Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

BASKET A VERONA Il basket a Verona

Verona, muore a 16 anni promessa del basket. "Gioca nella nazionale celeste"

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    Davide
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    00 03/03/2012 11:06
    Una giornata qualunque, la scuola, gli amici, lo sport. Poi la tragedia, che è arrivata improvvisa per un ragazzino di soli 16 anni, Massimo Sorio. Il giovane era una promessa del basket, ed infatti la morte è arrivata proprio mentre si stava allenando con la sua squadra, il "Dossobuono Team Basket". Si è accasciato improvvisamente, colpito da un malore micidiale, e nessuno dei suoi compagni dell'Under 17 ha potuto far nulla. Immediato l'intervento dell'allenatore e del servizio sanitario, ma non c'è stato altro da fare che constatare il decesso del giovane.
    Mentre si aspetta l'autopsia per stabilire le cause di una morte così improvvisa, gli amici lo ricordano. In particolare, la prima squadra in cui ha giocato rende pubblico cordoglio ai familiari: "Buster Basket si stringe ai genitori Paolo e Franca - si legge sul loro sito - e alla sorella Greta per la prematura e incomprensibile scomparsa di Massimo Sorio. Massimo ha giocato nelle file Buster iniziando dal MiniBasket dimostrando grande passione e voglia di stare con gli amici. Ci stringiamo ai compagni di squadra, all'allenatore Stefano e alla societa' Dossobuono Basket Team squadra in cui Massimo militava. Lo ricorderemo sempre con il suo sorriso e con la sua gioia ora che e' stato convocato nella nazionale celeste per portare un po' di basket anche lassu'. Ciao Massimo".

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    [Modificato da Davide 26/03/2012 20:48]
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    Davide
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    00 03/03/2012 11:14
    Muore in campo a 17 anni mentre si allena a basket

    DRAMMA DELLO SPORT. Massimo Sorio militava nel Team basket di Dossobuono. La disgrazia nel palazzetto sotto gli occhi degli amici. Ha avvertito un dolore al petto e si è fermato per riposarsi

    Improvvisamente si è accasciato al suolo e non si è più rialzato


    «Ditemi che non è vero... non può essere vero». Lo strazio dei genitori e degli amici lacera il silenzio all'interno del palazzetto dello sport di Dossobuono, frazione di Villafranca. Massimo Sorio, un ragazzo di soli 17 anni, si è accasciato al suolo e non si più rialzato mentre si allenava con la squadra under 18 del paese. Una serata come tante, di sport e di divertimento insieme agli amici con cui condivideva da quand'era bambino quella grande passione. Il clima è tiepido, quasi primaverile e colmo di promesse per il futuro ma su tutto cala il nero sipario del lutto e della disperazione. Il dramma si è consumato poco prima delle 19 di ieri sera. Gli allenamenti erano cominciati da poco. A raccontare i suoi ultimi attimi di vita è l'allenatore Stefano Lunghi con la voce rotta dalla commozione. «Mi ha detto "coach, mi fermo un attimo", diceva di avvertire un piccolo dolore allo sterno e si è seduto a lato del campo, poi anche gli altri ragazzi hanno fatto un pausa per riposarsi... il tempo di bere un sorso d'acqua, di chiedergli come stava, sembrava nulla di preoccupante. Ma quando tutti si sono rialzati per riprendere l'allenamento lui si è improvvisamente accasciato al suolo...». A quel punto i presenti si rendono conto della gravità della situazione ma purtroppo l'intervento del medico del paese e dei soccorritori di Verona emergenza non servono a salvargli la vita. Il referto è lapidario: arresto cardiocircolatorio. I compagni di squadra sono impietriti. Massimo, studente all'istituto Carlo Anti di Villafranca, abitava in paese, in via Borgobello 26, con il papà Paolo Sorio, la mamma Franca Gaspari e la sorella Greta, di 21 anni. Parole per descrivere il dolore per la perdita di un figlio e di un fratello di 17 anni non ce ne sono, inutile cercarle. Ad abbracciarli nella palestra, a nome di tutta la comunità, arriva anche il sindaco Mario Faccioli insieme all'assessore allo sport Roberto Dall'Oca. «Cosa possiamo dire? Vedere un ragazzo morire così è inconcepibile, incomprensibile... come si fa ad accettarlo?». Incomprensibile, perché il ragazzo, regolarmente tesserato, era sempre risultato idoneo all'attività sportiva e agonistica. L'ultima visita medica l'aveva affettuata al Centro di medicina dello sport dell'ospedale di Negrar. Nulla lasciava presagire un evento così drammatico. I genitori degli altri ragazzi si stringono attorno ai familiari di Massimo. Arriva anche il parroco don Andrea. Ad esprimere solidarietà ai familiari ci sono i dirigenti delle cinque società sportive del paese. «Abbiamo quattrocento tesserati, siamo una grande famiglia, ci conosciamo tutti, e questa struttura che fra qualche mese sarà ampliata, è un punto di ritrovo per i ragazzi... è un lutto enorme per tutti noi». Esposta sulla bacheca della polisportiva c'è la foto del «Team basket». Massimo è fra loro, in piedi, felice di far parte di quella compagine nata il 14 febbraio 2011. Un suo compagno lo guarda con gli occhi pieni di lacrime, vuole continuare a pensarlo così, con la maglietta rossa e la voglia di vincere, non sotto quel lenzuolo bianco. «No, ditemi che non è vero».

    Enrico Santi

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    Iuzzolino
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    00 03/03/2012 14:19
    A Verona ci sono stati dei precedenti inquietanti..... niente di connesso ma fa pensare.

    verona.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4622451

    E' evidente che il basket è uno sport non consigliabile a chi soffre di cuore.....



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    Davide
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    00 04/03/2012 14:17
    Hanno ritirato la squadra dal campionato.



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    Se vuoi realizzare i tuoi più grandi sogni
    devi essere pronto ad affrontare i tuoi peggiori incubi
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    baskliz
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    Matricola
    00 04/03/2012 14:43
    non oso immaginare cosa stiano passando :(
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    Davide
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    00 09/03/2012 14:56
    La morte del cestista: «Ciao Massimo, vivere con te è stato speciale»

    IL DOLORE. Mazzo di fiori e un biglietto dei genitori lasciato all'ingresso del palazzetto dello sport di Dossobuono. Gli amici atleti: «Era dolce e con il sorriso monello. Ci piace ricordarlo mentre spicca il volo per fare canestro»


    Terzo giorno di lutto a Dossobuono per la morte di Massimo Sorio. L'incredulità per una fine tanto tragica era ancora il sentimento preponderante tra la gente della frazione. Venerdì sera, verso le 18.30, il ragazzo 17enne si è accasciato sul parquet del palazzetto dello sport mentre si allenava con la squadra di basket. Poco prima di morire all'allenatore aveva detto che non riusciva a continuare e che doveva sedersi in panchina. Poi è caduto al suolo. Ieri mattina i familiari del giovane hanno depositato un mazzo di fiori vicino all'ingresso del palazzetto. Sopra il biglietto allegato c'era scritto: «Ciao Massimo, vivere vicino a te è stato speciale. Mamma, papà, tua sorella x la vita, Damiano». Vicino c'erano un altro mazzo di fiori e il cartello posizionato sabato da alcuni amici di Massimo. Isa, Miki, Matte, Paola e Filippo ci hanno scritto sopra una frase significativa: «Dentro c'è una grande rosa per te… anche se si seccherà il nostro amore per te rimarrà sempre lo stesso. Sei nei nostri cuori Macci».
    E dentro il palazzetto dello sport quella rosa c'era davvero. Un capannello di persone si è riunito all'ingresso della struttura per rendere omaggio al giovane atleta. Tra loro c'era la 25enne sorella di Massimo, Giita. Poco più in là il presidente del Dossobuono Basket Team Dario Cosaro ha tenuto a precisare che: «Quella di ritirare il team dal torneo under 17 Elite era una proposta, non una certezza. Ne dobbiamo parlare ancora con i ragazzi (cosa già fatta, vedi articola a lato, ndr) per capire se sia possibile e saggio continuare o meno. Per il momento l'unica cosa certa è il rinvio della partita di oggi (domenica)». La squadra che avrebbe dovuto affrontare il Dossobuono ha scritto un messaggio sul proprio sito: «La Pallacanestro Ferroli San Bonifacio rivolge le più sentite condoglianze ed il cordoglio di tutti i suoi tesserati, esprimendo vicinanza alla società Dossobuono Basket Team». Quando abbiamo chiesto a Cosaro come stanno i genitori di Massimo, Paolo Sorio e Franca Gaspari, ha risposto: «Non mi sento di parlarne, credo che il compito della società sia quello di proteggere la famiglia in un momento di dolore così grande. Ci serve del tempo per elaborare il lutto e per parlarne con i ragazzi».
    Non è mancato il cordoglio di altre società. Tra di esse la Pallamano Dossobuno che, sul suo sito, ha scritto: «Un dolore atroce ha attanagliato tutti i ragazzi che lo conoscevano; dolce, simpatico e con il sorriso monello. Ci piace ricordarlo mentre spicca il volo per fare canestro, urla ai suoi compagni la sua gioia e vola tra le onde del Garda con il suo windsurf».
    Pure il Villafranca calcio lo ha ricordato: «Vogliamo immaginare Massimo che dopo una giornata di scuola, il pomeriggio tra studio, una sbirciatina al pc, qualche sms, va all'allenamento pensando al prossimo fine settimana, da passare tra la partita e l'uscita con gli amici». La società ha osservato un minuto di silenzio così come hanno fatto molte altre realtà sportive su invito della Federazione Italiana Pallacanestro.

    Francesco Bommartini

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    Davide
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    00 26/03/2012 19:51
    Si sono svolte oggi a Bologna nella storica Palestra Furla le riprese dello spot "ci vuole cuore” dedicato all'omonima iniziativa inserita nel quadro delle due settimane di raccolta fondi in favore della Lotta alla morte cardiaca improvvisa nei giovani che svolgeranno dal 16 al 30 Aprile 2012, a sotegno delle quali la Fondazione Italiana Cuore e Circolazione e la Società Italiana di Cardiologia lanciano “ci vuole cuore”, una campagna di informazione e sensibilizzazione ideata dal gruppo atomix e realizzata in collaborazione con Lega Basket, Legadue, Segretariato Sociale della Rai.

    All'iniziativa hanno dato immediatamente sentita e fattiva adesione Lega Basket e Legadue, le leghe professionistiche dei maggiori campionati italiani, e come testimonal sono stati i due giovani giocatori della Nazionale Daniel Hackett e Andrea Renzi (che militano rispettivamente nella Scavolini Siviglia Pesaro e nella Tezenis Verona) a vestire i panni degli attori ed esattamente quello dei due coach, ruolo che interpretano nello spot, girato con la partecipazione delle squadre Under 19 della Conad Biancoblù Bologna e l'under 17 della S.g. Fortitudo. Agli ordini del noto regista Luca Lucini (*) la comitiva, completata dall'arbitro di seria A Saverio Lanzarini di Bologna, è stata impegnata dalle otto e mezza di stamane fino a quasi le cinque di oggi in un clima di grande partecipazione ed anche spirito di squadra fra i due campioni e i loro giovanissimi partner.

    “E' stata una splendida giornata – hanno dichiarato alla fine i due azzurri – un'esperienza gratificante e divertente, ma soprattutto è davvero importante il fine a cui tutto è dedicato, Siamo orgogliosi di essere stati coinvolti e di poter dare il nostro piccolo contributo. Gli avvenimenti degli ultimi giorni, in particolare la morte del pallavolista Vigor Bovolenta sono stati strazianti e dolorosi e hanno colpito tutti noi profondamente, facendo esplodere in maniera drammatica un aspetto su cui magari a volte c'è troppo superficialità. E' triste pensare che tanti giovani ragazzi muoiano per questo, ci vogliono prevenzione e attenzione. Ci vuole cuore, in tutti i sensi, sul parquet e non solo: quindi speriamo che l'obiettivo di questa campagna venga raggiunto con una grande sensibilizzazione da parte di tutti, da parte di chi ha la responsabilità di gestire il mondo dello sport e la sua attività e di chi prova ad avviarsi ad una carriera sportiva ma anche chi lo fa solo per passione e divertimento. Ci vuole cuore, ragazzi!”

    La morte cardiaca improvvisa ogni anno in Italia colpisce circa 1.000 ragazzi apparentemente sani. La Fondazione Italiana Cuore e Circolazione e la Società Italiana di Cardiologia promuovono su tutto il territorio nazionale un’attività di screening cardiovascolare su tutti i giovani di età fra i 16 e 18 anni delle Scuole secondarie di II grado.

    Questo progetto, per la sua rilevanza sociale e scientifica, è sviluppato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) e con gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali e ha lo scopo di identificare i soggetti a rischio con la conseguente messa in atto di misure preventive, quali: la riduzione dell’attività sportiva intensa o la conversione in sport meno impegnativi, l’adozione di approfondimenti diagnostici e terapie farmacologiche salvavita.
    Una delle iniziative di comunicazione più significative a supporto di questo importante progetto è appunto la realizzazione di questo spot che è rivolto ai giovani e alle famiglie per sostenere la raccolta fondi per la ricerca ma anche per mandare un messaggio importante di prevenzione: per fare sport ci vuole cuore: un elettrocardiogramma può salvare una vita!
    L’evento clou per il bnasket con ci vuole cuore sarà domenica 22 aprile in cui Lega Basket e Legadue dedicheranno i 15 incontri in programma esclusivamente al progetto promosso dalla Fondazione Italiana Cuore e Circolazione e dalla Società Italiana di Cardiologia, che sarà presentato in anteprima alla conferenza stampa in Rai (viale Mazzini) lunedì 16 aprile 2012.

    www.legaduebasket.it



    [IMG]http://i41.tinypic.com/31772ww.jpg[/IMG]

    Se vuoi realizzare i tuoi più grandi sogni
    devi essere pronto ad affrontare i tuoi peggiori incubi