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The Games Rebels

Asia

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    CesareBorgia
    Post: 5.481
    Città: BERGAMO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 06/12/2012 08:21
    Tutto ciò che riguarda la storia ucronica dell'Asia
    Ciao,
    pubblichiamo qui tutto ciò che riguarda la storia dell'Asia.

    VSV

    Pierpaolo
    --------------------------------------------------
    Associazione Ludico-Culturale "The Game's Rebels" - Castel Rozzone (BG)

    http://www.gamesrebels.it



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    (custode)
    Post: 6.027
    Città: URGNANO
    Età: 45
    Sesso: Maschile
    00 07/01/2013 18:27
    Antefatto
    Finalmente ce l'ho fatta a comporre per "bene" le mie idee per la base da cui partire per l'Asia:
    ________________________________________________________________________
    Si narra che furono i primi sciamani o sacerdoti che, in cerca di una guida superiore, abbiano trovato il modo di contattare i “visitatori”. Alcune leggende narrano invece che questi “visitatori” giunsero di loro iniziativa, forse attratti proprio dai primi studiosi forse per i loro scopi.

    Quel che è ormai certo è che esistono svariati universi paralleli al nostro, e da due di essi giunsero i “visitatori”. Per dirla tutta non sono mai “arrivati” fisicamente, hanno invece inviato nel nostro universo simulacri e artefatti in grado di comunicare con l’umanità e quindi non è noto se siano simili a noi e in che misura. Non è noto nemmeno se scelsero l’Asia per comunanza linguistica oppure se qualche conformazione geografica particolare abbia favorito questi contatti, la seconda ipotesi è quella più antica e ormai sepolta nelle leggende per cui la valle tra il Tigri e l’Eufrate li abbia attirati per la sua fertilità oppure l’Himalaya per la sua altezza.

    Ogni popolazione e tradizione dell’Asia ha scelto i suoi nomi ed ha creato attorno a questi visitatori le proprie leggende anche se i nomi indiani, e quindi persiani, siano i più diffusi. Pare ovvio ma è difficile comprendere un concetto come universo parallelo, molto più semplice pensare che i visitatori vivano in un regno celeste oppure sotterraneo. Anche qui le differenze tra le varie popolazioni si possono riassumere con l’assunto “i visitatori a me favorevoli vivono in cielo, gli altri sotto terra” a prescindere da quale delle due stirpi si trae giovamento.
    Si perché tutti i “visitatori” sembrano avere come unico scopo la crescita dell’umanità sia dal piano materiale, e quindi scientifico e tecnico, che da quello spirituale, sia filosofico che concettuale.

    I “Deva” indiani vedono l’umanità come divisa in “popoli” o “popolazioni” o meglio ancora “comunità”, ogni comunità viene considerata come un’unica entità vivente. Questo non solo comporta la presenza di concetti come “il sacrificio personale in favore del bene comune”, “la proprietà dei beni materiali appartiene alla comunità”, “la responsabilità della comunità sulla formazione e sulla selezione dei singoli”, ma ha anche portato alla soluzione pratica di formare pochi prescelti affinché con la loro guida ed esempio tutta la comunità si uniformi agli insegnamenti impartiti.

    I “Deva” hanno quindi inviato nel nostro mondo dei esseri artificiali per comunicare ed insegnare agli umani, questi esseri erano all’inizio simili a chimere metà umane e metà animali, per meglio evidenziare i caratteri archetipici che volevano tramandare alle popolazioni primordiali, oppure erano palesi forme artificiali a seconda del loro scopo. Queste forme di “Deva” sono ancora presenti e servono sia da insegnanti nelle zone più rurali o remote che da guardiani di antichi o particolarmente importanti templi o palazzi che siano. Con il progredire della consapevolezza e della conoscenza, anche tecnica, degli umani sono comparsi, o semplicemente si sono palesati, “Deva” dalla forma umana, seppure artificiale, e quindi con caratteristiche fisiche e mentali anche superiori all’uomo medio, con la stessa funzione delle forme più note ma anche con altre funzioni più interessanti come una maggiore interazione con gli umani e anche una capacità di infiltrazione tramite la capacità di mutare il proprio aspetto.

    Gli “Asura” persiani invece mettono al primo posto l’individualità personale, quindi insegnano concetti completamente inversi come la “proprietà privata” e i “diritti personali” e sono contro ogni tipo di selezione. Quindi la possibilità di formazione dev’essere aperta a chiunque e non prevedono rigidità di casta per l’accoppiamento e la vita coniugale.

    Gli “Asura” preferiscono comunicare con gli uomini attraverso artefatti che non rappresentino in nessun modo un simulacro di essere vivente cercando invece di rassomigliare ad eventi soprannaturali, raccontati nelle leggende come spiriti che dimorano in oggetti incantati. Due tipici modelli sono gli efrit ed i geni. Gli efrit sono sempre fiamme parlanti, spesso con voce cavernosa, che compaiono nei deserti vicino ad oasi o a roveti solitari, mentre i geni sono turbini d’aria che scaturiscono da piccoli oggetti metallici, quasi sempre di rame o ottone, come anelli, lampade o fibbie.

    Mentre i “Deva” sono figure sempre presenti nell’ombra di regnanti ed amministratori, gli “Asura” compaiono per sparire poco dopo al servizio di chi capita in un dato posto in un momento particolare. Questo perché i “Deva” vedono la comunità come un branco di mammiferi, e quindi guidando gli esemplari alpha tutto il branco seguirà le loro indicazioni anche senza la presenza di “cani pastore” che infondono timori inutili nel branco. Il presupposto di totale uguaglianza degli “Asura” rende invece inutile qualsiasi preselezione, chiunque può portare a termine qualsiasi incarico se addestrato adeguatamente, quindi invece di cercare individui più o meno portati nel campo di interesse gli “Asura” son specializzati nella ricerca del “momento giusto” intendendo sia nel senso temporale che in quello spaziale.

    Entrambi i due tipi di “visitatori” hanno piani a lungo corso, se non a lunghissimo, e tra gli uomini un po’ ovunque si possono trovare scettici circa le reali buone intenzioni di questi “visitatori” sottolineando come molti degli insegnamenti tecnici siano nati o siano subito applicati per il campo militare. Il dubbio è che questo mondo sia solo uno dei campi di battaglia tra queste due speci, se poi sono realmente due speci distinte! Un altro dubbio presso gli scettici è che in realtà ci sia un solo altro “mondo parallelo” o forse addirittura un'unica “organizzazione” che stia cercando di manipolare questo mondo per i suoi oscuri disegni ormai persi nel tempo.
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    Sergente Sturm
    Post: 472
    Sesso: Maschile
    00 19/01/2013 18:43
    Re: Antefatto
    (custode), 07/01/2013 18:27:

    Finalmente ce l'ho fatta a comporre per "bene" le mie idee per la base da cui partire per l'Asia:
    ________________________________________________________________________
    Si narra che furono i primi sciamani o sacerdoti che, in cerca di una guida superiore, abbiano trovato il modo di contattare i “visitatori”. Alcune leggende narrano invece che questi “visitatori” giunsero di loro iniziativa, forse attratti proprio dai primi studiosi forse per i loro scopi.

    Quel che è ormai certo è che esistono svariati universi paralleli al nostro, e da due di essi giunsero i “visitatori”. Per dirla tutta non sono mai “arrivati” fisicamente, hanno invece inviato nel nostro universo simulacri e artefatti in grado di comunicare con l’umanità e quindi non è noto se siano simili a noi e in che misura. Non è noto nemmeno se scelsero l’Asia per comunanza linguistica oppure se qualche conformazione geografica particolare abbia favorito questi contatti, la seconda ipotesi è quella più antica e ormai sepolta nelle leggende per cui la valle tra il Tigri e l’Eufrate li abbia attirati per la sua fertilità oppure l’Himalaya per la sua altezza.

    Ogni popolazione e tradizione dell’Asia ha scelto i suoi nomi ed ha creato attorno a questi visitatori le proprie leggende anche se i nomi indiani, e quindi persiani, siano i più diffusi. Pare ovvio ma è difficile comprendere un concetto come universo parallelo, molto più semplice pensare che i visitatori vivano in un regno celeste oppure sotterraneo. Anche qui le differenze tra le varie popolazioni si possono riassumere con l’assunto “i visitatori a me favorevoli vivono in cielo, gli altri sotto terra” a prescindere da quale delle due stirpi si trae giovamento.
    Si perché tutti i “visitatori” sembrano avere come unico scopo la crescita dell’umanità sia dal piano materiale, e quindi scientifico e tecnico, che da quello spirituale, sia filosofico che concettuale.

    I “Deva” indiani vedono l’umanità come divisa in “popoli” o “popolazioni” o meglio ancora “comunità”, ogni comunità viene considerata come un’unica entità vivente. Questo non solo comporta la presenza di concetti come “il sacrificio personale in favore del bene comune”, “la proprietà dei beni materiali appartiene alla comunità”, “la responsabilità della comunità sulla formazione e sulla selezione dei singoli”, ma ha anche portato alla soluzione pratica di formare pochi prescelti affinché con la loro guida ed esempio tutta la comunità si uniformi agli insegnamenti impartiti.

    I “Deva” hanno quindi inviato nel nostro mondo dei esseri artificiali per comunicare ed insegnare agli umani, questi esseri erano all’inizio simili a chimere metà umane e metà animali, per meglio evidenziare i caratteri archetipici che volevano tramandare alle popolazioni primordiali, oppure erano palesi forme artificiali a seconda del loro scopo. Queste forme di “Deva” sono ancora presenti e servono sia da insegnanti nelle zone più rurali o remote che da guardiani di antichi o particolarmente importanti templi o palazzi che siano. Con il progredire della consapevolezza e della conoscenza, anche tecnica, degli umani sono comparsi, o semplicemente si sono palesati, “Deva” dalla forma umana, seppure artificiale, e quindi con caratteristiche fisiche e mentali anche superiori all’uomo medio, con la stessa funzione delle forme più note ma anche con altre funzioni più interessanti come una maggiore interazione con gli umani e anche una capacità di infiltrazione tramite la capacità di mutare il proprio aspetto.

    Gli “Asura” persiani invece mettono al primo posto l’individualità personale, quindi insegnano concetti completamente inversi come la “proprietà privata” e i “diritti personali” e sono contro ogni tipo di selezione. Quindi la possibilità di formazione dev’essere aperta a chiunque e non prevedono rigidità di casta per l’accoppiamento e la vita coniugale.

    Gli “Asura” preferiscono comunicare con gli uomini attraverso artefatti che non rappresentino in nessun modo un simulacro di essere vivente cercando invece di rassomigliare ad eventi soprannaturali, raccontati nelle leggende come spiriti che dimorano in oggetti incantati. Due tipici modelli sono gli efrit ed i geni. Gli efrit sono sempre fiamme parlanti, spesso con voce cavernosa, che compaiono nei deserti vicino ad oasi o a roveti solitari, mentre i geni sono turbini d’aria che scaturiscono da piccoli oggetti metallici, quasi sempre di rame o ottone, come anelli, lampade o fibbie.

    Mentre i “Deva” sono figure sempre presenti nell’ombra di regnanti ed amministratori, gli “Asura” compaiono per sparire poco dopo al servizio di chi capita in un dato posto in un momento particolare. Questo perché i “Deva” vedono la comunità come un branco di mammiferi, e quindi guidando gli esemplari alpha tutto il branco seguirà le loro indicazioni anche senza la presenza di “cani pastore” che infondono timori inutili nel branco. Il presupposto di totale uguaglianza degli “Asura” rende invece inutile qualsiasi preselezione, chiunque può portare a termine qualsiasi incarico se addestrato adeguatamente, quindi invece di cercare individui più o meno portati nel campo di interesse gli “Asura” son specializzati nella ricerca del “momento giusto” intendendo sia nel senso temporale che in quello spaziale.

    Entrambi i due tipi di “visitatori” hanno piani a lungo corso, se non a lunghissimo, e tra gli uomini un po’ ovunque si possono trovare scettici circa le reali buone intenzioni di questi “visitatori” sottolineando come molti degli insegnamenti tecnici siano nati o siano subito applicati per il campo militare. Il dubbio è che questo mondo sia solo uno dei campi di battaglia tra queste due speci, se poi sono realmente due speci distinte! Un altro dubbio presso gli scettici è che in realtà ci sia un solo altro “mondo parallelo” o forse addirittura un'unica “organizzazione” che stia cercando di manipolare questo mondo per i suoi oscuri disegni ormai persi nel tempo.



    Non so perché, ma con l'occhio mentale vedevo immagini di manga scorrermi di fronte.... ciò ci piace.

    [Modificato da Sergente Sturm 19/01/2013 18:43]