TORINO
Gruppi in Curva “Maratona” (Nord): Maratona Club Torino, Torino Senza Scorta*, Mods, Leoni della Maratona, Gli Amici del Filadelfia, C.a.s.t. 1983, Mbriachi Narni, Viterbo Granata 1988 Cuori Impavidi, Maremma Granata, Knights Granata
* pur essendosi ufficialmente sciolti nel febbraio di quest’anno fanno ancora “fisicamente” parte, al primo anello, della Maratona, in attesa dello sviluppo delle lotte interne alla curva (per approfondimenti vedi sotto)
Gruppi in Curva “Primavera” (Sud): Geneticamente Granata, Cedrata
Politica: A maggioranza di sinistra, ma in passato non sono mancati gruppi di destra.
Amicizie: Fiorentina: solido gemellaggio che si basa prevalentemente sul comune odio viscerale verso la Juventus, ma che ha radici ancora più profonde e lontane, infatti, quando perì il Grande Torino a Superga nel ’49, una sola squadra italiana, la Fiorentina, contribuì prestando giovani atleti fino alla fine del campionato, stringendosi intorno al Toro ferito. Parte da lì il legame sanguigno, profondo, inscindibile, tra due squadre, due città, due tifoserie che hanno gli stessi cromosomi, e spesso destini uguali. La storia dei due clubs e della loro gente si unisce, si interseca, si sdoppia in maniera inquietante. “Lo scudetto vola e atterra in casa viola” l’auspicio dei granata ai fiorentini, impegnati contro i gobbi nella corsa al tricolore. Alessandria: buon rapporto di vicinato, striscione “Mods” torinista esposto in Alessandria-VeneziaMestre 87/88. Ancona: buoni rapporti, vista la loro amicizia coi genoani, fino a tre anni fa saldamente gemellati coi granata. Nocerina: dopo la bella accoglienza ricevuta all’andata da parte molossa, a Torino, l’11 febbraio di quest’anno, i granata hanno contraccambiato con striscioni quali “Benvenuti amici molossi”, “La Torino Granata…saluta Nocera” e ”La storia vi dà il benvenuto molossi!!”, seguiti da cori di ringraziamento dei nocerini. Ascoli: rapporto tra gli ex-Granata Korps e quello che rimane del Settembre Bianconero di Ascoli. In curva ascolana, in Juve-Ascoli 05/06, c’era una bandiera dei Granata Korps. Tutti gli anni una delegazione dei Granata Korps va ad Ascoli a deporre un mazzo di fiori sulla lapide vicina allo stadio, in memoria di Nazzareno Filippini (unici a farlo), uno dei leader del Settembre, ucciso in seguito a scontri nel dopopartita di Ascoli-Inter nell’88.
Amicizie/buoni rapporti internazionali: River Plate, Penarol, Corinthians, Millwall, Manchester City (in una derby 90/91 in curva c’era una loro bandiera), Liverpool, Celtic Glasgow, Benfica, Nizza, Salisburgo, Lione.
Rivalità: Juventus: odio viscerale, la stracittadina è quasi sempre accompagnata da scontri, incidenti tra le opposte fazioni anche per il derby tra vecchie glorie, giocato per beneficienza, del marzo dell’anno scorso; particolarmente pesanti quelli del 2000, fuori dal “Delle Alpi”, prima e dopo la gara. Torino è una delle poche città dove permane un aperto conflitto tra due tifoserie. Per uno Juve-Toro 90/91, caratterizzato dalla divisione in due parti della Maratona, visto che la Juve decise di tenere gli abbonati della Maratona in quel settore, ci fu un corteo, partito da Piazza Castello, di 300 tifosi circa, gruppi “misti”, con a capo i “Leoni della Maratona”: 8 km. di cori e bandiere, dove non si vide in pratica nessun juventino. A Novara, diversi anni fa, in un derby amichevole del “Torneo Calleri”, se la videro brutta i pochi e impreparati granata, di fronte ai gobbi, lì dal pomeriggio, armati fino ai denti: nel dopogara un torinista prese una lamata. I Korps, in un derby al Delle Alpi, esposero lo striscione rubato “Fighters” e l’accompagnarono con la scritta “E per questo quanto ci date?”, riferendosi alla perdita, in un’amichevole precampionato a Catania, nel 02/03, del suddetto striscione, ad opera dei catanesi; si dice che, per riaverlo, pagarono la Mafia catanese. Amichevole precampionato Juve-Genoa, di metà anni 2000, a Monza. Tra i genoani ci sono torinisti e napoletani…si guardano in cagnesco, qualche frizione tra loro, infatti mesi prima vi erano stati incidenti pesanti a Torino, poi, per varie ed ovvie ragioni, ci si preoccupa solo dei bianconeri. Un napoletano viene lamato alle spalle da un gobbo, casini pesanti, ai bianconeri sottratto lo stendardo “1977 Fighters”. Lo striscione “Fronte”, rubato, fu esposto in Toro-Juve 99/00, insieme a “Juve club Asti”, “Drughi Bianconeri Ponte Tresa” e bandiere bianconere, accompagnate dallo striscione “La nostra coreografia? con gli striscioni che vi abbiamo portato via”, oltre a un “Né Filadelfia, né Scirea, siete solo diarrea”. Lo striscione “Fighters”, esposto in un derby 83/84, fu rubato dai pisani in un Pisa-Juve, primi anni ’80, e, visto il gemellaggio Pisa-Torino d’allora, fu dato poi ai granata, che lo esposero nel derby di ritorno 82/83 e d’andata 83/84. Un paio, di cui uno mai esposto, li hanno persi però anche prima dell’82. I derby degli anni 70 avevano un sapore particolare, genuino, in cui ci si giocava lo Scudetto, caratteristiche erano le croci e le bare bianconere, con tante sciarpe sopra. Ad esempio, nel derby di ritorno 78/79, la Maratona srotola striscioni offensivi che, dopo lo scavalcamento delle recinzioni da parte di alcuni ultrà, vengono appesi nei Distinti in bella evidenza. Nasce un piccolo parapiglia tra i bianconeri dei Distinti, che non gradiscono, e alcuni ragazzi della curva. Dalla Maratona piovono oggetti verso le forze dell’ordine che sparano razzi ad altezza d’uomo. Ancora provocazioni: viene esposto il paio di “corna” con la scritta “goba”, che in dialetto piemontese significa “fortunato”, non a caso a Torino, e non solo, gli juventini vengono chiamati “gobbi”. I “Leoni della Maratona”, gruppo in auge a quei tempi, si travestono da clown in balconata e appare la scritta “Bianconeri pagliacci”. Dall’alto scende una zebra malconcia, frutto di un’idea del “Pittore”, ultrà scenografo e artista di professione. I tamburi in balconata all’epoca erano più di cento. Sottratti poi altri striscioni, tra cui “Potere Bianconero”, esposto in Toro-Atalanta 77/78; “Panthers”, rubato e fatto a pezzi nel 76/77; “Canavese Fighters”, più due bandieroni omonimi, esposti in Juve-Toro 02/03; “Irriducibili Juve”, esposto in Juve-Toro 88/89; “Warriors Prato” e “Gioventù”, esposti in Juve-Toro 85/86; “Fighters vinceremo”, con la celtica nel mezzo, esposto in Juve-Toro 87/88, rubato in circostanze poco chiare; “Drughi sez. Caselle”, esposto in Juve-Toro 93/94 insieme a ”Trap: come i Drughi fai ridere l’Italia”; “Juve club Filadelfia” e “Gioventù Bianconera sez. Mirafiori”, esposti rispettivamente in Toro-Vicenza 78/79 e in un Toro-Juve dell’epoca. Inoltre, in Juve-Toro 2007/08 esposto lo striscione “Drughi Marche”, che gli juventini si fecero ridare dagli steward (anche se qui ci sono due versioni contrastanti) e che esposero poi in curva. Più varie bandiere e innumerevoli furti a “Juve Club”, ad esempio: nel 92/93 bruciato in Maratona lo striscione “Juve Club Miagliano”; esposto in un derby 75/76 “Juve club Sanremo”, con le croci bianconere; lo striscione “Juventus club Este” fu esposto nei due derby dell’83/84 e poi bruciato. In un Toro-Juve 85/86 sventolato in curva molto materiale bianconero sottratto, tra cui un bandierone. Per non parlare poi dei tanti furti di striscioni e bandiere, operati nel tempo dall’altra sponda della città, quella bianconera. Sampdoria: diversi scontri hanno caratterizzato in passato le sfide con loro, violenti quelli del 2001, specie nel pregara, con bandiera della Samp rubata negli incidenti e subito esposta. Altre bandiere della Samp, rubate e poi esposte, nell’85/86, nell’87/88, nell’88/89 e un’altra in Coppa Italia, nel 2004/05. Rubato loro anche uno striscione di club, esposto in Torino-Samp dell’86/87. In Samp-Toro 85/86 sottratto uno striscione doriano con scritto “per favore non scappate”. Ad un autogrill vicino Alessandria, diversi anni fa, i due schieramenti si incrociarono: i doriani andavano al Nord, i torinisti a Pisa, e furono i torinisti a soccombere; loro, i doriani, erano tanti e aggressivi ma i granata non persero nessuno striscione o bandiera, grazie anche all’intervento della polizia. Verona: un tempo c’era un bel il gemellaggio, risalente a metà degli anni 80, in seguito rotto;. Dopo, non se la sono mandata certo a dire, con striscioni offensivi sfociati poi in incidenti anche piuttosto gravi e cruenti. Da alcuni anni non s’incontravano, quest’anno “contatto” in Torino-Verona del marzo scorso, coi torinisti che si sono fatti trovare pronti. Atalanta: odio vecchio, risalente agli anni 70: scontri a Torino in più occasioni, gravissimi incidenti nel ’78 a Bergamo sugli spalti, nell’84 scontri tra le due fazioni, sfasciata una stazione. Rubato dai bergamaschi lo striscione degli “Ultras Granata sez. Ivrea”, esposto in Atalanta-Torino 83/84. Roma: vecchia e accesa rivalità, incidenti e scontri fin dagli anni ’70. In Torino-Roma 73/74 i granata strappano dalle mani dei fans romanisti i loro striscioni, venuti poi bruciati, tra cui “Roma club Milano”, “Appio Latino”, “Eur” e quello di “Primavalle”, dedicato a Giuliano Taccola, giocatore scomparso nel ’69 dopo aver giocato un biennio nella Capitale. Gli scontri proseguirono fuori a fine partita, con vari focolai. Sottratto loro lo striscione “Ultrà Roma”, esposto in Toro-Roma 84/85 insieme ad una bandiera. In Toro-Roma 80/81 incidenti seri tra ultras, rubati alcuni striscioni. Sferrata una coltellata, col preciso intento di far male, a un granata dopo Roma-Torino 83/84, i romanisti presero una bandiera granata. Nell’85/86 esposto in Torino-Roma lo striscione “Romani parassiti”, di marca juventina, esposto da loro nel settembre ’85 e dai granata nel febbraio ’86. Bologna: forte rivalità fin dagli anni 70. Lo striscione “Forever Ultras”, riverniciato e riutilizzato, esposto poi a San Siro con l’Inter nell’81/82, secondo fonti attendibili fu preso in un Toro-Bologna del febbraio ’77, con un assalto torinista alla curva bolognese, rapporto 3:1, i bolognesi erano una 40ina e poco organizzati. Da allora (ma si parla anche di incidenti provocati dai bolognesi in stazione a Bologna l’anno prima) sono stati spesso casini; “seri” quelli del 2001/02 a Torino. A metà anni 2000, lo striscione “Socmel”, caduto dalla balaustra, quindi preso senza scontri, è stato esposto in Toro-Bologna 05/06. Lecce: i granata nell’88/89 rubarono lo striscione “Lecce club Tuglie”. Per l’occasione i leccesi, formando una sorta di piramide umana, dal settore adiacente a quello granata, erano riusciti ad agganciare lo striscione “Ragazzi della Maratona”, che fu letteralmente salvato grazie all’intervento tempestivo e determinato di due ultras del Toro, che piombarono addosso ai leccesi facendoli scappare. Nel 99/00 sottratto, con un’incursione nel settore leccese, ed esposto, un “Lecce Club”. Milan: sottratto loro “Brn sez. Roma”, preso insieme ai genoani a Torino nel 93/94. Rivalità comunque non tanto sentita. Inter: da un amicizia, negli anni 80, ad una fiera rivalità. Una volta si incrociarono a un autogrill vicino Novara: si scatenò il putiferio, dentro il fast-food e dal lato degli interisti, dove entrò un nutrito gruppo di granata. Tante botte e tante cose rotte, con ovviamente qualcuno che ne approfittò per prendere provviste per un mese. Arrivati al casello di Torino furono fermati, perquisiti e, in buona parte, schedati dalle forze dell’ordine. Monza: nell’invasione festosa di campo dei granata a Monza, nel giugno ‘90, furono staccati dalla curva monzese “Libertà Korps” e “Gioventù Biancorossa”, striscioni né esposti, né portati a Torino, ma bruciati e fatti a pezzi in campo. Rubati e esposti, invece, “Teste Matte”, “Fossa” e pare anche un “Monza Club”. Inoltre, auto e negozi danneggiati, parecchi contusi tra le fila brianzole e fra gli atalantini mescolati a loro, che avevano fatto telefonate intimidatorie nei giorni precedenti l’incontro. Vicenza: i primi incidenti nel ’73, a Vicenza, quando un gruppo di tifosi del Toro, al grido di “E’ lui, è lui, è Gianni Bui” (giocatore torinista dal ’70 al ’74), entrarono nella locale curva Sud: scaturì un’accesa zuffa, risolta solo quando i granata uscirono dalla curva. Nel campionato 77/78, in Verona-Lanerossi, c’era la presenza dello striscione torinista “Sag” in curva veronese, e fu, quindi, inevitabile che, dopo 2-3 domeniche, in occasione di Vicenza-Toro, succedesse qualcosa, con due pullman di ultras granata presenti (e una 20ina di veronesi aggiunti), che si sistemarono al primo piano, in curva ospiti, dove però, di fatto, venivano sistemati tifosi abitualmente di entrambe le squadre. Dal parterre, settore sottostante, alcuni vicentini si aggrapparono agli striscioni granata, strappandoli. Da qui la reazione granata con una violenta zuffa. Fece scalpore il fotogramma, mostrato al Tg della sera, di un noto tifoso granata che brandiva un arma impropria. Uno dei due striscioni strappati era “Ultras”. L’anno dopo i granata, memori del fattaccio, non si sistemarono al primo piano, come facevano tutte le altre tifoserie (e loro stessi negli anni precedenti), ma nel parterre. Anche in questa partita, dei tifosi del Toro sbagliarono curva e non se la cavarono bene. Ci fu una sassaiola all’interno dello stadio, e incidenti, stile cariche e controcariche, fuori, coi granata che misero a ferro e fuoco tutta la zona stazione-stadio, con focolai un po’ dappertutto. Bilancio degli incidenti: due giovani torinesi arrestati, sequestro di tre pistole lanciarazzi con numerose munizioni e nove spranghe di ferro, identificazione di un pullman intero. Per questa partita doveva essere inaugurato un bandierone biancorosso, con la “morte” nel mezzo, ma il ragazzo che lo stava portando allo stadio fu intercettato da un gruppetto di ultras granata e derubato, quindi poi, lo stesso bandierone, è stato utilizzato per anni e anni in Maratona, fino a morir di vecchiaia. Poi, tanti anni di C vicentina, la rottura del gemellaggio tra veronesi e torinisti e la crescente antijuventinità vicentina, ha contribuito a far affievolire molto la rivalità. Incidenti anche in un Vicenza-Toro, amichevole estiva del 2009, quando tre tifosi del Toro entrarono in maniera arrogante nel bar dei Vigilantes, e, invitati ad andarsene, ritornarono poi in forze, cercando e trovando lo scontro. Qualche anno fa, una 15ina di tifosi del Toro entrarono a Vicenza nel solito bar, ma non ci fu particolare tensione, a parte quando arrivarono i “blu” per scortarli in curva ospite. Piacenza: rivalità in chiave antijuventina, essendo i piacentini gemellati fino a non molti anni fa coi bianconeri, inoltre il Piacenza condannò il Torino alla retrocessione in B nel ’96. Violenti scontri a Piacenza intorno al 2000, bloccati e denunciati 17 esagitati granata, con l’accusa di lesioni, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e di aver sparato razzi ad altezza d’uomo. Per un quarto d’ora una 50ina di torinisti fecero quello che gli pareva, indisturbati. Mantova: alimentata dall’avvincente finale Playoff di B del 2005/06. Bandiera mantovana esposta in curva in quell’occasione. Pescara: eterni rivali. Invasione di granata in Filadelfia, dov’erano sistemati i pescaresi, nel 7-0 dell’88/89; si sentì il boato della Maratona, mai sazia di quelle infiltrazioni, però lo striscione, portato dalla buonanima “Sogliola”, impiegò troppo per percorrere la strada da una curva all’altra e venne intercettato dai carabinieri che lo restituirono ai pescaresi. Si parla anche di bandiere biancazzurre strappate nel primo incontro in assoluto avuto con loro, a Torino, nel 1977: da lì l’astio dei pescaresi verso i piemontesi, ingigantito dal gemellaggio tra torinisti e laziali, dall’amicizia/gemellaggio tra abruzzesi e juventini e dal “biscotto” del Toro coi reggini che gli fece perdere una promozione quasi certa nel ‘90. Napoli: da una timida amicizia si è passati ad una rivalità, comunque non forte, anche perché i campani sono gemellati coi genoani, “fratelli” dei granata fino a poco tempo fa. Brescia: vecchia rivalità, sin dagli anni 80, alimentata recentemente dalla Finale Playoff di B del 2010, comunque non troppo sentita. Cesena: non forte, ma in alcune occasioni ci sono stati incidenti. Perugia: perlopiù sportiva, perdura dalla sconfitta, patita dal Toro ai rigori sul neutro di Reggio Emilia, nello spareggio per la A del 97/98. Venezia: invasione di campo torinista e scontri a fine gara a Venezia nel 2002; sottratto lo striscione “Vamos”. Panathinaikos: bandierone rubato ai greci in Coppa Uefa, esposto in Toro-Sampdoria 85/86.
Ex-gemellaggi: Genoa: rotto dopo il famoso 2-3 del maggio 2009 all’Olimpico, che qualificò il Genoa in Europa e spedì, in pratica, il Torino in B, coi genoani che esultarono un po’ troppo per i gusti granata; tra l’altro la partita si prestava a un clamoroso “biscotto”, visto che il pari faceva comodo ad entrambe le squadre, e invece le cose andarono diversamente, così che, a fine gara, scoppiò una violenta rissa tra i giocatori. Sbandierate in campo coi genoani, sia nel 03/04 che nel 04/05; striscione “Grifoni Ovunque” presente in Inter-Torino 88/89. Circa 8mila genoani erano a Torino per Juve-Genoa 89/90, con tanti torinisti in curva che saltarono la trasferta di Barletta apposta, per star vicino ai genoani, che esposero lo striscione “Avete scherzato sul Grande Toro di Superga finchè non è crollato quel muretto di merda”, di discutibile gusto, che metteva in relazione la tragedia di Superga del ’49, con la strage di Bruxelles dell’85, in cui persero la vita 39 juventini, ammassati al muro del settore Z dell’Heysel. Nel 03/04 striscione a Torino “La Nord saluta la Maratona”. Bari: l’amicizia coi baresi comincia ad inizio anni ’80 e viene rafforzata nel campionato di A 85/86 con lo storico giro di campo a bandiere spiegate a Torino. Poi, a Bari, al ritorno, una dozzina di granata vennero ospitati in curva Nord, addirittura con lo striscione “Ultras Granata”. Per un breve periodo la semplice amicizia si trasformò in vero e proprio gemellaggio, favorito dall’amicizia comune coi laziali e con gli interisti, a quei tempi gemellati coi granata e grandi amici dei laziali. Il rapporto Torino-Bari si raffreddò per svariati motivi: l’uscita di scena di un leader barese, principale artefice di questa amicizia, dagli U.c.n.; la mancanza di volontà del direttivo dell’epoca di mandare avanti questo legame, a causa di una moda d’allora; la differenza di categoria in cui, per diversi anni, giocarono le due squadre, che si incontrarono nuovamente solo nel 90/91 (all’epoca non c’erano Internet e le modernità di oggi). La parola fine fu messa in Bari-Torino 91/92, quando venne rubato a fine partita, con lo stadio ormai vuoto, lo striscione “Bari Club Matarrese”, esposto poi al ritorno. Verona: c’era un bel rapporto, poi tutto è andato in malora; i veneti erano presenti nel derby di ritorno 78/79 con gli striscioni “Ultras” e “Verona antibianconera”; sbandierata in campo in Verona-Torino 85/86. Reggina: bel gemellaggio fino ad alcuni anni fa, che ebbe il suo momento più alto al termine della stagione 1997-98, quando, alla fine di Torino-Reggina, al Delle Alpi, 20000 cuori amaranto festeggiarono la Serie A, insieme ai “fratelli” granata, rimasti in B; sciolto per il furto dello striscione “Ragazzi della Maratona” Torino, da parte di ultras bianconeri, in un Juve-Reggina 02/03 (il gruppo si sciolse a causa del furto). Lazio: bel gemellaggio negli anni ’80, bellissimo lo striscione dei laziali ai torinisti “Forza Radice vinci lo scudetto della vita”, quando il mister del Toro scudettato degli anni 70 fu protagonista di un incidente, che diede forza al gemellaggio. Napoli: sorta d’amicizia negli anni ’80. Pisa: negli anni 80 c’era davvero un bel rapporto, che si deteriorò per la forte rivalità tra pisani e fiorentini, grandi gemellati dei granata. Inter: risalente agli anni 80. Milan: una breve parentesi a fine anni 80. Triestina.
Gruppi scomparsi, dai più ai meno importanti: Ultras Granata, Fedelissimi, Viking, Granata Korps, V^ Colonna, Ragazzi della Maratona, Ultras Liguria, Eagles (anni 80, sciolti nel ‘93), Fossa della Morte, Gioventù Granata (anni 80), Collettivo Paolo Pulici, Desperados (anni 80), Fedayn (anni 80), Giants Granata, Erotic Group (anni 80), Sambuy Group, Bassa Crew, Leumann Dandies, Rot Adler (anni 80), Korps Skins, Tremendisti, Etarras (sottogruppo degli U.G.), Kids (anni 80), Banditi, Vecchia Maniera, Cani Sciolti, Gruppo Tnt, Convinti, Rebels, Army, Damned, Cinghiali Lanzo, Lega Granata, Wild Boars, Boys Sud, Batman, Torcida Granata, Brigata Vallette, Rude Boys, Clan, Sag, Bulls, Chiambretti Group, Superstars Granata, Alcool, Zona VII, Roots, Doors, Sbufasa, Riders, Pitones, Zingari, Legionari della Maratona, Hell’s Angels Granata (anni 80), Krikka, Twin Peaks (primissimi anni 90), Purgatorio, The Dog, Absolut Toro.
Cenni storici: Il primo caposaldo è stato quello del “Club Fedelissimi”, nato nel 1951. Alla metà degli anni 60 erano loro la colonna portante del tifo. Era un periodo di grande fermento giovanile, così i membri più giovani fecero lo striscione “Commandos Fedelissimi”, pur restando nell’ambito dello stesso organismo. Lo striscione campeggiava a centro curva. Nel ’70, in un Toro-Vicenza arbitrato da Rosario Lo Bello, successe di tutto: espulsioni, due rigori contro negli ultimi 5 minuti, che portarono il risultato da 2-1 a 2-3; la gente inseguì l’arbitro fino all’aeroporto con una carovana di macchine, facendo un indescrivibile casino e, il giorno dopo, sui giornali, questi furono definiti degli “ultras”, termine che piacque alla gente tanto da diventare il nome del club. Si fecero quindi vari striscioni, con e senza teschio, e comunque il gruppo rimase parte integrante del Club Fedelissimi. Finchè, nel ’73, mister Giagnoni fu esonerato dalla società contro il parere dei tifosi e fu deciso di contestare ad oltranza. I Fedelissimi erano per una linea morbida, cosicchè ci fu una lite, coi più giovani che strapparono le tessere uscendo dalla sede. Per farsi riconoscere, i più giovani avevano bisogno di una sede autonoma, uno statuto e un nome ufficialmente accettato, e così fu scelto “Maratona club Torino Ultras Granata”, per tantissimi anni in uso. Si può dire che come club son nati nel ’73, come movimento nel ’69. Nel ’78 nasce la “Fossa della Morte”, che in seguito al giro di vite attuato dalla repressione per la scomparsa, nel derby romano, del laziale Vincenzo Paparelli, cambia la propria denominazione in “V^ Colonna”. Il movimento ultras granata, specie negli anni ’70-’80, era preso da modello un po’ da tutti. Una consuetudine piuttosto diffusa era infatti quella di recarsi nelle grandi curve per vedere da vicino “come si faceva”. Più tardi nascono “Eagles”, “Ragazzi della Maratona” e “Girls”. Nell’81 nascono, da una costola degli Ultras, i “Granata Korps”, di idee politiche piuttosto destroidi, opposte agli Ultras, vicini a posizioni di sinistra, mentre all’incirca nell’89 nascono i “Leoni della Maratona”, essenzialmente fuoriusciti dai Fedelissimi, che hanno un aspetto meno radicale di far tifo, anzi, si occupano principalmente dell’aspetto folcloristico. Granata Korps e Ultras Granata hanno avuto in passato una turbolenta convivenza, venendo in alcuni casi anche alle mani. La leadership degli U.G. non è mai stata messa in discussione, col tempo le divergenze si sono allentate anche se ogni tanto riaffiorano. Nell’85 nascono i Viking, di idee politiche di sinistra. Intorno al 2000 negli U.G. si è riacceso l’impegno politico: il sottogruppo Etarras con bandiere cubane e basche, la presenza di molti squatters torinesi nelle fila del gruppo, l’appoggio ai cortei degli autonomi e della Pantera studentesca. Nel2006, in seguito a gravi incidenti a Cagliari con le forze dell’ordine, molti gruppi, come U.G., G.K., Viking ecc. si scioglieranno ufficialmente (vedi sopra), anche se proseguono a presenziare in curva, appoggiando i Torino Senza Scorta, gruppo di ragazzi volenterosi che negli ultimi tre anni hanno cercato, in qualche modo, di mantenere vivala Maratona, proseguendo sul solco lasciato dagli U.G. Adesso la situazione ristagna e perla Maratona non si prevede un periodo facile, dopo lo scioglimento dei “Torino”.
Curiosità: -La situazione attuale, in curva, è molto confusa e delicata, di riorganizzazione e transizione. Infatti, per ora al comando della curva c’è il “Maratona club Torino”, un gruppo di giovani, che misero già lo striscione fuori circa 4 anni fa e che presto lo riposero, nel 2009, con l’ultima retrocessione in Serie B. I “Torino Senza Scorta”, il 22 febbraio scorso, con uno stringato comunicato, hanno annunciato la cessazione della proprio attività. I T.S.S. erano il classico gruppo “duro e puro”, anti-Tessera, contro le autorizzazioni alla Questura, contro ogni interesse, contro la presidenza di Cairo, col quale non avevano nessun rapporto. Ma la gente, almeno la stragrande maggioranza, è con loro, anche se molti di essi, quando i T.S.S., entrati ovunque, a parte qualche eccezione, senza Tessera anche quest’anno, non stando a casa a lamentarsi, guadagnandoci niente, al massimo delle diffide, avevano bisogno di più appoggio e adesione, si sono girati dall’altra parte, lamentandosi sul grigiore della curva senza striscioni (solo “Torino”, peraltro in due pezzi, per farlo entrare senza permesso). I ragazzi potevano essere aiutati anche durante le osservazioni a Cairo, non fischiati o insultati, avendo dimostrato, combattendola Tessera in qualunque maniera e rifiutando qualsiasi compromesso con Questura e società, di avere le palle quadre. Nelle ultime due partite casalinghe, col Verona e col Gubbio, è stato esposto, in balconata al 2° anello, il lungo striscione “Maratona club Torino”, ma il tifo è risultato su livelli davvero bassi, per non dire pessimi. I “Torino” si sono messi al primo anello, così come la stragrande maggioranza delle persone che la pensano come loro, e al secondo anello, dietro lo striscione “M.C.T., si è visto solo spazi vuoti, grigiore e fuga, già dopo 20 minuti in Toro-Verona, al primo anello, dove, al contrario c’era vivacità, goliardia, voglia di tifare, fierezza e passione. I ragazzi hanno dimostrato ampiamente di essere loro l’anima, il futuro della Maratona. La gente li apprezza, rendendosi conto solo adesso, che non sono più al comando, del loro valore. Col Verona, ad un certo punto, nel totale degenero, si è messo un vecchio capoultrà a lanciare i cori al secondo anello, come una volta, salvando almeno l’onore, con la curva che ha cantato da lì alla fine. La gente adesso si chiede incredula: chi c’è dietro l’M.C.T. ? Gli scagnozzi di Cairo? La malavita organizzata, visto che, dopo tanto, in Torino-Verona, match da tutto esaurito, è ritornato prepotente il fenomeno del bagarinaggio? Speculatori? Personaggi poco noti che puntano solo al loro rendiconto? Non sono conosciuti, non si sa chi sono, mentre i T.S.S. potevano avere tanti difetti, ma finora ci hanno messo la faccia e non sono mai piegati, anche se l’M.C.T., con un comunicato del 26 marzo2012, ha tenuto a precisare che le indiscrezioni sul loro conto sono infondate, così come hanno ribadito, la sera del 27 marzo scorso, in una riunione al Filadelfia, alla quale erano presenti una 40ina di persone che i “Torino” si sono sciolti per fatti successi durante la gara Toro-Nocerina e sviluppati poi in qualche scontro prima della partita conla Samp, e che poi, accortisi d’aver sbagliato (o, almeno, così è stato detto), hanno comunicato il loro scioglimento. L’ M.C.T., segue una linea di comunicazione, dove nessuno comanda imponendo supremazia sugli altri e ognuno è libero di dire la propria, le proprie idee e partecipare senza nessun problema al tifo organizzato, siano tesserati che no. Il loro obiettivo principale, dicono, è quello di colorare di nuovo la curva e riportarla ai fasti del passato, vogliono una curva unita, ed hanno chiamato a partecipare qualsiasi gruppo, anche i ragazzi del “Torino”, che hanno però declinato. Ci sono state trattative e contatti tra i due gruppi ma non si è trovato l’accordo. Inoltre, dicono di non avere nessun problema con la giustizia, di non essere mafiosi, di far tornare la curva di una volta non per guadagnarci sopra ma per amore della curva, del Toro, della gente, e, vista la loro età, si dicono anche pronti a farsi subito da parte qualora ci fossero giovani capaci e credibili da sostituirli. Hanno deciso di metterci la faccia, tenendo rapporti anche conla Digos, per il bene di tutti, cosa che i “Torino” non hanno mai voluto fare. Adesso ci si chiede come sia possibile che una curva fattasi portatrice, in Italia, della lotta controla Tessera del tifoso, sempre in prima linea, con le conseguenze che si son viste, visto le tante diffide subite, che sventolava, intera, fiera e orgogliosa, i biglietti in faccia a tutta Italia, senza bandieroni, né striscioni e tamburi per evitare di chiedere il permesso alla questura, sia propensa, accetti in qualche modo di farsi “guidare”, dopo 2-3 anni di proteste, da chi, evidentemente, non c’era in queste lotte. Questo può significare che la curva, in un colpo solo, si è dimenticata dell’”azione” di Novara dell’anno scorso, delle manifestazioni controla Tessera sotto il comune e per le vie di Torino, diventando come tutte le altre. Sarebbe, politicamente parlando, un forte cambio radicale. -Col Verona e col Gubbio i T.S.S., dopo i fatti di Torino-Sampdoria del febbraio scorso, dove sembra, secondo alcune fonti, siano volati schiaffi, anche pesanti, tra i “Torino”, che alla fine del primo tempo sono entrati e hanno posto lo striscione, e altri, più un altro parapiglia a fine partita, si sono radunati al primo anello, facendo il tifo da lì, un gruppo di ventenni, di ragazzini, che non si sono persi d’animo, ben assortito, provando a dare la scossa a una curva in coma. In curva, tra l’altro, non c’è stato un adeguato ricambio generazionale, infatti si passa dai ventenni ai 40enni-50enni, mentre la generazione di mezzo, quella dei trentenni, manca quasi completamente. -La gente del Toro non ha gradito l’acquisto, da parte della società granata, di Cristian Pasquato, cresciuto nell’odiata Juventus, fischiandolo contro il Gubbio, anche dopo aver segnato la rete del 6-0. I “Maratona Club Torino” però, che erano presenti anche a Empoli a dirigere il tifo, hanno presentato le doverose scuse a Pasquato per i fischi. -Due ultras del Toro sono stati bloccati e arrestati dalla Digos, uno per aver scavalcato il separatore della curva Nord e raggiunto il campo per prendere una maglia, l’altro per aver cercato di entrare senza pagare. La versione della polizia dice che i due hanno reagito in maniera violenta, ferendo lievemente gli agenti che stavano cercando di bloccarli. La realtà dei fatti però, come si può vedere da un videoclip, è ben diversa, infatti si vede un tifoso granata, trascinato a terra, circondato, preso a calci e manganellate da un gruppo di celerini, senza tanta pietà. -A Padova, nel dicembre scorso, spuntano a sorpresa i non tesserati dei “Torino”, facendosi subito sentire e mostrando il loro tagliando, regolarmente acquistato. -Nella trasferta di Sassuolo del novembre scorso, i ragazzi dei “Torino”, pur essendo in possesso di regolari tagliandi, non sono stati fatti entrare non essendo in possesso della Tessera del tifoso. -Maratona in forma col Cittadella, prima gara casalinga del 20 settembre scorso: accese molte torce, come non si vedeva da tempo e ricordato un ultrà scomparso con lo striscione “Torino piange un fratello…sempre con noi…ciao Bayer”. -In To-Juve Stabia di quest’anno bella fumogenata della curva e striscioni per il compianto Gigi Meroni, la “Farfalla Granata”, scomparsa nel ’67. -Al triplice fischio della Semifinale Playoff perla A tra Torino e Padova (0-2), del 29 maggio ’11, che estromise il Toro dalla promozione, un 100aio di tifosi granata della Maratona superò le recinzioni e invase il terreno di gioco, fermato dal servizio d’ordine dietro i cartelloni pubblicitari a bordo campo. Contestato il bomber Rolando Bianchi, che, uscito dagli spogliatoi per salutare i tifosi, fu apostrofato dagli ultras. La contestazione proseguì con un incessante sequenza di cori e insulti contro il patron Urbano Cairo e i giocatori, fuori dall’Olimpico, dove, a due ore dalla fine della partita, c’erano ancora 200 persone. -Il derby Novara-Torino, del febbraio 2011, è stato caratterizzato da incidenti e tensioni nel pregara. Infatti, circa 500-600 granata, nonostante il divieto di trasferta per i non tesserati, sono arrivati lo stesso al “Piola”, come avevano promesso e, dopo la forzatura decisa di una 70ina di ultras del blocco della polizia, intenta invano ad arginarli, sono stati fatti entrare per evitare guai peggiori. A seguito dei suddetti incidenti, giorni dopo la gara, sono stati denunciati dalla Digos di Novara una 15ina di ultras granata, per i quali è scattato subito il Daspo, accusati a vario titolo di numerosi reati, tra i quali istigazione a delinquere, violenza a pubblico ufficiale, ecc. Le indagini, grazie alle riprese delle varie telecamere, avevano già portato, il giorno dopo il match, all’arresto di un 28enne torinese. Non solo. Ai primi giorni dell’aprile 2011 è stato arrestato il capo ultras della tifoseria, un 39enne, che si era posto in testa al gruppo di ultras che aveva sfondato la zona d’accesso al settore ospiti, aggredendo e minacciando gli steward. Sottoposti poi alla misura cautelare dell’obbligo di firma altri due tifosi che avevano partecipato attivamente allo sfondamento all’ingresso della zona del settore ospiti. Inoltre richiesti altri 10 provvedimenti restrittivi. Vista la gravità della situazione,la Maratona si è attivata per attuare una raccolta di fondi, necessaria per pagare le spese legali ai ragazzi coinvolti in questi spiacevoli guai. -Una volta sciolti i vecchi gruppi (Viking, U.G., G.K., Fedelissimi, ecc.), nel 2006, dopo gli incidenti di Cagliari, si è formato il “Maratona Club Torino”, tornato adesso alla ribalta. -Con un raid a Masio, al confine con l’astigiano, nel maggio 2011, un gruppo di giovani (una 40ina secondo i testimoni) imbrattò di scritte i muri della strada principale con frasi offensive e minacciose nei confronti del ‘numero1’ del Toro, Urbano Cairo.La Digos risalì, dopo pochi giorni di indagini, al gruppo “Anti-Cairo” grazie ad alcune telecamere esterne poste in punti strategici. Tra l’altro i muri imbrattati sarebbero quelli sbagliati, in quanto Cairo è della frazione di Abazia, non esattamente di Masio. -La Maratona vanta il record del più grande bandierone copricurva, 160 mt.x 28, realizzato negli anni 80, con al centro un toro rampante di 20 mt.x 28, e sopra la scritta “Alè Toro”. Nel 1997 la curva, trasferitasi nel più freddo “Delle Alpi”, venne premiata dal noto settimanale sportivo francese “Onze”, come miglior tifoseria organizzata d’Europa, riconoscimento che seguiva quello ricevuto a metà anni 80, quando un sondaggio tra tifosi di tutta Italia, promosso dalla popolare trasmissione televisiva “La Domenica Sportiva”, incoronòla Maratona come curva più bella del campionato. -In Toro-Albinoleffe dell’anno scorso, prima della malattia, dalla quale si è fortunatamente ripreso, venne esposto in Maratona, nei confronti di Emiliano Mondonico, allora tecnico dei seriani, lo striscione “La sedia al cielo vale 1000 coppe…grazie Mondo”, con chiaro riferimento al famoso gesto della “sedia alzata” nella notte di Amsterdam, per la finale di ritorno di Coppa Uefa ’92. -Tra le tante contestazioni del passato, alle varie dirigenze e presidenti, merita di essere ricordata quella del 2002/03 col Milan, a partita in corso (data poi vinta 0-3 a tavolino al Milan), al “Delle Alpi”. -La componente femminile, in curva Maratona, è sempre stata piuttosto alta.
Personaggi storici della curva con annessi aneddoti: Vincenzo “Cucciolo”: orchestratore della Maratona, si guardava lui per capire quando era l’ora della partita. Mitiche le sberle con Souness, giocatore della Sampdoria, in un Toro-Doria 84/85, dopo che lo scozzese aveva scalciato il toro nero che stazionava a quei tempi sulla pista; una volta andò a riprenderselo da solo il toro, che i gobbi avevano rubato, nel derby d’andata 84/85: ricevette insulti e oggetti, ma il toro lo riportò integro e nessuno scese per affrontarlo con la curva torinista che lo acclamava. Un’altra volta, in treno, trasferta di Bologna, c’erano anche dei bambini granata e, a un certo punto, viene acceso un petardo, che stava per scoppiare in volto a una bambina che si mise a guardarlo curiosa; lui, per salvare la bambina mise una sua manona sopra il petardo che gli scoppiò sfracellandogli la mano, col treno che si fermò apposta per consentirgli di essere soccorso di corsa in ospedale; per molto tempo dovette tenere la mano fasciata, e non le tornò mai più come prima. Aveva sempre la maglia “n° 6” di Caporale, uno degli eroi dello scudetto 75/76. Lo tradirono i reni; è morto quasi da solo una decina di anni fa circa e al funerale non c’era moltissima gente. Fu malmenato da 3 agenti nel ’79, durante un Torino-Milan dall’arbitraggio scandaloso, ma lui in poco tempo si liberò di uno di loro, scagliandolo diversi metri più in là, per poi dedicarsi agli altri due “cravattandoli”. Oggi chissà cosa gli avrebbero fatto…Giovanni C. “Margaro”: ha fatto la storia degli Ultras Granata, uomo di grande personalità, carisma, lealtà, simpatia. Uno dei leader più famosi d’Italia, e anche tra i più temuti, nel suo periodo, insieme al “Pompa” di Firenze. Si narra che in un derby entrò da solo in Filadelfia e tutta la curva si aprì per farlo passare, a prendersi lo striscione “Margaro somaro”. Nella trasferta di Zurigo, col Grasshoppers, uscì da una orologeria con un orologio a pendolo, ovviamente non pagato; arrivato sul pullman gli fecero notare che non aveva la chiavetta per caricarlo, così tornò indietro, se la fece dare e glielo impacchettarono pure…Anni fa mise su una palestra, il suo soprannome deriva dal lavoro che faceva il padre, ma non ha mai amato che lo chiamassero così. Ha famiglia con figli, non frequenta più la curva non riconoscendosi più in essa. Luca “il Rosso”: si sposò di sabato e la domenica, invece di partire per il viaggio di nozze, andò in trasferta ad Udine. Fu arrestato a Zurigo insieme ad altri, prima di Grasshoppers-Torino, per aver distrutto un bar dove c’era il cartello “vietato l’ingresso agli italiani”. Tipo enorme, capelli lunghi rossi, conosciutissimo ai tempi. Volò dalla balaustra in un derby, con conseguente operazione alla gamba mal fatta. Sogliola: fu trovato morto alla porta di casa per overdose, la sua passione per il Toro lo spingeva a partire da Principe-Genova ogni domenica, insieme ad un amico. Una volta in autostrada al ragazzo accanto descrisse le condizioni di vita del carcere che c’era in ogni città che passava; in un Toro-Parma ’92 volò giù dal secondo anello e tornò come se niente fosse, accoppando una ragazza al primo anello, che si ruppe il bacino rimanendo paralizzata, e lui ci soffrì molto. Un anno, a Marassi con la Samp, coi torinisti scortati fino allo stadio, da una via che costeggia il Bisagno, all’altezza di Piazzetta Firpo, compare lui, diffidato, che dalla piazza applaude il corteo granata, dal quale parte, tra gli applausi, il coretto “Sogliola, Sogliola”, che, venuto lì solo per poterli guardare e salutare, se avesse potuto si sarebbe unito volentieri. “Fracchia”: un mito anche lui; una volta mostrò il sedere, durante un Toro-Udinese, fotografato dal Guerin Sportivo, che gli fece il titolo “L’altra faccia del tifo”. Mise anni fa un negozio alla moda in Piazza Castello a Torino. Pino “Strega”: il capo ultrà dello scudetto, temutissimo da tutti. Da una sua idea, nata nel ’74, partì la tradizione, in Maratona, che prima dell’inizio della partita un “frate” comunicasse l’estrema unzione alla Juve. Una volta, per scrivere su un muro “Gobbi bastardi per voi non c’è futuro il Toro è forte e gli Ultras picchian duro”, lui e un suo amico ci misero due ore e furono beccati. Joe: personaggio carismatico, uno dei grandi della Maratona. Anni fa ebbe un problema di salute e i genoani, nel 2004/05, a Genova gli fecero lo striscione “Non mollare Joe, vecchio U.G.”. Ha lavorato poi al museo del Cinema. Ciro: lanciacori al Comunale, sparito al Delle Alpi; caratteristico il suo coro “la gente vuol sapere”; nacque da lì “Oh Ciro facci la gente”. Non si sa bene che fine abbia fatto. Il “Panettiere”: Pianetti era il suo cognome, arrivava sempre sul pullman per la trasferta con teglie di pizza per tutti. Famoso anche il Gallo dei Leoni della Maratona che interpretò una telenovela piemontese. Ginetto: uno dei più grandi personaggi della curva, molto stimato e rispettato. Poi ci sarebbero tanti altri leader, come Trabaldo, Fè, l’Ancillotto, detto anche “lo sdentato”, ognuno con i suoi aneddoti, la sua storia da raccontare, personaggi di una curva da leggenda, come era un tempo la “Maratona”, oggi dilaniata da faide interne, negli anni dell’epopea del movimento ultras italiano. Gente vera, sana, genuina, di altri tempi, di una volta, interpreti di periodo d’oro che purtroppo non ritornerà più.
Liberi pensieri: “Roma in coma” (fine anni ’70), “Che paura…” (Atalanta-To, primi anni ’80), “Gobbi carogne” (Torino-Juve 80/81), “Gobbo coniglione mangia il carotone” (Juve-To 82/83), “Ladri e imbroglioni: Zeffirelli l’Italia è con te” (To-Juve 82/83), “Grazie Nerone!” (To-Roma 83/84), “Dio si è incazzato e razza bastarda vi ha creato”, con la ‘o’ fatta a croce celtica, “Forza ragazzi non vi lasceremo mai: Torino vi ama ancor!”, “Schachner golla Maratona è con te” (To-Juve 83/84); “Dio stramaledicala Juve”, striscione dei fiorentini (Juve-To 83/84); “Minime al Nord: Juventus-4”, “Siete ridicoli”, “Indians falsi camerati”, “Cugini restate in A sennò come si fa?!” (Juve-To 84/85); “Meglio negro che juventino!” (To-Juve 84/85), “Siete nati correndo, siete morti scappando”, “Animali, con voi Bruxelles è stata troppo onesta”, macabri striscioni riferiti all’Heysel, “Serena puttana l’hai fatto per la grana!”, riferito ad Aldo Serena, ex-Toro trasferitosi quell’anno alla Juve (Juve-To 85/86); “Gesù bambino tra i tuoi doni hai una coppa per quei coglioni?” (To-Fiorentina 86/87), “Piemont liber” (To-Napoli 88/89), “Vergognatevi!!! avete tradito 40 anni di mito” (To-Lazio 88/89), “Solo per voi96.958 km. d’amore…Ultras!” (Monza-To 88/89), “Torino: una città, una squadra un solo cuore” (To-Juve 90/91), “Baggio ve l’ha insegnato il cuore non va comprato”, “Il nome di una morto per una curva di cadaveri”, riferito alla juventina “Curva Scirea”, che prende il nome da Gaetano Scirea, bandiera della Juve tragicamente scomparso in un incidente stradale in Polonia nell’89 (Juve-To 90/91), “Da Madrid a Licata sempre fieri di essere granata” (91/92), “Borsano vattene!!!”, presidente di allora (Pescara-To 92/93), “A voi il ricordo a noi il ‘Mondo’” (Atalanta-To 92/93), “Divisi dalle idee, uniti dalle ingiustizie” (Atalanta-To 93/94), “Sotto la curva salta Ravanelli e sua moglie sopra i nostri uccelli” (To-Juve ’95), “Fortunato leucemico fulminato”, striscione davvero cattivo, mostrato per pochi minuti, riferito ad Andrea Fortunato, giocatore in erba della Juve, portato via dalla leucemia (’95); “Morti di fame” (Piacenza-To 99/00), “C.u.c.n.-Ragazzi: fratelli d’Italia” (erano ancora lontani i tempi della fine del gemellaggio fra torinisti e reggini…, To-Reggina 99/00); “Questa è la vostra unica bandiera”, con disegnato in un lenzuolo il simbolo dei soldi (To-Siena 00/01), “L’interista? poverino! picchia solo il motorino…!” (To-Cagliari 00/01), “Allenatore, squadra, società, ci state facendo perdere la dignità”, “Un esempio per tutti…Gigi Meroni per sempre” (To-Chievo 02/03); “Del Piero e gli uccelli: quello di Uliveto per parlare quello di Davids da succhiare” (Juve-To 02/03), “Berlusconi servo di Bush in guerra vacci tu” (To-Milan 02/03), “Siete neri neri neri, siete scarafaggi siete come i carabinieri”, “Il 4 maggio a Superga non vi vogliamo”, “Rossi sì! Ma di vergogna!”, riferito all’allora mister Ezio Rossi, “Ci continuate a umiliare…a Superga cosa andate a fare?”, “Con Cimmi e Romero non avremo mai un faro vero”, rispettivamente vice-presidente e presidente di allora (To-Verona 03/04); “15 minuti di silenzio contro il calcio moderno” (To-Genoa 03/04, esterno stadio), “Ti odio sempre più bastardo gialloblù!” (To-Verona 04/05), “Cimmi e Tilli: se non vendete il Torino fate la fine dell’ovino”, in una Maratona praticamente deserta (900 spettatori, To-Treviso 03/04); “Da 35 anni ne facciamo di tutti i colori!”, fumogenata multicolore per l’anniversario degli Ultras Granata (To-Catanzaro 04/05); “Lottate fino all’ultima goccia di sudore!!” (To-Mantova 05/06); “Il calcio è malato…non per colpa degli ultras!!”, “Lapo è geloso perché tutti vogliono incularsi Moggi!!”, “La Triade non si tocca…a noi fa schifo solo guardarla”, “Moggi, Tanzi e Cragnotti, ecco la nuova Banda Bassotti!!”, all’indomani dello scandalo-Calciopoli (To-Rimini 05/06); “Società inesistente, gestione improvvisata, la nostra pazienza è terminata” (To-Crotone 09/10), “Ciao Massimo R.d.M. per sempre”, esponente degli ex-Ragazzi della Maratona prematuramente scomparso (To-Mantova 09/10); “Solo in cambio del vostro sudore…avrete il nostro amore!” (To-Grosseto 09/10), “15 anni senza di te, ciao Spagna” (To-Brescia 09/10), “Spaccarotella muori in cella” (To-Siena 10/11), “Forza Mondo siamo con te!” (To-Sassuolo 10/11); “Un toro da macello”, “In attesa di dignità” (To-Livorno 10/11); “11-11-07 – 11-11-11 Gabriele vive” (Torino-Bari 11/12), “No Tav” (11/12).
[Modificato da Claudio.Freccia 05/04/2012 23:42]