CdP - Corriere dei Piccoli (immensi spazi dell'anima)

Sono le sette del mattino. Giornata pallida.
Fuori il sole sembra essersi appisolato dietro una coltre di nubi.
L'armadietto della mia cameretta, immutabile, come gli anni della mia vita,
staglia una sottile ombra verso la parete.
Racchiude, da sempre, antichi ricordi.
Soldatini, vecchie riviste, giornali, giochi in scatola....
Un piccolo mondo, un pò retrò, che mi ricorda chi sono e da dove vengo.
In una giornata così, dove tutto sembra essere sospeso, ingessato,
spalmato come crema, mi chiama a sè.
Piccolo, antico scrigno della mia anima.
Ed eccomi aprire un cassettone, mentre qualcuno grida "Caffè!".
Voce incalzante, insistente, familiare, necessaria, amabile.
Fa parte della mia vita.
E mentre nell'aria si espande un aroma inconfondibile, mi ritrovo tra
le mani delle vecchie pagine.
Rievocano sopiti ed indimenticabili sogni.
Quelli che facciamo da bambini, guardando, stupiti ed ammaliati, tutto ciò che
solletica ed accarezza la nostra fantasia.
Un mondo di premesse e promesse.
Al quale ci rivolgiamo, incuranti del presente, della realtà che ci circonda.
Come uno scudo impenetrabile.
Necessario.
Intimamente e profondamente nostro.
E sfogliando quelle pagine, intrise di storia, tra voli pindarici
e sottili malinconie, percepisco l'essenza della mia vita.
Che batte, pulsa, scorre nelle vene, attimo dopo attimo.
Quante volte ho fantasticato su quelle immagini!
Un mondo lontanissimo, che prendeva forma e vita.
Inquietante ed affascinante.
Come la vita che ci circonda.
E mentre scorrono le dolci note di "Watermark" di Enya,
mi accorgo che basta un buon caffè per assaporarla.
Sorso dopo sorso, mentre sorrido ai miei cari.

Tidus, sei un poeta!