Giudicare, in linea di massima, è inevitabile. Dentro di noi ci facciamo sempre un'opinione di chi incontriamo, magari non esternandola ma delineandola per bene nella propria testa.
Credo sia importante puntualizzare che l'opinione che si ha di una persona, se gestita con cautela e prudenza, non è negativa.
Ciò che è negativo e fortemente pericoloso per la spiritualità è esternare il giudizio con cattiveria, criticare, come ha scritto Conny, senza magari essere a conoscenza delle circostanze in cui l'altra persona vive.
La cattiveria, il desiderio di sminuire per proprio tornaconto e per esaltare se stessi sono tutte caratteristiche che non solo (evidentemente) ci portano al peccato, ma sminuiscono anche la nostra credibilità e la fiducia che gli altri potrebbero porre su di noi.
Spesso, dinanzi a determinati atteggiamenti, pare naturale fare commenti negativi. Tuttavia è sempre bene evitarlo, anche se potremmo avere ragione. C'è sempre qualcuno migliore di noi che potrebbe vantare la stessa pretesa di criticarci. Astenersi dal giudicare, magari limitandosi a tenere un'opinione negativa per se, alla fine ripaga sempre.
Non dire ciò che si pensa (riguardo cose negative) non è mentire, è un semplice gesto di umiltà e carità, che per quanto a volte risulti difficile, dovrebbe caratterizzare lo stile di vita cristiano.