00 13/02/2014 11:52
Ci svegliavamo di prima mattina,un po' di caffelatte con pane o col "fugassin" e poi iniziavamo ad andare.Mio padre davanti,io,a soli 6 anni,nel mezzo e poi c'era mia mamma,tutti con il bastone,che ci sosteneva nel cammino e ,magari,serviva se c'era qualche vipera.Dapprima salivamo lungo il sentiero,che dai "Serri"portava a"Nu Cian",lungo il percorso io e mia madre ci riempivamo le tasche di nocciole e ,magari, di qualche pera,poi arrivati in cima al monte,dove si poteva vedere un bellissimo panorama,la nostra"Arbousa",(il bosco,rifugio delle volpi,ricco di funghi,che era di nostra proprieta' e dell'altra gente del paese,)due aquile volteggiavano ,sui picchi.Non c'era piu' il caldo di agosto,ormai era settembre,il giorno 8,giorno di festa.Scendevamo ,poi,verso Montoggio,lungo piccoli sentieri,dove c'erano fontanelle d'acqua ed anche pozze piu' grandi,che in momenti di siccita' non seccavano mai,era li' che le mucche venivano condotte,con grandi sacrifici nei momenti piu' caldi.Infine arrivavamo ad un ponticello,sotto c'era la sorgente del lago,l'acqua era verde scura,avevo un po' paura che il ponte di legno cedesse,facendoci cadere,era un'immagine che ritrovavo spesso nei miei sogni.Finalmente si arrivava sullo stradone,dove passavano le auto,io ero stanco,anche, se per lunghi tratti, ero stato a cavalcioni di mio padre.Dopo circa un'ora si arrivava sul posto della festa,la festa della parrocchia di Tre Fontane.Era un ritrovo per vecchi amici di tutti i paesini vicini oppure per i "foresti",venuti da Genova,c'erano i venditori di scale di legno,lunghissime e forti,i banchetti con i pistacci,le noccioline,dolcetti di zucchero colorato e i "Marronsin", biscotti duri,ma gustosi,non ho mai ben capito quali fossero gli ingredienti,forse il miele e poi il frutto piu' ambito di stagione,i fichi,carissimi,ma assolutamente da comprare,quindi c'erano i giochi,si prendevano i numeri e si faceva girare una ruota e mio padre spesso vinceva,ricordo l'arco con frecce,un soprammobile a forma di antilope ed una bambola,il gioco dell'oca e il giro del mondo.Invece,vicino alla chiesa c'era l'estrazione di altri premi,alcuni molto belli,ma ,solitamente,si vincevano palline tipo yo yo,gomme da cancellare e altri piccolissimi oggetti,poi c'era il banchetto con i rosari e le spille della Madonna di Tre Fontane,all'interno la chiesa era illuminatissima e con paramenti da festa,l'organo suonava e mi metteva un po' paura.Intanto sentivo fragorosa la risata di mio padre ,aveva incontrato Genio, u'Russu" e u"Ninni"e cominciavano a parlare dei tempi della guerra e delle patate appena scavate.Poco piu' avanti,c'era mia mamma,la Elli,la Silvia e la Sandra,la mia compagna preferita di giochi.All'ora di pranzo,compravamo dei panini imbottiti e ci portavamo tutti ,oltre il fiume,nei prati, a mangiare,mentre io stavo a guardare quante trote e cavedani c'erano nell'acqua.Dopo un'ultima passeggiata tra i banchetti,dove ero riuscito a farmi comprare la colt con i "fulminanti"e la collana di nocciole,si rientrava verso casa,prima del tramonto,perche' il viaggio di ritorno,che comprendeva piu' salite,era davvero pesante,ma alla fine della bella giornata,si andava a letto contenti ,perche' la felicita' era fatta di questi giorni,che sembravano cosi' diversi dagli altri,solo perche' c'era una piccola festa paesana,semplice, ma con persone ricche di tanta umanita'


"Aspettero'ancora qualche anno per sentirmi dire:sei grande!"