00 19/11/2011 13:09
SERVIZIO SULLA TIFOSERIA OSPITE:

HELLAS VERONA
 

Gruppi/crew esistenti: Hellas Army, Mastini Scaligeri, Hellas Aliens, Villaggio, Banda Camper Villaggio, Vecchio Inferno, Brigata Borghetti, 1° Febbraio, El Gruppo Campa, Butei Alti Livelli, Contea Gialloblù, La Piccionaia, Scaligeri, 12 maggio 85, Guardie e Ladri, Butei dela Busa, Bulldog Hellas, Cerer due, Hellas Coghi, Colite Gialloblù, Bassa Estrema, Orgoglio Scaligero, Quartiere Roma, Gruppo Camporhellas, Ala Gialloblù, Palazzina, Up Verona, Come na olta, Primo Luglio, Hellas N.o.t., Ultimo Scalin, La Barràs, Hell, Zona Lago, Aberdeen Gialloblù, La Vecia Ostaria de San Michel, Tuffi presente, Vecchia Guardia, Lupi dell’Hellas, Viette Laterali, Orfani zona Stadio, Real Pearà, Bondola Smarsa, Quei da Negrar, Vecchie Golosine, Vecchia Scuola, Zona Est, Periferia Sud, Robe da Mati, Sorry!, Tuti al Banco.
Compagnie di paese/città esistenti: Malcesine, Bovolone, Rovereto, Piemonte, Salorno, San Martino Buon Albergo, Mozzecane, Isola, Isola della Scala, Pescantina, Cason, Villafranca, Golosine, Caselle Gialloblù, Alto Mantovano, Palù, Nogara, Correzzo 1985, Quinto, Angolo, Belfiore, Cologna Veneta, Mestre, Montorlo Veronese, San Giorgio in Salici, San Giovanni Lupatoto, Raldon, Soave, Bevilacqua, Vigasio, Borgo Trieste, Novara, Ponte Crencano, Caprino, Borgo Ciodo, Albisano, Perzacco, Settimo, Hellas Milano, Bolzano, Cerea, Lavagno, Sirmione, Sulè, Peschiera, Carpi, Corgnan, San Michele, Presidio Hellas Lugagnano, Legnago, Novaglie, Bardolino, Zevio, Villa Bartolomea, Sanguinetto, Castagnola, Pozzo, Praso, Parona, Basson, Merano, Grezzana, San Massimo, Pojan, Tregnago, Arcoriva, Badia Calavena, Siena, Trieste.   
Siti Internet: www.hellastory.net - www.primoluglio2004.net
Settore: Curva Sud, tranne 1° Febbraio, El Gruppo Campa, Butei Alti Livelli e Butei dela Busa in Tribuna 4° anello (sopra tribuna Stampa)Gemellaggi/Amicizie: -Fiorentina: rapporto bellissimo, uno dei primi gemellaggi della storia del calcio italiano, ultratrentennale. Quando si sciolsero le Brigate, il Collettivo fece una bellissima coreografia, in una Fiesole, pavesata di cartoncini gialloblù, accogliendo i veronesi con la scritta “Venti anni di storia non si cancellano…onore alle B.G.”. Alcuni anni fa i fiorentini a Verona esposero: “Onorati della vostra amicizia, orgogliosi del vostro rispetto!!! Un saluto ai fratelli gialloblù”. -Sampdoria: bel gemellaggio, dopo essersele date di santa ragione, l’unico risalente agli anni ’70 ancora in piedi, fra quelli italiani, insieme a quello con la Fiorentina. -Triestina: anch’esso piuttosto vecchio, molto sentito da entrambe le tifoserie, grazie soprattutto alle stesse vedute politiche. Spesso, sia a Trieste che a Verona, ci sono stati giri di campo coi bandieroni delle due tifoserie. Sul caso-Furlan, Verona si è espressa con “Il vostro dolore solo ora riconosciuto…Verona da sempre lo ha onorato”. I Veronesi a Trieste anni fa: “Muli e butei, Hellas e Unione…onore e tradizione”. I triestini: “Trieste e Verona insieme marceremo ancora”. -Lazio: buoni rapporti, ma non vi è un gemellaggio vero e proprio. In un Verona-Lazio anni ’70 venne esposta la scritta “Lazio merda”. -Chelsea, gemellaggio storico risalente al ’76. Altre amicizie internazionali sono quelle con: Real Madrid, Espanyol, Dinamo Bucarest, Kaiserslautern, Paris St.Germain e Aberdeen.
Rivalità: -Vicenza: di stampo prettamente campanilistico, aggravata dalla matrice politica contrapposta, il derby per eccellenza, partita particolarmente a rischio fin dagli anni ’70, in cui si registrano incidenti praticamente sempre. Subìto dai vicentini il furto dello striscione “Tartan Army”, esposto in Verona-Vicenza 93/94, rubato in un autogrill l’anno precedente, quando, al rientro da una trasferta, veronesi (circa 20 pullman più molte auto) e vicentini (un pullman) s’incontrarono. In netta minoranza i berici si videro costretti ad essere assediati nel mezzo. Un veronese aprì il bagagliaio dello stesso prendendo i due striscioni che c’erano, cioè “Tartan Army” e “Berici Ringhiosi”, mentre “Caneva Berica” era tenuto sul pullman; alla vista del furto uno di Vigilantes Vi. scese dal mezzo e, sfilando tra i veronesi increduli, fermò il veronese che aveva gli striscioni e riprese quello dei “Berici Ringhiosi”, e i veronesi, riconoscendone apertamente il coraggio, lo lasciarono rimontare sul mezzo con la pezza. Ad onor del vero, quando la situazione si stava calmando e molti veronesi erano già partiti, i vicentini tentarono la sortita di riprendere anche “Tartan Army”, ma era ormai troppo tardi. -Milan: il 20 maggio ’73 le Bg si fanno un nuovo nemico, in un Bentegodi tinto di rossonero pronto a festeggiare lo scudetto “della stella” del Milan. Zigoni & C. umiliano il Milan 5-3 per quella che passerà alla storia come la “Fatal Verona”, con la Juve vincente a Roma con la Lazio, campione d’Italia al fotofinish. Inizia una storica rivalità, che raggiungerà l’apice negli anni ’80. Pesanti scontri nel giugno ’83, in semifinale di Coppa Italia. Rubato diversi anni fa lo striscione “Milan Club Venezia”, esposto in Verona-Milan 80/81. Esposto in Verona-Milan 86/87 lo striscione “Commandos: quando la fuga è spettacolo”. Quando il Milan venne retrocesso in Serie B, al termine della stagione 79/80, per coinvolgimento nel calcioscommesse, con delibera della C.a.f., insieme alla Lazio, i veronesi, l’anno dopo, in casa col Milan esposero “Grazie Trinca”, personaggio che, insieme a Cruciani, fece esplodere lo scandalo delle partite truccate. -Juve: storica, sin dagli anni ’70, si acuisce ancor di più a metà anni ’80, col famoso incontro a porte chiuse in Coppa Campioni, reso ridicolo dall’arbitraggio a senso unico dell’arbitro, e con la lotta per lo scudetto. Rubato agli juventini un bandierone esposto in Verona-Juve 85/86 di Coppa dei Campioni. In Verona-Juventus 87/88 esposto lo striscione “Una merda in bocca a tutti i bianconeri”. -Torino: ottimi rapporti negli anni ’70, poi, nell’88 i torinisti rompono il gemellaggio più che decennale. In Verona-Torino 91/92 esposto lo striscione “Infami”, mentre in nel 2003/04 i veronesi espongono lo striscione “G.K” dei Granata Korps Torino, ma la cosa lascia dei dubbi, infatti pare che i granata l’abbiano regalato ai veronesi durante il gemellaggio intercorso. -Roma: bello il rapporto nei ’70, ma finisce piuttosto presto. In Roma-Vr 01/02, i Boys romanisti espongono “Veronesi bastardi”, mentre a Verona, nei primi anni 2000, mostrano un “Voi odiate tutti: Lazio, Inter, Fiorentina, Samp, Cagliari, Lecce…”. -Genoa: inimicizia risalente agli anni ’70, scontri gravi già nel ’77 a Verona. -Bologna: i primi scontri di rilievo a Verona sono coi bolognesi, nel ’73, allo stadio e alla stazione di Porta Nuova. La partita era solo un pretesto: parte dei bolognesi che giungono a Verona sono militanti di estrema sinistra, che cercano lo scontro con i veronesi esponenti del Fronte della Gioventù e di Ordine Nuovo. Negli anni ’90 la Scaligera Basket affronta una squadra bolognese seguita da centinaia di tifosi, quelli dell’Hellas accorrono in massa a sostenere i cestisti gialloblù tra lo stupore generale. In Bologna-Verona 88/89 esposto lo striscione “F.U. Emilia” (Forever Ultrà Bologna). -Inter: scontri già alla prima giornata del campionato 82/83, poi, nell’85, viene stretto un patto di non belligeranza, inversione di tendenza alla regola non scritta che non voleva amicizie con le cosiddette “grandi”. Intorno al 2000 il gemellaggio viene sciolto. -Napoli: loro sempre accolti male fin dagli anni ‘80, con striscioni come “Vesuvio lavali”, “Lavatevi”, “Benvenuti in Italia” (85/86), “Meglio austriaci che terroni” (88/89), “Napoli pus d’Italia” (Coppa Italia 92/93), classica rivalità nord-sud. I napoletani hanno subito il furto dello striscione “CUCB Napoli” in una furiosa carica nel settore ospiti, diversi anni fa, e di “Forever Ultrà”, esposti poi in Verona-Napoli, rispettivamente dell’85/86 e dell’82/83. Nel 2006-07, in Napoli-Verona, i napoletani esposero la scritta “Cambiano i tempi cambia il pallone, il veronese più che mai ultras da pensione”. Nell’ultimo incontro a Verona ci è scappata una rissa in tribuna stampa, quando una frase insultante di un radiocronista napoletano fece scoppiare il finimondo, con lo stesso portato poi a giudizio e condannato a una multa di 200 €. -Brescia: basti ricordare gli scontri dell’86, con più di 1000 veronesi convinti di trovarsi di fronte gli ultrà bresciani, la cui mancata presenza innesca la furia degli scaligeri. La zona della stazione e il viale che porta allo stadio sono teatro di una vera devastazione: oltre 500 auto danneggiate, fra cui anche quella del Sindaco di Verona, cassonetti dati alle fiamme, vetrine infrante, bar devastati, passanti aggrediti e scontri furibondi con le forze dell’ordine. I bresciani hanno subìto il furto dello striscione “Commando Ultrà Curva nord”, esposto in Verona-Juve 91/92 e, in precedenza, dello striscione “Ultras”, esposto in Brescia-Verona 86/87. Anni fa lo striscione “Mazzone ‘core’ de Brescia” prendeva in giro il romano mister del Brescia, Carletto Mazzone. -Salernitana: rivalità esplosa negli ultimi anni, gravi incidenti nella finale di andata dei Playoff per la B, lo scorso giugno a Verona, provocati in gran parte dai salernitani, con 19 di loro arrestati. In passato rubato un bandierone ai salernitani. -Pescara: rivalità acuita soprattutto negli ultimi anni di C1. Rubato ai pescaresi lo striscione “Sempre con voi”, esposto in Verona-Pescara 03/04. I pescaresi, in Pescara-Vr 10/11, gli dedicarono la scritta “Scendi dalla scala, scordati il Medioevo, ora sei solo provincia di Chievo”. -Mantova: rivalità storica, perlopiù campanilistica, vista la vicinanza tra le due città. Per il campionato di C2 1986-87, al “Bottagisio”, il Chievo padrone di casa affronta il Mantova, i veronesi colgono l’occasione per scontrarsi coi virgiliani. Bandiera del Mantova rubata e poi esposta in Verona-Mantova 05/06. -Reggina: rivalità acuita dallo spareggio-salvezza in A del 2000-01 (scontri a Verona), ma c’era già astio prima, come testimonia il furto dello striscione “Solo Reggio”, esposto in Reggina-Verona, giocato a Catania nello stesso anno. -Ascoli: rubato lo striscione “Settembre Bianconero”, in un Hellas Verona-Ascoli, ultima di campionato. Dei veronesi trovarono 5 ascolani ancora fuori dai cancelli nel prepartita: fuggirono subito dentro ma uno di loro, che portava un grosso zaino, venne acciuffato e colpito, prima che riuscisse a scappare all’interno dello stadio, ma senza lo zaino, in cui fu trovato lo striscione del Settembre B/N. Nell’aprile 2003, in Verona-Ascoli, dopo l’esposizione di tale striscione, si scatenò una rissa nel settore ascolano e vennero tolti tutti gli striscioni. -Livorno: rivalità di carattere politico, essendo le due tifoserie di vedute diametralmente opposte. Nel 2002-03 undici pullman di ultras veronesi, arrivati a 10 Km. da Livorno, vennero bloccati in superstrada con una banale scusa, perché si era avuta notizia che un nutrito gruppo di rivali stava bellicosamente aspettando i 500 veronesi. Evidentemente qualcuno pensò bene di risolvere il problema drasticamente, negando l’elementare diritto di assistere alla partita a 500 persone, che, logicamente, andarono su tutte le furie, bloccando la superstrada, padroni per due ore delle strade della periferia di Livorno. La maggior parte decise di incamminarsi in direzione stadio, con un elicottero che monitorava l’assurda situazione, poi i veronesi, quasi tutti provvisti di regolare biglietto, vennero ingiustamente rispediti a casa. -Udinese: il derby del Triveneto è sempre stato molto sentito, specie negli ’80; ad esempio una volta vennero accolti dal lancio di carote al coro di “Buon appetito conigli”. Rubati ai friulani gli striscioni “HTB Army” (Hooligans Teddy Boys), esposto in Udinese-Verona 85/86, e “L’amore è bianconero…Arthur Zico”, esposto in Verona-Juve 91/92. -Nocerina, gravi scontri tra le due tifoserie a Verona, nel match del 21 ottobre scorso (vedi sotto). -Pisa: rubato lo striscione “Grazie Romeo: ragazzi ora tocca a Voi”, esposto in un Vr-Pisa 85/86. -Ternana: uno striscione ai ternani, sequestrato dalla questura di Roma forse perché troppo politico, appare stranamente l’anno successivo, 01/02, in curva gialloblù. -Chievo, rivalità stracittadina, immancabilmente sentita da ambo le parti, specie negli ultimi anni in cui il Chievo ha giocato sempre in A. Della diatriba per il simbolo si dice più avanti. -Ancona: rubato lo striscione “Red Animals”, esposto in Verona-Ancona 90/91. -Catania: rubato lo striscione “Unica fede”, esposto in Catania-Verona 05/06. -Taranto: scontri in Verona-Taranto 09/10.
Nozioni storiche: Il tifo gialloblù, a partire dall’inizio degli anni ’70, è diventato un fenomeno sociale capace di aggregare migliaia di giovani e non, nella curva Sud del “Bentegodi”, che diventerà presto sinonimo di “Brigate Gialloblù”, nate ufficialmente il 30 novembre 1971, nome coniato dai due fondatori, Massimo e Franco, in quanto loro stessi militanti in aree della gioventù studentesca di sinistra di allora (le “Brigate Rosse” erano appena nate in Italia e loro pensarono di aggregare giovani tifosi in un club col nome “Brigate”). Inizialmente non erano più di 20 ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, con sede sita in centro. La passione al “Bentegodi”, stadio da 40mila posti, inaugurato nel 1963, con un design da fare invidia a piazze ben più famose, esplode già nel ’68, con la seconda promozione in A e l’inizio di un decennio di grandi soddisfazioni. Dal ’68 al ’71, sulla spinta del buon rendimento della squadra e del fervore sociale d’allora, lo stadio si riempie di giovani che portano passione, calore, rumore. Un primo gruppo di giovanissimi si ritrova dietro lo striscione “I 4 fedelissimi”, un po’ l’embrione delle future B.G., al cui nucleo iniziale si aggregano tutti quelli che all’epoca volevano vivere la partita in modo attivo. Uno striscione blu, lunghissimo, con la scritta “Calcio Club Verona Brigate Gialloblù” viene sempre esposto in casa, mentre in trasferta viene portato il semplice “Brigate”. Il gruppo si allarga a macchia d’olio, la trasferta diventa consuetudine, pur tra le mille difficoltà di allora per spostarsi. Mitica quella del ’74, in 4 a Cagliari con una “Fiat 500”. I primi ‘brigatisti’ erano tutti, o quasi, di Verona e dintorni, in provincia c’erano i “Calcio club” e chi seguiva il Verona si affiliava a questi. Davvero poche sono negli anni ‘70 le donne che frequentano lo stadio. Le B.G., nonostante il nome di ispirazione sinistroide nascono di fatto apolitiche, in netto contrasto con la tendenza di allora. Ben presto, comunque, già dal ’72, quando accanto allo striscione B.G., comincia ad apparire quello del gruppo “Ultras”, entrano in curva giovani facenti parte di organizzazioni di destra, che notoriamente hanno sempre avuto terreno fertile a Verona. Dietro allo striscione B.G., che funge in pratica da chioccia, iniziano a formarsi altri gruppi minori, che con gli anni diventeranno sempre più numerosi, tanto da diventare, a metà degli ’80, un tratto caratterizzante della curva: come i già citati “Ultras” nei primi anni ’70 nascono anche i “Marines Gialloblù”, seguiti a fine decennio da “Punk Brigade”, “Hellas Army” ecc. Anche quando la curva sarà caratterizzata da decine di gruppi e sottogruppi, tutti si identificheranno nelle Brigate. Il tifo, i cori, erano caratterizzati da un impronta originale tipica veronese, basandosi magari su un particolare della gara, su qualche giocatore, su qualche avvenimento, cori atti anche a denigrare l’avversario, sia nel senso di tifoso, che di squadra o singolo giocatore. Come stile e mentalità ci si ispira ai colleghi d’oltremanica, tant’è che Verona, fin dagli anni ’60, era considerata, per certi aspetti, come la nascita di numerose bands musicali, la “Liverpool d’Italia”. Nel 1976 viene stretta un’amicizia storica coi fans del Chelsea, famosi per le loro intemperanze e in curva cominciano ad apparire sciarpe della squadra londinese e bandiere dell’Union Jack (Regno Unito). Il giocatore simbolo dei ’70 è Gianfranco Zigoni. Talento naturale, autore di grandi assist e gol, ma soprattutto egocentrico, estroso, col gusto dello spettacolo, incarna perfettamente lo spirito dei veronesi “tuti mati”. Sembra impossibile, ma la curva, negli anni ’70, era aperta anche ai tifosi avversari, ma quello di Verona fu il primo stadio in Italia, fin dalla metà dei ’70, a disporre le tifoserie ospiti nella curva opposta, a meno che non ci fossero buoni rapporti con le B.G. Tra il ’76 e ’77 i veronesi cominciano a entrare nelle pagine di cronaca nera, infatti, di domenica in domenica si registrano sempre incidenti e, addirittura, con la Juve, nel marzo ’77, viene trovata, sulla pista d’atletica del Bentegodi, una bomba a mano, per fortuna rimasta inesplosa. C’è da dire che, in quegli anni, Verona non rappresentava certo un eccezione. Con il campionato 81-82 della promozione in A, ritorna l’entusiasmo dopo anni piuttosto bui e la curva si rianima di giovani e giovanissimi. Ritornano le trasferte oceaniche (5000 a Rimini nell’82). Ha inizio un ciclo straordinario, quello del Verona di Bagnoli, che porterà, di lì a pochi anni,  addirittura alla conquista dello Scudetto. Un ricambio generazionale vero e proprio, negli anni post-Mondiali ’82 del trionfo degli azzurri, col calcio sempre più al centro dell’interesse collettivo e stadi pressoché ovunque gremiti, porterà, da una parte nuova linfa alla curva, dall’altra la caratterizzerà in modo inequivocabile: più aggressiva, divisa in tanti gruppi ma compatta nel tifo e sempre più schierata a destra, creandosi un immagine violenta e razzista, esponendo simboli come croci celtiche e, talvolta, anche svastiche, perdendo quel senso di formale apoliticità del decennio precedente. Dal 1983 appare in curva lo striscione del “Verona Front”, gruppo creato da aderenti al Fronte della Gioventù. Questo nonostante la curva sia eterogenea e accolga comunque anche gruppi di sinistra, come i “Rude Boys”. Le B.G., però predominano su tutto, la curva è compatta nonostante tali differenze, colorata da tante bandiere, mentre spariscono i tamburi. La particolarità della Sud è l’approccio goliardico, quasi demenziale, a tratti feroce con cui vengono accolti tifosi e squadre avversarie, come, ad esempio, il trattamento riservato al peruviano Uribe del Cagliari, uno dei primi giocatori di colore, sommerso di banane al momento di calciare un angolo. Al di là dei tratti razzistici, bisogna considerare la voglia di creare sempre un ambiente ostile agli avversari, anche se, nel ’96, con l’”impiccagione” di un manichino nero, macabra rappresentazione del giocatore di colore Ferrer, che doveva arrivare al Verona (poi la trattativa saltò), si andrà ben oltre, anche se la stragrande maggioranza degli ultrà è da ritenersi estranea a quel gesto. Celeberrima la goliardia targata “BG”, come il presentarsi a Como con pinne e materassini balneari al grido di “Per quest’anno non cambiare, tutti a Como come al mare”. Col Verona che entra nel ristretto novero delle “grandi”, i tifosi veronesi si spostano in massa e alcune trasferte, soprattutto all’estero, si trasformano in veri e propri esodi (6mila a Udine nell’82, 5mila a Graz, Coppa Uefa, nel novembre ’83). Nel DNA della curva entrano giocatori come il “traditore” Dirceu, Fanna, e, soprattutto il danese Preben Larsen Elkjaer, per molti il successore di Zigoni, sia per le sue doti calcistiche che per la vena guascona che caratterizza il personaggio. Gli anni d’oro vedono l’età media dei ragazzi di curva, sempre più dei paesi della provincia e città limitrofe, abbassarsi. I giovani vedono la fede gialloblù come una divisa da battaglia. Striscioni espliciti come “Noi odiamo tutti”, “Benvenuti in Italia”, “Forza Vesuvio” trovano largo spazio sulla stampa nazionale. La curva ha un impronta sempre più teppistica, quindi non solo risse, con decine di striscioni rubati e poi esposti in Sud, ma raid veri e propri. Frange di gialloblù lasciano il segno nel 1986 a Como, e , nell’agosto dello stesso anno, devastano la piccola Cavalese, località trentina scelta dal Verona per il ritiro precampionato. Nonostante le Brigate prendano le distanze dai facinorosi, in curva alcuni gruppi non fanno mistero della loro natura bellicosa. E’ il caso degli “A.S.U.”, gruppo composto da tifosi non più giovani, ispirati dalle gesta dei colleghi inglesi, con la passione per l’alcool, ma soprattutto di tanti “cani sciolti” che si infiltrano nella parte sana della curva. I rapporti con la dirigenza si fanno sempre più difficili, gli attriti inevitabili ed esplodono nella trasferta di Brescia del dicembre ’86, dove gli ultras veronesi mettono “a ferro e fuoco” la città. Il numero dei tifosi coinvolti e l’entità dei danni arrecati alla città non può passare inosservato. Fino ai fatti di Brescia si pensava che la frangia estrema delle Brigate potesse contare 150-200 individui, che talvolta riuscivano a coinvolgere altrettanti colleghi più “tranquilli”. Il presidente del Verona Chiampan si infuria e minaccia addirittura di ritirare la squadra dal campionato oltre a proporre la schedatura sistematica dei violenti, mentre il sindaco Sboarina medita di chiudere la curva o far giocare il Verona a porte chiuse. La Procura di Verona inizia a indagare su eventuali connessioni tra la curva veronese e gruppi locali di estrema destra. La polizia effettua centinaia di perquisizioni, rinvenendo mazze, caschi, attrezzi da arti marziali e materiale propagandistico di estrema destra e il 1° Febbraio 1987 vengono arrestati 12 ultrà, con la pesante, gravissima accusa di “associazione a delinquere”. Per la prima volta in Italia i tifosi vengono trattati alla stregua di criminali veri e propri. La Sud si schiera in massa con gli arrestati: nella partita con la Roma, nella zona centrale della curva rimasta vuota, rimane solo la scritta “Non 12 ma 5000 colpevoli”. Un giornale dell’epoca titola “Verona: da Bangkok della droga a Beirut del calcio” (negli anni ’70 la città è stata il crocevia della droga). Si inasprisce purtroppo il braccio di ferro tra curva e dirigenza. Nella stagione 89-90 si avrà la debacle del Verona e la fine definitiva dell’era-Bagnoli, che accetta di allenare una squadra raffazzonata all’ultimo momento, dopo che Chiampan aveva svenduto tutta la squadra per far fronte ai problemi economici. All’ultima giornata il Verona a Cesena è seguito da migliaia di tifosi per quello che sarà il canto del cigno del Verona “che pensa in grande”. Nella serie cadetta gli ultras gialloblù, nonostante la “sorveglianza speciale”, imperversano un po’ in tutti gli stadi. Il pronto ritorno in A coincide con nuovi disordini e nuove diffide, la curva è costantemente al centro dell’attenzione e, il 14 dicembre 1991, dopo un dopopartita tumultuoso col Milan in Coppa Italia, pochi giorni prima del Ventennale, le B.G. annunciano il loro autoscioglimento, in accordo con tutti i gruppi presenti nella Sud. I vertici dello storico gruppo si dicono stanchi di tanto accanimento nei loro confronti. Per Verona-Genoa le ringhiere della curva Sud resteranno, dopo 20 anni, desolatamente vuote. Negli anni ’90 la Sud trova nuovi equilibri, tra Serie A e B la scena del tifo è altalenante, s’accentuano i contrasti, già in atto da anni, tra “veterani” e giovani, molto distanti culturalmente. Tuttavia la curva non muore, l’amore per i colori e per la storia stessa della tifoseria veronese continuano ad esercitare un grande fascino sui giovani. Il loro stile britannico si ripresenta con prepotenza nel nuovo look della curva, che ricalca le sides d’oltremanica, con stendardi a due aste e “pezze” al posto degli striscioni dei gruppi, lanciando una nuova tendenza estetica e anticipando una modalità spontanea nell’incitamento. Nell’estate del ’96 la curva Sud torna incresciosamente alla ribalta per il già citato “caso Ferrer”. Dopo un lungo periodo di sbandamento, in cui l’Hellas non viene mai abbandonato ma sempre seguito, anche se in modo non totalmente organizzato, entra in scena, nei primi mesi del 1999, la “Banda Loma”, che rivoluziona il tifo veronese e rompe i gemellaggi con Lecce e Inter; in questo periodo si arriva anche alla spaccatura interna con le ex-Brigate. Dopo la retrocessione in Serie B del 2001 si risollevano a fatica, dopo una crisi interna. Nel 2007 arriva anche la retrocessione in C1, dopo aver perso i Playout con lo Spezia, e, l’anno dopo si rischia addirittura la retrocessione in C2, scongiurata nei Playout vinti con la Pro Patria. I dissidi interni rimangono ma la “Banda Loma” perde consistenza e l’allestimento, nel 2008-09, di una squadra competitiva, dà il là alla rinascita della curva veronese, culminata quest’anno con la promozione in B. In molti chiedono il ritorno delle B.G. al timone, intanto sono tornati esponenti di spicco e si continua ad usare quella famosa dicitura. L’originalità degli Hellas Fans non è più quella di una volta, ma c’è ancora la voglia di stupire, come fecero anni fa a Crotone, quando scesero dai pullman vestiti da sceicchi, lanciando alla popolazione locale rotoli di carta-moneta, ovviamente falsi. Oppure come nel corso della stagione 2008-09, quando, prima di Verona-Cremonese, organizzarono in curva un “funerale” con tanto di corteo dietro una croce cantando “Io risorgerò”. Col Foggia, sempre in quella stagione, contestazione al proprietario Arvedi, con il lancio da parte di tutto lo stadio di banconote false, in risposta alle “uscite” del presidente. 
Politica: marcatamente destroidi, of course.
Gruppi scomparsi nati negli anni 70: Brigate Gialloblù, Hellas Army, Ultras, The Deadly Sinners Club, Verona Supporters, Marines Gialloblù, Punk Brigade.
Gruppi scomparsi nati negli anni 80: Boys, Warriors, Vecchia Guardia, Gioventù Scaligera, Inferno Gialloblù, Verona Front, Hellas Alcool, Hellas Girls, I Vitelloni, Panthers, A.s.u. (Associazione Stalle Umane), Eagles, Cicciolini, Hass, Gog, Tartan Army, Rude Boys, Geut, Irish Clan, Verona Stressata.
Gruppi scomparsi nati negli anni 90: Provos, South Blue, Skiantos, Animals in Action, Sbeaccioni, G.p.n., Old Village, Hellas Clan.
Gruppi scomparsi nati negli anni 2000: Piumati, Seguaci Scaligeri, Fossa dei Beoni, Highlander Alcoholised, Gruppo Alex.
Curiosità: -Nel recente Verona-Nocerina, scorso ottobre, si sono registrati gravi incidenti fuori e dentro lo stadio, in particolare un reiterato lancio di oggetti tra la curva ospiti, da dove si lanciava di tutto, e la Tribuna Est. Le telecamere hanno incastrato 8 ultrà nocerini e 4 scaligeri. Nello stadio ormai vuoto i veronesi hanno rubato lo striscione “Butei dela Busa” (Ragazzi della bassa), lasciato incautamente incostudito in tribuna con lo stadio ormai deserto. Nel recente Verona-Brescia, all’esterno dello stadio, era appesa l’eloquente scritta “E’ un branco di fifoni, codardi, vili e idioti chi va a rubar striscioni dentro gli stadi vuoti”. -Nell’estate 2010 scoppia la famosa “guerra dei simboli” col Chievo. A scatenare la vicenda è il contenuto apparso durante la campagna abbonamenti del Chievo, quando tra i vari simboli appare l’immagine di Cangrande Della Scala, che guarda la città dall’alto di una rupe con in mano un drappo sul quale vi era disegnata la scala, simbolo stesso della dinastia. E’ però quando la scala appare sulla nuova seconda e terza maglia dei clivensi che la situazione degenera e alcuni tifosi dell’Hellas reagiscono in malomodo, con scritte e ingiurie al presidente del Chievo Campedelli, perché, secondo loro, la scala è stata da sempre simbolo dell’Hellas Verona, oltre ad essere stata ufficialmente il simbolo delle “Brigate Gialloblù”, e non era giusto che i clivensi s’impossessassero di quel simbolo storico, così come avevano già fatto per le divise gialloblù caratteristiche del Verona, adottate dal Chievo solo a partire dal ’56. I tifosi clivensi replicano dicendo che la scala è sulle maglie del Chievo da molto prima del ’71, anno di fondazione delle Brigate. Il fatto è che la scala è un simbolo di Verona e della dinastia che per molto tempo l’ha governata e che la città è rappresentata calcisticamente dall’Hellas, per storia, tradizione, successi e seguito dei tifosi. La vicenda tuttavia non è chiusa, in quanto le due parti non mollano, e rimarrà a lungo motivo di polemica nei ritrovi e sui siti web. In Verona-Spezia e col Gubbio, nel 2010-11, esterno stadio, viene messo lo striscione “La scala non si tocca”. Con lo Spezia coreografia con tante scale di polistirolo. -In Verona-Sampdoria dell’ottobre scorso, i doriani, nonostante lo storico gemellaggio, sono rimasti fuori per assurda decisione del Casms. Fuori lo stadio sono stati appesi gli striscioni “I butei saranno sempre fratelli miei” e “Fieri del nostro legame, orgogliosi della nostra amicizia”, rispettivamente di Utc e Fieri Fossato Sampdoria. -Incidenti anche in Verona-Pescara dello scorso agosto. Un 45enne, Roberto Riva, tifoso del Verona, coinvolto negli scontri, è deceduto il giorno dopo la partita. L’uomo era stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e violentemente manganellato dalle forze dell’ordine: potrebbe essere questa la causa della sua morte, ancora non si sa. Col Sassuolo, fuori lo stadio, è stata esposta la scritta “Verità per Roberto”; l’intento è di evitare l’ennesimo insabbiamento. Sua madre ha affermato: “In 18 ore non si muore per una malattia”. -Nella centralissima Piazza Bra, in occasione di Salernitana-Verona, ritorno finale Playoff dello scorso giugno 2011, che sancisce, nonostante la sconfitta di misura, l’agognato ritorno in Serie B (all’andata il Verona aveva vinto 2-0 con due rigori di Ferrari), era stato piazzato un maxischermo con un atmosfera davvero da stadio. Poi, in serata, bagno di folla in centro di un pullman con sopra i giocatori. -In Cavese-Verona 09/10, un ultrà veronese incensurato ha lanciato un grosso petardo. Incastrato dalle telecamere è stato arrestato due giorni dopo dalla Digos di Verona, prelevato il lunedì al lavoro, l’hanno portato in carcere e giorni dopo ha avuto il processo: “daspato” con obbligo di firma quando gioca l’Hellas. Col Cosenza, all’esterno dello stadio, è stato esposto l’eloquente striscione “Verona: sempre e solo galera!”. -Il 2 giugno 2010, al Bentegodi, si è festeggiato in grande stile il 25° anno dalla conquista dello scudetto, con un’amichevole tra Gialloblù Superstars e Rappr.iva Italiana Attori, con gli striscioni storici dei gruppi originali tutti al loro posto. In un atmosfera bellissima, pregevoli la fumogenata tricolore e lo striscione “Il trionfo più bello resterà nella storia e chi lo ha vissuto ricoperto di gloria”. -Grave il lutto che ha colpito la curva nell’aprile 2010, cioè la scomparsa del Campa, “vecchio” leader della Sud, ricordato col Taranto con lo striscione “Fianco a fianco fino alla vittoria! Ciao Campa”. I fiorentini, in Fiorentina-Inter gli dedicarono lo striscione “Ciao Campa fratello gialloblù”, e i sampdoriani, in Samp-Milan, stesso periodo, “Quando i blu saranno in ciel ciao Campa”. Faceva parte di “El Gruppo since 2001”, sito in Tribuna, dopo la sua morte ribattezzato “El Gruppo Campa”. Si va ad aggiungere a una purtroppo lunga lista di giovani scomparsi. Uno di questi è il Pacio, omaggiato anni fa dallo striscione “Onore Pacio! intramontabile guerriero gialloblù”. -In Verona-Juve 91/92, ultima di campionato, col Verona già retrocesso in B, venne organizzata la “festa per la retrocessione”, con tanto di striscione “24-5-92: festa retrocessione” e, poco più in là “Noi C1 crediamo AncorA”, mentre in Sud superiore vennero esposti vari striscioni rubati, tra cui “Cucn Brescia”, “L’amore è bianconero…Arthur Zico-Orsaria”, “U.G. sez. Novara” del Torino e altri ancora. -In occasione del Playout Pro Patria-Verona 07/08, in Piazza Signori era stato installato un maxischermo per vedere la partita e appeso lo striscione, rivolto a Pastorello, “We Play you Out” (letteralmente “noi giochiamo te fuori”). -In Paganese-Verona 07/08, i padroni di casa esposero lo striscione “Verona merda!!! massacriamoli”, forse conseguenza degli striscioni ironici che avevano fatto i veronesi su di loro. I veronesi hanno comunque snobbato questa rivalità. -Caratteristici i cori “morte, morte”, col pollice verso, e “Chi non salta è veronese”, mentre rimangono fermi, come dire, siamo tutti veronesi e fieri di esserlo.
Liberi pensieri: “Dio Zigoni pensaci tu” (Vicenza-Vr 75/76), “Zigo sei sempre nei nostri cuori”, rivolti a Gianfranco Zigoni, giocatore del Brescia 79/80, a Verona dal ’72 al ‘78 (Brescia-Verona 79/80); “Gioventù Antibiancorossa” (Vicenza-Vr 80/81), “Oltre la morte” (Inter-Vr 82/83), “Dirceu? No grazie”, giocatore del Napoli, che l’anno prima aveva giocato a Verona, considerato quindi un traditore (Vr-Napoli 83/84), “Osvaldo non ci lasciare” (Vr-Udinese 83/84, rivolto all’allenatore Bagnoli), “Soli contro tutti” (Vr-Ascoli 84/85), “Sampdoria-Verona: in Europa grandi insieme” (Vr-Sampdoria 85/86), “Grazie lo stesso ragazzi…ma contro la disonestà non basta la dignità”, per il match fratricida in Coppa dei Campioni con la Juve, accusata di avere rubato (Verona-Fiorentina 85/86), “Chiampan attento: Tricella non si tocca”, monito per il presidente di non vendere il libero Roberto Tricella, “puntualmente” alla Juve a fine stagione (Inter-Vr 86/87), “Chiampan Polato il Verona avete rovinato” (Vr-Lazio 88/89), “Ecco la vostra soluzione…chiuso per repressione”, con il terzo anello lasciato vuoto e la gente tutta negli altri (circa primi anni ’90); “Guastafeste” (Milan-Vr 91/92, 33^ giorn. in uno stadio festoso per lo scudetto), “…Ma C1 siete ancora?” (Vicenza-Vr, C.Italia 92/93), “A.a.a. cercasi società per Serie A” (Perugia-Vr 94/95), “Sempre presente nei nostri cuori, nel tuo ricordo…Cristiano”, ultrà prematuramente scomparso, ricordato sempre in casa anche con lo striscione “Cristiano tra noi” (Cosenza-Vr 94/95); “Nessuna resa nessun pentimento, linea di condotta combattimento!”, “Non ci potrà fermare nessuno ci dovrete finire uno ad uno” (circa ultimi anni ’90); “La stessa voce la stessa maglia la stessa battaglia” (00/01), “Dio non salvi la Reggina” (Verona-Reggina 00/01, spareggio salvezza), “Nella storia nella città un secolo di fedeltà” (02/03), “Onore a Furlan”, ultrà triestino deceduto a seguito di violente percosse della Celere nell’84 (Treviso-Vr 03/04, dopo 20 anni esatti); “Pastorello vattene, per noi il 1° luglio è già arrivato” (metà anni 2000); “Pastorello si ama”, “Pastorello resta”, “Pastorello santo subito”, “Arvedi-Pastorello società modello”, Pastorello t.v.b.”, “Sensibile-Arvedi-Pastorello anima cuore e cervello”, “Chiampan attento…Pastorello non si tocca”, “Ora e sempre Pastorello presidente”, “Pastorello i giocatori videocomprali!!!”, per quello che è passato alla storia come il “Pastorello-day”, una simpatica, ironica controcontestazione all’”odiato tiranno”, che dichiarò “Il 30 giugno 2004 venderò la società” (Vr-Rimini 05/06), “Baffo da Crema, Guido G.F.5: bestemmia libera!” (metà anni 2000), “Un piccolo angelo è volato in cielo, ciao Tommy”, “Tommy you’ll never walk alone”, per il piccolo Tommaso Onofri, bimbo barbaramente assassinato a Parma (Vr-Vicenza 05/06), “1996-2006 Marti vive” (Vr-Brescia 06/07), “Contro ogni droga” (06/07), “1996-2006: non ci potete bandire…auguri B.G.” (Vr-Triestina 06/07), “Welcome rabbit”, in italiano “benvenuto coniglio”, “W il sorriso verticale” (Vr-Juve 06/07); “Dove casso è la Paganese?” (ritiro precamp. 07/08), “Buon Natale ai ragazzi in cella” (Vr-Cremonese 07/08), “Bentornato a casa, Nanu campione d’Italia”, al mister del Foggia Galderisi, giocatore scudettato a Verona (Vr-Foggia 07/08); “Meglio atei in C2 che Pagani in C1”, abile gioco di parole con la città campana (Vr-Novara 07/08); “Basta soldi a questa società…tutti fuori” (Vr-Sambonifacese, C.Italia Lega Pro 08/09, esterno stadio), “Nemmeno i soldi per un necrologio…pezzenti” (Sud Tirol-Vr, Coppa Italia Lega Pro 08/09), “Tante volte a lasciarci sono i tifosi più valorosi, ciao Seba!”, (Vr-Ternana 09/10), “Per sempre voleremo in alto…ciao Graz” (Vr-Andria 09/10), “Max per sempre gialloblù” (Vr-Rimini 09/10), “Da lassù tifa gialloblù, ciao Moreno”, (Vr-Reggiana 09/10), “Ciao Tommy piccolo grande tifoso gialloblù”, tutti ultrà purtroppo non più tra noi (Vr-Pescara 09/10); “In trasferta con la curva Sud non con TeleArena” (Vr-Como 10/11, esterno stadio), “1° Febbraio 87 nessuna resa” (Vr-Gubbio 10/11, esterno stadio), “30-11-1971 onore alle B.G.” (Vr-Sorrento 10/11, esterno stadio).
[Modificato da Claudio.Freccia 19/11/2011 13:14]
claudioalfaroli