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Joan Miró i Ferrà, pittore, ceramista, disegnatore, incisore e scultore spagnolo nasce a Barcellona il 20 Aprile 1893.

Figlio di un orologiaio, dopo aver frequentato una scuola commerciale, a 17 anni già lavoro come contabile in un negozio di drogheria, ma, molto interessato all'arte, disegna e frequenta lezioni private di disegno dall'età di otto anni.

Joan Mirò non trovando soddisfazione nel lavoro, dopo essersi ammalato di tifo, che lo costringe a lasciare il lavoro, durante la convalescenza, nel 1912, decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

Frequentare la Scuola di Francesc Galí, si iscrive al Circolo Artistico di Sant Lluc, dove incontra Joan Prats.



Fattoria con asino - 1918


Nel 1916, Mirò affitta uno studio insieme a Enric Cristófol Ricart ed entra in contatto con personalità del mondo dell'arte.

Nel 1918 aderisce al Gruppo Courbet, di cui fanno parte anche Josep Llorens Artigas, J.F. Ráfols e Ricart, tenendo la sua prima personale da Dalmau a Barcellona.

Nel 1920 Joan Mirò si trasferisce a Parigi dove, frequentando i pittori di Montparnasse ed il circolo dadaista di Tristan Tzara, ha stimolanti contatti intellettuali con personalità emergenti come Pablo Picasso.

Negli anni seguenti, pur vivendo a Parigi, il pittore passa lunghi periodi nella casa si famiglia a Moint-roig in Spagna, dove i soggetti prediletti dei suoi quadri sono la natura, alberi, case di campagna, è il suo periodo "dada"(1916-1922).



Cavallo pipa e fiore rosso 1920


Nel giugno 1925 Joan Mirò tiene la sua prima esposizione individuale alla galleria Pierre, la sua pittura si sta trasformando, si sta avvicinando al Surrealismo.

Da un viaggio in Belgio e nei Paesi Bassi fatto nel 1928, nasce la originale serie degli Interni Olandesi.

Nel 1929 e nei due anni seguenti lavora moltissimo, ha molte esposizioni personali non solo a Parigi, dove vive, ma anche a New York.



Carnivale di Arlecchino 1924-25


Negli anni '30 inizia la sperimentazione artistica di Miró, che esplora le possibilità espressive della litografia, dell’ acquaforte, della pittura su carta catramata e sul vetro, ma anche con la scultura.

Dal 1932 al 1936 il pittore vive con la famiglia a Barcellona, dove nasce la sua unica figlia Maria Dolores.

Allo scoppio della Guerra Civile Spagnola, Mirò ritorna a Parigi da dove deve ancora fuggire per l'invasione nazista.

Dagli anni '40 Joan Mirò vive stabilmente a Mallorca, terra d'origine di sua madre o a Moint-roig, sviluppa uno stile surrealista sempre più marcato al punto che André Breton, fondatore di questa corrente artistica, lo descrive come “il più surrealista di noi tutti.

L'artista diventa uno dei più radicali teorici del surrealismo, in numerosi scritti ed interviste esprime il suo disprezzo per la pittura convenzionale esprimendo il desiderio di “ucciderla” ed “assassinarla” per giungere a nuovi mezzi di espressione.



Escagor, femme, fleur, toile 1934


La posizione di Mirò nel mondo dell'arte è ormai confermata e, nel 1940, Shuzo Takiguchi ne pubblica la prima monografia.

Durante il Franchismo (1939-1975), Joan Mirò non ha riconoscimenti in patria, ma nel 1954 vince il premio per la grafica alla Biennale di Venezia e nel 1958 il Premio Internazionale Guggenheim.

Nel 1979 l’Università di Barcellona gli confersce la laurea honoris causa, nel 1980 riceve la medaglia d’oro delle Belle Arti dal Re di Spagna Juan Carlos e nel 1981 viene premiato con la medaglia d’oro di Barcellona e della Generalitat (Governo della Catalogna).

Le opere della maturità artistica di Mirò sono caratterizzati da sfondi geometrici e colori omogenei, da immagini fantastiche, fantasiose e umoristiche, contorte nel tratto e nel significato.



Stella Blu


Per preservare la sua produzione artistica Joan Mirò nel 1972 crea la "Fundació Joan Miró" a Barcellona e nel 1981 la "Fundació Pilar e Joan Miró" nella sua proprietà a Palma de Maiorca.

Per trovare altre forme di espressione alla sua creatività, l'artista si dedica alla scenografia per uno spettacolo teatrale ed alla scultura monumentale.

Risale a questo periodo la sua celebre scultura "Dona i ocell" (Donna e uccello), che si può ammirare nel parco Joan Miró a Barcellona.



"Dona i ocell"


Per i suoi lavori Mirò usa colori di forte impatto, rosso, blu, giallo e nero, realizzando opere sempre più astratte caratterizzate da tratti e linee di colori crudi e piatti che hanno lasciato il segno nella storia dell'arte.




Sole rosso 1967


Negli ultimi anni della sua lunga vita, Joan Mirò, morto a Palma de Mallorca il 25 dicembre del 1983 a 90 anni, dilatò le sue esperienze artistiche sperimentando la scultura gassosa e la pittura quadridimensionale.

L'anno prima di morire dipinse il quadro che sarebbe servito per celebrare la coppa del mondo di calcio tenuto in Spagna nel 1982.





fonte: windoweb.it