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Elenco di interventi critici eseguiti con successo senza il ricorso alle emotrasfusioni

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  • EverLastingLife
    10 23/10/2016 00:08

    caso #21

    Paese: USA

    Periodo di riferimento: 2016

    Fonte: CBS News


    abstract: una piccola testimone di Geova affetta da sindrome di Down ha subito un intervento in cardiochirurgia senza il ricorso alle emotrasfusioni; i medici le hanno somministrato del ferro per tenere alti i valori ematici. L'articolo dice che "sempre più medici stanno prendendo in considerazione la medicina senza sangue per tutti i tipi di procedure". 'La chirurgia senza sangue dovrebbe essere considerata per qualsiasi tipo di operazione tradizionalmente associata alle trasfusioni, tra cui le isterectomie, gli interventi chirurgici al seno, le protesi articolari, la chirurgia cerebrale spinale e la cardiochirurgia.'


    __________________________________________________________________


    I medici esplorano i benefici della chirurgia "senza sangue"

    La piccola Madison Mason è nata con la sindrome di Down ed un'affezione cardiaca che ha richiesto un intervento chirurgico a cuore aperto.

    "Ero devastata. E' stato sconvolgente," ha detto la madre Tiffanie Mason a CBS News.

    L'intervento richiede in genere una trasfusione di sangue, la quale era però contraria alle credenze religiose dei familiari, Testimoni di Geova.

    "Vogliamo il miglior trattamento possibile per lei, purché sia senza sangue. Abbiamo dovuto cercare in altre strade", ha detto Mason.

    I medici di Madison, all'Englewood Hospital di New Jersey, hanno deciso di eseguire l'operazione senza una trasfusione di sangue - una cosa mai accaduta per una persona così giovane. Le hanno invece somministrato i suoi stessi ormoni naturali e infusioni di ferro per aumentare i globuli rossi.

    "Siamo stati assolutamente in grado di tenere elevati i livelli ematici in modo che fossero abbastanza intensi da sostenere qualche perdita di sangue durante la procedura senza bisogno di una trasfusione", ha affermato Elizabeth Carlin, Direttore di Pediatria presso Englewood Hospital.

    Anche se la chirurgia senza sangue è stato originariamente sviluppata per accogliere i pazienti con esigenze di natura religiosa - come Madison - la comunità medica sta ora considerando se la procedura risulterebbe di beneficio per altri pazienti.

    Le trasfusioni di sangue si portano dietro dei rischi, tra cui la possibilità di reazioni allergiche e di infezioni per via ematica, tanto che sempre più medici stanno prendendo in considerazione la medicina senza sangue per tutti i tipi di procedure.

    "Ci sono molte cose che possiamo fare per migliorare la salute dei pazienti, e ancora per ridurre le perdite di sangue e per rendere più sicuro l'intervento chirurgico. E questi pazienti sono migliorati per davvero", ha detto il Dr. Sherri Ozawa, direttore della clinica dell'Istituto per il monitoraggio ematico del paziente e per la Chirurgia senza Sangue e la Medicina all'Englewood Hospital.

    Anche varie ricerche risultano a sostegno della chirurgia senza sangue. Uno studio del 2012 pubblicato negli Archives of Internal Medicine ha scoperto che i testimoni di Geova che rifiutano le trasfusioni di sangue dopo interventi di cardiochirurgia non presentano un rischio superiore rispetto alle persone che hanno ricevuto trasfusioni.

    La ricerca ha anche scoperto che i testimoni che hanno subito interventi chirurgici senza sangue hanno trascorso meno tempo nel reparto di terapia intensiva e meno tempo in ospedale rispetto ai pazienti che hanno avuto trasfusioni. Hanno anche avuto una percentuale di sopravvivenza maggiore, del 95 percento, rispetto all'89 per cento dell'altro gruppo.

    Secondo l'Università della Pennsylvania del Centro di Medicina e Chirurgia senza sangue, i programmi di monitoraggio ematico aiutano gli ospedali anche a ridurre il ricorso a inutili prelievi di sangue e i costi connessi con l'acquisizione e la conservazione del sangue.

    Gli esperti dicono che la chirurgia senza sangue praticata all'Englewood Hospital dovrebbe essere considerata per qualsiasi tipo di operazione tradizionalmente associata alle trasfusioni, tra cui le isterectomie, gli interventi chirurgici al seno, le protesi articolari, la chirurgia cerebrale spinale e la cardiochirurgia.

    Quanto a Madison, ha effettuato un completo recupero ed è tornata a casa in quattro giorni.

    "E' uscita dalla sala operatoria e quanto mi ha visto il suo viso si è illuminato e ha cercato di alzarsi", ha detto la sua mamma.

    La famiglia è convinta che, dato che essi sono rimasti fedeli alle loro convinzioni, Madison ha ricevuto la migliore assistenza e ha ottenuto il miglior risultato possibile.

    www.cbsnews.com/news/doctors-explore-potential-benefits-of-bloodless-...

    (traduzione e grassetto miei)
    [Modificato da EverLastingLife 23/10/2016 00:11]
  • EverLastingLife
    10 02/11/2016 14:35

    caso #22

    Paese: USA

    Periodo di riferimento: 2014

    Fonte: John Hopkins Medicine


    abstract: al John Hopkins, centro all'avanguardia del Maryland, specializzato in medicina e chirurgia senza sangue, è stata rimossa una grossa massa tumorale epatica grazie all'uso di una tecnica innovativa di elettrocauterizzazione. L'intervento, che con le procedure tradizionali comporta una elevata perdita di sangue, è riuscito perfettamente e con una perdita di sangue davvero minima: due settimane più tardi la paziente deambulava e mangiava di buon appetito. L'articolo che segue è stato redatto dal personale sanitario specializzato della struttura (link)


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    Colangiocarcinoma intraepatico

    Epatectomia sinistra con minima perdita di sangue utilizzando una nuova tecnica di elettrocauterizzazione (isolante emostatico in radiofrequenza bipolare)

    Una donna di 64 anni, paziente Testimone di Geova, presentava un gonfiore addominale sia a destra che a sinistra e accusava un dolore al quadrante inferiore. Una TAC ha rivelato una massa epatica sul lato sinistra di 5x4x3 cm di grandezza. Il dottor Tim Pawlik, uno dei nostri chirurghi epatobiliari più esperti, ha pianificato senza difficoltà una epatectomia sinistra, essendo sicuro di poter rimuovere il tumore senza eccessivo sanguinamento. L'operazione ha effettivamente coinvolto un epatectomia sinistra e il rapporto di patologia ha confermato un adenocarcinoma moderatamente differenziato, più assimilabile ad un colangiocarcinoma intraepatico. La perdita di sangue stimata era di appena 50 ml. I valori tumorali sono risultati negativi. I livelli di emoglobina prima e dopo l'intervento chirurgico erano rispettivamente 13,1 e 12,5 g/dL. Due settimane più tardi, la paziente camminava e mangiava normalmente, con un normale appetito e nessuna perdita di peso.

    Uno dei metodi utilizzati per ottenere la conservazione del sangue è un sistema relativamente nuovo di elettrocauterizzazione, chiamato isolante emostatico in radiofrequenza bipolare. Questo nuovo dispositivo utilizza l'irrigazione salina combinata con la cauterizzazione bipolare (opposta a quella unipolare), che sigilla i vasi sanguigni per fermare l'emorragia. La cauterizzazione monopolare tradizionale brucia i vasi sanguigni ad una temperatura molto più elevata (fino a 400 ° C), mentre questo cauterio li sigilla ad una temperatura inferiore (100 ° C) grazie alla irrigazione salina.

    Il nostro gruppo presso la clinica Johns Hopkins ha dimostrato che questo tipo di cauterizzazione è associato ad una diminuzione del 50-60% sia del sanguinamento che della necessità di trasfusione. Abbiamo pubblicato questi risultati sul Journal of Surgical Research Orthopaedic il 5 luglio 2014 (9(1):50.). Anche se lo studio che abbiamo pubblicato è stato condotto su pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica della colonna vertebrale, sulla base delle conoscenze che abbiamo acquisito da questo studio, ora usiamo questo metodo cauterizzazione su pazienti Testimoni di Geova ogni volta che è possibile per ridurre la perdita di sangue. Nel caso sopra descritto, siamo stati in grado di eseguire qualcosa che di norma comporta una elevata perdita di sangue alta con un minimo sanguinamento.


    www.hopkinsmedicine.org/bloodless_medicine_surgery/case_studies/hepatobiliary_surg...

    (traduzione mia)
    [Modificato da EverLastingLife 02/11/2016 14:36]
  • EverLastingLife
    10 05/02/2017 20:38

    caso #23

    Paese: Italia

    Periodo di riferimento: 2010

    Fonte: La Stampa


    abstract: una donna, testimone di Geova sessantenne, ha subito un complesso intervento di trapianto al polmone. Sia per l'operazione stessa che durante il decorso postoperatorio i medici avevano insistito a praticare trasfusioni di sangue, da loro ritenute necessarie. La paziente e i suoi familiari, irremovibili, hanno chiesto e ottenuto che fossero applicate tecniche alternative, cosa che è avvenuta con pieno successo.


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    Trapianto senza trasfusione

    Primo intervento per rispettare un testimone di Geova

    Eseguito alle Molinette, per la prima volta in Italia, un trapianto di polmone senza ricorrere a trasfusioni di sangue. Maria Liperoti, pensionata di 60 anni, di Venaria, era stata chiara fin da subito con i medici: «Sono Testimone di Geova, non posso accettare le trasfusioni. La mia coscienza non lo permette. Accettare il sangue altrui equivale a rinnegare uno dei nostri comandamenti: nel sangue c’è l’anima della persona».

    Così l’équipe del professor Mauro Rinaldi, direttore della Cardiochirurgia, ha preso atto della ferma volontà della donna, e con un intervento durato circa tre ore, impiegando delle tecniche particolari, ha trapiantato il polmone destro prelevato da una ragazza di 29 anni morta all’ospedale di Novara a seguito di un aneurisma cerebrale.

    «I medici hanno provato in tutti i modi a convincermi. Mi dicevano che, se fossero insorte complicazioni, avrei potuto morire - racconta la donna - ma sono stata irremovibile: nessuna trasfusione, piuttosto morirò». Maria Liperoti non ha ceduto nemmeno quando, due settimane dopo l’operazione - eseguita a metà dicembre - i valori del sangue sono improvvisamente impazziti. «I medici ci hanno detto che rischiava di morire», ricordano il marito Lucio Pietrocola e Rossella, l’ultima di tre figli. «Ho chiesto al professore una cura alternativa - interviene la Liperoti, testimone di Geova dal 1985, dopo un passato da “cattolica tiepida” -: dopo tre o quattro giorni i valori sono tornati a posto».

    La paziente era affetta da fibrosi polmonare dal 2006. Dallo scorso anno soffriva di insufficienza respiratoria. «Non ce la facevo più a vivere attaccata all’ossigeno - ammette -, non era un’esistenza, mi stancavo subito». La donna è stata messa in lista d’attesa l’estate scorsa. I medici temevano che non avrebbe avuto presumibilmente più di un anno di vita senza essere sottoposta al trapianto. Oggi è come se fosse rinata: tre volte la settimana va in palestra per la riabilitazione e segue le terapie in ospedale, nel reparto di Pneumologia diretto dal professor Sergio Baldi. «Adesso devo aspettare cinque o sei mesi e sperare che non si verifichi un problema di rigetto - sospira Maria Liperoti, mentre stringe la mano del marito -. I medici mi hanno assicurato che dovrei tornare in forma in un anno. Per fortuna posso mangiare di tutto, anche se con moderazione».

    Nel grande alloggio al settimo piano della palazzina di via Leonardo Da Vinci a Venaria, c’è aria di trasloco. La famiglia Pietrocola ha deciso di trasferirsi in un appartamento più piccolo, a qualche isolato di distanza. «Così faticherò di meno con le pulizie», ironizza la donna, già sottoposta quattordici anni fa a un difficile intervento chirurgico per rimuovere un tumore al seno. Poi si fa seria: «A parte i medici, che sono stati straordinari, voglio ringraziare la famiglia del donatore per il suo grande gesto d’amore. Non so chi sia e non lo saprò mai. Ma so che io, oggi, tornerò a stare meglio grazie a quella ragazza che non c’è più».

    www.lastampa.it/2010/01/18/cronaca/trapianto-senza-trasfusione-il-sangue-meglio-morire-H9b78ZKaGW0VCNtpaVOm2O/pag...

    (grassetto mio)

    foto di Maria Liperoti.


    [Modificato da EverLastingLife 24/05/2020 21:59]
  • EverLastingLife
    10 09/11/2017 11:25

    caso #24

    Paese: Italia

    Periodo di riferimento: 2017

    Fonte: Il Messaggero


    abstract: il giudice è intervenuto non per imporre una trasfusione di sangue, ma al contrario per garantire il rispetto della volontà di una paziente, che era di impedirla. La donna, una testimone di Geova malata del morbo di Alzheimer, aveva in precedenza espresso la propria risoluzione al riguardo in un testamento etico. L'intervento (di chirurgia ortopedica) è riuscito perfettamente.


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    Latina, intervento in ospedale senza trasfusione. Il paziente è una testimone di Geova


    Lei, testimone di Geova, non avrebbe mai accettato una trasfusione. L’aveva anche lasciato scritto in una sorta di “testamento biologico” non ancora disciplinato dalla legislazione. Nel frattempo, colpita dall’Alzheimer e incapace di intendere e volere per esprimere il dissenso all’uso di plasma, doveva subire un intervento al femore. Uno dei più a rischio, data anche l'età della signora.

    Per rispettare la sua volontà il giudice tutelare del tribunale di Latina ha nominato un amministratore di sostegno e ordinato un intervento senza sangue. È il caso - il primo a Latina, tra i pochi in Italia - di una donna di 72 anni per la quale è stato accolto il ricorso dell’avvocato Renato Mattarelli.

    Il tutto a tempo di record, perché la paziente era tra l’altro in pericolo di vita. «Il decreto del tribunale - spiega il legale - oltre al diritto personalissimo di scegliere le cure e rifiutare altre per motivi di salute, ha valorizzato anche il diritto religioso di rifiutare le emotrasfusioni». Ma mentre il giudice ha deciso, in ospedale è stato difficile mettere insieme l’équipe perché senza sangue l’intervento era particolarmente rischioso. «Lo abbiamo fatto rispettando l’anatomia - spiega l’ortopedico Maurizio Piazza - ed evitando il sanguinamento. Ma si deve valutare sempre caso per caso». Ieri la donna ha lasciato il "Santa Maria Goretti". 


    (grassetto mio)

    www.ilmessaggero.it/latina/testimone_di_geova_incapace_di_intendere_e_volere_il_giudice_ordina_operazione_senza_sangue-2362...


    [Modificato da EverLastingLife 09/11/2017 11:25]
  • EverLastingLife
    10 09/11/2017 11:35

    caso #25

    Paese: USA

    Periodo di riferimento: 2017

    Fonte: Daily News


    abstract: Un trapianto di cuore eseguito senza sangue in un centro specializzato. Il paziente, un padre di famiglia testimone di Geova, era affetto da una grave patologia cardiaca ed è stato rimesso perfettamente in sesto dall'equipe medica.'


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    L'ospedale di Montefiore ha rimesso questo padre di famiglia del Jersey in condizioni di giocare con un trapianto di cuore senza sangue


    Joseph Downs, un papà del New Jersey, sta contando i giorni prima che possa giocare a calcio con suo figlio.

    Ha già aspettato quattro anni. Ma un trapianto di cuore salvavita e senza sangue effettuato in aprile al Montefiore Medical Center nel Bronx ha rimesso in gioco il 34enne costaricano. "Prima del trapianto, non potevo effettuare nessuno sforzo fisico", ha detto all Daily News. "Oggi sono in grado di camminare per un'ora e non sono costretto a fermarmi perché non più in grado di respirare. Mi sento me stesso"

    La salute di Downs ha cominciato a indebolirsi nel 2013. Un piccolo sforzo lo lasciò senza fiato; mentre lavorava come meccanico, era perennemente letargico. I medici hanno scoperto che aveva una malattia cardiaca congenita che impediva al cuore di riempirsi di sangue e di pomparlo correttamente. I farmaci l'hanno aiutato per due anni, ma il suo cuore stava cedendo. Aveva bisogno di un nuovo cuore, ma ciò era complicato dal fatto che il trapianto doveva essere fatto senza ricorrere a trasfusioni di sangue. I Downs e la sua famiglia sono testimoni di Geova, una denominazione religiosa che vieta la condivisione di sangue.

    Downs ha ammesso di essere stato preoccupato per il suo futuro - e di sua moglie Kimberly, del figlio di 6 anni Anthony, e della figlia di 10 mesi Amy. "Tre ospedali mi hanno abbattuto," disse. Ma il quarto gli ha portato fortuna. Dopo aver incontrato il cardiologo, Dr. Ulrich Jorde, capo sezione dei trapianti cardiaci all'ospedale Montefiore, Downs è stato inserito nell'elenco dei trapianti di cuore nel dicembre del 2016. Nel gennaio 2017 vi è stato ammesso a tempo pieno.

    Il 7 aprile il chirurgo William Jakobleff e la sua squadra hanno eseguito il trapianto. Downs è divenuto il ​​300° paziente ad aver subito un trapianto di cuore nell'ospedale, ed il secondo ad averlo subito "senza sangue". Non ci sono state trasfusioni e non è stato nemmeno conservato il sangue del paziente prima dell'intervento.

    "Non poter usare il sangue è un pensiero fisso nella tua mente" durante l'intervento chirurgico, ha dichiarato Jakobleff.
    "Tutto deve essere perfetto", ha aggiunto. "Ma se lo fai ogni giorno, che è quel che accade, riesci ad affrontare il problema senza angoscia". Downs dovrà prendere farmaci anti-rigetto e ricevere controlli regolari per il resto della sua vita, ma lui dice che è meno ansioso - e grazie alla sua famiglia ha una buona assicurazione sanitaria.

    L'ospedale Montefiore ha ora al suo attivo più di 315 trapianti e riporta i tassi più alti della città in fatto di sopravvivenza del trapianto di cuore su adulti a distanza un anno e di tre dall'intervento. "Mi sento benissimo e sono riconoscente", ha detto Downs, che si aspetta di tornare al lavoro e al campo da calcio in un paio di mesi. "Sarò pronto."


    (traduzione e grassetto miei)


    www.nydailynews.com/life-style/health/bloodless-heart-transplant-montefiore-dad-back-game-article-1...


    Joseph Downs con la sua famiglia e con i chirurgi U.Jorde e W.Jakobleff.








    [Modificato da EverLastingLife 29/11/2018 18:49]
  • EverLastingLife
    10 02/03/2018 11:27

    caso #26

    Paese: Italia

    Periodo di riferimento: 2018

    Fonte: Repubblica


    abstract: Testimone di Geova napoletano è stato trasferito d'urgenza a Torino e sottoposto ad una complessa operazione chirurgica eseguita interamente senza ricorso a trasfusioni. La Repubblica fa notare che l'avanzatissima tecnica risulterà utile "non solo per i testimoni di Geova".


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    Torino, testimone di Geova con dissezione aortica operato e salvato senza trasfusioni di sangue

    Intervento con la tecnica "bloodless", il malato trasferito in aereo da Napoli

    Un uomo di 62 anni originario di Napoli, colpito da dissezione aortica, è stato salvato al Maria Pia Hospital di Torino, grazie a una innovativa tecnica chirurgica che non prevede trasfusioni di sangue. L'uomo è testimone di Geova e, come prescrive il suo credo, ha rifiutato l'intervento con la tecnica tradizionale, che prevede numerose trasfusioni. Per il trasferimento da Napoli, primo caso in Italia per una dissezione aortica, è stato utilizzato un volo ambulanza.

    Struttura di alta specialità del gruppo Gvm care & research, il Maria Pia Hospital è specializzato nella chirurgia bloodless. L'intervento è durato cinque ore ed è perfettamente riuscito. Il paziente sta bene e presto potrà tornare alla sua normale quotidianità. La tecnica impiegata, utile non solo per i testimoni di Geova, punta a ridurre al minimo le perdite di sangue e al suo recupero nelle singole fasi dell'intervento.

    (grassetto mio)


    torino.repubblica.it/cronaca/2018/01/23/news/torino_testimone_di_geova_colpit_da_dissezione_aortica_salavato_con_un_operazione_senza_trasfusioni_di_sangue-187112470/?re...






    [Modificato da EverLastingLife 09/05/2018 14:11]
  • EverLastingLife
    00 05/03/2018 14:27

    caso #27

    Paese: Italia

    Periodo di riferimento: 2017

    Fonte: Global News


    abstract: Difficile intervento di trapianto doppio di polmone al Toronto General Hospital, eseguito dall'equipe chirurgica senza alcuna perdita di sangue. Il paziente è praticamente rinato dopo l'intervento, e ha ripreso a condurre un'esistenza normale assieme alla sua compagna.


    __________________________________________________________________


    'Mi sento benissimo': Un uomo della Columbia Britannica riceve un trapianto di doppio polmone senza sangue a Toronto


    Kory Bradshaw, quarantenne, è un Testimone di Geova che aveva bisogno di un doppio trapianto di polmone. A motivo della sua religione non gli era permessa una trasfusione di sangue. Nonostante il rischio di morte, l'intervento chirurgico è stato eseguito con successo al Toronto General Hospital. Servizio di Tom Hayes.

    Kory Bradshaw riferisce che si trovava in un reparto di terapia intensiva con solo pochi mesi da vivere quando ha ricevuto una telefonata dai medici per un doppio trapianto di polmone atteso da lungo tempo. Bradshaw, che ha la fibrosi cistica, dopo due falsi allarmi non ha più avuto notizie per mesi, finché lo scorso maggio è stato inserito nella lista d'attesa per un trapianto.
    "La terza volta è affascinante", ha detto lunedì Bradshaw a Global News.

    Lui e sua moglie, Renee Bradshaw, sono venuti a Toronto dalla loro casa a Kelowna, in California, lo scorso gennaio, con la speranza di ricevere un trapianto più veloce grazie ai migliori tempi di attesa in città. Il tempo medio di attesa nella Columbia Britannica è infatti di circa due anni, ma a Toronto è di sei mesi. Dopo aver ricevuto il trapianto oltre quattro mesi fa, Kory ha detto di sentirsi "benissimo" ora. "Possiamo avere una nuova vita insieme, facendo un sacco di cose che le persone potrebbero dare per scontate come camminare e tenersi per mano", ha detto, aggiungendo che deve ancora abituarsi a ridere nel modo giusto.

    [...]

    Kory ha subito il trapianto al Toronto General Hospital, che opera circa 150 trapianti di polmoni ogni anno. Ma la situazione di Kory era unica. Dal momento che lui e Renee sono testimoni di Geova e, a causa delle loro convinzioni, una trasfusione di sangue non era possibile. La coppia ha detto di aver cercato per anni, ma nessun chirurgo sarebbe stato disposto ad effettuare un trapianto senza sangue fino a quando non hanno trovato il dott. Shaf Keshavjee, che ha accettato di eseguire la procedura.

    "Se durante l'intervento si fosse verificata una improvvisa perdita di sangue, sarebbe morto", ha detto Keshavjee a Global News. Keshavjee ha definito l'operazione un'avanguardia medica, e ha detto che essa è stata eseguita quasi senza nessuna perdita di sangue. "Come per Kory, così possiamo eseguire più trapianti per tutti senza trasfusioni. Abbiamo lavorato duramente per questo risultato e abbiamo reso l'intero processo migliore per tutti ", ha affermato.

    Kory disse che sapeva che l'operazione era un rischio, ma un rischio che era disposto ad assumersi. "Il Toronto General è stato straordinario dall'inizio alla fine, dalle cure dei chirurghi, delle infermiere, di tutti - l'intero team. Hanno un programma fantastico"

    [...]

    Prima dell'intervento, non poteva muoversi senza una bombola di ossigeno. Ma oggi la coppia può camminare, fare shopping, uscire e fare cose che altre coppie non penserebbero due volte a fare. Kory e Renee amano persino andare in palestra insieme.

    (Traduzione e grassetto miei)

    globalnews.ca/news/3923183/toronto-general-hospital-bloodless-double-lung-tra...


    [Modificato da EverLastingLife 09/05/2018 14:12]
  • EverLastingLife
    00 23/05/2020 11:27

    caso #28

    Paese: Italia

    Periodo di riferimento: 2019

    Fonte: Il Resto del Carlino


    abstract: Paolo Cimato, stimato cardiochirurgo, ha eseguito un complesso intervento all'aorta di un testimone di Geova senza l'uso di sangue all'ospedale Hesperia. 'Dopo tre giorni', dice il dottor Cimato, 'il paziente aveva valori di emoglobina più che accettabili'


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    Modena, è Testimone di Geova: operato all’aorta senza trasfusioni di sangue

    L’intervento eseguito all’Hesperia





    Modena, 28 novembre 2019 – Un paziente di 47 anni sottoposto ad un intervento all’aorta senza trasfusioni di sangue, poiché Testimone di Geova. È successo all’Hesperia, ospedale privato accreditato con il servizio sanitario nazionale.

    Come riferisce la ‘Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova’, «il paziente chiedeva di essere curato senza trasfusioni di sangue e, vista la complessità dell’intervento, aveva avuto difficoltà a trovare un centro disposto a rispettare la sua volontà” . L’intervento, confermato dall’Hesperia, è stato eseguito dal professor Paolo Cimato, uno dei cinquemila medici italiani disposti ad intervenire utilizzando tecniche alternative alle emotrasfusioni. Dopo la sostituzione dell’aorta toracica e la plastica valvolare sono seguiti accurati trattamenti chirurgici per concludere l’intervento e chiudere il torace del paziente. “Dopo tre giorni il paziente si trovava in reparto - prosegue Cimato – con valori di emoglobina più che accettabili e così è cominciato il ritorno alla normalità”.

    www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/testimoni-geova-operazioni-trasfusioni-1...


  • EverLastingLife
    00 24/05/2020 22:25

    caso #29

    Paese: Italia

    Periodo di riferimento: 2019

    Fonte: Savona News


    abstract: 'Lunghissima collaborazione con i Testimoni di Geova, e reciproca fiducia e solidarietà': così il dottor Valter Valsania ha descritto i propri rapporti con questa confessione di fede, della quale ha più volte operato i membri nel rispetto delle loro convinzioni. In questo caso ad una donna è stato rimosso un enorme tumore cerebrale, "completamente asportato senza provocare disturbi neurologici" e ovviamente senza alcun ricorso al sangue.


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    Operata al cervello senza trasfusioni. Professionalità e rispetto della Religione dei pazienti al Santa Corona di Pietra Ligure


    La paziente non voleva ricevere trasfusioni essendo Testimone di Geova. I medici hanno valutato le condizioni di salute ed hanno sottoposto la donna all'intervento di asportazione di un grosso meningioma al cervello. L'operazione è perfettamente riuscita.


    Professionalità e rispetto: il binomio per cui si sono distinti il dott. Valter Valsania, direttore della Struttura Complessa di Neurochirugia, la sua équipe e altri reparti del Santa Corona di Pietra Ligure. A cavallo degli scorsi mesi di ottobre e novembre hanno operato con successo una paziente affetta da un grosso meningioma cerebrale rispettando la sua volontà di non ricevere emotrasfusioni.

    La signora T.A. si era recata presso il nosocomio ligure il 23 ottobre a motivo di una lieve amnesia e la presenza di vertigini per le quali era caduta e si era fratturata il polso e il gomito destro. Gli accertamenti al centro neurologico avevano rilevato un esteso meningioma, più grande di un cubo di Rubik (60x65x63 mm), la cui asportazione causa in genere un profuso sanguinamento. Il fatto che la paziente rifiutasse la terapia emotrasfusionale per motivi religiosi (è testimone di Geova) non ha però costituito un problema per il dott. Valsania. Come si apprende dalla relazione del medico stesso, quest’ultimo, dopo essersi consultato con la signora T. e la sua famiglia, “decideva di procedere al trattamento, in virtù anche di una lunghissima collaborazione con i Testimoni di Geova, ed una reciproca fiducia e solidarietà”.

    Così nei giorni prima dell’intervento è stato somministrato alla paziente un preparato antianemico per alzare i livelli di ferro; infine, il 5 novembre è stato eseguito il delicato intervento chirurgico (operatori: dott. Valter Valsania, dott.ssa Bernarda Cagetti e dott. Pietro Fiaschi).

    L’esito? Un successo: il meningioma è stato completamente asportato senza provocare disturbi neurologici.

    Fondamentale per la riuscita dell’intervento è stata la collaborazione prima, durante e dopo l’intervento chirurgico del dott. Andrea Mazza (del servizio di Anestesia e Rianimazione diretto dal dott. Giorgio Barabino) e del dott. Alberto Garrone (del servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale diretto dal dott. Andrea Tomasini). La paziente è stata dimessa il 14 novembre in ottime condizioni di salute e con un esame neurologico normalizzatosi.

    “Un ottimo risultato”, ha commentato il dott. Valsania, “che si è reso possibile grazie all’incondizionata collaborazione di tutto il personale medico e paramedico”. Sono ormai diversi anni che al Santa Corona si effettuano con successo interventi chirurgici senza sangue. Rispettare la volontà del paziente in campo terapeutico non è solo un atto di civiltà: è un principio costituzionale (art. 32) confermato anche dalla recente legge sul “biotestamento” (219/2017).

    (grassetto mio)





    www.savonanews.it/2019/01/10/leggi-notizia/argomenti/sanita/articolo/operata-al-cervello-senza-trasfusioni-un-successo-senza-sangue-al-santa-corona-di-pietra-lig...


    [Modificato da EverLastingLife 24/05/2020 22:26]
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