TGCOM.IT dice:
Matrix,scocca l'ora della delusione
La trilogia di Neo chiude in bruttezza
Dopo anni di lavoro, km di pellicola, riprese massacranti su set "maledetti", la saga di "Matrix" sta vivendo il suo epilogo. Il terzo e ultimo episodio, "Matrix Revolutions", è uscito in contemporanea nelle sale di tutto il mondo. Una trovata pubblicitaria, che ha penalizzato i fan di Los Angeles, costretti a mettersi in coda davanti ai botteghini alle 6 del mattino. L'ora "x" è scoccata in Italia alle 15, a Mosca alle 17, a Tokyo alle 23.
Eppure nulla, nemmeno un fuso orario favorevole avrebbe potuto mitigare l'espressione delusa stampata sui volti di tanti spettatori. La saga "Matrix", infatti, si è chiusa in bruttezza. Nella terza puntata della serie, "Matrix Revolutions", i fratelli Wachowski non hanno saputo soddisfare le enormi aspettative di tanti appassionati, nè hanno saputo chiudere quel cerchio mistico-filosofico, fuori dal quale 4 anni fa era balzato l'eroico e messianico Neo (Keanu Reeves). Come ha fatto una storia partita in modo così brillante a diventare per strada così maldestra? E' un film bruttino, penalizzato da un primo tempo noioso, lento, interminabile e da dialoghi banali e sempliciotti.
L'accoglienza negativa non impedirà comunque al terzo Matrix di stabilire primati d'incasso. Probabile che si miri a concentrare gli incassi nei primi giorni di uscita prima che le recensioni negative e il passaparola non esaltante producano una caduta verticale nelle presenze (il fenomeno era stato evidente con "Matrix Reloaded", il secondo film della serie).
LA CRITICA
Delusa, la critica americana ha sentenziato "pollice verso" al nuovo Matrix. "Era stato l'individualismo ribelle di Neo e la sua lotta per la libertà - insieme a quattro eccellenti personaggi di supporto e la fusione senza smagliature di azione stile Hong Kong, arti marziali, tecnologia d'avanguardia ed epistemologia - a trasformare "The Matrix" in un fenomeno", dice il "Los Angeles Times". "Matrix Revolutions" offre agli spettatori due interminabili battaglie. La prima, quella tra le macchine e gli abitanti di Zion (l'ultimo rifugio umano), è troppo lunga e piena di tutti i clichè dei film di guerra della Seconda Guerra Mondiale. La seconda, nel finale del film e della serie, è quella sotto la pioggia tra Neo e Smith: una delusione totale. "Molto meglio i duelli marziali di Kill Bill", osserva un critico. E ancora: "Il film contiene i dialoghi più banali e la recitazione più legnosa dai tempi dei nuovi episodi di Guerre Stellari". Il "New York Post" osserva: "I Wachowski sembrano avere esaurito la loro ispirazione a metà della serie".
LE REAZIONI DEL PUBBLICO
Bruttino, eppure più bello del secondo, "Matrix Revolutions" vanta effetti speciali incredibili. Nelle sale italiane il film ha riscosso un grande successo tra il pubblico giovanile. Nonostante l'entusiasmo diffuso, anche gli spettatori under 18 e gli appassionati della saga di fantascienza dicono no all'eventuale uscita di un quarto film.
"Il finale di "Matrix Revolutions" è aperto - afferma Filippo, 20 anni appena uscito dal Barberini a Roma - ma un quarto film non ci piacerebbe. Rischierebbe di diventare un cartone animato a puntate". "Ci aspettavamo un finale diverso - osserva Angelica, 21 anni - questo lascia pensare a un sequel, ma sarebbe meglio che la saga terminasse". Per Michela 21 anni: "Coi finali aperti si fomenta il target giovanile ben sapendo che seguira' comunque ogni successivo episodio della saga. Ma qualsiasi altro altro film non potra' mai eguagliare il primo Matrix". Infatti, come dichiara lapidaria Michela 20 anni: "Matrix 3 è meglio del secondo ma il primo resta insuperabile". In ogni caso gli spettatori rimangono entusiasti per gli effetti speciali e la grafica. "E' straordinario per gli effetti speciali" osserva Rossella 19 anni. "Ha una grafica fino a dieci anni fa inimmaginabile" aggiunge Massimiliano 19 anni. "Solo apparentemente ci sono più dialoghi che combattimenti - nota Libero 29 anni - ma in fondo il film ha la sua forza negli effetti speciali". Chi non si fa abbagliare dalle magie della grafica, resta perplesso. "Andrebbe visto piu' volte per essere veramente compreso" spiega Matteo 19. "L'ho trovato complicato, veramente difficile da capire" conclude Priscilla 19 anni.