00 23/06/2014 16:46
RIASSUNTO




Nella notte hanno picchiato un bambino, lo hanno lasciato agonizzante e sanguinante lontano dal lago delle Driadi. Lei, lo Spirito di Morte, sà e brama di nutrirsi di esso, dell'Anima che sta per "oltrepassare". Eppure, in quel giorno, lascia un patto, crudele e rapido, un patto suggellato con Tyana ed Inwe. Hanno poche ore per salvare il bambino, un bambino di Avalon che sta morendo.



ASTERISCHI

-Tyana ed Inwe hanno un ematoma vistoso, violaceo sul petto, nella zona del costato destro. Per l'urto della catena che le ha colpite entrambe avranno anche delle escoriazioni, sempre in quella zona del corpo. Passa tutto nel giro di una decina di giorni, con cure e pomate.


-Portano via il bambino di Avalon. Questo, per essere salvato, almeno provarci, ha bisogno di cure tempestive, è stato picchiato a morte, quindi ha lividi su una buona parte del corpo, sul viso martoriato di sangue e soprattutto ha sicuramente qualcosa di rotto/spappolato all'interno.


COMMENTO

Molto brave, coerenti e soprattutto audaci! [SM=g27827]
Per il possibile proseguo con il png bambino ( vivo o morto ) ci mettiamo d'accordo in sede di missive.




[ BOSCO DELLE DRIADI ]




[QUEST START, ATTENDERE RESPONSO]



Un soffice battito di vita, una scia di nuvole che, malgrado tutto, schiariscono nel cielo e riescono ad assurgere in questo nuovo Giorno. Una notte insonne, senza stelle, senza apparenze, solo veli che si sono scossi al vento, unicamente un solo ed ultimo respiro, un battito di cuore ancora, persone che hanno calpestato un terreno, su di un sentiero, passi ed altri, pochi o tanti, ma esistenti di uomini e donne, bambini. Una folta di vento si solleva partendo proprio dalla superficie dell'acqua del laghetto, nel Bosco delle Driadi, l'incanto della Dea, la meraviglia incessante di Avalon. Le luci piccole, le foglie verdi e acqua che scroscia nel sole che irradia i chilometri infiniti dell'isola, da sopra e da sotto, tutto pare essere quieto, tutto pare essere ''inamovibile", ostile e difeso dall'altro dentro Ella. Se vi sono occhi capaci di guardare, allora vedranno, perché l'acqua della cascata ha un turbinio lento, che si velocizza, che emana particolari rumori. E' quello che doveva accadere stanotte è già accaduto.

[GDR PLAY, Turni: Tyana, Inwe, per entrare missiva al Master]




TYANA [Sentiero/boschetto driadi]Probabilmente avevano camminato senza dirsi una parola, la spagnola ed Inwe, magari si erano anche lanciate degli sguardi, ma non sembra si siano dette niente, quella decisione di andare al boschetto era già stata maturata un paio di giorni prima, parlarne non serviva a molto, per il momento infatti Tyana è immersa in altri pensieri, perchè l'idea che quel posto che ama tanto e di cui già parrebbe vedere il brillio dell'acqua, potrebbe riservare brutte sorprese, o nulla invero anche nulla...I sensi, i suoi da umana, sono attenti, anche se cade una foglia, l'iberica è pronta a saltare in aria, e si guarderebbe attorno, forse già qualcosa nel laghetto richiamerebbe la sua attenzione o forse è solo un'assurda suggestione sia visiva che sonora..Tuttavia verso la mezza ora si volterebbe...Lei l'udito lo ha più sviluppato del suo, ma ancora nulla direbbe...meglio non suggestionare nessuno.

INWE [Bosco driadi] Coraggio, ci vuole coraggio. Non ha fatto che ripeterlo mentalmente la Mezza, mentre s'addentrava con Tyana lungo il sentiero che si dipana nel Bosco delle Driadi. Ovunque luce, e verde, e ricami di luce e verde che si dipanano attorno alle due, più fini del più delicato degli arazzi umani. Natura risplende, in questo luogo, incontrastata sovrana, e l'atmosfera non potrebbe esser più serena, in questo tiepido mattino. Tuttavia, c'è tensione fra le due: nessuna delle due ha aperto bocca da quando si sono incontrate, i volto pallidi e tesi. Irrequieta, la Mezza tortura con la mancina nuda la stoffa dell'abito color rame che indossa in questi giorni, lo sguardo che scatta verso la fonte di ogni minimo rumore: ansia palpabile, normale per una abituata a fuggire più che ad affrontare i problemi, figurarsi cosa può essere per lei tuffarcisi in pieno. Stavolta non si farà cogliere di sorpresa, stavolta i sensi son pronti a cogliere il cambiamento più sottile nell'aria, nel suolo, nell'acqua. Nell'acqua... che visione idilliaca quella della cascata e del piccolo lago, un paradisiaco quadretto che stona con lo stato d'animo delle due. Eppure qualcosa, in quello scorrere, per la Mezza non quadra, nonostante non sappia dire che cosa sia: allungherebbe la destra verso Tyana, come a dirle di aspettare, di rallentare i propri passi.



[ATTENDERE RESPONSO]

-Quello che doveva accadere è accaduto-. La notte ha trasformato ogni cosa, la notte cambia la faccia, cambia l'abito all'Isola, ora è così, quando la luce dell'Astro è sorta, non ha potuto mascherare ciò che si cela a metri lontani da quel laghetto, quando la luce è mutata in Vita, non ha potuto portare via il dolore. Così dall'Acqua, come sempre, qualcosa si desta e torna in sé, torna in potenza, in presenza. Non è colpevole, eppure lo è, non è Giudice, eppure tutto parla per Lei, non è nemmeno cacciatrice, eppure ha l'arma con sé. L'acqua, dal centro del laghetto, comincerebbe a mescolarsi, come la polla, ma questa volta lascia andare un sottile incresparsi della superficie, lascia che l'acqua cristallina e pura possa mutare, ed ogni particella aumentare in un piccolo volume, con un leggero spessore. Negli occhi di chi guarda l'acqua si increspa rapida, arrabbiata e furiosa, l'acqua non è più calma, né placida, nemmeno distaccata dall'evento concreto, l'acqua della cascata diviene piccole e minuscole ali nere di farfalle, Tyana potrebbe riconoscerle, è un segno di quella presenza, è come un suggerimento per lei e, ad oggi, anche per la Mezza. Prendono un volo rapido, sono molte, quasi un centinaio, puntano verso le due giovani donne. Improvvisamente si metterebbero a circolo, in un volo rotatorio attorno ad esse, come l'altra volta, facendo scomparire, l'una alla vista dell'altra. Qualcosa spinge il cuore delle due fanciulle a seguire quello sciame inconsistente di cadaveri, con ali spezzate e scure. ''Quello che doveva accadere, è accaduto.'' riecheggia ancora, brama di essere seguita, nelle sue multiforme realtà, per condurle ad una sola Verità. Seguono una traiettoria le farfalle, sono rapide, si addensano davanti ai loro occhi puri, ma quelle cercano, anche loro, per ''guardare''.

[GDR PLAY, Turni: Tyana, Inwe, per entrare missiva al Master]




TYANA [Boschetto/pressi laghetto] Evidentemente non è stata solo una sua impressione, anche la mezza parrebbe aver percepito qualcosa e con la mano, un segnale, tratterrebbe Ty dall'avanzare, si volterebbe quindi la spagnola, fermandosi un attimo, ma solo un istante, perchè con lo sguardo e un cenno del mento, le direbbe chiaramente che intende avanzare...E lo farebbe senza aspettare anzi con la sx mano cercherebbe di afferrarne il dx braccio per farla avanzare con lei, non certo per obbligarla, ma perchè riterrebbe opportuno che non si separassero..Lo starebbe anche per dire alla giovane amica, ma qualcosa, qualcosa, ora che l'acqua è visibile, attira inesorabile, l'attenzione della spagnola, Fisserebbe il punto, indicandolo perfino ad Inwe, con l'indice dx puntato vedrebbe un incresparsi, come se qualcosa si levasse dalla superficie, ed infine questo si materializzasse, ci metterebbe pochissimo a riconoscere le stesse farfalle del Tor, il cuore perde un battito e deglutisce. ma non si muoverebbe, non urlerebbe, quando le vedrebbe giungere, nasconderle alla vista, come successe sulla sacra cima, leverebbe la propria voce * Stai calma Inwe, non ti dovrebbero mangiare* il condizionale parrebbe d'obbligo ora che quelle invero sembrerebbero invitare a seguire un percorso e lo ribadirebbero con la voce, voce che, se l'udito non inganna è la stessa sentita anche le altre volte..Se non si fossero staccate, ty dovrebbe ancora avere il braccio della mezza nella sx mano...

INWE [Bosco driadi] Tyana avanza, incosciente, le prende il braccio e la farla muovere con sé, ma l'acqua sembra ribellarsi a quel loro passo: la superficie s'increspa, si frantuma in un turbinio di quelli che appaiono come cristalli neri, frammenti d'ossidiana che, inaspettatamente, volano. Farfalle, farfalle dalle ali di pece, farfalle che la Mezza riconosce solo per il racconto che Tyana le ha fatto di loro: aveva ragione la spagnola, è qui. S'alzano in volo dall'acqua del lago e dagli spruzzi della cascata, si librano puntando inesorabilmente verso le due, ancora legate dalla mano della spagnola che tiene il braccio della Mezza, le circondano con un frullo d'ali che annulla il resto dei suoni. La voce di Tyana le giunge da oltre questo muro palpitante, stai calma le dice, come fosse semplice placare un cuore galoppante per la paura. Alza lo sguardo al cielo, cercando un lembo d'azzurro che le dia speranza, che le dica che c'è ancora un mondo dietro quella barriera, ma non lo trova, solo fugaci ed inafferrabili battiti oscuri. Serra gli occhi allora, concentrandosi sulla presa che ancora sente su di sé e cercando di scacciare il terrore che come un'onda la sta travolgendo. La voce arriva ora, mentre è ad occhi chiusi, e come la prima volta le risuona nella mente ineluttabile, priva d'un origine specifica ed al contempo proveniente da ogni angolo del bosco, dell'isola. Il cuore la spinge a seguire gli insetti, nonostante la mente tenti di trattenerla: muove il primo passo verso quella che potrebbe rivelarsi la tana del lupo.




[ATTENDERE RESPONSO]

Lo sciame è inarrestabile, forte, prepotente, potente, calcato nei colori del nero della notte, dei manti oscuri di cui ogni landa si riveste, ma il nero che calpesta Avalon è differente, l'altra metà del Cerchio, ora palpabile, presente, vivo. Lo sciame sfarfalla libero e corre nell'aria, ali che muoiono volando, spezzati tutti i Desideri, quando Lei è così vicina, Lei assopisce le passioni, un senso di fine e perpetuo raccoglie, giocando, ma questa volta, potrebbe dirsi diverso, anche Lei corre a vedere, anche lei… smuove nell'orgoglio, nella corsa frenetica di assicurarsi che il disegno non sia finto. Così i passi di Tyana ed Inwe si inseguono e vengono seguiti e finiranno su di un sentiero battuto, calpestato, lontano qualche metro dal laghetto, dove anche l'erba di quel confine puro sarebbe stato schiacciato da passi feroci, grandi e piccoli, l'erba è un indizio, loro ripercorreranno i medesimi passi degli altri di questa notte appena trascorsa. Lo sciame si solleva, piroetta, scaccia l'aria e si abbassa, ripetendo più volte quei movimenti distratti, nervosi. ''Quello che doveva accadere, è accaduto.'' continua a sfociare in voce, un suono alquanto ferroso, metallico, come di catene, come se queste corressero con le ali spezzate. ''Perché non guardare? Tutti vogliono guardare'' ghigna e le porta lontano, invero sono solo pochi metri, ma per le due fanciulle, quei passi, si allungherebbero nel tempo e nello spazio, avranno la sensazione che il tempo della loro vita si sia già consumato.

[GDR PLAY, Stessi Turni]





TYANA [boschetto]Mentre lo sciame impone...Tyana riporterebbe alla mente una cosa che le ripeteva sempre la zia...- se non puoi batterli, alleati, se non puoi scappare, seguili - quando era piccola, alzava il faccino e le puntava gli occhioni addosso, non capiva allora la spagnola, ma comincerebbe a comprendere adesso, voltarsi, scappare, ora non servirebbe, ora che nel cuore sentirebbe una specie di peso, come se tutte le emozioni fossero scappate, come se quello che fa battere il cuore più veloce o più piano, fosse scomparso..* Ruba l'amore secondo me Inwe...Focalizzati su qualcosa che ami davvero* Lo direbbe, non è certa di averlo detto a voce alta, spera di si, spera che quello sia un aiuto per l'amica, mentre Tyana riporterebbe alla mente il Suo volto, quello della Stella, per reggere a quello che vola veloce ovunque, mentre si ritroverebbero si forse a pochi metri dal laghetto, ma in uno spazio ed in un tempo diverso, si sente quasi come qualche mese addietro, nell'incertezza del vero o non vero che succedeva, ma forse ancora avrebbe il braccio della mezza nella sua mano e quel contatto darebbe la certezza del vero ora che un manto erboso ruberebbe i suoi passi e la voce metallica, vicina e lontana, le scandirebbe fors'anche il tempo terreno...* Ricorda la promessa Inwe, se mi succede qualcosa dovrai pubblicare una cosa nella bacheca pubblica di Avalon..dovrai scrivere soltanto...per la Stella..la spagnola non c'è più. Non dimenticarlo e dimmi cosa io posso fare per te se si invertiranno i ruoli* Non la guarderebbe in quel dire, ma la presenza l'avvertirebbe, mentre avanza, non sa se corre o va lenta..avanza.....



INWE [Bosco driadi] I piedi della Mezza sono pesanti, più pesanti perfino degli ultimi che l'hanno separata dall'Isola dopo quel viaggio interminabile che ivi l'ha condotta: ogni passo si dilunga nello spazio e nel tempo, liquefatto e deformato dalla presenza di qualcosa che lo trascende e lo rende plastico secondo il proprio volere. Da quanto stanno camminando? Solo pochi secondi, o la dimensione che le accoglie non è più quella comune? Stanno davvero muovendosi, o tutto si svolge fra le inesistenti pareti della loro mente? Ancora, di nuovo, è la mano che stringe il braccio della Mezza, l'unico segno che la spagnola è ancora lì con lei, giacchè non è più certa di ciò che vede e sente. La Signora è con loro, seppure non la percepiscano con lo sguardo, l'aria ed il cuore sono intrisi della sua presenza. Le parole di Tyana giungono all'animo gravato da pesi invisibili, che ascolta ma non può rispondere, teso com'è verso quella figura invisibile. Qualcosa che ami davvero: ha perso ciò che amava. Deve soccombere, per questo? La Voce la distoglie da questo pensiero funesto, e rabbrividisce: teme un'ulteriore visione come quella nella Foresta, teme di vedere ancora sangue e fuoco dilaniare l'Isola. Ma non può fermarsi, e la sua volontà può poco sotto la spinta di quella più grande che la conduce dove desidera.



[ATTENDERE RESPONSO]

E' l'Inverno, sarebbe come tale il paesaggio intorno a loro, paradossalmente paradisiaco, incantevole, cangiante dei colori, ma lentamente il freddo lo avvertiranno nelle ossa, sulle labbra, nel contorno stanco dei loro occhi, cercheranno di capire, invano, perché la pazzia uccide e quelle due avventate ragazzine la stanno inseguendo con i loro passi rimasti umani, ma lenti, pesanti, sciolti dall'anima. Si trovano davanti al nulla ed al tutto, davvero coraggiose, molto, per cercare la Morte con i loro occhi, rimanere vive e compiere il disegno, portare il messaggio, rimanere alquanto attendibili e soprattutto sane. Lo sciame si ferma in alto, sulla vetta di un cielo che cielo non è più, perché sotto di Lei, c'è qualcuno che spira, che starebbe lasciando questa vita mortale, lei lo coglie come fiore e lo attende, Lei lo sapeva, Lei lo sta andando a prendere, è Spirito, condensa e raggela, ma attende la fine ultimo del viaggio di costui. Tyana ed Inwe si fermeranno a loro volta a quasi 5 mt. da qualcuno che, per seguire il ''disegno'', starebbe morendo, vedrebbero le farfalle sospese, come ad indicare che oltre non possono andare, oltre a loro non è permesso. Ma l'erba schiaccia ancora il ricordo, alcune punte sono insanguinate, macchie di sangue, ruggine, macchie di violenza, un ragazzino che sta lasciando il lato mortale di sè. Lei attende, Tyana ed Inwe avranno la sensazione di sentire ultimi rantoli, parole confuse, un respiro affannoso e a 2 mt. dal corpo martoriato, un orsacchiotto di pezza si staglia lontano. Forse se ne accorgeranno.

[GDR PLAY, Stessi Turni]





TYANA [boschetto]Freddo..Freddo? Ty per un attimo inarcherebbe un sopracciglio, è possibile che davvero senta freddo? Un TATATATAA, il battere dei propri denti sarebbe la prova di quel freddo percepito...Non avrebbe udito la voce di Inwe, si ne sentirebbe ancora la presenza, perchè non le mollerebbe il braccio, ma la sua voce non si sarebbe levata a dar dimostrazione che ella sia ancora presente a se stessa..* Senti freddo?* Lo chiederebbe come a spronarla a parlare, a levare il suono della voce..Come se stesse davvero percependo che sono passi diversi da qualunque passo compiuto nella vita, prima e dopo forse...Ma quei pensieri, perchè si accorgerebbe essere questo, pensieri, si fermano insieme allo sciame che vedrebbe ora fermo, come in attesa come se fosse giusto il momento di un passaggio. Si fermerebbe Tyana e se Inwe avanzasse ancora, imprimerebbe maggiore presa per fermarne l'incedere..Anzi se riuscisse la tirerebbe maggiormente a se...Guardandola finalmente, cosa che non aveva fatto durante quel camminare che non saprebbe dire nemmeno quanto sarebbe durato. Ed ecco che in quel punto sotto le farfalle, vedrebbe qualcosa, qualcuno, pronto a lasciare la vita, rantolii ne sarebbero la prova, e il sangue che potrebbe vedere in contrasto sul verde del sentiero, ne sarebbero ulteriore prova...Lo sguardo oserebbe ancora, oserebbe oltre il corpo morente..E forse vedrebbero un gioco da bambino..di qualcosa che non sarà più..* Non è questo che volevi da me? il mio coraggio è ancora un baccello da niente?* Chiederebbe quasi in un sussurro che non sa se verrà udito. Gli occhi rimarrebbero aperti dinanzi allo spettacolo, al teatrino della vita e della morte.



INWE [Bosco] Lo scenario non è più lo stesso: un cambiamento che è passato inosservato, e che in un battito ha stravolto lo spazio intorno alle due. Il freddo pungente attacca senza pietà il corpo della Mezza, che rabbrividisce: l'odore indescrivibile dell'inverno giunge alle nari sensibili, le invade assieme all'aria gelida che inspira. I respiri si condensano in sbuffi tiepidi davanti ai loro nasi, ora che si vedono, ora che lo sciame s'è scagliato in alto e resta fisso sopra qualcosa che lo attende. Cerca lo sguardo di Tyana, per assicurarsi che stia bene e che sia ancora come l'ha lasciata, ed annuisce alla sua domanda: sì che sente freddo, e non solo per la temperatura che è palesemente scesa, il gelo attanaglia il suo stesso spirito. Poi si concentra sulla creatura sotto le sotto le farfalle: non è esperta quando la spagnola, ma non occorre essere un'ospitaliera per comprendere che è giunta alla fine della sua esistenza. Rantoli spezzati deturpano il silenzio altrimenti completo: macchie di sangue sull'erba pallida, congelata anch'essa dall'incombenza della Morte. Tenterebbe un passo verso la creatura, istintivamente, ma la mano di Tyana è ferma e le impedisce di avvicinarsi ancora: abbassa lo sguardo a terra, giacchè capisce che non possono e non devono intervenire. È una partita dal finale già segnato, un gioco in cui il vincitore è stato deciso da tempo. Non vuole assistere a quello scontro impari, tenta di allontanare lo sguardo che viene catturato però dall'animale di pezza che giace abbandonato, lontano da quello che, forse, era il suo padroncino. Non sa se Tyana l'ha visto, fa per muovere il capo in direzione del giocattolo quando il sussurro della spagnola le accarezza le orecchie: sa che non si sta rivolgendo a lei, e che sta parlando con la Signora, e tace, immobile, attendendo che qualcosa si riveli.




[ATTENDERE RESPONSO]

Una risata completamente deformata e sguaiata risalterà nelle loro orecchie. ''Sta morendo!'' esclama divertita, mentre lo sciame si trasforma, divenendo due soli ali nere enormi di corvo. ''Quando il freddo sulle vostre anime sarà al culmine, il ragazzino sarà morto e sarà mio!'' dichiara enfatizzando al massimo la Realtà, la pura e semplice Realtà che stanno veramente guardando. E vi sono due dimensioni per entrambe, lo Spirito della Morte che attende, cavalcando sull'aria e sulle loro teste, e la dimensione umana, della vita di un ragazzino che avrà appena sei anni, lasciare questa dimensione per unirsi dall'altra parte, con Lei. Il viso del ragazzino è sporco di sangue, ne rigurgita altrettanto dalla bocca rimasta ancora rosea, i capelli biondi sono imbrattati, sul corpo porta segni di violenza, come se a morte lo avessero picchiato e la mano del bambino, la mano destra stringe un pugno che nulla può contro la sua fine. Respira ormai a fatica, il petto di questo si alza a scossoni finali, gli occhi gonfi, deturpati e violacei di botte. ''Il tuo coraggio!'' grida contro Tyana ed Inwe, ''Il bambino sarà mio!'' continua ad impazzire nel cielo che non vedono, perché intorno a loro si sono dipanati altri scenari, ed improvvisamente, gli alberi del Bosco non hanno più foglie sui loro rami, e i loro tronchi sono nerissimi. Lei è pronta per prenderlo, per portarlo via strapparlo dall'isola felice e magica in cui è nato. E' un bambino di Avalon, che muore. Loro avranno da dimostrare se ne varrà la pena salvare la fine di ogni cosa...

[GDR PLAY, Stessi Turni]




TYANA [boschetto]Lo scenario che cambia sarebbe palpabile, perfettamente palpabile, i rami muoiono, l'aria sembrerebbe rarefatta, il gelo è la morte delle stagioni, tutto sembrerebbe fermo, ma il sangue che violerebbe quel bambino sarebbe la prova che il tempo comunque trascorre.. Lo sguardo con la mezza lo ricambierebbe, ma poi, sarebbe una corsa, una corsa forse per giungere a nulla. Mollerebbe il braccio della mezza, non la tirerebbe con se, lei cercherebbe di arrivare al bambino. Esperienza vorrebbe che potrebbe facilmente comprendere che non può salvarlo, sangue dalla bocca sono organi spappolati, ma se riuscisse lo raggiungerebbe lo stesso, si inginocchierebbe accanto a lui, cercherebbe di infilargli il sx braccio sotto la nuca..* Guardami..Non sei solo...* Non ha idea se possa essere sentito, se quello può essere compiuto..* Inwe prendi l'orsacchiotto* Questo si, forse si leverebbe come un ordine..Che se quello deve lasciare il mondo terreno, non lo faccia da solo, mentre si leva ancora quella voce nera, di odio....*Non avrò mai il gelo nel mio cuore, arrenditi a questo..IO so cosa vuol dire sentire il cuore caldo* Lo direbbe senza mollare gli occhi forse vitrei del piccolo..Se effettivamente lo avesse raggiunto, se non fosse frutto di mente....Gli terrebbe la mano..e forse il suo sangue sarebbe sulla spagnola.



INWE [Bosco] La Morte impietosa si staglia su di loro, ali di corvo che s'aprono sopra quel corpo minuto che sta salutando per sempre la lattiginosa luce che lo bacia, ancora. La Voce risuona, folle, strillando parole furiose e violente, che trafiggono coloro che l'ascoltano. Cosa devono fare, perchè le ha portate lì? Uno sfoggio del suo potere, una semplice manifestazione di quanto poco possano davanti a Lei? Il capo della Mezza le crolla sul petto, non segue la corsa di Tyana: per quanto il cuore le urli di soccorrere quel bambino, sa che nulla potrà se questo è ciò che è stato deciso. Ma può accompagnarlo, questo si: può fare in modo che il passaggio all'Altro Mondo avvenga senza che il piccolo lo tema. È ciò che è, in fin dei conti, è nel nome che le hanno dato alla nascita e che nessuno, oltre lei, conosce, il nome che la lega alla Porta per il Mondo dei Morti. Dara, Quercia, il passaggio oltre cui si staglia quel luogo dove non v'è dolore e sofferenza, a quel che le raccontava colei che il nome gliel'aveva imposto. La voce di Tyana la raggiunge che già è china sull'orsacchiotto, il giocattolo di un bambino troppo piccolo per lasciare la sua Isola, ma che non può far altro che seguire il binario già tracciato per lui. Non è distante dai due, un paio di metri, le basterebbero pochi passi per coprirli ed unirsi in quel gesto fin troppo umano che è il saluto estremo, posando l'orsetto accanto al piccino e la propria mano sulla sua fronte, leggera. Non parla, non ha parlato mai, ma per un momento tanto sacro qual'è la morte non sono necessarie parole, solo accettazione.




[ATTENDERE RESPONSO]

Si solleva l'aria fredda intorno a loro, Tyana rompe il passaggio, le ali di Corvo non sono più ali, ma Catena, una lunga e pesante catena che scaturisce dal nulla, andando a braccare la caviglia nuda, la destra del bambino, rivoltandolo a pancia in giù. Nessun sentimentalismo, nessun momento di pace. La catena afferra e trascina, lo trascina per pochi metri, quasi 4, poi tutto è fermo, ogni cosa è silente, rimasta intatta nel gelo, non è ancora morto, ma il sangue lascia una scia, il sangue del bambino lascia una linea triste sul verde e grigio del prato del Bosco. Quando la Morte arriva ogni cosa non sarà mai più la stessa. ''Così poco per lui?'' domanda inquieta, fintamente preoccupata di quelle sorti ingenue. ''E chi lo ha ucciso?'' interroga dall'alto, dove si staglia solo una catena di metallo che tende al massimo nell'aria fino al piede scalzo. L'orsacchiotto rotola lontano da loro, di 1mt non di più. ''Venitelo a prendere! Cosa diranno i suoi genitori, chi l'ha ucciso vi chiederanno, non avrete risposte!'' si dipana e si inframmezza tra il cielo e la terra, ma in quel momento il bambino dice una parola, con la faccia di lato, la guancia destra schiacciata sul terreno fradicio di acqua e sangue. -Grotte… Gr…otte-. Se solo le captassero comprendendole, afferrerebbero una parte di quella Verità, dalla quale è nata ormai da tempo su questa terra. Il bambino respira piano, ancora vivo. ''Siete due stolte, che cosa volete fare, chi dovete cercare!!'' grida, ma non ha bocca per parlare. ''Salvatelo, prendetelo!'' sfocia crudele al culmine del gelo, al limitare di una decisione che non desiderano per loro.

[GDR PLAY, Stessi Turni]





TYANA [Boschetto]Osare..si osare, sembra quella la parola della spagnola in quegli ultimi tempi...Osare, forzare, violare... La catena lo trascinerebbe, ma lei non si farebbe fermare dalle parole, non si farebbe trattenere, scivolerebbe ancora verso di lui, verso quel piccolo che ora giacerebbe faccia a bocconi...E poi le parole, una sfida? O forse un modo feroce che ha la morte di invitare alla giustizia stessa..Non è stata lei, questo ora dalle parole parrebbe chiara. * Vuoi la giustizia? E' questo che vuoi?* chiederebbe ancora, spingendosi oltre ancora, mentre cattura quella parola. mentre forse si deciderebbe e vorrebbe prenderlo in braccio e vedere se può essere salvato...E forse il dilemma si impadronirebbe della spagnola...Finchè si volterebbe verso Inwe....Come a chiedere a lei cosa fare e sa che lei non potrebbe avere risposte....* la medicina dell'uomo o il volere della Dea?* questo scaturirebbe dalle sue labbra..Lei che non crede, lo chiede forse al vento..Ora però forse lo avrebbe tra le braccia, lo solleverebbe e non parrebbe pesare molto...* Grotte dice e le grotte cercheremo...*



INWE [Bosco] Ali che sono catena, ora, che trascinano il ragazzino lontano e lasciano a terra un segno lampante di dolore e morte. Tyana lo segue, testarda, decisa a donargli conforto: dal canto suo, una rabbia impotente inizia a riempire il cuore della Mezza, sinora disposto ad accettare senza scontri le disposizioni di chi decide dell'esistenza degli uomini, ma non esplode, non ancora. Non porterebbe a nulla. Si alza in piedi e corre, segue la spagnola che già ha raggiunto il bambino, e lo sta prendendo in braccio: vuole portarlo via? La Signora incombe, la Signora vuole ciò che le spetta, ha i suoi dubbi che le lascerà fuggire così: già ha manifestato la sua forza, non le servirà molto per rendere entrambe inoffensive. Gli strilli le trapanano il cervello, e aggiunti al suono angosciante dei rantoli del ragazzino non fanno altro che aumentare la sua frustrazione e la sua impotenza. “COSA VUOI?” urla al cielo, il grido che le lacera il petto, la tensione accumulata si riversa tutta in quelle due parole. Non sa cosa deve fare, non sa cosa può fare: non sa se le lascerà portare via il bambino, tentare di curarlo, portarlo al tempio, se necessario, non sa se, semplicemente, riusciranno ad andare via da lì.




[ATTENDERE RESPONSO]

Giusta osservazione, -Che cosa vuole, Lei, lo Spirito figliato dalla presenza della Morte, da due fanciulle?- Sgancia un colpo di catena verso Tyana, un colpo che, rapido, lascia la caviglia del bambino per arrivare sul petto della spagnola, ne sentirebbe il dolore del metallo, sul seno, l'urto del dolore su carni nude. Lo stesso farebbe con Inwe, lo stesso colpo forte che spezza l'aria, la catena si muove ondeggiando nell'atmosfera, sinuosa e sinistra nello stesso tempo. ''Io sono la Fine.'' strapazza entrambe, mentre la catena le colpirà ancora, avvinghiandole per un breve attimo. ''La Dea non lo salverà!'' afferma, semmai esse abbiano avuto una così grande curiosità. ''Perché mai non dovrebbe salvarlo?'' parla metallica, ma è sempre catena che si smuove ondeggiando nell'aria. ''Chi di voi sa fare di meglio?'' ride disgustando l'affine gusto della vita e ne percepisce ad ogni loro respiro il battito vitale dei loro cuori. ''Il bambino è ancora Vivo, ancora per poco… poche ore di agonia, poche ore di sofferenza… oppure… Cosa fareste ad un passo dalla Morte?'' supplicare, forse vuole che elle supplichino alla Morte stessa di prenderlo in fretta, o alla Vita di risparmiarlo. ''Se lo lascerò a voi, e questo bambino morirà, che cosa vi succederà?'' Le domande dello Spirito sono Enigmi, non dà alcuna sicurezza di riuscita nell'impresa, eppure pare lasciarlo libero dalla porta della Morte, ma ogni cosa con Lei gioca e muta. Il bambino potrebbe non superare la Notte, o questo stesso Giorno.



[GDR PLAY, Turni: Tyana, Inwe]




TYANA [Boschetto]E' questione di attimi, forse nemmeno sentiti, forse nemmeno visti, la catena, quella che aveva trascinato il bambino, si staccherebbe dalla caviglia e colpirebbe il petto della spagnola, un colpo forte da essere sentito, lo accuserebbe questo colpo, spezzandole in fiato e non accorgendosi immediatamente che anche la mezza è stata colpita.. Tuttavia cercherebbe di non cedere al dolore (resistenza 1) e si sforzerebbe di rispondere..* Vale la pena provare..Vale sempre la pena provare se si può salvare una vita...Vuoi che te lo chieda per favore ed in ginocchio? Posso farlo....* Lo direbbe stringendo i denti ancora e ancora...Senza cedere, senza cedere o almeno ci proverebbe. Lo guarderebbe il bambino, lui si e niente altro, cercando di continuare a fissarlo, a cercarne lo sguardo a non farlo sentire solo..* Noi cercheremo di salvarlo vero Inwe?* Insisterebbe nell'assurdità stessa di, non certo sfidare, ma non volersi arrendere, nemmeno forse all'evidenza.



INWE [Bosco] Il colpo arriva quasi inaspettato: la catena schiocca e sinuosa si muove nell'aria, simile ad una frusta o ad una serpe, si inarca e percuote il petto della Mezza con ferocia. Le strappa un grido strozzato, mentre l'aria abbandona per un breve attimo i polmoni, le fa piegare le ginocchia e rattrappirsi istintivamente su sé stessa per proteggere il petto battuto. Non era la risposta che s'aspettava, ma in fondo cosa si può davvero attendere da una Follia come quella che le si staglia innanzi? Il secondo colpo è quello che la fa crollare a terra: non è una guerriera, non è abituata a dominare il dolore. È solo una ragazzina, in fin dei conti, che s'è infilata in qualcosa di più grande di lei. A terra, bocconi, tenta malamente di riprendere aria, di riempirsi di nuovo il petto mentre la Signora parla, urla le sue cattiverie su di loro, le sfida ad un gioco a cui non possono vincere. Vero? Si puntella sui gomiti, riesce a mettersi in ginocchio. “Lasciacelo, ti prego” le parole che lasciano le labbra sono preghiere che faticano a innalzarsi fino a Lei “Lascia che lo portiamo via da qui: tenteremo di salvarlo, ma se è destino che abbracci per sempre il sonno eterno, almeno avrà conforto nell'andarsene. Lascia che lo riportiamo alla sua famiglia.” E' una supplica a tutti gli effetti, per quanto la supplica sia poco allenata.




[ATTENDERE RESPONSO]

Sente nell'aria il loro Dolore fisico, seguito da quella contrizione dell'anima che sigilla la carne. La catena sfuma nell'aria e per un istante è solo vuoto, silenzio, freddo che ancora un po' schiavizza le loro carni, freddo della Morte. Potranno anche avvicinarsi al bambino, che non rigurgita più sangue, respira dolorante, mentre dagli occhi di questo crescono lacrime di tristezza. Lui lo sa che sta per morire. Per un po', parrebbe proprio che lo Spirito di Lei sia scomparso, vinto, abbattuto, come se avesse lasciato un campo libero di rifiorire, ed in quel frangente saranno parecchi i pensieri, i dubbi, che affioreranno nelle menti di Tyana ed Inwe. Se morirà…? Ma d'un tratto qualcosa spacca l'aria di nuovo, una voce che cambia modalità nel suono, come vicina, poi lontana, le parole si allontanano e si avvicinano, in un'alternanza fastidiosa anche per la comprensione del tutto. ''Così combatto ancora con la Vita?'' sembrerebbe una voce pensierosa, assorta in tetre riflessioni. ''COSì COMBATTO ANCORA CONTRO LA VITA!'' urla e lascia andare la sua forma in mille farfalle oscure che riappaiono macerando il contorno della figura del bambino riverso di lato, ancora lì, ancora in bilico tra la luce ed il buio. Le farfalle sembrano ancora più minacciose, quello sfarfallio sorvola l'aria e la vista delle due ragazze. ''Farò un patto con Voi!'' enfatizza nell'aria maggiormente la sua prepotenza. ''Avete poche ore per salvarlo, ma se dovesse morire lo riporterete a me.'' E Lei ha bisogno di quell'Anima, come il corpo del nutrimento. Detto questo, lascerà andare ancora le mille e più ali di farfalle morte, cadaveriche ed imprecise nel contorno, quando si solleverà in alto, lasciando alla vista il piccolo, esse vedranno come un sudario lo possa avvolgere, una stoffa scura, capelli biondi e sangue ancora…

[GDR PLAY, Stessi Turni]





TYANA [boschetto]Il dolore di quella vergata, si unisce prepotente al dolore dell'anima, ora che assurdamente si ode un attimo di silenzio, ora che saranno i pensieri a vorticare con violenza, nell'incredibile responsabilità di vedere che non sanguina più, ma che di certo non è da leggere con un buonissimo segno, un attimo, si volterebbe a guardare la mezza, ne aveva udito la voce ma non l'aveva guardata, ora forse la vedrebbe dolorante, ma viva e spera determinata. Si serve la determinazione perchè ancora quella voce terribile si leva. Ty osserverebbe e nell'istante del suo guardare, insieme a quella voce che urla carica di morte, dolore e anche speranza, si anche speranza..perchè imporrà un patto, del tempo mortale per salvarlo o restituirlo a lei * Si..io ci sto* Direbbe senza consultarsi con Inwe, a che servirebbe? Mentre di nuovo le farfalle di morte o annunciazione della stessa, si manifestano, formando infine un sudario dove avvolgerlo ...Forse la Nera Signora si è allontanata, forse le guarderebbe dall'alto, poco importerebbe in quell'insieme di sangue, morte e tentativo di porvi rimedio. * Aiutami* Le direbbe afferrando il sudario..* Si forse è la morte, ma anche la salvezza, se non ci fosse speranza perchè ci avrebbe condotte qui?* Una domanda retorica? Per se stessa più che per la mezza? Non è certo, ma intanto il bambino verrebbe avvolto, c'è solo da decidere dove deve essere portato....



INWE [Bosco] Per un breve ma meraviglioso attimo pensa che se ne sia andata, giacchè il cielo non più violato dalla presenza di quella serpe oscura che ha colpito entrambe, ma poi, rapida come è svanita, Ella si ripresenta: di nuovo, farfalle oscure esplodono nell'aria, nascondono e confondono, nel fremito di migliaia di ali che battono contro la luce del sole. La voce le si incunea di nuovo nella testa, più pressante che mai, tanto terribile da costringerla a portare le mani alle orecchie per proteggersi da quel suono inumano, ma ha un moto di gioia a sentire come dia loro la possibilità, seppur labile, di salvare la vita al bambino: non c'è bisogno che accetti quel patto, è quanto di meglio potevano augurarsi di ottenere. Si volta verso Tyana, vicino al piccolo corpo riverso, a vede già affaccendata con il sudario: si tira in piedi con fatica,la raggiungerebbe con pochi passi per aiutarla ad avvolgere il bambino nella tela impalpabile che gli insetti hanno creato. “Dobbiamo sbrigarci” le mani corrono rapide sotto il gracile corpo del ragazzino, lo sguardo che ne indaga preoccupato il viso: per quanto indebolita non fatica a sollevarlo. “Al Tempio? E' il luogo più vicino in cui possa essere curato.'' domanda che necessita una risposta tempestiva, giacchè già si sta voltando verso dove sono venute, senza voltarsi indietro.




[ATTENDERE RESPONSO]

Sfarfallio che proclama in atto ciò che vuole. ''Se solo cercherete di Ingannarmi, io vi cercherò e vi troverò, prenderò da Voi ciò che bramo e ciò che cerco. Avete poche ore, dopo di chè il Destino del bambino sarà compiuto.'' Queste ali, tutto il nugolo di farfalle, si frantuma, scomparendo alla vista. Le parole evanescenti e tormentose invece rimarranno nell'aria del Bosco, non vi sarà più gelo, gli alberi torneranno normali, rigogliosi, pieni e floridi, come sempre è stato dall'Antico ed Ancestrale tempo dell'Isola. La Morte è tra le Braccia di Inwe, nella speranza di salvezza di Tyana, ma la vita non è essa stessa parte della Morte? Non sono le due parti insondabili dello scibile del Mondo intero? Poche ore, la clessidra gira veloce, l'appuntamento con Lei è, al momento, solo sospeso. Tyana ed Inwe correranno via, saranno più veloci del vento, il bambino assaporerà in quel sonno nefasto ancora l'aria del bosco, la sua casa, vittima della morte, ma poi… non sono gli Uomini che uccidono, gli uomini che decretano la vita e la morte? Lei appare, ma ora è lontana da quella creatura, sente il Tempo farsi più forte nella sua vacuità. Da lontano attende gli eventi. Se sarà di Anima che si nutrirà ancora, oppure di Odio. Dolore. Morte.


[GDR END]


~ Master Descrittivo DAIMON ~