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Il duello tra Orazi e Curiazi

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    kamo58
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    00 05/02/2012 19:06



    Una leggenda associata alla guerra tra Roma e Albalonga sotto il regno di Tullo Ostilio, narra che Romani ed Albani decisero di comune accordo di far combattere tre campioni per ognuna delle due città per porre fine alle contese.

    I tre romani furono i fratelli Orazi e i tre albani i fratelli Curiazi, tutti erano valorosi guerrieri.

    Durante il ferreo combattimento due dei Romani, dopo aver ferito i tre Albani, caddero morti, quindi il duello sembrava volgere definitivamente in favore dei Curiazi tanto che il loro esercito gridava di gioia.

    Il soldato superstite degli Orazi, illeso, fece finta di fuggire, pensando che comunque i Curiazi erano feriti e non potevano essere tanto veloci nell’inseguirlo, in effetti egli improvvisamente si voltò e vide che i tre, mentre lo inseguivano, erano notevolmente distanti l’uno dall’altro, allora con astuzia tornò indietro e colpì a morte il primo avversario.

    Di nuovo fece finta di fuggire e con la stessa astuzia uccise gli altri due Curiazi sotto le acclamazioni dell’esercito romano.

    Fu stipulata la pace ed Albalonga passò sotto il dominio di Roma.



    Sepolcro - incisione


    Lasciandosi alle spalle il centro storico di Albano, lungo il ciglio destro dell’antico tracciato dell’antica via Appia si erge l’insolito sepolcro detto degli Orazi e Curiazi. Il monumento, che ancora oggi si erge maestoso e pieno di fascino per la sua storia fatta di leggenda e di mistero, costituisce un unicum per la sua architettura, che trova riscontro nelle urne cinerarie etrusche di Volterra.
    Nel 1595 Leon Battista Alberti attribuì il monumento funerario ai mitici eroi, i fratelli Orazi e Curiazi, che combatterono tra di loro per evitare la cruenta guerra fraticidia tra le città di Alba e Roma, discendenti entrambe dalla stirpe Albana. Successivamente il monumento fu attribuito ora alla tomba di Pompeo, ora al sepolcro del condottiero degli etruschi Arunte, morto in battaglia lottando contro gli eserciti dei Latini e dei Greci alleati di Cuma. Considerando il periodo in cui fu costruito il mausoleo, ossia in età repubblicana nella prima metà del I secolo a.C., è evidente che non può essere riferito ai mitici fratelli Orazi e Curiazi. Appare pertanto più verosimile l’ipotesi, tra l’altro sostenuta recentemente da alcuni studiosi, che ritiene questo mausoleo una erudita ricostruzione della tomba di Arunte da parte dell'antica famiglia Arruntia, che qui vicino aveva i suoi possedimenti.

    Sull'alto basamento quadrangolare, realizzato come tutto il monumento in grossi parallelepipedi di peperino, si ergevano quattro tronchi di cono sugli angoli e forse un quinto, più alto, su di una base centrale a tamburo. Di quest’ultimo cono rimane ben poco, ma i resti hanno permesso di individuare nella parte inferiore una nicchia con un pozzetto centrale rivestito in opera incerta.



    Cavalier D'Arpino - Duello

    Sul questa leggenda Bertold Brecht ne scrisse un dramma didattico dal titolo omonimo.

    Tre gemelli, figli di Publio Orazio, in rappresentanza di Roma, e, per Albalonga, tre gemelli Curiazi, si scontrarono in battaglia: in palio l'onere e l'onore della sacra discendenza e del destino di un impero. La vittoria degli Orazi fu la vittoria di Roma. Orazi e Curiazi è anche una tragedia di Pierre Corneille (Horace), un'opera lirica di Domenico Cimarosa, un testo di Heiner Muller (L'Orazio) e una storia fondativa di Roma (Tito Livio)
    Orazi e Curiazi è un testo minore di Brecht e per sua stessa definizione è una palestra per gli attori, un territorio di conoscenza, una importante tappa didattica: "i drammi didattici non abbisognano di spettatori, sono istruttivi solo per gli esecutori stessi"
    [Modificato da kamo58 05/02/2012 19:07]
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    kamo58
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    00 14/09/2014 13:43
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