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INTRODUZIONE
Le mantidi sono insetti molto affascinanti, diffuse in tutto il mondo, sono insetti comuni e dal facile allevamento.
FILOSOFIA D'ALLEVAMENTO
Le mantidi, a differenza di coleotteri e lepidotteri svolgono un numero variabile di mute senza attraversare lo stadio pupale o larvale. Hanno bisogno di contenitori adeguati e di prede giuste, spesso si possono vedere dei video su Youtube che mostrano mantidi divorare prede innaturali come pesci o gechi, questo è sicuramente un metodo sadico e inutile, muoiono prede dotate di recettori del dolore (gli artropodi non provano dolore) e la mantide ha una dieta scorretta.
ALLEVAMENTO GENERALE
Le mantidi sono insetti che non hanno bisogno di substrati in quanto vivono principalmente sugli arbusti. Il contenitore per le ninfe potrà essere come quello della birra, alto minimo 3 volte la lunghezza della mantide per consentirle la muta. La muta è un processo molto delicato che può prolungarsi per quasi un ora, la mantide prima della muta rimane immobile per diverse ore, poi rompe l'esoscheletro e vi esce. NON TOCCATE MAI UNA MANTIDE CHE MUTA, COSI' COME OGNI ALTRO INSETTO O ARTROPODE.
Le mantidi, essendo insettivore vanno nutrite esclusivamente con prede sotto le dimensioni della mantide, i cibi più consigliati sono:
-Mosche
-Carnarie
-Camole del miele
-Camole della farina
-Caimani
-Grilli
-Locuste
Le mantidi appena nate vanno nutrite con i moscerini della frutta (Drosophila sp) e grilli appena nati.
Le mantidi, essendo insettivore, non vanno tenute insieme ad eccezione di alcune specie come Gongylus gongyloides, Idolomantis diabolica e Empusa pennata.
L'accoppiamento è spesso cruento per il maschio, esso viene talvolta divorato in parte se non completamente dalla femmina. Le uova vengono deposte in dei sacchetti spugnosi detti ooteche. Ogni mantide può deporre fino a 6 ooteche, queste sono prodotte anche se non fecondate, ma da esse non nasceranno le piccole mantidi.
Le specie più consigliate per cominciare l'allevamento appartengono ai generi Sphodromantis, Hierodula, Creobroter e Phyllocrania.
Rimando per le schede delle singole specie l'apposita sezione.
Marco Villani