Ieri, tornando da una trasferta, ho percorso l'autostrada A4 da Soave a Brescia. Molto trafficata. Quindi, a Brescia lascio la A4 per inserirmi in A21, fino a Piacenza e quindi a Torino. Pressoché vuota.
Infine, mi viene in mente lo spot che da qualche settimana appare in TV, della società Autostrade per l'Italia. E mi domando: perché?
A cosa mira quello spot? Perché vengono spesi soldi (non pochi, considerando le fasce orarie e l'intrinseco costo del tempo pubblicitario, senza contare la realizzazione)?
La premessa - che coinvolge due arterie autostradali - rende evidente una cosa nota da molto tempo: le autostrade realizzate per fini di comunicazione servono, quelle realizzate per altri motivi (mi astengo dal definirli) non servono. E ciò che non serve, è inutile "pomparlo": non serve e basta.
Questo vale per ogni società di gestione, naturalmente. Ma è ben noto che Autostrade per l'Italia è - al pari di Enel, Telecom, ENI, etc. - un'Azienda sì privata, ma con forti logiche ed una mentalità di natura "vecchio stile", ossia con rimembranze politiche. Ciò mi fa concludere, almeno a livello di ipotesi, che la finalità di quello spot NON E' convincere gli utenti ad un maggior uso delle arterie autostradali. Figuriamoci se in tempo di crisi, dove già alcuni che lavoravano oggi non lavorano più (e quindi non usano l'autostrada per andare al lavoro), mentre quelli che lavorano se prima facevano l'autostrada oggi non la fanno più per risparmiare, si può pensaredi incrementare il traffico... Specie poi se trattasi di arterie che anche in tempi d'oro erano a scarsa frequentazione.
Insomma, ho il sospetto che quello spot sia uno specchietto per le allodole. Chi siano le allodole, difficile da stabilirlo con precisione. Anche se si può individuare chi ci rimette (= chi paga il biglietto). Chi ci guadagna invece è difficile da stabilire: si può fare un ventaglio... I media (RAI, Mediaser, La7)? Il pubblicitario che ha realizzato lo spot? Mi fermo a questi due perché se cito altri tocco un terreno insidioso e non ne ho né voglia né intenzione... diciamo che il meno caustico di questi è spianare il terreno a qualche manvra borsistico-finanziaria-speculativa.
Però, se questo è il modo di lavorare in Italia, comprendo che la professionalità oggi è soprattutto avere esperienza e/o titoli in "tecnica e scienza dell'aria fritta". E non specifiche.
Il mondo se n'è accorto che in Italia - soprattutto negli ultimi 20 anni - si sono sfornati aziende, lavori, professioni, etc. tutti imperniati nell'"ariafrittismo applicato", senza alcune specificità tecnica. Molti - in nome dello svecchiamento che richiedeva un sistema economico sbilanciato troppo sul manufatturiero e poco sui servizi - hanno confuso lo sviluppo del settore servizi con lo sviluppo di forme economiche ed imprenditoriali di "ariafrittismo".
Ma per non pormi al livello di codesti cultori di "ariafrittismo", torno al punto base concreto e domando:
|> negli altri Paesi europei si fa pubblicità di scoietà autostradali?
|> se sì, a quale fine? Fine informativo (ad esempio, lancio di un nuovo telepass), oppure puramente agiografici come quello di Autostrade per l'Italia? Magari finalizzati a fini poco trasparenti?
Sarei grato a chi fosse informato su ciò, di fornirmi notizie. Certo, non aria fritta... ;-)