00 14/09/2014 21:13
RIASSUNTO

Una richiesta giunge alla Protettrice della Conoscenza, proprio quando meno se lo sarebbe aspettata, ancora sotto un temporale scrosciante, ancora sotto i lampi probabilmente in lontananza ormai da Avalon. Holgar chiede un permesso che Antair non respingerà del tutto. Ne chiederà motivazioni più volte, ma le parole di Holgar poi tendono ad un fine che avrebbe a che fare più con la sfera emozionale e passionale che alla consapevolezza di essere parte di una congrega che avrebbe bisogno di lui.
Antair userà tutta la sua comprensione, ma alla fine sceglierà il Giusto ed il Bene per le croci ed i simboli della Dimora, della Corporazione dei Sapienti.



COMMENTO

A parer mio, Antair è ancora scossa dalla nottata del tuoni e dei lampi, per non essersi messa le mani nei capelli! Il riassunto allude... così la si potrà leggere quest'altra bella giocata. Ringrazio Holgar e... lo sai già! [SM=g27824]






{ BIBLIOTECA ARCANA }




Non posso più garantire la tua incolumità dal momento in cui
abbandonerai questa terra e non sarò più responsabile del tuo
Destino fino a quando non ritornerai indietro.





ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Forse la tempesta si è acquietata, probabilmente i lampi ed i tuoni hanno lasciato spazio al solo ed atono, quanto cristallino, rumore della Pioggia. Un suono divenuto fin troppo familiare per quella terra, sconquassata, spaccata oramai, dove i corpi hanno dovuto trovare rifugi, ripari al coperto dove, le ali si sono spezzate, ma qualcos'altro è riuscito a nascere. Troppo profondamente, tanto è il segreto, il peso di ancora un altro segreto. Ma non è affatto cessata la Tempesta, ancora la si ode urlare, prendere e sbattere la rabbia dentro la gioia, il terrore divenire inerzia, l'immobilità riuscire a fare spalancare gli occhi. Gli occhi che hai sono gonfi, stanchi, segnati. C'è solo una Lacrima d'Argento che è rimasta lì,  ricamata tra le ciglia, una sola goccia, una sola bolla d'acqua, altri corpi, altri scenari. Altri vestiti hai addosso, stranita tuttavia, completamente disorientata per ciò che queste Notti siano riuscite a far entrare dalla porta di questa dimora. Non ti azzardi a dare un Nome al tutto che ti avrebbe compresa, perché di sigillare la tua vita sei padrona, quanto carnefice. Perché mai dare battiti, quando addosso non hai altro che le stoffe, asciutte di un abito celeste, tendente poi al richiamo dell'oro sui bordi e intorno alla fasciatura alla vita. Perché mai -ricordare-? I capelli, quelli, sono ancora umidi, gonfi, mossi, quasi parrebbero avere un altro corpo sulla quale nutrirsi. La Biblioteca è Caos. Disordine. Distruzione. In piedi nel centro della sala, davanti agli archi di finestre che si sono aperte e spalancate più volte, di fronte a quelle stelle, guardi i Libri. Guardi la Fragilità del Sapere che avrebbe tentato di emanare quell'ultimo respiro.



HOLGAR  {{Biblioteca}}Non c'eri la notte della tempesta perfetta tu non eri tra queste mura, quando eri rientrato, era mattina, la tempesta era meno forte ma aveva lasciato i suoi segni. Il custodei ti aveva perfino accennato a qualcosa, ma potevi immaginare benissimo, senza difficoltà, alla locanda era successo di tutto, scendendo la mattina avevi visto parecchi danni, ma la notte era stata un nuovo cielo sereno per te..Tuttavia varcando questa soglia, quella della biblioteca, con indossa abiti puliti, calzoni marroni ed una camicia bianca, non potresti non restare attonito di fronte a quel pandemonio...Lo sguardo volerebbe sugli effetti della tempesta, poi a lei..Non devi certo chiederle cosa è successo, non nello stesso posto, ma sempre sulla stessa isola la tempesta doveva certamente aver colpito duro...{{che disastro}}Passeresti la mano tra i capelli e la stessa percorrerebbe la barba leggermente incolta...



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Assente. Distante. Lontana. Mancante. Nelle iridi di ghiaccio si proietta il danno, ma anche la consapevolezza dell'inchiostro scomparso, delle Miniature da rivedere, dell'oro dei bordi sceso a colare a terra. Sul pavimento della Biblioteca le piume d'oca sono sparse e bagnate, alcune boccette di inchiostro sono in frantumi sui tavoli e quello che le iridi guardano è l'ultimo tassello di una Desolazione che in te non è mai cessata d'esistere. Non è mai cessata di tornare. Fortunatamente molte vetrine degli armadi che contengono le Cronache degli Arcani sono rimaste chiuse, sotto chiave ed hanno infine resistito, come un miracolo, miraggio di dono ai Sapienti. Al loro destino nascosto. Prendi coscienza del Cataclisma a cui tutto ciò è andato incontro e solo tu, sai quanto lavoro vi sarà da svolgere da adesso in avanti per poter dirsi quella casa della Conoscenza, per poter contenere intatta i tomi, rilegarli, ripararli e cercare di donare loro il conforto di pagine che sono strappate. Il laboratorio del restauro è chiuso, difficilmente in quella zona della biblioteca sarebbe potuto capitare un altro grande danno. Emetti un profondo respiro, il cuore ti si spegne leggermente, perché dopo le Notti vi sono i Giorni da ricostruire. Cercheresti di abbassarti in modo lento, verso il pavimento, per permetterti di recuperare una pergamena, poi un'altra, un 'altra ancora, con il movimento delle dita tastarla. Devozione. Udirai l'ingresso di Holgar, ma di risposta emetteresti solo un respiro. Nessuna voce, quella sarebbe stanca, arrabbiata.



HOLGAR  {{Biblioteca}}Anche tu avresti cominciato a darti da fare, Ti sei abbassato per recuperare le boccette rotte, più frammenti che riesci a vedere, facendo attenzione a non tagliarti, metteresti quei frammenti su uno scrittoio vuoto, sul quale, probabilmente, prima c'erano gli attrezzi da lavoro che stavi imparando a conoscere. Hai notato anche tu che alcune vetrine sono intatte questo ti fa tirare un parziale sospiro di sollievo, almeno una parte di quel sapere è salvo, ma i danni ci sono, anche il tuo occhio ancora in erba, lo potrebbe notare. Dopo i vetri, anche tu cercheresti di recuperare qualche pergamena, qualcuna ti pare scritta, qualcuna era probabilmente in attesa di parole. L'inchiostro è ovunque, tanto che già avresti alcune macchie cheornano le tue vesti, non devi avere prestato la giusta attenzione. {{ Antair stai bene?}}le domanderesti, non vedi segni su di lei, non dovrebbe essersi fatta male, ma si sarà indubbiamente spaventata. Tu stesso ti eri intimorito quando, poco fuori dalla locanda, l'enorme massa di acqua, vi aveva sorpreso. Tanto che nell'accertarti del suo stato ti avvicineresti leggermente  per inquadrarne meglio lo sguardo.



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Anche i banchi di lettura sono lievemente spostati, quelle lunghe panche, gli scranni ed anche il trespolo di Mormont rovinosamente a terra. Te ne stai lì. Te ne stai dove devi stare, tra i libri caduti in rovina come la loro padrona, o la loro Artefice. Sospiri desolata quando Holgar si avvicina per sincerarsi della tua condizione di salute fisica probabilmente mentale. Asserisci teneramente per un tratto, puntando sempre lo sguardo sui fogli e sui vetri, mentre una scheggia andrebbe ad incarnarsi nelle pieghe del polpastrello del tuo dito indice. { Ahi! } esclami sommessa, mentre ti siedi con i glutei sui talloni e porti il dito alla bocca, succhiando via un po' del sangue. Con il dito in bocca volgi il viso su Holgar, anche tu per rimirarlo  stare bene, più asciutto di te. { Stai bene anche tu? } domandi mentre togli e metti il dito nella bocca, succhi e schiacci con le altre dita in modo che possa uscire la scheggia bianca.



HOLGAR  {{Biblioteca}} Ti era scappata una scheggia, probabilmente finchè non verrano tolte tutte le pergamente, e non si passerà una scopa, non verrano mai tolte tutte, Lei si fa male..{{Fa vedere..}} Ti piegheresti, di certo mai raggiungerai la sua piccola dimensione, messa così sembra quasi una bambina che cerca di nascondersi..Le prenderesti la mano, quella che lei starebbe schiacciando, non dovrebbe volerci troppo, la scheggia, per tuo merito o no, dovrebbe essere uscita...{{Si sto bene...}}In effetti eri asciutto, ma solo perchè ti eri cambiato, levando gli abiti bagnati, durante il tragitto..Non hai la più vaga idea se lei sappia o meno che non c'eri, ma in un certo senso potresti immaginare di si..Perchè non eri intervenuto prima e speravi che lei non pensasse  che te ne fossi disinteressato. Così non era. Rimarresti ancora sulle ginocchia, anzi le porgeresti la mano per aiutarla ad alzarsi...{{Ero in locanda..}}



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Ti succhi il dito tra i denti e le labbra, una e due volte, fino a che Holgar, prendendoti la mano, riuscirebbe a far volare via il vetro incastratosi nella carne. { Grazie } rispondi donandogli un timido sorriso, probabilmente in quel momento potrebbe vedere diverse luci nei tuoi occhi, ancora quella dei lampi, poi della paura, delle saette, ma forse non potrà cercare quella della Passione, poiché la tieni lì, sotto pelle, celata, svanita ma ti corre al fianco, non la dividerai perché probabilmente è stato solo un Sogno, un Sogno in una Notte di Tormenta. E come tutte le cose non si ripeterà mai più, mai più uguale. Sono poi i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi stessi rimproveri, di dirti -ho fatto bene? ho fatto male?- E dici ancora a te stessa di aver paura, che l'Amore ti fa tremare, che lo vuoi, ma lo allontani, che l'Amore ti punisce sempre, hai paura negli occhi Holgar vedrebbe poi la luce e l'ombra! { Sì } rispondi quasi come se non volessi dedicare discorsi a chi c'era o non c'era lì con te, a proteggerti, ad aiutarti nell'acqua che impazzava ovunque. { Non importa, l'importante  è che siamo vivi, stiamo bene. } la mano della scheggia si solleva poi lenta verso il viso di Holgar per donargli una sincera carezza.



HOLGAR  {{Biblioteca}}Probabilmente le ragioni di quella serie di divini cataclismi era da cercare in qualche angolo recondito, in luoghi e modi e dentro motivi, che restano preclusi. Tuttavia la guardi, sorridendo a quella carezza, lo vedresti anche ora che è spaventata, e di certo, di certo non aiuterà dar voce ad alcune tue necessità. Tanto che se lei ti guardasse potrebbe vedere una severità e un certo senso di colpa che dedichi a te stesso in quel momento... Per questo distoglieresti veloce lo sguardo, cercando qualcosa da raccogliere che di certo non manca...{{ Ho scritto qualche riga su un incontro fortuito con una ragazza la quale ha incontrato Cochito e da lui ha avuto un frammento di spada..}}Getti quella notizia quasi con un lieve senso di assenza, per cercare di distoglierla da tutto, almeno per qualche istante. Tuttavia, e questa è cosa che forse lei potrebbe notare, eviti ancora di guardarla negli occhi..



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } La mano dal suo viso scivola sempre lentamente per finire a te, tra le pieghe dell'abito celeste. Gli sorridi di rimando per il progresso e il coraggio di iniziare a buttare giù le sue prime righe, le sue prime lettere, sentire, certamente, fluire in lui, il senso di essere un Conoscitore, sapersi portare avanti, mai fermarsi, mai davanti un -perchè- non corrisposto, una porta chiusa, una mappa senza Chiavi. Lo ascolti con interesse, come se ti si riaccendesse il Desiderio, quello più grande che hai, di donare la tua Vita alla Storia di queste terre. E se tu ne ricerchi uno sguardo sincero e pulito, Holgar parrebbe vincere e perdere sui tuoi occhi chiari, sentendolo per un attimo sfuggente, quasi omesso in partenza. {//Empatia +3} Cerchi però di non puntare la tua concentrazione su di lui, per non sembrare tuttavia invadente tra le sue parole. Sbotti alla fine in una risata piccola e leggerissima. { Ah Cochito, sempre con Noi, no? } commenti divertita, dimentica per un attimo della desolazione che è ormai una costante intorno a voi. { Sono contenta, mi dirai bene della Spada allora, chi sarebbe questa donzella fortunata che ha uno dei Frammenti? } glielo domandi, interessata, anche se adesso guarderesti ancora quei quattro fogli raccolti e issandoti in piedi andresti a posarli sul tavolo. Ripeterai quelle operazioni più volte fino a quando la maggior parte dei fogli scritti non sarà sistemata in un modo metodico sul banco. Cammini e ti muovi ma v'è qualcosa in te, qualcosa che ti rende triste, non riusciresti a comprendere che cosa sia, non vorresti nemmeno riconoscere quell'avvilimento, costernazione e cupezza che s'è impadronita della tua anima da quando il Ramingo avrebbe abbandonato la Dimora.



HOLGAR  {{Biblioteca}}I tuoi gesti sarebbero speculari ai suoi, anche tu ti daresti da fare e parrebbe che siete riusciti a liberare una grossa parte del pavimento, non puoi dirti soddisfatto, ma almeno è un inizio..Tuttavia sulla scia della domanda sul chi sia la fanciulla esiti un momento, conosci alcune cose legate ad avvenimenti del passato e quel dire potrebbe in un certo modo, aggiungere timori..{{Una ragazza che non vuole si sappia che sta facendo questo, mi ha detto che suo padre, se sapesse, non sarebbe clemente con lei...}}Sospiri...{{La figlia del governatore..}} Lo dici piano, marcando con molta attenzione il fatto che Ophelia è ben terrorizzata e che non farà nome della cosa al suo, a quanto sembra, poco transigente padre. Ti fermeresti, pronto a dare una qualche forma di rassicurazione, che di certo non puoi garantire. Per questo lasci volare uno sguardo attorno e cerchi di farti forza tu stesso..{{ Noi due dovremmo anche parlare di qualche altra cosa..}}Lo dici infine, diretto...Il vostro ultimo incontro aveva portato un bacio e un compito, molto da allora è cambiato..



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Conti le pagine, ricordi la maggior parte delle parole trascritte là sopra, ricordi la numerazione, la cronologia di ognuna di queste, riusciresti quindi a ricondurle per ordine ed argomenti ai libri, alla Fonte dalla quale avrebbero perso il proprio nido, in modo che potrai con calma rilegarle e ripararle agli stessi. {//Focus Mentale +4}. Un altro respiro, un   altro gettato fuori con preoccupazione però, per ogni cosa, non solo per ciò che odi dalla bocca di Holgar, parole e cognizioni sulle quali non daresti proprio risposte, passando avanti, andando oltre i figli dei figli, quando di Umanità non se ne avrebbe nemmeno la dose, quando la scelleratezza di decisioni sconsiderate non hanno portato ad altro che a continua malavoglia di fare e  di tentare a conciliare i pezzi di situazioni fin troppo sfuggenti per rimanere insieme. Ferma, in piedi, il tuo basso ventre schiacciato al bordo del tavolo, la tua testa bassa, scendono le ciocche dei capelli a nascondere quel viso delicato, particolare di te medesima. Le mani, i palmi sono aperti sui fogli e ne sentiresti sotto al tatto, già il loro volume, morbido in consistenza. { Che altro? } domandi con fare neutrale, stanco, tanta è la corda che a furia di tirarla quella faccenda ti sei stancata anche di doverla narrare nei Tempi dei Tempi che verranno.



HOLGAR  {{Biblioteca}} Noti ogni sfumatura che ti è concessa di guardare, vedere, cogliere.. Ne noteresti la stanchezza, la stanchezza che non è data da una notte insonne, ma da molti giorni di tormenti..Non li hai vissuti in prima persona, ma gli effetti delle devastazioni, sono come quella biblioteca, visibili anche se non c'eravamo quando è successo. Lei però, da quella prospettiva  molto particolare, ti chiede che altro..Sospiri...{{Per un momento ho creduto che ci potesse essere qualcosa tra noi...}}Lo dici sinceramente, perchè ti senti un po' in colpa, ma ciò che è, è, non puoi farci nulla..{{ Antair devo andare qualche giorno in terraferma..}}. Inutile girarci intorno, quella per te è una priorità, non che la congrega sia secondaria, non questo no, ma aiuterai a sistemare, farai ciò che ti è stato richiesto, ma quella necessità la manifesti..Tuttavia resti immobile, dritto davanti a lei...pronto ad ascoltare ogni sua parola....



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } La pioggia la senti ancora, ma ora, lì con Holgar pare avere un'altra melodia meno incalzante, quasi trascinata che ti fatica stare ad ascoltare, a pensare, a tentare di dividere i mari dell'acqua dalle storie e dai libri. E' tutto da capire, bisognerebbe impegnarsi seriamente per riuscire ad arrivare, infine, al capo di questa ambigua matassa. Le mani aperte   non si muovono, non si muovono nemmeno quando lui ricorda quella sotto specie di legame che s'era creato tra voi, probabilmente mai nutrito. E tu vuoi essere amata, cercata, vuoi tutti i respiri del mondo addosso, da un uomo vuoi la rabbia, la passione, vuoi il dolore, ma non pretendi per te stessa, stoltezze banali, non donerai mai più il tuo corpo al Conoscitore,  poiché non ha saputo, forse, saperci fare e probabilmente quello sì, che è stato un errore con lui. -A far l'Amore ci si confonde- vorresti quasi far favellare alle labbra, ma è un pensiero che rimane rilegato al cuore, in fondo sei agli occhi di Holgar una sua consorella, e superiore. Le successive parole ti farebbero inarcare un sorriso sulle labbra, che non ha nemmeno la sembianza di un dolce sorriso armonico, ma della richiesta più insensata che mai tu abbia ascoltato da uno dei tuoi figli arcani. Tenterai di abbassare le palpebre per ricercare quelle nette parole che non troveranno spiegazioni per Holgar perché credi di avergliela già spiegata la storia degli Arcani e del loro esilio. { Siamo banditi da Barrington, nessun Arcano in carica può andare in terraferma. Pena la Morte. } sono stringhe metalliche quelle parole, sono essenze di tempi che hanno collimato insieme nell'incomprensione e nella pacatezza di un vivere banale. { Se stai chiedendo il mio permesso, non posso concedertelo. Ho perso Meifer e ho perso Sandmar con una guerra fredda alle porte non posso concederti quanto chiedi. } riapri le palpebre, il viso si solleva un momento, Holgar ne scruterà la perfezione della bocca e del naso, con l'angolare taglio degli occhi. Quegli occhi che adesso puntano il vetro, che trema e tenta di aprirsi una via sbattuta dal gelo del vento.



HOLGAR  {{Biblioteca}} E' vero, è stata una passione, accesa e spenta, forse nutrita da bisogni sbagliati, lo hai compreso tu perfettamente, e potresti dire di lei la stessa cosa... Sai bene che quella svolta della tua vita, quella richiesta : Sposami:.Detto senza nemmeno conoscere il nome dell'Ombra, ha cambiato interamente la prospettiva della tua vita. E se si possa pensare che alla luce   luce del giorno quella tua convinzione sia cambiata, si commetterebbe un enorme errore, perchè, come le dicesti, la seguiresti ovunque lei debba cercare se stessa... Tuttavia le parole di Antair dovevi aspettartele, lei ha ragioni inattaccabili e di certo nutre un forte timore per quello che potrebbe succedere..{{ Andrei in incognito, nessuno li saprebbe che sono un conoscitore  So dove potermi rifugiare senza correre rischi eccessivi...}} metteresti in quell'apparecchiare la forza della tua motivazione, argomenti che ti parrebbero poter farti concedere, lo speri, il permesso...faresti un passo verso di lei, avvicinandoti leggermente al vetro, guardandone il riflesso...{{Starò molto attento}} Sorrideresti, con quel sorriso sincero, e guardandola  con occhi che non hanno mai nubi dentro.



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Non ci sono semi maturi fino a quando questi non arrivino in alto nel giusto tempo di semina. Hai la necessità di vedere arcani al lavoro, hai la mancanza continua dei tuoi vecchi arcani. La promessa cieca di Amil, la sapienza Eterna di Embariel, la passione nascente di Meifer, la sagacia di Silyen ed infine la prova per se stesso di Tartalion che tutto aveva puntato alla ricerca di una nuova vita. Non vi sarà mai più questa catena, ora c'è solo e sempre un solo Anello d'Oro che non può spezzarsi, che non può abbattersi che deve contenere la conoscenza di sponde assassine e macabre, poiché queste piogge hanno mutato per sempre Avalon, o forse sarebbe altro ad averla mutata. Non ti muovi, ma odi le parole. Questo giovane che avrebbe dovuto promettere ed essere la tua più grande -promessa- è l'ennesimo seme che hai mal coltivato e, anche se non fosse colpa tua, te la imputeresti ugualmente, perché dell'arcano sul petto si portano i segni anche sulla bocca, sul modo gentile e forte di saper sbaragliare. Le parole di Holgar sono castronerie nel senso pieno del termine, quasi come se egli potesse,   una volta legata la sua vita a questa corporazione, tentare di vivere come prima che Fechin lo baciasse sulla bocca e sugli occhi. Attimi di sbigottimento ma che nasconderesti con un attento controllo delle tue emozioni. Pensavi di aver chiarito i problemi che vi sono con Barrington o forse solamente con il loro Governatore, tanto che non vorresti nemmeno udirle quelle richieste anche segrete e sibilline, nemmeno trasparenti. { Prima di tutto ti ricordo che in questa casa non vi sono segreti ed ognuno di noi dovrebbe mettere sul piano ciò che vive e quali siano queste forti motivazioni che ti spingono a Barrington. Mi parli come se non fossi colei che porta il Donough, pretendi un permesso, ed io non dovrei sentirmi in diritto di sapere quali siano le mosche al naso che ti siano saltate nei pensieri. Spiegami, sii sincero e valuterò. } rispondi ora girandoti, portando a lui il viso che potrà guardare, o ricordare poiché non è capace di fissarti negli occhi dal tempo del suo ingresso. Saresti quindi frontale all'allievo e il fianco sinistro appoggiato sul bordo del tavolo, per poi incrociare le braccia sotto al seno. In attesa di assurdità?



HOLGAR  {{Biblioteca}} E' giusto, fortemente corretto quello che lei dice, questa casa, lei, la Protettrice, l'ha aperta, accogliendoti e puoi comprendere che ciò che le dici per lei non trovi un senso e come potrebbe?...Richiede sincerità e senti di dovergliela, per questo getteresti un sospiro e poggeresti terga al bordo di quella finestra, martoriata dal vento e flagellata dalla pioggia La osserveresti per un istante, che diviene un secondo e si trasforma quasi in un minuto, in silenzio, finchè non troveresti le parole..{{Ricordi quando ti dissi che avevo incontrato una donna con la quale non ci fu un atto completo?}}Lo domandi, ma sei certo che Ella lo ricordi, in fondo non ne parlaste molto tempo fa..{{Il giorno della tempesta, l'ho incontrata nuovamente in locanda ed è stato come se tutto il tempo, il passato, tutto, fosse nato per farmi vivere quell'incontro...le ho chiesto di sposarmi...Lei ha un percorso da compiere, io voglio essere al suo fianco..}}Parli sincero, omettendo solo quelli che sono particolari che riguardano Serafin e non la questione in oggetto..{{ Antair Il nome di questa donna nemmeno lo sapevo, ma ci siamo scambiati la pelle..}}Useresti quella frase, come facesti con L'ombra, la guarderesti, fermo e certo nel tuo dire..{{Lo so che sembra assurdo, ma non lo è...Credo che non ci sia niente di più forte dell'amore a questo mondo...Lei è già andata, io sono qui, a chiedere a te, che sei mia superiore, ma oltre ciò una donna che stimo profondamente, di concedermi un permesso difficile..}} ancora incalzeresti..{{Amo questa congrega, è un cammino che voglio fare..Ti prego non costringermi a scegliere..}}Non ci sarebbero tentennamenti nella tua voce, sei certo lei possa cogliere la tua determinazione parlando di Serafin e dell'amore verso la congrega



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Le parole di Holgar non le cogli a pieno, nel senso che ancora non trovi il nodo della questione: Andare a Barrington, perché? Arricci le labbra confusa, ti si disegna sul viso un segno tangibile delle distrazioni e rimanenti cose ingiustificate che nel giudizio complessivo non ti starebbero aiutandoti. Incrini la testa sulla spalla destra, hai due occhi che lo fissano e sei austera quanto algida, quanto lo sei stata da sempre nei tempi che furono. E la tua presenza lentamente si farebbe forte, pregna di indossare un simbolo sulle carni, che non è l'amore per un uomo, ma l'amore che tende all'infinito di ciò che si sceglie e si giura di essere legati a te e alla Conoscenza che apre le mani per accogliere ma le chiude come tutte le altre  quando questa non è considerata. Il fatto di essere in una corporazione rende poi i partecipanti egoisti e fieri di appartenerci come accadde a te, molto tempo fa. Stringi le dita intorno ai muscoli delle tue braccia, scettica. { Non riesco a capire ancora. } parli serenamente perché nei bivi della vita bisogna essere pronti a scegliere, eccome. Hai visto un uomo scegliere. La vita è una scelta continua, non pretenderlo sarebbe troppo semplice. { Questa donna di cui sei innamorato parte per Barrington, per quali motivi? E per quali motivi tu dovresti seguirla quando, chiunque, è a conoscenza che gli arcani non sono ospiti graditi del governatore, per quali motivi, se è un Grande Amore, come decanti, questa donna non possa tuttavia tornare da te, e tu attenderla sulle sponde del lago di Avalon? Non capisco ancora Perché mi chiedi di andare a Barrington? } la voce si spoglia di ogni sfumatura, lui non ne avvertirà né ira, né malcontento, ma nemmeno comprensione. { Se dovesse succederti qualcosa qui su Avalon la Giurisdizione della Regina o delle congreghe attinenti avrebbero i mezzi per difendere, condannare, ma su Barrington  vige la legge del Governatore, ed io come gli organi avalonesi non potremmo fare nulla. Non sono così stolta da mandarti in terraferma proprio ora che la regina chiede cautela e silenzio. } sciogli le braccia adesso, andando a camminare per la biblioteca, in quegli attimi ancora, tuttavia, ti concederesti un meccanico pensiero di riflessione, come se tu stessa volessi anche  accontentarlo ma scuoti infine il capo in senso di diniego. { Non devi scegliere, ma io non posso darti questo permesso… Tuttavia… } dici ancora, quando una saetta di pensiero aleggia nella tua mente. Ma ti guarderai bene di favellarlo ad alta voce. Infine muore anch'esso, senza soluzione per il caso di Holgar.



HOLGAR  {{Biblioteca}} In mezzo a quella reale diatriba, con giuste domande poste, ti viene un sorriso, in fondo anche tu, al contrario, muoveresti le stesse obiezioni della protettrice..{{Antair..}}E nel chiamarla, forse lei potrebbe comprendere che non si sta rivolgendo solo alla consorella, ma all'anima di una donna..{{ Lei ha un percorso da compiere, confrontandosi con un passato che io non ho la pretesa di conoscere, mi ha chiesto di tenerla per mano e di farle vedere il mondo con i miei occhi, io ho giurato di non farla cadere, per questo non posso restare nella sponda del lago ad attenderla, e devo seguirla, perchè lei non vacilli..}}Non sei certo nemmeno ora che si sia pienamente compreso il centro nevralgico del tuo punto...Tanto che ti solleveresti> facendo qualche passo attorno a quella biblioteca, tra le parti che presentano la furia della tempesta e quelle che invece si sono miracolosamente salvate...Il tuo inizio è stato proprio la lettura delle origini di Barrigton, che ironia.E' sul fondo di quel ricordo che ti volti, osservandola da una distanza, non certo eccessiva..{{Ho giurato di non farla cadere, ma se vuoi la verità Antair, se lei cadesse, io cadrei con lei....}} Che ironia poi che nemmeno sai, Serafin e il Ramingo sono nella stessa congrega, ma tu questo lo ignori totalmente, per te, lei non è mai stata Crepuscolo.



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } { Lo avresti anche tu un Percorso da compiere, la Croce di Fechin è il fardello più pesante degli Arcani, se fallisci adesso, non saprò redimerti, Holgar mi stai mettendo in grossa difficoltà. } dagli occhi che verrebbero puntati sulla finestra, ora cercheresti quelli chiari di lui, perché lo guardi tranquillamente senza vergogna di attimi che ricordi sul   Sacro Tor, come il piacere intenso scoppiato e frantumatosi. Ma certamente che cominceresti a comprendere il motivo per il quale egli scalcia impaziente di seguire il profumo di una donna che si spera sia nelle corde di Holgar e nei fili giusti, che non debba mai deluderlo, che non debba mai stancarsi. Queste questioni sono quelle in cui non ti addentrerai, non di tuo interesse tuttavia. Quelle parole però sono acerbe, quelle parole pongono Holgar nuovamente allo stato iniziale di un cammino periglioso, in cui la fantasia e la fatica come il coraggio e la voglia di poesia si legano insieme indissolubilmente. Ne saresti anche felice per lui, se è per Amore, che tanto rinneghi, che hai mosso i mari ed i monti fino ad avvertire quella sensazione di soddisfazione che tutto ciò crea, ma in queste mura schiaffeggiate da una continua pioggia battente devi farti condurre dall'intelletto e non essere protagonista di una storia sentimentale come altre e banali nel vivere e nel morire. Emetti un profondo respiro, rifletti fino alla fine di ogni discernimento continuo, ed Holgar ti udirà parlare così. { E' per Amore e sono felice per te, come donna, come amica ti auguro di poterti sentire amato ogni giorno, che ogni giorno ed ogni notte abbiate il cerchio della gioia con voi, della serenità. Della promessa di Amanti Grati al destino. } sospiri e lievemente muti il tono più basso, più serio ora, anche l'espressione che delicatamente si acciglia. { Ma come Protettore della Conoscenza non posso condividere questa domanda, per i motivi che conosci. Probabilmente Holgar non sei ancora preparato e pronto ad incamminarti nelle spine di questo sentiero e queste spine sono anche ed oggi, a maggior ragione, l'usare il mezzo e la mano di chi si sta operando al nostro servizio come i cavalieri ed i guardiani e la regina stessa, non posso permetterti questa libertà, come capirai. Faremo un patto, ed è il solo modo che ho di poterti venire incontro. } cerchi un suo sguardo perché è davvero dura questa scelta, ma se Holgar non sente che questa congrega ha bisogno di lui, se non percepisce che abbandonerebbe la casa in cui ha scelto di vivere, non puoi tu rimpiangere certe scelte. { Starai via pochi giorni, non so se tu voglia dirmi dove alloggerai,  se la regina o i cavalieri dovessero chiedermi in merito… } cerchi di capire se dei tanti segreti che questo legame amoroso comporta quello potrebbe essere svelato. { Rimarrai un congregato di questa corporazione, ma lascerai a me adesso la tua spilla, la tua Croce di Fechin, in modo che io possa assicurarmi che con te tu non abbia portato sigilli appartenenti a questa casa e mal visti su Barrington. Infine riavrai tutto ciò che ti aspetta quando tornerai in questa casa. } Cammini nuovamente, avanzando verso di lui, lo guardi come la donna che ha amato per un attimo troppo rapido nella sua vita. Ma la verità è peso che va rivelato. { Non posso più garantire la tua incolumità dal momento in cui abbandonerai questa terra e non sarò più responsabile del tuo Destino fino a quando non ritornerai indietro. } sono le profondità degli alberi che si scuotono in te. Fissi quegli occhi, come un Addio, un altro che si starebbe preparando.



HOLGAR  {{Biblioteca}}Che lei condivida davvero la tua felicità, potresti coglierlo, vi eravate compresi bene e forse quello che è stato, una volta finito, potrebbe essere la base di un altro tipo di rapporto..Per questo comprenderesti pienamente quelle che sono le sue condizioni, realmente non avresti potuto chiedere di meglio nè chiedere che lei si comportasse diversamente, anzi temevi molto più un rifiuto netto, un no secco che ti privasse di un cammino che sinceramente aneli compiere...Prenderesti la spilla, toglierla, anche momentaneamente, non è certamente una cosa piacevole, con la Croce di Fechin tu ci parlavi, ma per un po' terrai con lei una conversazione a distanza..{{Mi ha detto che lei sarà al Sanitarium, non so cosa sia, ma la raggiungerò lì..}}Le daresti quella informazione circa il luogo in cui lei potrebbe trovarti, nell'istante in cui le porgi la spilla, con un sospiro veramente rumoroso..{{ Grazie Antair, so che ti costa molto...}} Lo favelli cercando diretto i suoi occhi...



ANTAIR  { . Biblioteca Arcana . } Togliere la Croce di Fechin è un segno che toccherebbe chiunque principierebbe il cammino dello Studio e del Sapere. Non lo si dovrebbe mai fare con leggerezza, non lo si dovrebbe compiere a quanto ne sai, anzi, ambire ai segreti più alti del Maestro, ambire alla Ricerca, alla Protezione ed infine a quella Stella che, solida, brillerà sempre. Tendi la mano per prendere la Croce. Ti si illuminano gli occhi di amarezza ed un po' di tristezza, non comprendi perché tu non abbia rifiutato in toto quanto richiestoti, ma credi che non si possa vivere in una Gabbia, dietro a sbarre dettate da furore cieco e negligenza. La stringi quella spilla, la porti al cuore. Sei ancora spossata dalle notti precedenti e sai che le notti che giungeranno ti vedranno nuovamente sola in quella grande dimora. Holgar è innamorato, rinunci a ragionare con chi adesso starebbe solo usando il cuore e non la Ragione. Ma forse sei abituata a stare in piedi da sola, per questo non sentiresti nemmeno poi molto questo altro evento aprirsi nel destino. -Chissà se ci rivedremo-, pensi in un momento, quando quelle ultime  parole andranno a formarsi sulle labbra di Holgar tu asciugheresti rapidissima una lacrima, con il dorso della mano chiusa che trattiene la spilla. L'ultima immagine che avrà di te l'allievo, per poi non riuscire a dire altro e lasciare quella biblioteca con pochi passi.



HOLGAR  {{Biblioteca}} Non riusciresti a dire poi molto altro, quando lei prende la spilla e la stringe, senti un senso di vuoto, molto forte, ma decisamente più forte sarebbe il cogliere quella lacrima, ti spiace davvero esserne stato causa, ti spiace lasciarla sola in quella casa, non compi azione leggere nella tua vita, questo passo per te è grande..Vorresti fermarla, tenderesti perfino un braccio per fermarla, ma lo lasci ricadere, nel rispetto di un attimo di dolore che lei ha scelto di non condividere. terminerai di raccogliere i fogli e con pavimento pulito, toglierai gli ultimi pezzi di vetro..Intendi passare la notte qui, in questa biblioteca....L'odore dei libri ti mancherà..{{Sta tranquilla, tornerò, quella Croce è mia..}}Parleresti  lo sai a nessuno, è già andata via, ma ora ci sono altre valli da percorrere...


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Sarò per Voi l'ultima delle Fiaccole Ardenti




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