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su L'IBRIDO ... e dintorni

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    softstudio2
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    00 07/06/2014 17:06
    Appena letto i brani che Vi allego, ho sentito il bisogno di condividerli con Voi.

    Sia per la questione "IBRIDO", sia per la infinita diatriba su ANALOGICO/DIGITALE.

    La semplicità del ragionamento è talmente ... grande ... che solo da un Grande della fotografia poteva venire.
    GiBi

    TESSERA RolleiClubItalia n°13
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    softstudio2
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    00 07/06/2014 17:08
    da "DALLA MIA TERRA ALLA TERRA" di Sebastiano Salgado.



    salgado_1 di Gi.Bi.Elleci, su Flickr
    GiBi

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    softstudio2
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    00 07/06/2014 17:09

    salgado_2 di Gi.Bi.Elleci, su Flickr


    salgado_4 di Gi.Bi.Elleci, su Flickr
    GiBi

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    00 07/06/2014 17:10

    salgado_5 di Gi.Bi.Elleci, su Flickr
    GiBi

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    softstudio2
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    00 07/06/2014 17:10

    salgado_6 di Gi.Bi.Elleci, su Flickr
    GiBi

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    softstudio2
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    00 07/06/2014 17:11
    Amen.
    GiBi

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    rolleimax
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    00 07/06/2014 20:53
    il profetto "Genesi" è realizzato con stampe provenienti sia da pellicola che da digitale, il processo ibrido ha permesso di mantenere una elevata coerenza di rappresentazione ed un'altissima qualità di stampa
    Solo un'osservazione attenta permette di individuare le diverse origini delle stampe, comunque sempre di altissima qualità
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    softstudio2
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    00 07/06/2014 21:46
    Quello che mi ha colpito è la sintesi ... e la determinazione.

    Oltre al passaggio ... " alla fine siamo riusciti ad ottenere negativi in bianco e nero di formato 4x5" da files digitali".

    E voilà. Risolto il problema della conservazione.

    Grande!
    [SM=g7372]
    GiBi

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    Aconcagua
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    00 07/06/2014 23:12
    L'espressione "negativi bianco e nero" è puramente teorica oppure hanno veramente impressionato pellicole piane 4x5" da cui stampare poi tramite ingranditore ??



    POSSO RESISTERE A TUTTO, MENO CHE ALLE TENTAZIONI!
    (Oscar Wilde)
    Roberto Miguel Pedro - Tessera MRCI n°3
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    softstudio2
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    00 07/06/2014 23:36
    No non credo sia teorica.

    Credo che abbiano proprio fatto così.
    Ma non ho idea come.

    E' roba da ... Grandi!!!

    [Modificato da softstudio2 07/06/2014 23:36]
    GiBi

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    ROLLEI58
    Post: 3.031
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    00 07/06/2014 23:43
    Ho un amico fotografo che è partito per un mese in Africa.
    Prima di partire è passato a trovarmi e mi ha lasciato in visione il libro di Salgado Genesi, l'ho gia guardato ben 2 volte, la prima volta l'ho sfogliato velocemente,ora me lo sto gustando, perchè la qualità delle foto è elevatissima ed ottima.
    Per mè c'è tutto da imparare.
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    softstudio2
    Post: 3.409
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    00 08/06/2014 11:09
    caro Claudio non ti dico che cosa è stato vedere gli originali; dimensioni e qualità enormi. Ecco perché dico " E' roba da Grandi".

    La questione di fondo del topic rimane ovvero: come si realizza un negativo da un file digitale?

    1) inverto l'immagine in digitale e la stampo (inkjet) su pellicola (dubito si ottengano risultati brillanti)
    ad esempio
    ed ancora ...
    C'è tutta una "cultura tecnica teorica" dietro ... ma in pratica?
    ed ancora ...
    Santo Internet ma ... sarà questa la strada?

    oppure:
    2) attraverso un proiettore digitale produco un negativo su pellicola in camera oscura?.

    sto immaginando evidentemente.....

    le domande che mi frullano nella mente sono tante....

    Qualcuno ne sa di più sull'argomento?
    [Modificato da softstudio2 08/06/2014 16:12]
    GiBi

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    ROLLEI58
    Post: 3.032
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    00 08/06/2014 13:08
    Giovanni, so che esestono delle pellicole trasparenti, che dopo i vari ritocchi con photoshop, vengono stampati con una stampante apposita per ottenere negativi di grandi dimensioni stampabili in camera oscura.
    Correggetemi se ho detto delle sciocchezze.
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    ROLLEI58
    Post: 3.033
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    00 08/06/2014 13:15
    Vorrei postare delle foto del suddetto catalogo, ma non so sia possibile visto che bisogna attenersi alle regole del copyright
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    softstudio2
    Post: 3.414
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    00 08/06/2014 16:20
    Re:
    ROLLEI58, 08/06/2014 13:08:

    Giovanni, so che esestono delle pellicole trasparenti, che dopo i vari ritocchi con photoshop, vengono stampati con una stampante apposita per ottenere negativi di grandi dimensioni stampabili in camera oscura.
    Correggetemi se ho detto delle sciocchezze.



    No Claudio non hai detto eresie
    Una strada ... è questa. Ho aggiornato il mio precedente intervento con alcuni link in argomento.

    Ma è la sola? ed è la migliore?

    Comunque, evidentemente c'è chi dell'IBRIDO non ha fatto solo una filosofia, bensì un preciso metodo di lavoro che fa fronte ad i problemi irrisolti di entrambe le modalità.

    del DIGITALE
    risolve il problema della "conservazione"
    Dei miei scatti in analogico sono tranquillo perchè ... li conservo su film.
    Di quelli digitali ... per nulla. Già ho perso una bella quantità di scatti (2008-2010) per averli salvati su di un disco ... che si è rotto proprio mentre lo duplicavo.
    E poi ... che ne sarà di formati, compressioni, S.O., interfacce, periferiche .... tra 10-15 anni?


    dell' ANALOGICO
    E' inutile illudersi. A meno di travolgimenti "culturali" le pellicole sono sempre più rare, costose, e scadenti. Parola di Sebastião.


    E poi vuoi mettere la comodità di "salvare su pellicola scatti digitali ... già postprodotti a proprio piacimento e quindi ... pronti alla stampa argentica?"
    [Modificato da softstudio2 08/06/2014 16:25]
    GiBi

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    softstudio2
    Post: 3.415
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    00 09/06/2014 17:56
    Non è proprio quello che cercavo ma ... "E' già qualcosa"

    .....


    Ho capito una cosa fondamentale.

    Se lo continuo a chiamare "IBRIDO" non ci intendiamo.
    Da quello che capisco, in giro sulla rete, per IBRIDO oramai si intende il processo che prevede che un originale analogico venga convertito in file digitale, postprodotto e poi stampato digitalmente

    Quello che intendo io invece andrebbe chiamato:
    "IBRIDO-INVERSO" (copyright GiBi.ELleCi)

    [SM=g7423]


    ovvero ... ho un file digitale e voglio ottenere un negativo stampabile analogicamente (o a contatto o mediante ingranditore; questo dipende sopratutto ... dalla qualità ottenibile)

    ... continua la ricerca ...
    [SM=g7340]

    [Modificato da softstudio2 09/06/2014 17:57]
    GiBi

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    softstudio2
    Post: 3.416
    Registrato il: 07/11/2006
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    00 09/06/2014 17:58
    [SM=g7497]

    Vi sento poco reattivi ....

    [SM=g7497]

    GiBi

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    Rollei-Pino
    Post: 19
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    Utente Junior
    00 09/06/2014 18:18
    Ciao Giovanni, hai fatto reagire me. Quel processo si chiama "fotorestituzione", è una cosa da laboratori specializzati che usano delle apposite apparecchiature (non ho idea di come funzionino),credo che in Italia non ci sia quasi nessuno che lo fa ma anche se ci fosse penso che sarebbe a costi non proprio da fotoamatore. Ho letto da qualche parte dell'Istituto Luce di Trieste ma prova a verificare questa informazione che esce da un cervello ormai datato.
    Riguardo a Salgado lo ha detto lui stesso anche alla conferenza stampa della sua mostra a Venezia che si tratta di questo procedimento con successiva stampa tradizionale da negativo.
    Ciao
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    softstudio2
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    Utente Master
    00 09/06/2014 18:35
    caro Pino il tuo cervello sarà anche datato (come il mio del resto) ma evidentemente continuiamo entrambi ad alimentarli con stimoli "innovativi."

    Quindi si chiama "foto restituzione" Peccato. Mi ero quasi illuso di aver coniato un nuovo rivoluzionario termine.

    Che non fosse a buon mercato mi è parso subito chiaro: se non altro perché Salgado dice di aver impiegato ben due anni a studiare un processo alternativo alla CO tradizionale.
    Ma io non sono mosso da moti operativi ma solo da curiosità culturale.

    Come ero altrettanto sicuro che il Grande SS non si fosse accontentato di stampare i suoi negativi su acetati con una ink jet.
    [SM=g7405]

    Grazie della info
    Ora posso magari cercare meglio.
    [SM=g7474]
    GiBi

    TESSERA RolleiClubItalia n°13
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    Rollei-Pino
    Post: 20
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    Utente Junior
    00 09/06/2014 20:04
    Giusto per toglirti la curiosità così poi magari ci racconti, a Roma c'è questo che forse una volta lo faceva:
    www.ilcolore.it/
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