Studiamo la Bibbia on line

Camminando con Gesù: Gesù e il tempio

  • Messaggi
  • OFFLINE
    AlfredoGennari
    Post: 630
    Città: PIAN DI SCO
    Età: 76
    Sesso: Maschile
    00 02/03/2014 15:22
    Ora, il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: abbiamo un sommo sacerdote tale che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo che il Signore, e non un uomo, ha eretto. (Ebrei 8, 1-2).
    Il cerchio si chiude. L’uomo materiale Gesù di Nazareth viene a prendere possesso della casa materiale, il tempio di Gerusalemme, che è figura del modello che ti (a Mosè) è stato mostrato sul monte (Ebrei 8, 5), costruito non da un uomo ma da Dio stesso tramite la Sua Parola,che ha preso corpo materiale in Gesù di Nazareth.
    Ne scaccia, secondo le profezie, coloro che lo depauperavano della sua dignità di casa di Dio - La mia casa sarà una casa di preghiera. (Isaia 56, 7) - e vi inizia ad insegnare (Luca 19, 47).

    Questo episodio, comunemente chiamato “purificazione del tempio”, viene posto dal vangelo di Giovanni all’inizio della vita pubblica di Gesù (2, 13-17), mentre gli altri tre vangeli lo pongono alla fine, poco prima del suo arresto e della sua condanna a morte Matteo 21, 12-22 / Marco 11, 15-17 / Luca 19, 45-48).
    Non ci si deve meravigliare più di tanto.
    L’episodio è molto importante, al punto che tutti e quattro i vangeli lo riportano ...
    ... breve parentesi: non è difficile vedere che i vangeli sono concordi nel riportare fatti e parole (anche se con sfumature diverse) utili a mostrare chi veramente sia Gesù, e quindi morte e risurrezione, l’unzione da parte di una donna (Maria di Betania o una peccatrice, come riporta Luca 7, 37), moltiplicazione dei pani, confessione di Pietro, oltre al nostro episodio che è importante perché mostra che Gesù è il padron di casa e che di casa sua viene a riprendere possesso ...
    ... ma lo situano diversamente, a seconda dell’impostazione che hanno deciso di dare al loro racconto.
    Infatti, Matteo, Marco e Luca mostrano Gesù che si rivela progressivamente partendo da Nazareth per arrivare a Gerusalemme dove risorge, e quindi pongono questo episodio nei giorni immediatamente precedenti il suo arresto. Ma, notare, non lo tralasciano, lo inseriscono nel loro racconto (anche se è avvenuto all’inizio e non alla fine della vita pubblica di Gesù, come dice Giovanni, che è storicamente più corretto,), perché è importante per la comprensione della persona di Gesù.

    Giovanni, invece, mostra fin dal primo versetto che l’uomo Gesù è la Parola incarnata e che subito si manifesta, appunto prendendo posseso del tempio, che è casa di Dio, in linea con Malachia che dice (3, 1) ... e subito il Signore, che voi cercate, l’Angelo del patto, che voi desiderate, entrerà nel suo tempio. Ecco, egli viene.
    In questo modo Gesù mostra subito di essere “ministro” (vedi versetto all’inizio di questo scritto) del santuario e del tabernacolo, nel quale entrerà, di lì a non molto, sia in qualità di sommo sacerdote sia in qualità di vittima sacrificale.

    Nel culto ebraico, che era imperniato sul tempio, era il sommo sacerdote che (e quindi era “ministro”) entrava nel santuario una sola volta l’anno per offrire la vittima sacrificale a Dio e ottenere il perdono delle colpe di tutto Israele.
    Quindi tre erano le figure che caratterizzavano il culto ebraico: sommo sacerdote, vittima sacrificale e popolo di Dio peccatore (Israele) .
    Gesù le riassume tutte nella sua persona: è sommo sacerdote in quanto offre un sacrificio, è vittima sacrificale in quanto viene ucciso, è popolo di Dio in quanto uomo.
    Dopo di lui scompare tutto il sistema: niente più sacrifici per cancellare i peccati, il suo è l’ultimo della storia, il suo sangue sparso una volta per sempre cancella le colpe di chi ha fede il lui. Non serve più che si succedano uno dopo l’altro (perché muoiono) sommi sacerdoti: lui è vivo, ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli (Apocalisse 1, 18), e continua ad essere il sommo sacerdote. Non servono più vittime sacrificali, lui è stato la vittima per eccellenza il cui sangue ha ottenuto il perdono di ogni colpa e ristabilito l’armonia fra creatura e Creatore: ... Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio ... con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati (Ebrei 10, 12-14).

    Nel 70 d.C., circa 40 anni dopo la morte e risurrezione di Gesù, i Romani distruggono materialmente il tempio di Gerusalemme. Esso non sarà mai più ricostruito. Con esso muore definitivamente il culto ebraico, che sul tempio si imperniava, e quindi tutto il sistema sacrificale.
    Dio aveva voluto quel culto, basato sul vecchio patto. Dio lo aveva dichiarato superato, avendo stabilito un nuovo patto in Gesù: Dicendo: ‘un nuovo patto’, Egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire (Ebrei 8, 13).

    Ormai era giunta la pienezza dei tempi (Galati 4, 4) e il vecchio culto non aveva più ragion d’essere perché tutto, da allora, si sarebbe riassunto in Gesù: niente più sangue, niente più altare, niente più caste sacerdotali.
    Sbaglia chi riesuma queste vestigia di tempi passati.



  • OFFLINE
    Orchidea
    Post: 520
    Sesso: Femminile
    00 04/03/2014 20:20
    Gesu' aveva zelo per la casa di Dio e vederla trasformata in un mercato lo indigno'