00 18/04/2012 17:43
Le note per capire i vari miei riferimenti nelle mie traduzioni:
• ogni numero da solo, tipo: 1 o 2 e così via, che precede la parola o la frase che viene sottolineata, indica la possibilità di poter tradurre quella parola o frase anche in altro modo.
• così pure gli asterischi: * * * di vari colori oppure anche numerati, tipo: *1 *2 e così via (anche questi si possono trovare di vari colori). Quando si trova un asterisco, alle volte si possono trovare ulteriori spiegazioni.
• Il numerino con il pallino sopra °1 indica invece, che in quel punto si trovano altri manoscritti che dicono qualcosa in modo differente; ma come si potrà osservare, non cambiano mai il concetto che si vuole esprimere.
• Quando invece scrivo in corsivo senza il neretto, indico le parole o le frasi che non sono contenute nel testo originale. Ad esempio in Giona °1 cap. vers. 1 : “Or la Parola di YHWH fu rivolta a Giona …. In neretto è ciò che è scritto nel testo, il nero in corsivo è aggiunto perché sia più comprensibile il senso del discorso in italiano.
• Nel testo tutte queste note vengono sottolineate, per comprendere quali sono le parole o frasi in questione, mentre nel numerino o segno corrispondente che sta sotto la traduzione, le parole o le frasi vengono messe tra parentesi, es. 1(…). Quando ci sono più possibilità di parole o frasi, vengono divise nella loro parentesi con il punto e virgola(;).

Spero sia stato il più chiaro possibile, al fine di poter offrire a chi vuole, un interessante strumento di approfondimento della Parola di DIO.


Angelo Santo Lombardi