00 21/11/2014 19:57
RENZI complice dei ladri li agevola
Emergenza abitativa, trova la sua casa occupata da quattro romeni

Il proprietario organizza il blitz nel fine settimana insieme ai carabinieri. Il giudice li rimette in libertà per “presunto disagio sociale”

CAMPO SAN MARTINO. Occupano una casa abusivamente, i carabinieri si appostano e li beccano in flagrante, ma poi il magistrato li rilascia “per presunto disagio sociale”. E il proprietario sbotta: «Siamo all’assurdo. E il mio diritto di proprietà? E tutte le spese di cui mi dovrò far carico per le pulizie?».

L’emergenza abitativa – dopo le vicende di Padova – esplode anche in provincia, nell’Alta Padovana. Del resto, chi ha bisogno di un tetto si arrangia come può: per chi ha freddo e non ha un posto dove dormire la legalità diventa un dettaglio.


Anziana in ospedale, cinque tunisini le occupano la casa

Intervento della polizia in via Vittorio Veneto. L'abitazione apparteneva ad una donna di 91 anni che nel frattempo è morta. Il gruppo di nordafricani si era impossessato dell'alloggio


Nel conflitto ci sono due contendenti: da una parte quattro cittadini romeni, tre uomini e una donna, che hanno approfittato dell’assenza dei padroni di casa per trovare un giaciglio confortevole in cui rimanere al caldo e dormire serenamente; dall’altra c’è Nicola Mazzonetto, 56 anni, che vive con la famiglia a Piove di Sacco.

A Marsango di Campo San Martino, in via Busiago, si trova la villa che uno zio paterno ha lasciato in eredità alle figlie. Una casa arredata, abitabile, con tutti gli allacciamenti, luce e gas. Una casa che non viene frequentata spesso, dal momento che una delle figlie vive con la famiglia a Piove, mentre l’altra al momento è impegnata con gli studi all’università di Seul, in Corea del Sud. La scoperta degli occupanti abusivi è stata fatta giovedì sera: «Sono stato avvisato», racconta Mazzonetto, «mi hanno riferito che gli scuri erano aperti. Ho chiamato subito il 112, mi sono recato sul posto e verso sera, saranno state le 18, insieme ai carabinieri di Piazzola sul Brenta, siamo entrati. Il portone del garage e una finestra erano stati divelti, quindi abbiamo capito che qualcuno era entrato. Subito ci siamo accorti che, sparsi, in cucina, c’erano alimenti, e poi scarpe e vestiti. Abbiamo persino trovato i due letti matrimoniali con delle coperte, ed erano cose che non avevamo sistemato noi». Insomma, qualcuno aveva portato le proprie cose per viverci dentro. «Avevano acceso termosifone e caminetto, recuperando dal giardino la legna da ardere. Non c’era però anima viva all’interno, ma lo stato delle stanze parlava da solo, era decisamente eloquente». A quel punto i carabinieri hanno disseminato alcuni punti di riferimento in casa, per capire se qualcuno sarebbe poi entrato: una porta semichiusa, una finestra accostata. E il proprietario è rimasto a vegliare: «Mi sono fatto tre notti in bianco per dare un volto ai miei “ospiti”». Ma non si è accorto di nulla. «Sabato mattina, alle 7.30, abbiamo notato che c’erano nuovi generi alimentari, il cestino della spazzatura svuotato, e pure qualche bottiglia di alcol».