wireless: che bella invenzione!

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desmotool
00martedì 30 maggio 2006 13:48
di ANDREA TOMASI A Trento il 60 per cento delle reti wireless, quelle dei computer senza filo, sono penetrabili. Estranei possono entrare nella nostra posta elettronica, possono connettersi alla nostra rete e possono raccogliere i nostri dati privati. Ieri lo hanno dimostrato i docenti della facoltà di Giurisprudenza che, assieme agli allievi del master in Studi avanzati di diritto europeo e internazionale (coordinato da Giandomenico Falcon), hanno percorso le strade della città ed hanno individuato i «punti deboli» della rete informatica locale. A turno, gli iscritti al master (di secondo livello) si sono seduti in un pullmino dotato di antenna. Sulle ginocchia hanno tenuto un computer per il rilevamento delle reti: le reti wireless di privati e titolari di attività imprenditoriali. «Abbiamo viaggiato ad una media di 40 chilometri orari - spiega Paolo Gasperi, docente di informatica giuridica, uno dei moduli del corso - . Si è trattato di una prova pratica, per vedere quanto poco protetti sono i computer e quanto facile può essere penetrarli». Gasperi - che si è avvalso della collaborazione dell'ingegner Mario Mautone, esperto in sicurezza - si è messo alla guida del mezzo: ogni «viaggio esplorativo» (3 studenti a bordo per ogni turno; gli specializzandi sono 17) è durato venti minuti. Sono state rilevate 108 reti. Come detto, il 60% è risultato «facilmente attaccabile». L'esperimento è stato fatto solo su una parte della città: strade dove si affacciano appartamenti, uffici, studi, negozi. «Siamo partiti da via Verdi, abbiamo percorso via Tomaso Gar, via Torre Vanga, siamo passati davanti al Palazzo della Regione, abbiamo imboccato via Manzoni, poi via Brennero e siamo tornati a Giurisprudenza passando lungo l'Adige». Gasperi non può dare dettagli sui nomi delle reti individuate e dalle quali, volendo, si potrebbero «sniffare» i dati. «Ciò che posso dire - spiega - è che sui nostri pc comparivano i nominativi delle reti e il tipo di protocollo di protezione». La «barriera» più diffusa, ma anche la più facile da abbattere è quella Wep (78 le reti supportate da questa tecnologia), mentre quella considerata «quasi a prova di pirata» è la Wpa. Nel pomeriggio, per un'ora, sono stati fatti test in laboratorio, una simulazione di crackaggio: attraverso vari sistemi, sono state individuate le parole chiave che permettono il normale accesso alla rete. «La prova sul campo - dice Gasperi - può essere utile ai nostri allievi. Sono molto preparati a livello giuridico e, a differenza della vecchie generazioni, hanno grande dimestichezza con la tecnologia. Questo corso si propone di "attrezzarli" ulteriormente in modo che, quando saranno nel mondo delle professioni, potranno agire senza grandi difficoltà». Docenti e studenti spiegano che chi usa internet è tendenzialmente all'oscuro dei limiti della tecnologia e non usa alcuna precauzione. «Esistono dei programmi per individuare facilmente le password, le parole-chiave per accedere ad internet - racconta l'ingegner Mautone - e chi ha "le basi" agisce senza la paura di essere beccato». L'esperimento di ieri è stato fatto in movimento, ma i veri «pirati» stanno fermi: riescono a connettersi da un appartamento vicino o da un furgone parcheggiato in strada. Ma chi sono e che età hanno questi «teppisti della rete»? «Difficile dirlo. Ci sono molti "smanettoni" anche fra i quattordicenni: tanti giovanissimi non si rendono conto che si tratta di un reato, non ne hanno la percezione». Abbiamo fatto un giro nelle edicole di Trento, dove vanno a ruba i settimanali specializzati: sugli scaffali ci sono 8 titoli dedicati agli hacker e, per l'informatica generica, si arriva a «quota 300 titoli». Collegarsi e «sniffare» non è economicamente insostenibile. «Con un pc portatile da 800 euro e una piccola antenna da 30 euro un appassionato del genere può "entrare" nel nostro computer, leggere i dati che stiamo per mandare per posta elettronica e violare la nostra privacy», dice Gasperi. Gli studenti girano con il codice penale. L'articolo sull'accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (615 ter) è chiaro: è prevista la reclusione fino a 3 anni, 5 con le aggravanti. Il problema è riuscire ad individuare i responsabili con le mani sulla tastiera.
maxtac
00martedì 30 maggio 2006 13:57
ci vuole una protezione "piranha security"... oltretutto con la protezione non si prendono strani virus...

[Modificato da maxtac 30/05/2006 13.58]

Wishmaster82
00martedì 30 maggio 2006 14:06
io ho il firewall bloccatutto prodotto dal piranha power e comunque le reti wireless con un minimo di chiave non OPEN sono difficilmente attaccabili... certo se lasciano il Broadcast SID è un altro discorso...

[Modificato da Wishmaster82 30/05/2006 14.07]

tode 75
00martedì 30 maggio 2006 16:01
ma io ero lili che volevo installarlo
su consiglio del dds ora cha faccioo ???

che coioniii be io comunque mi fido solo del
dds.... piu o meno [SM=x103604]
Wishmaster82
00martedì 30 maggio 2006 16:28
Re:

Scritto da: tode 75 30/05/2006 16.01
ma io ero lili che volevo installarlo
su consiglio del dds ora cha faccioo ???

che coioniii be io comunque mi fido solo del
dds.... piu o meno [SM=x103604]



non esistono reti bucabili... esistono solo configurazioni pessime
desmodavidsandro
00martedì 30 maggio 2006 16:48
Una bella chiave di protezione... e sei a posto Tode..
non sei mica la nasa.. chi cazzo vuoi che venga sotto il tuo balcone a romperti.. i vicini non sono un problema..

beski
00martedì 30 maggio 2006 18:08
Re:

Scritto da: desmodavidsandro 30/05/2006 16.48
Una bella chiave di protezione... e sei a posto Tode..
non sei mica la nasa.. chi cazzo vuoi che venga sotto il tuo balcone a romperti.. i vicini non sono un problema..




QUOTO ...
a meno che non abiti dalle mie parti ....
YamcoDT
00mercoledì 31 maggio 2006 09:19
Il problema è che, per comodità, la maggior parte delle persone non mette la chiave di protezione...
beski
00mercoledì 31 maggio 2006 09:45
Re:

Scritto da: YamcoDT 31/05/2006 9.19
Il problema è che, per comodità, la maggior parte delle persone non mette la chiave di protezione...



come mai "per comodità" nessuno di voi lascerebbe le chivi sel monster nel blocchetto al parcheggio????? [SM=x103595]
YamcoDT
00mercoledì 31 maggio 2006 09:46
Perchè probabilmente non si sentono vulnerabili con la rete wireless, oppure non gli importa che qualcuno veda la loro rete...
desmotool
00mercoledì 31 maggio 2006 12:09
un mio amico ha cambiato casa da un anno.....e deve ancora farsi l'abonamento a internet.....beato lui! ahhaha
b-boy
00mercoledì 31 maggio 2006 12:15
Re:

Scritto da: YamcoDT 31/05/2006 9.46
Perchè probabilmente non si sentono vulnerabili con la rete wireless, oppure non gli importa che qualcuno veda la loro rete...



...o probabilmente xkè non sanno un fico secco di informatica o reti... [SM=x103610]

.....vai....un bel Cisco e via!!....è il the best!!...xò costa di più rispetto ad altre marche...

[SM=x103627]

YamcoDT
00mercoledì 31 maggio 2006 12:30
Se ti prendi il D-Link, ad esempo, c'è la procedura descritta a prova di mongolo che ti permette di installare la rete e abilitare la chiave di protezione...

Basta volerlo fare...

c'è un mio amico che naviga con l'adsl del vicino via wireless con un router dlink [SM=g27775]
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