violenza privata????

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africa81
00martedì 1 settembre 2009 09:14
Lavoro in un ente locale. Ho ricevuto una segnalazione telefonica di una vicina di casa di una signora (già conosciuta al servizio) che subirebbe minacce dal marito - e forse anche violenza fisica- in quanto lei si vuole separare. Da precisare che alcuni figli della coppia sono state affidate ad un altro ente e collocate in comunità, principalmente e in breve per un agito poco tutelante del padre.
Tali minacce non mi sono state esplicitate dall'interessata ma bensì da una vicina. Chiedo come è opportuno agire, oltre che esplicitare alla signora la segnalazione ricevuta e chiedere direttamente a lei chiarimenti in merito.
sole_80
00martedì 1 settembre 2009 16:23
Violenza privata
Secondo me,
dovresti fare un colloquio con la signora dicendo come hai detto anche tu di aver ricevuto questa segnalazione, cercando di capire se effettivamente la signora viva una situazione di pericolo e di violenza; poi, dovresti verificare la cosa con gli altri servizi che hanno già in carico la signora e se é in carico presso altri servizi, insomma fare una verifica incrociata con altri colleghi.
mediolanuto
00martedì 11 maggio 2010 20:16
Riprendo questo topic dopo aver letto del tragico omicidio di Collegno, nel torinese, dove una donna di 33 anni, che si stava separando, è stata uccisa dal marito con trenta coltellate. Avrete letto che l'omicidio è avvenuto sotto lo sguardo terrorizzato dell'assistente sociale: l'uomo ha estratto il coltello all'improvviso e si è accanito sulla moglie.
Spesso è un dilemma sapere se e come intervenire di fronte a segnalazioni che arrivano in tanti modi (per es. dal colloquio con un'anziana che riferisce della preoccupazione della sua badante per una connazionale minacciata dal compagno). Credo che questo dilaniante interrogarsi se intervenire o meno in casi di presunti maltrattamenti sia una delle prerogative (lodevoli) della professione. Il caso di Collegno mostra una terribile imprevedibilità, in un caso al di sopra di ogni sospetto, visto che la coppia si era rivolta al servizio spontaneamente e tutti i colloqui erano stati civili e cordiali. Eppure l'uxoricida aveva già deciso, portando con sé quel lungo coltello da macellaio con venti centimetri di lama e infierendo sulla donna per una cinquantina di volte...
Oggi le notizie di uxoricido erano 2, più alcuni arresti per stalking, con le donne sempre come vittime. Sono un maschio e sono annichilito da questa ricorrenza della violenza di genere...quasi che ne fossimo tutti noi uomini un po' colpevoli...
c.sabrina
00martedì 11 maggio 2010 22:44
ciao...spero di poterti esserti d'aiuto.io lavoro in centro antiviolenza della provincia di roma come operatrice specializzata nel percorso di uscita dalla violenza subita.
visto che è una segnalazione ricevuta da terzi, ti consiglierei un po quello che ti hanno già consigliato e cioè di parlare con la signora e cercare di capire come effettivamente è la situazione, tieni presente però che le donne che subiscono violenza di qualunque forma, temono di parlare per un forte senso di vergogna, è come mettere in piazza quello che più c'è di intimo in una relazione.
potresti farle presente che esistono centri dediti proprio all'ascolto della sua storia, che possono aiutarla ad uscire da una situazione problematica di qualsiasi forma e grado di complessità sia.
l'unica cosa che si deve fare è farle capire che la decisione di rivolgersi a questi centri è sua!!!

magari prova anche a contattare questi centri e farti consigliare un po come procedere..come condurre un colloquio per far uscire quello che la violenza invece tende a nascondere. non dubito affatto della tua professionalità, anzi....ma a volte sentire la metodologia di lavoro di centri specifici come i centri antiviolenza possono darti uno strumento in più per aiutare maggiormente la signora...noi ad esempio lavoriamo molto sul riconoscimento della situazione violenta attraverso l'analisi condivise della "Spirale della violenza" ossia di tutte le fasi di cui la violenza è composta!!!

noi come centro siamo sempre disponibili ed aperti a questi confronti...ed è solo un piacere farlo!!!


mediolanuto
00martedì 11 maggio 2010 23:53
sabrina, non ho capito se la risposta era per africa81 o per me...sulla vicenda dell'amica della badante, per completezza, riporto che il compagno, minacciandola, l'aveva più volte toccata sul fegato con la punta di un ombrello; la ragazza, terrorizzata, s'era quindi rivolta al commissariato di zona, con gli agenti che le avevano risposto che al momento non era possibile fare nulla e che sarebbe dovuta tornare dopo 3 mesi!!!!! E' chiaro che un tale comportamento è criminoso, dettato dalla vigliaccheria di poliziotti che invece di aiutare una donna straniera la lasciano al suo destino. Da qui la preoccupazione dell'amica riferitami dalla signora. All'anziana e al figlio avevo già fatto presente di rivolgersi ai centri antiviolenza (in città ce ne sono diversi). Entrambi mi hanno risposto che avrebbero dato tale indicazione alla badante perché la comunicasse all'amica. Spero in bene, credo che alla fine lei si muoverà, ma non ho ancora sentito l'anziana......Ma quei poliziotti sarebbero da sospendere! Ancora responsabilità maschili, e in un ruolo professionale!
c.sabrina
00mercoledì 12 maggio 2010 11:44
..ho risposto al post di africa 81...so bene che le forze dell'ordine non son bene sensibilizzate sull'argomento tendendo anche a responsabilizzare la donna di quanto è avvenuto...proprio l'altro ieri ho avuto un confronto verbale con una guardia di finanza "uomo" che mi ha detto "chissà cosa ha fatto la donna per provocare una reazione violenta del marito" (la donna è stata investita più volte dal marito davanti alle forze dell'ordine)....si tende spesso a passar sopra e a credere che siano tutte liti quelle che avvengono in casa e spesso le forze dell'ordine appunto preferiscono da mediatori familiari consigliando alla donna di pensare per il bene dei suoi figli e di tornare a casa dal marito perchè i bambini hanno bisogno di vedere la famiglia unita....vi rendete conto...se solo si informassero le donne di questi centri specializzati sulla violenza e che proprio in essi è offerta anche un'assistenza legale con il patruito patrocinio...sentiremmo meno storie di uccisioni di mogli al telegiornale....non bisogna arrivare alla morte perchè si parli di violenza domestica....e soprattutto quando ormai non si può far più nulla!!!!
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