anfibi e rettili autoctoni della Lombardia compresi nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 3, lettera b
(i commi citati riguardano rane e chiocciole per l'utilizzo a scopo alimentare, o le catture/trasferimenti a scopo di studio)
Vogliamo discuterne?
[Modificato da EffeCi61 23/10/2015 18:48]
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Dubito, ergo sum
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