00 25/11/2014 17:06
Antair, Thatar

RIASSUNTO


Prepara dei Biscottini al miele, parte con il suo cavallo verso la Locanda dove ritirerà una torta alle mele, infine si dirigerà alla Magione dei Cavalieri.
Deve pur condividere questo giorno.
Così esprime un desiderio, tutto suo. Con il Triskell sul viso chiede di Thatar all'armigero di guardia e lui non tarda ad arrivare per poi cercare per loro un posticino nel quale poter stare, così salgono le scale verso la stanza privata del mezzelfo. In quella piccola stanza spoglia di molte cose scambiano poche parole, ma Antair svelerà che nella sua vita c'è già qualcuno, dicendogli che si chiama Almir. Thatar lo aveva forse già capito, ma le risposte che le dona dicono che lui -comunque vada- c'è e ci sarà sempre e che la proteggerà che stiano insieme o meno. Antair in un primo momento, presa dall'angoscia, dal senso di colpa per entrambi gli uomini, tenta di scappare, ma sarà proprio sulla porta che il Novizio la fermerà e sarà proprio su quella soglia che deciderà di rimanere con lui. "Mangiamo la Torta" gli dice...



COMMENTO

Ringrazio il player di Thatar soprattutto per il fatto che muove un pg davvero paziente [SM=g27836] Grazie... e la canzone dice qualcosa come lo direbbe Thatar [SM=g27822] [SM=g27824]







[ MAGIONE > CORTILE > STANZA THATAR ]





THATAR [Magione-cinta muraria] Giornata fiacca per gli abitanti della Magione. Il Novizio passeggia distratto sul ballatoio delle mura osservando di tanto in tanto oltre la merlatura; per la maggior parte del tempo guarda a terra, ai suoi piedi, alle piccole fenditure tra una pietra e le altre. Solo la spada corta prta con se, non che gli serva in quel preciso momento, ma solo per abituarsi al peso, in modo che la mente non faccia più caso al fodero che gli cozza leggero ma costante contro la gamba. E' più un'esercizio mentale che fisico. Le iridi ora sono rivolte al cortile dove un armigero passeggia speculare a lui per il solito controllo. La Magione sembra disabitata eppure sa per certo che qualche confratello è ancora dentro a sbrigare altre faccende, oppure la fuori, e volge il capo vero l'interno dell'Isola, a fare i soliti controlli. Ma è questo il punto: controlli per cosa che le nebbie hanno portato via chiunque potesse minacciare l'Ordine Superiore impartito dalla Dea?! Sono domande troppo grandi per un semplice Novizio. Si avvia quindi verso la torretta che fa da corona al ponte levatoio che come ogni giorno è aperto al mondo. Entrerebbe nel posto di guardia salutando come di consueto uno dei fratelli arcieri, forse il più giovane dei due Swarta. quindi si appresterebbe a scendere le scale che portano al cortile interno.



ANTAIR { . Est/Magione - Ponte Levatoio . } Non ci hai messo molto ad uscire dal rifugio, montare Stone e dirigerti prima alla locanda e poi intraprendere il sentiero verso la Magione. Hai con te alcune cose, più che altro cose da mangiare, la torta di Filippa e… biscotti, biscottini ancora caldi, dalle più svariate forme. Il fatto è che oggi compi un anno in più, un 1° di Ruis decisamente inaspettato, proprio come tutto quello che un anno prima non avresti mai immaginato potesse avvenire. Sei passata dalla Rocca prima ancora di dirigerti a ritirare la torta dalla locandiera, hai -distrattamente- letto le notizie del giorno e quelle dei giorni precedenti, ma davvero, davvero non alimentano più le tue curiosità, nulla di quel mondo ''materiale'' o ''politico'', o ''sociale'' ti desta, ti importa, del mondo non ti importa nulla, l'unico desiderio che ancora riesce a far battere il cuore è quello di custodire l'Equilibrio della Madre, difendendo tutto ciò da quello che possa rovesciare l'ordine sommo e giusto. Nomi, nomi come altri, quanti ne conosci, di quei nomi, c'è pure un assassino che giura di diventare Signore della Guerra, ma come possono ancora, ancora celare, nascondere l'assassinio di uomini innocenti, figli di Avalon, della Dea. Ti estranierai sempre più, donerai te stessa a pochi affetti terreni, ma veglierai oltre le mute rotazioni delle stelle, per il resto non tocca a te, per il resto forse non c'è nemmeno più tempo. Così, con i capelli al vento, un corvo nero che sorvola ad ali spiegate il cortile della Magione, facendosi vedere, sfilando oscuro nel cielo terso, cavalchi fino a fermarti davanti al ponte levatoio alzato della Magione. Smonti rapida, prendi i fagotti caldi e fumanti e ti avvii decisa a piedi nudi verso uno degli uomini di guardia. Hai sul viso il Triskell disegnato da una tintura che ha rilasciato del blu scuro. ''Sid, posso incontrare Ser Thatar… non sono attesa, ma ho questo da… dargli.'' Le ultime parole ti escono così senza nemmeno pensarci, non hai mica voglia di dire al sottoposto che sei qui perché hai cucinato i biscotti, compi 21 anni ed ognuno esprime un desiderio.




THATAR [Magione-ponte levatoio] Ottrygg al ponte inclina leggermente l'alabarda verso l'esterno del proprio fianco non riconoscendo subito la donna che è stata per qualche tempo ospite di quella Casa. S'avvede però dell'errore e si rivolge ad ella con tutti gli onori che le competono ''Onore a voi Lady Antair...'' direbbe impettito facendole strada ''ser Thatar è sulla cinta di ronda.'' direbbe senza sapere che in realtà è a pochi passi da lui. Il mezzo si avvicina con passo silenzioso. Oltre i muri di pietra sente arrivare un cavallo e velocemente si avvia verso l'ingresso Sud dove lo Swarta maggiore è di picchetto. Lo sente parlare con qualcuno, che riconosce immediatamente, tanto è chiaro nella sua mente la voce di lei: Antair. Quasi prenderebbe a correre nell'udire il suono dolce e melodico della sua voce. Ma rimane contenuto, per quanto gli costi uno sforzo enorme. E' ormai a pochissimi passi all'armigero e pochi di più dalla ragazza ''Milady...'' si limiterebbe a dire, la voce quasi spezzata dall'emozione. ''Ottrygg, andatevi a bere un infuso caldo, poi tornate...'' sarebbe l'invito a lasciare soli i due. Quindi, attendendo che l'armigero si allontani, il mezzo non può fare a meno di guardare la ragazza con gli occhi pieni di emozione e di sentimento ''Antair...sei splendida questa mattina!'' direbbe per spezzare la tensione che lo assale.



ANTAIR { . Est/Magione - Ponte Levatoio . } ''Queste armi… insomma'' borbotti un tantino spaventata, quando l'alabarda si punta verso di te. Asserisci al saluto dell'armigero, per poi compiere un passo avanti e scorgere il mezzelfo a pochi metri dietro le spalle dell'uomo. Una volta congedatosi ti avvicineresti ancora, ancora di pochi passi per poi essere frontale a quel Novizio che ti ha preso il bacio e poi è andato via felice, lasciando te immersa in uno specchio opaco di pensieri che hanno provocato rumori e pentimenti per parecchio tempo dopo e dopo ancora nella notte successiva ed in quella successiva ancora. Hai cercato Vento tra i sentieri della Foresta, in tutti quei sentieri che avresti ritrovato e percorso con il Ramingo ma di quell'uomo non v'è traccia, oppure non v'è traccia che tu riesca a seguire. ''Sono venuta qui, perché oggi è il mio Compleanno e ho fatto i biscotti, se non hai tempo te li lascio volentieri, avevo voglia di vederti anche.'' gli sorridi, avvampando ad una parola certa e sicura per poi rincorrere quella dopo senza tremare da alcune emozioni. ''Grazie, per il complimento, ma sono sporca di terra e mi è rimasta la tintura del fiordaliso tra le unghie.'' parli coprendo come riusciresti tutti i silenzi alternati tra voi due, il fatto che gli abbia detto e spiegato i motivi per i quali saresti giunta fino alla magione non vorrebbero poi dire molto. Si arriva in un luogo perché lo si vuole, altrimenti nemmeno ci penseresti. ''Ti ho disturbato?''. Osservi in alto per un attimo le merlatura della magione, risuonano pochi ma precisi rumori di armi, cambi di guardia e sollevi il viso ancora verso il cielo, scorgendo tra le nuvole il corvo, sul cortile ombreggia enorme.



THATAR [Magione-ponte levatoio] Si farebbe più vicino, portandosi a pochi centimetri dalla ragazza. La guarda come un bimbo guarda un regalo tanto atteso e lentamente gli toglie l'incarto aumentando così il desiderio e l'emozione. ''Mi mostri il volto migliore di te in questo modo....'' le parole pronunciate sono poco più di un sussurro, le mani del Novizio andrebbero a cingerle le spalle e in un gesto lento, amorevole, scivolerebbero lungo le braccia fino a fermarsi poco sopra il gomito. ''Tanti auguri mia cara...'' e così dicendo la mano destra si alzerebbe e andrebbe delicata a sfiorarle il viso in una carezza. Se lei gli permettesse questo gesto altre parole andrebbero a riempire il silenzio tra i due ''Per te ho tutto il tempo di cui dispongo e anche di più...e non vedo l'ora di assaggiare i tuoi biscotti!'' aggiungerebbe facendole un sorriso pieno di amore.



ANTAIR { . Magione - Ponte Levatoio . } Che Tu non abbia mai fatto dei biscotti Thatar non può saperlo, la cosa divertente è che non glielo dirai, non hai nessuna intenzione di farglielo sapere, ma lo inviterai a mangiarli, ma prima, quando andrebbe a sfiorarti le spalle scendendo sulle braccia, avvamperesti una seconda volta. Rimarresti leggermente distante, sollevando per prima cosa lo sguardo su coloro che controllano dalle merlature. ''Thatar, non c'è un posto… intendo dire, mangiamo la torta. '' gli sorridi, un refolo di vento solleva le ciocche dei capelli, sfiorando il viso ed il Triskell. Porti il peso -leggero- della torta e dei biscotti, mentre avanzeresti, superandolo per il cortile. ''Compio 21 anni, in realtà se devo essere sincera me ne sento il doppio, sai Thatar?'' è una verità, una di quelle che ti farebbero tornare indietro a molto tempo prima di oggi, incredula di aver vissuto così tanto, così in fretta e non desiderare altro che lasciare andare ogni cosa, del tuo passato non vuoi nulla, nemmeno quella parte di Vita prima di Avalon, ma -ovviamente- nemmeno quella dopo. ''Andiamo!'' esclami, incoraggiando tuttavia il Novizio a portarti da qualche parte, anche perché non avresti mangiato nulla e muori dalla voglia di zuccheri, dolci e soprattuto è ora di assaggiarli questi biscottini, pensare che alcuni sono anche a forma di cuore, ma altri di stella...



THATAR [Magione] Forse ha osato troppo ma non si pente di quelle dimostrazioni di effetto. Kjartan è dentro la guardiola e difficilmente vedrà quanto fanno i due che gli dovrebbero essere sotto e in ogni caso non dirà nulla a nessuno. Il Novizio intuirebbe dalle parole della ragazza, la sua volontà di trovare un posto più tranquillo ''Seguimi, entriamo nella Magione...'' e dunque si avvierebbe verso la porta d'ingresso curandosi di avere accanto anche la ragazza che precede veramente di poco. ''21 anni...un'età importante!'' commenterebbe il mezzo per poi aggiungere ''ammetto di conoscere poco del tuo passato, ma deduco che ne hai passate davvero molte...sei cresciuta prima interiormente...'' direbbe senza dire altro, trattenendosi dal dire qualcosa che possa far tornare in mente a lei qualche ricordo poco piacevole. ''forse è meglio non occupare la Sala comune...ti pare?'' direbbe varcando la porta d'ingresso della sala dove Vormousser sta servendo in una coppa l'infuso per Ottrygg.



ANTAIR { . Magione - Ingresso . } Sospiri susseguentemente alle parole di rimando di Thatar. ''Bah! ho un confuso ricordo del mio passato a dire il vero, diciamo che ho sbattuto la testa contro un muro e mi sono dimenticata di tutto e di tutti, perfino dell'infamia e dell'ingiustizie perpetrate ai miei danni?'' la voce è dura, mutata improvvisamente, ed è chiaro come il sole su Avalon che di Rabbia nel corpo ne porti a palate, che però questo tempo di forte -isolamento- serve soprattutto per cercare Equilibrio, lasciare che la Ruota giri e decida il Tempo per te. Arricceresti il nasino, volgendo il capo verso la Sala comune, ''Si in effetti… andiamo da qualche altra parte'' caso nemmeno molto strano, prenderesti la via del corridoio dal quale, salendo, si arriverebbe nelle camere, o in quella dove hai abitato tu stessa. E' una cosa che fai senza pensare come fosse stata un'abitudine, o un richiamo, qualcosa da cercare e non scordare. In fondo ti piace questa Magione, se non fosse per protocolli ci vivresti senza problemi. ''Scusa...'' diresti in tono basso, fermandoti prima delle scale, facendo capire che non sei tu a decidere dove andare. ''Tu non sai nulla del mio Passato, ma non credo ti piaccia questo antro della mia vita, sarebbe meglio non sapere a volte, le persone hanno un passato, purtroppo, certi non sono rose e fiori, certi hanno sofferto e non hanno fatto salti di gioia, ecco, Thatar, io Non ho fatto salti di gioia. Voglio iniziare a vivere adesso, è una Promessa.'' l'ombra del peso di molte cose si affaccia negli occhi che tieni bassi, nascondendo al Novizio un po' tutto e un po' niente.



THATAR [Magione] Quanto deve aver sofferto quella ragazza in così pochi anni? E lui, che ha avuto la fortuna di perdere davvero la memoria cancellando così una parte oscura del suo passato, può davvero riuscire a capire il disagio che prova lei nel ricordare? Non ci prova solo perchè non vuole arrecare altro dolore con le sue parole. La saggezza dei suoi 96 anni umani a poco serve ma può cercare di rendere più leggero il presente di questa ragazza, può aiutarla a voltare la pesante pagina del libro della sua vita. ''Vai pure, conosci bene la strada per la mia stanza..no?''chiederebbe con un sorriso benevolo ed incoraggiante ''...una promessa non si può rompere e io sono fiducioso che tu riesca a farcela, lo stai già facendo!!'' gli direbbe amorevole continuando a salire le scale che giungono al piano degli alloggi privati. ''Questi biscotti hanno davvero un profumo delizioso!!'' direbbe cercando di cambiare argomento per far sentire meno a disagio la ragazza, cercando di incoraggiarla sul buon lavoro che ha fatto con quei biscotti; perchè lui non sa che sono quelli di Filippa, lui crede che li abbia davvero fatti Antair. Apre veloce la porta della stanza cedendo il passo alla ragazza per pi chiudersi la porta alle spalle in attesa che lei si accomodi cercandosi un posto a lei consono in quella spoglia stanza.



ANTAIR { . Magione - Scale > Stanza . } Saliresti a due a due i gradini, conosci bene la strada e sei orgogliosa di questo. ''Grazie, Thatar!'' sussurri piano tra la salita dei gradini e l'arrivo al pianerottolo, poi l'ingresso nella stanza del Novizio che è spoglia realmente. ''I biscotti li ho fatti io, ma la torta l'ho presa da Filippa!'' divertita parecchio dalla presenza del mezzo non indugeresti e poseresti il tutto sullo scrittoio della stanza. Apriresti il nodo del canovaccio che tiene coperta e calda la torta e la stessa cosa faresti con i biscotti. Andresti a prenderne uno, uno di quelli a forma di stella, cammineresti avanzando verso il novizio e glielo porteresti alla bocca. ''Assaggia'' dici piano, mentre sei convinta che siano buoni, dolci e friabili. Non averli mai fatti, non vuol dire che tu da oggi non possa diventare un'ottima cuoca di biscotti'' ''Sono al miele, c'è una puntina di cannella e… poi c'è tutto il mio Amore nell'averli cucinati per te…!'' si apre un sorriso luminoso, vivace, confessi senza volerlo alcuni pensieri, senza nemmeno volerlo si intravedrebbe la cura altissima di piccoli dettagli, come gli occhi ridenti e la stessa luce del cuore e della vita che ricada dagli angoli di questi.



THATAR [Magione-stanza privata] Si accomoderebbe il Novizio, ormai giunto nel proprio alloggio. Toglierebbe l'ingombro della spada corta slacciandola dalla cinta per posarla alla piccola rastrelliera personale. Ora si sente più libero, più leggero. Nemmeno quando era Tuor sopportava molto le armi e questo il suo simbionte sembrava saperlo bene! chissà cosa direbbe ora quel diavolo di uno Zaffiro. La osserva avvicinarsi con il biscotto in mano e altro non può pensare se non che è la creatura più bella che abbia mai visto. Percepisce il profumo di biscotto ma è solo quello di lei che ora gli interessa: il profumo di lei misto alle essenze della natura. Sorride, quasi inebetito dalla sua presenza, accetta l'offerta della ragazza e lascia che sia lei ad avvicinargli il dolce alle labbra. Le mani la cingerebbero ai fianchi, volendola trattenere mentre addenta il dolce con gli occhi fissi su quel viso quasi elfico. ''Davvero buono..'' sussurra prendendone ancora un piccolo morso. Con le gote ancora rosse per le parole di lei, lui coglierebbe l'occasione per avvicinarsi con il viso al suo e, sfiorandole prima la pelle con il naso darebbe un leggero bacio sulle labbra morbide.



ANTAIR { . Magione > Stanza . } ''Sono stata brava, Cavaliere?'' mordi via anche tu il pezzo di biscotto masticandolo piano, ma questo sarebbe talmente friabile che andrebbe a sciogliersi sulla lingua. Toglieresti con le dita una briciola rimasta sul lato destro della bocca di Thatar per poi ricevere il bacio leggero sulle labbra. ''Posso rimanere alla Magione oggi? Non ho voglia di rimanere sola alla Foresta, nella casa sull' albero, nel giorno del mio compleanno.'' è una richiesta trasparente e sincera, ma non è la stessa cosa che dirgli -posso rimanere con te, oggi?- non è ciò che hai detto, ma è forse ciò che una parte di te vorrebbe dirgli. ''Mi hai pensato un po' in questi giorni?'' domandi rimanendo in quella morsa, sollevando le mani al viso del Novizio. Potresti anche scappare adesso, del resto lo hai visto, non era questo il desiderio espresso per questo giorno, rubare pochi, pochissimi attimi per poter scrutare dentro quegli occhi grandi che lui ha, sul viso giovane dell'uomo, bello per l'elfo, diviso in due, concedendosi interamente così. ''Qual è il mio Regalo, Cavaliere...?'' smorzi una nota di complicità tra il tono e il senso di quella richiesta. Gli sorridi lentamente, incurvi pianissimo le labbra, senza spegnere quell'emozione, senza avanzare di un centimetro, ma senza nemmeno arretrare.



THATAR [Magione-stanza privata] Il tocco della ragazza ravviva le fiamme che gli tormentano il viso facendolo avvampare ancora di più; la pelle si colora di un rosso acceso quasi innaturale, ma tanto è il sentimento che il mezzo nutre per la ragazza che non riesce a controllare quel naturale tingersi della pelle. Il cuore batte forte, controllato, martella tanto forte che forse anche la ragazza può sentirlo dal semplice tocco. Gli toglie una briciola dall'angolo della bocca e lui vorrebbe sciogliersi a quel gesto. Le parole rimbombano nella mente che sembra svuotata da ogni pensiero, rimbalzano da una parte all'altra confondendo e allo stesso tempo rendendo più presente a se stesso il Novizio. Non servono parole per descrivere la bontà di quei biscotti che passa in secondo piano alla seconda domanda di lei ''Ti penso ogni istante...ti penso anche adesso che ti ho vicina a me!'' poche parole, un bisbiglio che solo le sue orecchie può sentire. Lui la guarda perdendosi inevitabilmente in quegli occhi azzurri come il ghiaccio colpito dal sole; si trova spaesato da quello sguardo magnetico e passerebbe parecchio tempo prima che lui riesca a pronunciare qualche altra parola. La dondola leggermente con una piccola spinta sui fianchi, quasi stessero danzando. La gola è secca e le parole non vengono, ma un barlume di coraggio corre in suo soccorso e lui riesce solo a proferire ''Il tuo regalo è un po' di felicità!'' e si chinerebbe ancora per baciarla, un bacio caldo, intenso, le braccia che ora la cingono scivolando dietro la schiena e portandola ancor più vicina a lui; i due corpi a contatto in un bacio che, se non verrà interrotto dalla volontà della ragazza, durerà a lungo. Scostandosi leggermente direbbe a lei ''Vuoi stare con me quest'oggi?'' chiederebbe alla ragazza in risposta alla sua domanda di rimanere alla Magione.



ANTAIR { . Magione > Stanza . } ''Rimango qui, sì con te… anche se…'' interrompi in un attimo tutti quei pensieri rosei, dolci, sbagliati, sono ancora sbagliati? ''Oh… Thatar, io sono una cattiva persona, sono propria una cattiva persona, non dovrei nemmeno essere qui con te in questa stanza! Non ti ho mai detto una cosa, forse è il momento che io sia sincera, solo che… '' mormori, piano, abbassi nuovamente gli occhi, guardi il pavimento ma in realtà non lo guardi affatto. Non vuoi ingannare, nemmeno vorresti farlo, pensarlo, ma cosa è successo adesso? ''Sono una brutta persona.'' Ti calpesti, ti sposti piano, appena quando egli avvicini le sue labbra alle tue ancora. Lasci cadere le mani dal viso del mezzo, scoraggiata ed incerta, emozionata ed impaurita, ferita e pronta. ''Tu non sai quante volte mi sono sentita confusa da quando ti ho conosciuto, dannazione! non riesco a perdonarmelo!'' mordi le labbra, prima il labbro inferiore poi l'altro, torturandoti, anche dall'inferno o dal paradiso gli angeli cadono e quasi sempre si sporcano, capita che -anche tu come loro-, ti saresti sporcata un pò. Indietreggi, piedi nudi e leggeri, non ti riconosci quando fai così, ma sai che l'unico modo per risolvere questa diatriba Amorosa sarebbe parlarne, forse Thatar riuscirà anche a dipanare tutti i tuoi insani dubbi. Sensi di colpa, profondi.



THATAR [Magione-stanza privata] Si allontana leggermente dal viso dai tratti delicati della ragazza. La guardi con dolcezza, nonostante la mente lavori instancabile. Lei sembra dannarsi per quel momento di intimità appena trascorso, lui parrebbe intuire cosa non vada ma la incoraggia ad aprirsi. Mostra a lei il suo lato migliore, la parte più profonda del suo animo a metà. ''Non avere paura di quello che devi dirmi. Non devi temere nulla quando sei con me!'' esordirebbe il Novizio trattenendo la ragazza a se, sfiorandola delicatamente con una mano. ''Io sono e sarò sempre la tua protezione, il tuo scudo...dimmi cara: tu eri già legata a qualcunaltro...non è così?'' sarebbero le parole delicate e profonde del mezzo. Se lei lo guardasse vedrebbe un'enorme sorriso benevolo contornato dagli occhi smeraldo che sorridono come le labbra. ''E' per questo motivo che ti allontanavi sempre dalla Magione...è per questo che sei andata a vivere lontana dal mio sguardo?'' le domande che pone sono retoriche ma se ella volesse rispondere, le sue parole troverebbero braccia aperte pronte ad accoglierle.



ANTAIR { . Magione > Stanza . } Mantieni la testa bassa, i capelli del resto ti scivolano in avanti coprendo buona parte del viso, ma lo sguardo, quegli occhi azzurri invece si muovono verso l'alto alla ricerca di quelli di lui. Asserisci lentamente, per poi scuotere la testa in modo svelto. ''Si! Cioè No!'' sbuffi appena dalle labbra, rimarchi un'espressione dubbiosa, alquanto evidente. ''Sono andata Via perché dovevo andare, sono stata Chiamata non l'hai capito ancora… vero?'' interroghi senza veli il Novizio, quasi impossibile -credi- che non abbia compreso quale sia il mutamento più grande in cui sei stata invitata ad entrare. ''Tuttavia, c'è un altro. Ed io sono una brutta persona.'' Le parole ti si stringono da qualche parte, prendi però ancora ad allontanarti, indietreggi passando accanto al letto del mezzo, per poi avvicinarti e ad affacciarti alla finestra dalla quale getti giù lo sguardo. ''Mi vergogno di quello che sto facendo con te, ma…'' si arresta il pensiero dapprima, prima ancora che la conclusione di quella frase lasciata a metà si impossessi di un sapore nostalgico, del rammarico. ''Si chiama Almir, lo conosci?'' favelli bassa, ascoltando il rumore del tuo cuore e non senti più nemmeno il Tuo respiro. ''Io non voglio che tu soffra, ma non voglio nemmeno che soffra lui, cosa devo fare? cioè… sono matta lo so, io so benissimo cosa dovrei fare, devo rinunciare non è così? Dovrei scegliere, dovrei decidere chi, cosa, perché...'' sono parole morte, espresse con il lato della mente, però non credi che vi sia un'altra soluzione. ''Non vedo Almir da un po' ciononostante.'' Ti volgi adesso, ti giri completamente per guardarlo, per vedere per bene sul viso del Novizio quelle sfumature prima accese, ora andando, molto probabilmente, a spegnersi.



THATAR [Magione-stanza privata] La sentirebbe scivolare via, vorrebbe trattenerla ma è giusto ch'ella sia libera di muoversi. E' un pesante fardello quello che porta sul cuore ed è giusto che se ne liberi, o per lo meno che lo alleggerisca. Ascolta le sue parole pronunciandosi di qualche passo in avanti, anche solo per farle capire la sua vicinanza in tutto questo, per farle sentire che Lui è il suo Cavaliere, la persona che ha giurato fedeltà a lei, ha giurato di proteggerla e la proteggerà anche da questi dolori. ''Non avevo capito che eri stata chiamata da altro, qualcosa di più di un uomo! perdonami per non averti compresa così a fondo...'' si avvicinerebbe a quel letto che difficilmente incontra le sue membra, il suo sonno, i suoi sogni. Si avvicina al materasso sul quale si siede, costretto dal peso di quelle parole. La guarda senza mai far calare il sorriso, senza cambiare l'espressione di amore profondo che prova per lei. ''...non è facile per me capire tutto quello che pensi, che provi...io credevo fosse solo per questo uomo, questo Almir, che non conosco ma che invidio per averti così attaccata a lui!'' le sue mani si intrecciano sulle gambe, si stuzzicano in preda all'agitazione. Nemmeno per lui è semplice aprirsi quest'oggi ''Non è necessario che sia tu a scegliere...farò io un passo indietro e ritornerò ad essere la tua spada e il tuo scudo, nulla di più'' solo ora si incrinerebbe quella maschera di benevolenza per lasciar spazio ad un viso più triste e sconsolato ma non meno serio. Non smette mai di osservare l'esile figura alla finestra, non smetterà mai di desiderarla con tutto il cuore. Ma è giusto che lei viva la sua vita con spensieratezza, riprenda gli anni che ha sofferto e li cambi in meglio. ''Io sarò sempre tuo, senza riserve!'' si permetterebbe di aggiungere, un ultimo disperato e accorato appello alla loro unione.



ANTAIR { . Magione > Stanza . } E come puoi reagire, rispondere. Come puoi non sentire nel cuore, proprio quelle -conseguenze- enormi di questi laboriosi quanto complicati labirinti d'amore, quanto li hai respinti e quanto, invece, ci sei cascata dentro, dentro ad una voragine più grande di te. Dell'amore, non sai nulla. Dell'amore ti sei sciacquata il destino come se non fosse lava di magma rosso, più rimanevi in all'erta più questo si presentava. Non è andata così anche con Almir, poi con Thatar? Stringi le palpebre, non riesci a resistere, non riesci ad evitare il morso dell'emozione sul cuore, quando sei disperata per via del fatto che sei cosciente di desiderare… Non termina nemmeno il pensiero, nemmeno le parole, quelle non ti escono. Prendi la via più facile, ma anche la più difficile. Scappi. Lasci tutto sul desco di quella stanza, lasci il tuo ultimo anno in quella alcova di una magione per poi avviarti rapidamente verso l'uscita, aprire la porta, scaraventarti nel corridoio. Correre via, portarti via quell'angoscia e quelle poche certezze. Se il mezzelfo non riuscisse a raggiungerti, usciresti rapida nel cortile della Magione, correndo via oltre l'ingresso, la soglia di entrata. Perdere il tempo nel ricercare le briglie di Stone e tutti ti guarderebbero, tutti poserebbero su te i loro occhi, su quella ragazza della Magione che entra e che esce sempre in preda delle più disparate emozioni che la vita le offre. Sono tutte Grandi Emozioni. Non è così che vivi, sempre nel fuoco. Il cuore lanciato nelle Fiamme, ostinatamente in direzione contraria.



THATAR [Magione-stanza privata] Lei non parla. Sembra non avere più parole o che per lo meno le parole del Novizio non riescano a tirarle fuori. Non abbassa mai lo sguardo, non cala mai l'attenzione su di lei. Così non sarebbe troppo difficile per lui intuire la volontà di fuggire della ragazza. La vedrebbe sfrecciare davanti a lui e lui come reazione agisce con il cuore. Le mani guizzerebbero sul rispettivo bordo del letto, le gambe verrebbero piegate e con una decisa spinta, il mezzo si alzerebbe e scatterebbe in avanti alle terga della ragazza (agilità 2; potenza1). Ella si troverebbe la porta chiusa, dovrebbe perdere del tempo ad aprire il saliscendi e, dato che la porta gira verso l'interno della stanza, dovrebbe ostacolare l'impeto di fuggire della ragazza il Novizio andrebbe, se fosse riuscito a muoversi abbastanza in fretta, a stringere con poca forza il braccio della ragazza. L'intento non è quello di trattenerla, il solo solo tocco però potrebbe farle decidere i arrestare la sua furia, la sua corsa verso l'esterno. Il Novizio non metterebbe forza in quella stretta. Ma sarebbe la voce a voler essere la vera forza del mezzo ''No!'' direbbe deciso mentre corre per raggiungerla ''Non andare...Guardami!!'' le chiederebbe con decisione. Il tono rimane pur sempre calmo, ma Antair, se non fosse già lontana, potrebbe percepire una profonda convinzione in quelle parole, un imperativo che nulla ha di malevolo, ma che ha bisogno di essere corrisposto dai suoi gesti...forse.



ANTAIR { . Magione > Stanza . } Pare che non si possa scappare dalla stanza di Thatar, questa è chiusa e per di più la forza con cui esprime quel diniego parrebbe proprio uscirgli fuori dal timore e dalla paura del cuore [//Empatia +3]. Va bene, sei ancora dentro questa stanza, ma ci perderai il tempo per aprire il varco della porta, spostando dapprima il chiavistello e poi aprendola. Con la porta aperta però le cose non cambiano, senti quella necessità di scomparire, cavalcare verso il lago, verso l'albero, verso il giro oscuro del mondo, ma non vuoi più stare a sentire il cuore nel petto, nemmeno osservare gli occhi di Thatar. Probabilmente questo è solo l'inizio della fine. ''Non sto bene, davvero… deciderò di rimanere sola, non sono fatta per stare con nessuno lo sapevo già e mi dispiace, tu non sai quanto mi dispiace, perché non ti ho incontrato prima? Forse ora è veramente Tardi per noi, Cavaliere!'' ti si sciolgono le verba sulla bocca e gli occhi si arrossano di rabbia, mentre si colmano di lacrime che farebbero tremare la voce mentre lo guardi, lo fissi nello sguardo amaro, con il viso sollevato e l'abisso, l'abisso tutto intorno a voi.



THATAR [Magione-Stanza privata] Pende dalle labbra di quella ragazza e ancora non lo sa, o per lo meno lo sa ma cerca di mantenere il contegno degno di un Cavaliere. Lei invece sa che ha e avrà sempre un'ascendente su quel Cavaliere, sa che lui sarà per sempre SUO sia con il cuore che con lo spirito che fisicamente come gli è stato promesso e più volte ripetuto. La mano che cinge il braccio della ragazza rimane appeso alla pelle di lei come a voler trattenere un'ultima speranza che però, inesorabilmente, scivola via tra le dita come l'acqua. Non può trattenerla, non può farle questo torto. Non ha il cuore di vederla come un pettirosso chiuso in una gabbia. Lei è come il suo corvo, deve essere libera di volare nei cieli più alti, farsi accarezzare dalle nubi, sfiorare con i piedi l'acqua del lago. Davvero non può averla e non potrà mai. ''Tu saprai sempre dove trovarmi e io sempre veglierò su di te....sarò la tua ombra e mai ti accorgerai della mia presenza se non in caso di pericolo...'' la mano si schiude, la speranza si allontana dal ciglio e cade nel baratro ''A presto mia dolce Antair...A presto mia eterna Fiamma!'' Così le direbbe, le ultime parole dettate dal cuore. Un triste sorriso rivolge a lei come se i due si stessero già allontanando, come se lei fosse già sul cavallo che galoppa e il vento gli sussurrasse queste parole. Lui rimarrà li, immobile, guardandola fuggire dalla Magione un'altra volta, un destino che si ripete. Rimarrà sol a meditare in quella stanza...scriverà ancora.



ANTAIR { . Magione > Stanza . } Ti si muovono i piedi nudi sul pavimento di quella stanza ma sei terribilmente ferma, ferma ed immobile, lui dice tutto e niente, niente di quello che ti aiuterebbe oggi, in questo giorno del 1° Ruis, dove non aspettavi nulla e poi tutto è giunto, in volo -a tua insaputa- c'è anche una missiva di Faridha che leggeresti al tramonto. ''No.'' questa volta sei tu che imprimi forza nella voce. Quel -no- dice che oggi non vai via, non scappi e non lasci questo giorno a metà, quel -no- è il tuo desiderio. ''Mangiamo la Torta.'' dici così impunita e dolce, tenera quanto basti fino a prendere le mani di Thatar e portarle sul tuo viso, accucciando dentro una parte del volto. Asciughi una lacrima, poi un'altra. Richiudi la porta. Anche con il chiavistello, serrata l'uscita per davvero questa volta.''Mi siedo sul letto, posso...?'' ti scosti poco dopo, andresti a metterti lì, con la schiena alla parete. E parlereste forse di tutto e di niente, ma la torta la dividerete a metà e vi guarderete per un lungo lasso di tempo, perché per molto molto tempo, tu oggi rimarrai in quella stanza ed in questa Magione. Brinderai alla vita, ai tuoi pochi e tanti anni, canterai una canzone e ballerai a piedi scalzi. Avevi espresso un desiderio, non è così?


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Sarò per Voi l'ultima delle Fiaccole Ardenti




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