nostalgicamente ritorno

Vorrei tornare nelle tue mani
quando un fluido c'attraversava
il corpo, passando dal cuore
alla carta - quel nero di seppia
mai così aguzzo da bucare il palato

vorrei noi fossimo noi, ancora
valicando le siepi e le ombre
- il tempo che scorre sulla cima
di una meridiana

lanciarmi nel flusso. le onde
che oggi travolgono senza sosta
tagliano il respiro eppure
il tempo asseconda variazioni e tempeste
il tempo cancella, dimentica

per questo torno dove tutto permane
soprattutto la gioia

Vorrei tornare nelle tue mani
quando un fluido c'attraversava
il corpo


vorrei noi fossimo noi, ancora
valicando le siepi e le ombre
- il tempo che scorre sulla cima
di una meridiana


il tempo asseconda variazioni e tempeste
il tempo cancella, dimentica

per questo torno dove tutto permane
soprattutto la gioia

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Ciao Roberta,
ho riportato i versi che più mi hanno colpita, soprattutto la chiusa (bellissima!); poi solo ora mi accorgo che anche leggendo nella sequenza i versi estrapolati hanno una continuità - forse sarebbe un'alra poesia, ma ribadisco che sono versi molto belli per quello che mi trasmettono, e vorrei davvero augurarti tu possa ancorarti alla gioia che non muta, quella che si custodisce dentro, nel cuore...

Ciao, un abbraccio!

e sì. Nostalgicamente ritorni e riporti alla memoria i tempi belli, di quando la poesia riusciva a passare dalla mente alla carta nei meandri del cuore. Di quando noi, ignari di un futuro prossimo accendevamo lampare, senza intuire che poi un giorno sarebbero state -forse- come le mollichine di Gretel.

E sono belli assai i ritorni, specie nei luoghi della gioia.
Ti abbraccio forte Robby!

arieccomi manco da veramente tantissimo, ma poi mi sono accorta che siete voi a mancarmi
Abbraccio tutti e mi dedico a Roby

Robbe', io vado eh: ti leggo in forma, quindi mi ci accanisco subito, te la cambio un po', così riprendiamo le vecchie abitudini , tanto so che sei "possibilista" e che queste cose ti divertono!

Vorrei tornare
quando un fluido ci attraversava
il corpo, passando
dal cuore alla carta -
quel nero di seppia
mai così aguzzo
da bucare il palato.

Vorrei noi fossimo noi
ancora, valicando le siepi
e le ombre - il tempo
che scorre sulla cima
di una meridiana

lanciarmi nel flusso.

Le onde
che oggi travolgono,tagliano
il respiro

eppure
il tempo asseconda
variazioni e tempeste - il tempo cancella

dimentica.

Per questo torno
dove tutto permane

soprattutto la gioia.

Ho allargato ancora di più il ritmo (credo), le ho dato un incedere solenne. Trovo che lo meriti, ma ovviamente è una questione di gusto. Ora posto una mia cosuccia molto stentata, ti prego di abolirmela con qualche suggerimento :)

Baci!

Rieccomi, di sto passo ritorno una volta all'anno! :)
vi faccio di nuovo gli auguri per il 2015!

e vi ringrazio per il vostro passaggio qui sopra...
hai detto bene, Francy, le bricioline di Hansel e Grethel o di Pollicino che ci aiutano a tornare indietro e, perchè no, a ricominciare da capo!

Per quanto riguarda l'incedere solenne di Fiorella... beh, anche a te grazie! Non credo lo meriti, questo testo è proprio una chiacchierata intima, sottovoce, un ritorno in punta di piedi in un percorso che va dal buio alla luce.
ieri facevo una riflessione sul tempo.. magari poi ve ne parlo.

un abbraccio a tutte voi

la nostalgia è dolce, rotonda, induce, come dice Francesca, a ritornare dove siamo stati bene

buon anno a tutte voi