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La commedia americana

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    kamo58
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    Sesso: Femminile
    00 03/03/2012 11:23



    La commedia americana nasce negli anni che seguono l'avvento del sonoro, negli anni della depressione, quando Hollywood cerca di consolare e di divertire il pubblico confezionando film d'evasione: western, musical, avventura, film storici. Le prime commedie leggere portano la firma di due maestri: Ernst Lubitsch e George Cukor.
    Ma è la commedia sofisticata, l'archetipo da cui tutte le altre discenderanno. Il suo anno di nascita è il 1934 e la commedia prototipo è Ventesimo secolo, Di Howard Hawks, con Carol Lombard che diverrà la migliore attrice comica degli anni Trenta.
    La Lombard aveva sino ad allora interpretato film "seri", fu questa commedia a rivelare le sue eccezionali doti di attrice comica. Il pubblico si innamorò di lei e lo stesso accadde a chi lavorava con lei sul set.
    Del 1934 è anche Accadde una notte, di Frank Capra con Claudette Colbert, di origine francese, lanciata da questo successo.
    In questi anni, però, due stelle di straordinaria grandezza brillano incontrastate nel firmamento cinematografico, sono Marlene Dietrich e Greta Garbo, che fin dai loro esordi negli anni Venti si propongono come modelli di incontrastata bellezza e di inarrivabile classe, con la loro gelida riservatezza.
    Ambienti lussuosi, ricche ville, prati all'inglese, abiti eleganti, scintillanti gioielli, ampie piscine, party, champagne, campi da golf, maggiordomi sono gli sfondi della commedia sofisticata. I dialoghi sono molto curati, spiritosi, lo scambio delle battute veloce.
    Durante la guerra la commedia sofisticata cambia, si parla di contrapposizione tra i sessi e del mito del successo: Nata ieri e La ragazza del secolo. Si afferma una coppia straordinaria: Katharine Hepburn e Spencer Tracy (La costola di Adamo e Lui e lei).
    Nel 1953 Hawks dirige Gli uomini preferiscono le bionde, con Marilyn Monroe, ma qui la commedia sofisticata è già finita.
    Negli anni Sessanta Settanta la commedia è spesso fiacca o diventa tragicommedia amara: è il caso Dell'Appartamento di Wilder (1960). Del 1961 è Colazione da Tiffany, di Blake Edwards, con Audry Hepburn e George Peppard.
    Molte attrici di fama internazionale in questo periodo raggiungono l'apice del successo, recitando in film che oltrepassano l'oceano portando anche in Europa il modello della donna americana, fra queste ricordiamo Liz Taylor, Ava Gardner, Romy Schneider, Rita Hayworth, Bette Davis e Joan Crowford.
    In molte commedie si parla di solitudine e di vecchiaia; temi non divertenti ma che si cerca di sdrammatizzare sorridendone. Non molte le commedie memorabili negli ultimi anni. Ricordiamo Stregata dalla luna (1987), di Norman Jewison, con Cher e Nicholas Cage e Storie di amori e infedeltà (1991) con Woody Allen e Bette Midler, una delle migliori attrici comiche americane.


    Ernst Lubitsch





    (Berlino, 28 gennaio 1892 – Los Angeles, 30 novembre 1947) è stato un regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco naturalizzato statunitense che ha contribuito (anche in virtù del suo cosiddetto Lubitsch touch, tocco alla Lubitsch), a segnare un'epoca per il cinema statunitense; è stato tra i primi registi ad avere l'onore di vedere il suo nome posizionato prima del titolo sui manifesti e negli elenchi del cast.

    Lubitsch nacque a Berlino il 28 gennaio 1892 figlio di Simon Lubitsch, un calzolaio ebreo russo nato con il nome di Simcha Lubich (Il padre germanofonizzò il proprio nome dopo essersi stabilito in Germania), e di Anna, una casalinga russa di religione ortodossa. Inizia la sua carriera nel 1911 come attore teatrale presso il Deutsches Theater di Berlino. Recita in innumerevoli ruoli e uno dei registi che lo diresse più spesso fu Max Reinhardt. A partire dal 1913 inizia a recitare anche nel cinema. Il lavoro con Reinhardt gli aveva permesso di imparare molto sulla tecnica cinematografica, così inizia a dirigere film muti nei quali recita anche come protagonista. Prima del 1918 gira soprattutto film slapstick, dove lo ritroviamo interpretare anche la parte di un commesso di negozi di scarpe nella Berlino della prima guerra mondiale, nel film Pinkus l'emporio della scarpa (Schuhpalast Pinkus) del 1916.

    In Quando ero morto (Wo ist mein Schatz?), del 1916, Lubitsch interpreta la parte di un marito che ci ricorda Il fu Mattia Pascal di Pirandello. Straordinari sono La bambola di carne (Die Puppe, 1919), che rimanda a un topos hoffmaniano, e La principessa delle ostriche (Die Austernprinzessin, 1919), divertentissima parodia dell'american way of life dove vengono messe alla berlina la grossolanità e l'ostentazione della ricchezza dei miliardari americani e delle viziatissime figlie in cerca di marito.

    A partire dal 1919 dirige film di generi diversi, in particolare commedie e film in costume. Affronta Shakespeare in Romeo e Giulietta sulla neve (Romeo und Julia in Schnee, 1920), gustosissima commedia montana.

    Altrettanto straordinario (anche se misconosciuto) è Lo scoiattolo (Die bergkatze, 1921) con Pola Negri, specialmente per certe soluzioni scenografiche.

    Dopo il successo di Madame du Barry con un eccezionale Emil Jannings (che interpreta anche la parte di Enrico VIII in Anna Bolena), nel 1922 l'attrice americana Mary Pickford invita Lubitsch a Hollywood per il film Rosita (1923), dove l'ebreo-berlinese inizia una nuova carriera che lo porta a dirigere le più famose attrici dell'epoca come Marlene Dietrich, Greta Garbo, Carole Lombard e Miriam Hopkins.

    In La fiamma dell'amore (Die Flamme, 1923) e La zarina (Forbidden Paradise, 1924) Lubitsch lavora nuovamente con Pola Negri.

    Nei muti della Warner Bros. con Matrimonio in quattro (The Marriage Circle, 1924), assieme a un già maturo Adolphe Menjou.

    In Tre donne (Three Women, 1924) e Baciami ancora (Kiss Me Again, 1925) Lubitsch porta alla perfezione la lezione del maestro Charles Chaplin della Donna di Parigi.

    Ne Il ventaglio di Lady Windermere (Lady Windermere's Fan, 1925) crea una versione cinematografica della commedia di Oscar Wilde di grande raffinatezza e perfezione formale.

    Lubitsch trova nel sonoro il cinema più adatto al suo gusto per la battuta maliziosa e la situazione sottilmente paradossale. Billy Wilder a questo riguardo coniò l'espressione "Tocco alla Lubitsch", per definire il mix calibrato di dosato umorismo e sottile erotismo tipico delle sue commedie sofisticate.

    Negli anni trenta dirige alcuni dei suoi capolavori: da Mancia competente (Trouble in paradise, 1932), storia di ladri e alberghi di lusso dove bugie e verità si inseguono in un continuo gioco di specchi, a La vedova allegra (The Merry Widow, 1934), ambientato in un fantastico reame d'operetta che testimonia l'origine mitteleuropea del regista; da Angelo (Angel, 1937), in cui si affaccia una vena di asciutto cinismo, alla satira politica di Ninotchka, 1939), il cui celebre lancio pubblicitario recita: "il film dove Greta Garbo ride" ("Garbo laughs!").

    Celebre la sua parodia di Hitler in Vogliamo vivere! del 1942, ispirato alla piece teatrale Noch ist Polen nicht verloren del drammaturgo ungherese Melchior Lengyel.

    Ernst Lubitsch morì a Bel Air (Los Angeles) in seguito a un infarto, durante le riprese di La signora in ermellino (That Lady in Ermine), film terminato da Otto Preminger.

    Lubitsch ottenne tre nomine per il Premio Oscar, ma solo nel 1947, poco prima della morte, vinse l'Oscar alla carriera.



    Una scena di "Vogliamo vivere" titolo originale: "To be or not to be"


    Fonti: Italia donna, Wikipedia
    [Modificato da kamo58 03/03/2012 11:29]
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    kamo58
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    Sesso: Femminile
    00 05/03/2012 15:16
    George Cukor




    Brillante regista teatrale negli anni Venti, George emigra ad Hollywood nel 1929, insieme ad altri talenti di Brodway, durante i primi anni del sonoro. E' dialoghista di "All'Ovest niente di nuovo" (1930), incarico che gli viene affidato dalla Paramount per parecchi altri film all'inizio dell'epoca del sonoro, prima di diventare regista con "Il marito ricco" (1931). Instaura un forte legame professionale con il produttore David O. Selznick con cui realizza "Febbre di vivere" (1932), opera che introduce Katharine Hepburn al grande schermo, e continua anche quando Selznick si trasferisce alla MGM, dove Cukor dirige "Pranzo alle otto" (1933) e "David Copperfield" (1935). Inoltre cura la regia dei classici "Giulietta e Romeo" (1936) e "Margherita Gauthier" (1937), di cui è protagonista Greta Garbo, e "Incantesimo" (1938), con Katharine Hepburn e Cary Grant. Successivamente lo stesso Selznick gli affida "Via col vento" (1939) ma sarà licenziato dopo soli dieci giorni di lavorazione a causa di alcuni screzi con l'attore Clark Gable. Con il film "Donne" (1939), riunisce un grande cast al femminile, guidato da Norma Shearer e Joan Crawford; con "The Philadelphia Story" (1940), ritroviamo la coppia Hepburn-Grant. Ottiene un grande successo con due delle interpretazioni più belle di Spencer Tracy e Katharine Hepburn, "La costola di Adamo" (1949) e "Lui e lei" (1952). Vanno inoltre ricordate le opere degli ultimi anni: "Nata ieri" (1959), con l'interpretazione di Judy Holliday, e la pellicola "E' nata una stella" (1954), un remake di una produzione di Selznick del 1937. Nel 1964 riceve l'Oscar per "My Fair Lady" cui seguono, con meno successo, il film drammatico "Sessualità" (1962) e l'erotico "Rapporto a quattro" (1969). Dopo parecchi anni di pausa, all'età di 82 anni si dedica al suo ultimo importante impegno sul grande schermo, "Ricche e famose" (1981), in cui attualizza le tematiche del più riuscito "Donne".
    George Cukor è comunemente etichettato come "il regista delle donne", abile nel dialogare con le capricciose e insicure dive hollywoodiane, traendo il meglio dal loro talento. Ha diretto tutte le più grandi attrici della sua epoca, da a Judy Garland, da Greta Garbo a Ingrid Bergman, da Audrey Hepburn a Rita Hayworth.


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    Febbre di vivere


    Katharine Hepburn



    Hilary FairField è un vecchio musicista appena uscito dal manicomio, dove è rimasto rinchiuso per sedici anni a causa di un violento trauma di guerra. La sua speranza è quella di ritrovare le cose come le aveva lasciate prima di partire, ma la moglie no vuole più saperne di lui tanto che, durante la sua assenza, è riuscita a ottenere il divorzio e sta per risposarsi. Invece Sidney, la giovane figlia che non ha mai conosciuto, gli dimostra un amore e una dedizione totali.
    [Modificato da kamo58 05/03/2012 15:16]