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Su quella che dovrebbe essere la tomba di Iside, vicino a Menfi, era stata eretta una statua ricoperta di un velo nero. Sulla base della statua era stata incisa questa iscrizione: "Io sono tutto ciò che fu [QUID FUIT], ciò che è [QUID EST], ciò che sarà [QUID ERIT] e nessun mortale ha ancora osato sollevare il mio velo. »
Sotto questo velo si nascondono tutti i misteri e il sapere del passato… La rimozione del velo di Iside rappresenta la rivelazione della luce e il riuscire nel sollevare questo velo equivale al divenire immortale.

Poiché il cammino era seguito volontariamente e riguardava esclusivamente l'individuo, la religione egiziana non ebbe mai uno spirito missionario. Era tollerante verso il mondo e benevolente con i suoi bambini. L'Egitto non volle mai cercare altrove la propria coscienza del mondo, se non nei suoi templi. Non desiderò mai imporli agli altri, e questo è il motivo per cui accolse con reticenza quegli studiosi greci ai quali rimprovera la loro ignoranza e i loro vaniloqui. I loro nomi erano Omero, Solone, Pitagora, Democrito, Eudosso, Erodoto, Giamblico, Platone, Plutarco e Talete.

Tuttavia, per un paradosso il cui segreto è conservato dalla storia, furono proprio i greci a celebrare dappertutto il nome dell'Egitto, diffondendo in tutta l'Europa il culto di Iside ed Osiride. Furono loro a rivelare alcuni aspetti della saggezza degli antichi sacerdoti. Rispettosi, celarono quello che avevano appreso della Conoscenza nascosta nei santuari. Abili nell'arte della parola, lasciarono che il velo di Iside ricoprisse i segreti iniziatici dei quali divennero gli eredi.


L'iconografia alchemica è composta da simboli e allegorie incomprensibili ai non iniziati. Le illustrazioni riportate nei trattati alchemici costituiscono veri e propri enigmi, nei quali si mescolano uomini, animali, paesaggi, città, divinità mitologiche, forme geometriche, e che spiegano in modo allegorico tutte le operazioni della Grande Opera.

1- Simboli geometrici

I quattro elementi sono simboleggiati rispettivamente da quattro figure, ossia da un triangolo semplice o attraversato da una linea, con l'angolo superiore ottuso o acuto.

Considerati nel loro insieme, i 4 elementi sono raffigurati da una stella a sei punte.

Un triangolo semplice corrisponde alla materia della pietra filosofale ottenuta a partire dai 3 principi (Purificazione - Albificazione - Rubificazione), mentre un quadrato corrisponde alla stessa materia ottenuta a partire dai 4 elementi. Le due forme sovrapposte indicano che la pietra è stata ottenuta dalla combinazione delle due possibilità.

Anche i numeri hanno una loro funzione. Ad esempio, la materia universale è significativamente simboleggiata dal numero 10 in base al seguente calcolo:

1 (materia universale) + 2 (il fisso e il volatile) + 3 (3 principi) + 4 (4 elementi) = 10



2- Il bestiario alchemico

Gli animali, leggendari o meno, hanno un ruolo fondamentale all'interno degli enigmi figurati dell'alchimia. Sebbene siano estremamente complessi e liberamente interpretabili, è tuttavia possibile individuare alcune regole:
- Gli elementi:
Acqua = balena, pesce o il dio Nettuno
Terra = leone, toro
Fuoco = salamandra, drago oppure la spada, la falce o il dio Marte
Aria = aquila
- I metalli:
Mercurio = aquila in volo
Antimonio = lupo
Zolfo o oro = cane

Tutti i simboli possono essere combinati per indicare un'operazione specifica. Ad esempio, un cane divorato da un lupo indica la purificazione dell'oro tramite l'antimonio.
- Il fisso o lo zolfo e il volatile o il mercurio:

Questi due componenti sono raffigurati da animali della stessa specie, ma di sesso diverso. Il maschio incarna il fisso e la femmina il volatile. Accoppiati, tali animali indicano la congiunzione di zolfo e mercurio. Se i due animali si combattono, e a seconda della posizione dominante, esprimono la fissazione del volatile o la volatilizzazione del fisso.

Inoltre, 2 elementi contenuti in uno stesso disegno significano lo zolfo, o il fisso, e il mercurio, o il volatile.

Più genericamente, tutti gli animali alati rappresentano il principio volatile, mentre quelli privi di ali il principio fisso.
3- Le piante e il corpo

Gli alchimisti postulano legami stretti tra l'uomo, gli astri e i regni vegetale e minerale.
Sole: Botton d'oro, Camomilla, Girasole
Luna: Salvia, Giglio, Papavero
Mercurio: Felce, Lavanda, Mughetto
Venere: Ciliegio, Rosa, Rosa canina, Verbena
Marte: Basilico, Genziana, Assenzio
Giove: Timo, Melissa, Cerfoglio
Saturno: Olmo, Cicuta maggiore, Agrifoglio

gli astri corrispondono inoltre i metalli ed alcuni organi vitali


Sole - Oro -Cuore
Luna -Argento - Cervello
Terra - Antimonio -Sangue
Mercurio - Mercurio - Sistema nervoso
Venere - Rame - Reni
Marte - Ferro - Vescicola biliare
Giove - Stagno - Fegato
Saturno - Piombo - Ossa



È ormai ipotesi accreditata che nel 2.450 a.C., quando cioè la Grande Piramide sarebbe stata costruita (anche se a parere di qualcuno esisteva già), i due condotti sud dell’edificio - quelli che partono dalla Camera del Re e dalla Camera della Regina - puntassero rispettivamente verso la costellazione di Orione e la stella Sirio, che erano identificate nell’antico Egitto con Osiride e Iside.

Se così fosse, la colossale costruzione veniva forse percepita dallo spirito egizio come un luogo di unione e fecondità, dove la vita del Nilo - le cui acque, s’ipotizza, furon fatte confluire proprio lì - si rinnovava tramite un processo di rigenerazione simbolica di Osiride (nel suo aspetto di Dio morente e risorto) a contatto con la Dea. E proprio su uno dei poli di questo scenario mitico, Iside, punteremo qui la nostra attenzione, nel tentativo di togliere i 7 successivi veli (un numero simbolico, ovviamente) che ne hanno ricoperto con il tempo l’identità originaria - facendone una Dea stratificata e multiforme - e carpirne, così, l’essenza più intima e radicale.