xxx LA MUMMIA xxx I METODI DI IMBALSAMAZIONE DELL'ANTICO EGITTO

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Hosmantus
00mercoledì 14 giugno 2006 16:30
Poter conservare il nostro corpo dalla corrosione del tempo
dopo la morte, è veramente un'idea affascinante.
Sapere che tutti possono vedere come era il nostro aspetto
in vita dà quasi l' impressione di poter, in qualche modo,
sopravvivere alla corrosione della carne,
e, sfidando il tempo, di.essere sempre presenti
di fronte a chi ci guarda.





I METODI DI IMSALSAMAZIONE DELL'ANTICO EGITTO

Alcuni popoli del passato erano convinti che solo mantenendo intatto il corpo ci fosse la possibilità di raggiungere la vita ultraterrena.
Nel famoso "Libro dei morti", che giunge a noi dall'antico Egitto, troviamo le invocazioni al dio Osiride per preservare il corpo e dargli l'immortalità.
Tali preghiere erano associate ad azioni ben precise che si basavano soprattutto nell'asportazione delle viscere, nella disidratazione del corpo e nell'impregnare il cadavere di resine e sostanze varie per preservarlo dall'inevitabile corrosione.
I metodi di imbalsamazione erano tre.
Il più costoso, riservato alle ricche famiglie dei faraoni, consisteva nell'estrarre il cervello attraverso le narici del defunto con un uncino, con una pietra tagliente si praticava un taglio lungo l'addome, si tiravano fuori gli intestini e veniva ripulito.
Quando si trattava proprio del corpo di un faraone, lo stomaco, i polmoni, il fegato e l'intestino venivano messi nei famosi vasi chiamati "Canopi", mentre il cuore veniva successivamente rimesso al suo posto.
Dopo di ciò il corpo veniva purgavato con vino di palme e con aromi in polvere.
Il ventre veniva riempito di mirra pura tritata, di cassia e di altre sostanze e quindi ricucito. Fatto questo veniva immerso nel nitro per settanta giorni.
Trascorso questo periodo veniva tolto dal nitro e una volta lavato lo avvolgevano con strisce tagliate da una tela di bisso spalmate con gomma, usata dagli Egiziani al posto della colla.
Ai parenti veniva quindi consegnato il corpo imbalsamato che veniva adagiato in una forma di legno lavorata a figura umana e dopo averlo sigillato in questo sarcofago, veniva conservato in una camera sepolcrale, posto in piedi contro il muro.
Il secondo metodo era meno costoso e si procedeva utilizzando delle siringhe di olio di cedro con cui si riempiva il ventre del cadavere, senza tagliarlo e senza procedere all'asportazione degli intestini, ma introducendolo attraverso l'ano ed evitando al flusso di tornare indietro.




Poi si metteva il corpo nel nitro per il periodo prefissato e infine si faceva uscire dal ventre l'olio di cedro che portava via con se gli intestini e i visceri macerati.
Le carni erano state consumate dal nitro, così del cadavere rimaneva solo la pelle e le ossa.
Alla fine il corpo veniva consegnato ai parenti sensa ulteriori lavorazioni.
Il terzo sistema il più economico serviva per imbalsamare i poveri; si ripuliva il ventre con una purga, veniva messo sotto nitro per settanta giorni e infine consegnato.
I corpi delle mogli dei notabili e le donne belle ed importanti, non venivano date subito il decesso in mano all'imbalsamatore, si preferiva attendere tre o quattro giorni per evitare che gli imbalsamatori le violentassero.
Qualche imbalsamatore era stato infatti sorpreso mentre violentava un cadavere fresco di donna.



I METODI NATURALI DI MUMMIFICAZIONE

Anche il caldo può conservare un cadavere,
ma a condizione che serva ad eliminare l'acqua.
Un esempio è dato dalle mummie predinastiche
egiziane che sepolte sotto le calde sabbie del
deserto si sono conservate abbastanza bene,
senza alcun intervento artificiale.
Anche l'affumicamento è un metodo efficace e
l'azione del fumo caldo ha dato fin dai tempi
antichi ottimi risultati.
Il freddo è anche un efficace metodo di conser-
vazione e molti sono i ritrovamenti di corpi che
sono giunti fino a noi quasi intatti, grazie alle
bassissime temperature, clima secco e altri fattori
favorevoli.
In particolari condizioni, i corpi immersi in
paludi o sepolti in terreni umidi, possono subire
un processo naturale di conservazione
denominato "Saponificazione" che preserva il
corpo dagli attacchi dei microrganismi e dei batteri
evitandone la putrefazione.




Hosmantus
00mercoledì 14 giugno 2006 16:37


VENZONE CAPPELLA CON MUMMIE..



SAVOCA ( MESSINA) CONVENTO CON NECROPOLI



Vedi anche il sarcofago di TUTHANKAMON
e la mummia di RAMESSE II

evito di postare altre mummie.. [SM=x131293]
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