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LadyTWINKLE
00sabato 24 maggio 2008 12:04
io al 100%
[SM=x970016]
Esistono diverse strade da prendere dopo la maturità, e ognuna di esse è sbagliata per chi la sceglie… sempre…(io dopo un anno di filosofia estetica mi sono iscritta al dams (musica e spettacolo! [SM=x970050] )





ECONOMIA: potete star sicuri che ci troverete molte persone convinte di uscire dalla facoltà con un impiego sicuro. Non è completamente sbagliato,ma bisogna arrivare alla laurea. Economia è un posto che varia di università in università, generalmente non è considerata facile, ma a volte ha gli esami con i test a crocette (tipo battaglia navale).
La frequentazione è solitamente composta da:
- ragazzi con gli occhiali, riga da una parte e cravattino che seguono il sogno del padre (che tristezza.);
- radical chic in cerca di notorietà;
- ragazze che escono fuori da delusioni d’amore.
C’è chi, accortosi dell’errore in tempo, si trasferisce da economia politica a scienze della moda e del costume diventando uno stilista gay dopo il terzo anno.

FARMACIA: ripiegano su questa facoltà gli studenti che non sono riusciti ad entrare a medicina. Essi si deprimono dopo tre giorni di corsi perché le famiglie gli rinfacciano di non essere riusciti ad entrare a medicina, perché gli studenti di matematica gli lanciano gli aereoplanini con le equazioni dalla finestra e perché non riescono a distinguere un’aspirina da un benagol(pena la riordinazione dell’archivio).
Chi riesce a laurearsi fa gavetta per dieci anni in una farmacia ad immaginare nude le ragazze che comprano i preservativi. Le ragazze che scelgono di fare farmacia si chiamano farmaciste, e ridono come forsennate quando una ragazza compra un test di gravidanza e vendono il maalox senza ricetta nella farmacia vicino alla stazione Termini.
Chi si accorge in tempo dell’errore, verso il terzo anno decide di riprovarci con medicina.
Quando fallisce, si iscrive a letteratura, musica e spettacolo.

FILOSOFIA: le personalità soggette a sdoppiamento, depressione cronica, domande sull’aldilà, crisi sessuali e con nove in condotta sono la frequentazione media della facoltà di filosofia. Gli studenti fumano erba nel cortile,nelle aule, con i professori, prima degli esami, durante gli esami e dopo gli esami (se ci arrivano con tutti i neuroni al loro posto).
I professori di codesta laurea sono tutti ex-sessantottini (i figli divulgheranno il verbo, non possono sottrarsi al destino), hanno sciarpe rosse e portano i sandali ai piedi anche con -2 a febbraio. Sono dalla parte degli studenti e vengono acclamati come ‘dei grandi’ dai frequentanti (che ipocrisia).
Lo studente medio di filosofia si accorge al secondo anno di aver fatto una cazzata, brucia libri e sacco di juta comprato per andare ‘contro il sistema’ e va ad iscriversi a letteratura, musica e spettacolo (portando con sé l’erba, ma cmq nudi!).


GIURISPRUDENZA: sono ancora in fase di studio le cause che portano un diciottenne ad iscriversi a giurisprudenza, se non sotto minaccia del genitore magistrato. Si ritrovano qui clandestini, calabresi (pressoché identici) e chi più ne ha più ne metta.
Di solito gli studenti che intraprendono questo viaggio verso il tribunale sono modaioli e le studentesse prendono trenta elargendo favori sessuali agli assistenti. Tutt’ora sorge un dubbio: tutte le fighe stanno a giurisprudenza o tutte quelle che vanno a giurisprudenza diventano fighe? No perché semmai cambio.
Verso il secondo, massimo terzo anno, al 45esimo tentativo di dare diritto privato, si iscrive a letteratura, musica e spettacolo.

INGEGNERIA: lo studente che decide di iscriversi ad ingegneria è consapevole del fatto che verso il terzo anno, se maschio, diventerà calvo. Molti non si lasciano spaventare dall’eventualità e arrivano alla laurea, sicuri che prima o poi 4-5 aziende di nonsochè si sveglieranno e si renderanno conto che il Politecnico ha sfornato un altro ingegnere pronto per svolgere le proprie mansioni strapagato, e gli basta un pc! Le ragazze che intraprendono il corso di studi di ingegneria vengono chiamate disadattate. Quando la calvizie è ormai incipiente, i più deboli scappano ad economia, pensando che la cosa si faccia più soft. Quando scoprono di aver fatto l’ennesimo sbaglio, si iscrivono a letteratura, musica e spettacolo.

LETTERE E FILOSOFIA: esistono molte branche di questa facoltà, non starò ad elencarle tutte. Gli studenti che decidono di frequentare questo tipo di corsi generalmente sono attirati dal fatto che in questo posto è pressochè impossibile trovare della matematica o fisica quantistica (ma esiste?).
Senonchè, verso i primi esami darebbero un braccio per risolvere un’equazione al posto di iscriversi ad un appello tramite il sito della loro facoltà. Iscriversi ad un esame di una facoltà lettere e filosofia è come giocare la schedina (la grafica del sito è più o meno la stessa): se hai culo ce la fai. Il sito a volte decide anche che alcuni corsi non esistono, lasciando lo studente spiazzato e in preda ad un dilemma: sarà più indolore una pistolettata o l’harakiri con la katana presa alla prima di Kill Bill?(lo studente di lettere e filosofia è spesso cinefilo o nerd).
Esiste una particolare facoltà degna di nota interna a lettere e filosofia: essa è Letteratura, musica e spettacolo, e chi la sceglie sa di andare tragicamente incontro ad un triste destino di disoccupazione; è nientaltro che il ripiego preferito di tutti quelli che sbagliano facoltà (cioè tutti gli altri che non ci si iscrivono subito) e il ritrovo degli abitanti del sud italia. E poi uno si chiede perché la disoccupazione cresce.
E’ raro che uno studente di lettere e filosofia cambi facoltà, ma in quel caso si iscrive all’università della musica anche se non sa nemmeno quante sono le note.

MEDICINA E CHIRURGIA: a medicina si iscrivono i pazzi. Quando gli danno il camice schizzano a casa tutti contenti a mostrarlo ai genitori e lo tengono sotto una teca di vetro alcuni aggiungono delle cinture al camice e fanno finta di essere maestri di arte marziale. Il Rocci è il loro piu caro amico, e sono consapevoli del fatto che per una morte o per l’altra la vita comunque finisce.
Chi non si ammazza il quarto anno, si laurea.
Generalmente i laureati sono tutti dei gran pezzi di fighi, belli, robusti,ipermuscolosi…
Che si imparino li le tecniche piu avanzate in fatto di estetica? Il tutto è però rovinato dalla loro incontrollabile mania di cattivo gusto: hanno una naturale predisposizione alle ciabatte bucherellate e man mano che continuano il corso di studi disimparano a scrivere.
Chi arriva al terzo anno con una vena che gli pulsa in continuazione, o scappa in Messico (con il camice) o si iscrive a letteratura, musica e spettacolo.

ARCHITETTURA\DESIGN: essa viene presa in considerazione dalle persone brave a disegnare o che vogliono progettare la propria casa in futuro. C’è chi pensa che si tratti dell’educazione tecnica che si faceva alle medie(durante la quale invece di disegnare proiezioni ortogonali uno si studiava le materie delle ore dopo). Attenzione! Questo è sbagliatissimo! Architettura è il covo della matematica! Lei è lì, in agguato dietro alle aste e ad i coni, se ne studia più qua che nella stessa facoltà di matematica! Non vi faranno progettare negozi di scarpe, ma calcolare distanze! E’ ignobile! E’ nascosta così abilmente poi!
E’ generalmente frequentata da: gay, froci, finocchi, nespole,lesbiche,lelle,donne assolutamente favolose o assolutamente oscene, uomini iperinfighettiti o radical chic con pashmina di ogni colore, sfigati cronici e punkabbestia con tanto di cani al seguito.
Gli illusi che vi si iscrivono cadono uno dopo l’altro, in preda agli spasmi, in crisi d’identità. si ritrovano con le matite tra i capelli e le unghie sporche di china, mangiano poliplat a colazione nel latte e mine al posto delle mentine. Escono alle 10 della sera da interminabili revisioni e meditano il suicidio mentre buttano nel tevere le tavole che evidentemente non andavano bene…
Sanno stare svegli nottate intere senza nemmeno accorgersene,hanno uno spiccato senso del dovere che si tramuta in capacità di scoprire i propri limiti. Non hanno bisogno di ubriacarsi quando vanno in discoteca, possono benissimo buttarsi sul cubo o sul primo che capita alle 10 e mezza, per loro è gia tanto essere stati fermi dall’entrata al guardaroba! Tornano a casa e si rendono conto che il loro plastico è li, implacabile a dargli il buongiorno. Capiscono che la vita è inutile se non sai creare un areoporto; si deprimono, e di solito verso il terzo anno decidono di iscriversi a letteratura, musica e spettacolo o scienze delle comunicazioni.
Chi ancora crede in un sogno passa al dams, scopre l’amore per le arti visive e si da al ballo. Diventa un ballerino di fila e porterà tutine bianche dove, durante le prove, disegnerà a matita schizzi di sale conferenze dicendo ‘però ero bravo’…

PSICOLOGIA 1 E 2: sono atenei in lotta da secoli. Si racconta che il giovane Siproite avesse defecato sui gradini di Psicologia 1 sacri al dio Priapo, perché aveva preso solo 18 ad un esame, e che avesse fondato Psicologia 2 per contrastare il potere che stava assumendo la già citata facoltà. Da quel giorno i due atenei non si diedero pace un attimo: amicizie che perduravano dalla nascita si ruppero a causa della scelta del corso di laurea da seguire, e vennero combattute ben 657 battaglie sino ad oggi, a colpi di righello e fotocopie di approfondimento.
Gli studenti che vi si iscrivono raramente arrivano al secondo anno (nel senso che rimangono traumatizzati a vita dalla violenza ricevuta dagli avversari).
Chi resiste e si laurea viene chiamato Highlander.
Da Psicologia non si può scappare, si rimane marchiati a vita, o ti laurei o finisci in un istituto di igiene mentale.

SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE: per secoli ci si è chiesti cosa si facesse all’interno di quelle quattro mura che portano codesto nome, e non si è mai giunti ad alcuna conclusione. Anzi, nemmeno chi vi si iscrive sa quale sia il suo ruolo all’interno dell’ateneo o quale sarà quello nella società. Gli studenti girano per i corridoi chiedendosi dove siano i corsi durante tutto il primo anno, al secondo decidono di iscriversi a letteratura, musica e spettacolo, almeno sono tre parole di uso quasi comune.
Chi permane fino alla laurea triennale scopre di aver vinto una carta da gioco totalmente inutile per la ricerca di un lavoro. Normalmente solo arrivati alla tesi ci si accorge dell’inutilità della suddetta facoltà e si inizia a prendere la vita con filosofia! Sappilo, per scherzarci sono i migliori…se non altro hanno autoironia!



e voi che facoltà avete scelto???


[SM=x970036]
.silmarien.
00sabato 24 maggio 2008 16:03
Re: io al 100%
LadyTWINKLE, 24/05/2008 12.04:



FARMACIA: ripiegano su questa facoltà gli studenti che non sono riusciti ad entrare a medicina. Essi si deprimono dopo tre giorni di corsi perché le famiglie gli rinfacciano di non essere riusciti ad entrare a medicina, perché gli studenti di matematica gli lanciano gli aereoplanini con le equazioni dalla finestra e perché non riescono a distinguere un’aspirina da un benagol(pena la riordinazione dell’archivio).
Chi riesce a laurearsi fa gavetta per dieci anni in una farmacia ad immaginare nude le ragazze che comprano i preservativi. Le ragazze che scelgono di fare farmacia si chiamano farmaciste, e ridono come forsennate quando una ragazza compra un test di gravidanza e vendono il maalox senza ricetta nella farmacia vicino alla stazione Termini.
Chi si accorge in tempo dell’errore, verso il terzo anno decide di riprovarci con medicina.
Quando fallisce, si iscrive a letteratura, musica e spettacolo.





La mia facoltà rientra nella suddetta "Farmacia" ma in realtà si chiama Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, e già il nome avrebbe dovuto fermarmi!

Decido per questa facoltà visto il numero altissimo di esami di chimica, eppure presente anche una discreta quota di anatomia e fisiologia, penso: FA PER ME! Errore? Pwer cinque anni ho pensato di si, siamo partiti in 200, 100 sono andati a fare Farmacia quando vedevano l'ammontare dello studio e cinquanta sono entrati negli anni successivi a medicina o lauree triennali associate. noi irriducibili cinquanta ci siamo via via divisi e, ora, che facciamo la tesi del mio anno, siamo solo in tredici! XD

A questo punto penso... perchè siamo rimasti così pochi? Forse perchè siamo gli unici coglioni a non avere capito che in Italia un futuro come ricercatore non ce l'hai, e, se volevi fare la "farmacista" e "vendere il maalox senza ricetta" (io a tirocinio vendevo quello PLUS senza ricetta essendo un OTC, mentre quello normale è mutuabile, ma vabbè xD) ti iscrivevi semplicemente a farmacia, risparmiandoti laboratori su laboratori e esami di chimica impossibili...

Se dovessi tornare indietro? Farei tutta la vita ENOLOGIA!!!!!!!! [SM=x970227]


Ambrosya0
00domenica 25 maggio 2008 09:33


LETTERE E FILOSOFIA: esistono molte branche di questa facoltà, non starò ad elencarle tutte. Gli studenti che decidono di frequentare questo tipo di corsi generalmente sono attirati dal fatto che in questo posto è pressochè impossibile trovare della matematica o fisica quantistica (ma esiste?).
Senonchè, verso i primi esami darebbero un braccio per risolvere un’equazione al posto di iscriversi ad un appello tramite il sito della loro facoltà. Iscriversi ad un esame di una facoltà lettere e filosofia è come giocare la schedina (la grafica del sito è più o meno la stessa): se hai culo ce la fai. Il sito a volte decide anche che alcuni corsi non esistono, lasciando lo studente spiazzato e in preda ad un dilemma: sarà più indolore una pistolettata o l’harakiri con la katana presa alla prima di Kill Bill?(lo studente di lettere e filosofia è spesso cinefilo o nerd).

[SM=x970029]


Esattamente me al 1° anno...subito dopo ho mollato ahahahah




MEDICINA E CHIRURGIA: a medicina si iscrivono i pazzi. Quando gli danno il camice schizzano a casa tutti contenti a mostrarlo ai genitori e lo tengono sotto una teca di vetro alcuni aggiungono delle cinture al camice e fanno finta di essere maestri di arte marziale. Il Rocci è il loro piu caro amico, e sono consapevoli del fatto che per una morte o per l’altra la vita comunque finisce.
Chi non si ammazza il quarto anno, si laurea.
Generalmente i laureati sono tutti dei gran pezzi di fighi, belli, robusti,ipermuscolosi…
Che si imparino li le tecniche piu avanzate in fatto di estetica? Il tutto è però rovinato dalla loro incontrollabile mania di cattivo gusto: hanno una naturale predisposizione alle ciabatte bucherellate e man mano che continuano il corso di studi disimparano a scrivere.
Chi arriva al terzo anno con una vena che gli pulsa in continuazione, o scappa in Messico (con il camice) o si iscrive a letteratura, musica e spettacolo.



Io ci avrei aggiunto di peggio eh...

ahahahaha!

Però in parte sono vere ste cose sulla "Fauna" universitaria !! [SM=x970031]

[SM=x970083]
g@udiel
00domenica 25 maggio 2008 16:58
ARCHITETTURA

Pur non rinnegando anni e anni di "studio matto e disperatissimo"(come direbbe il buon Leopardi)... [SM=x1484349]
sconsiglio vivamente a chiunque se non più che motivato e masochista a frequentarla... [SM=x970040]
Credi di diventar un super dio che plagia ogni cosa ad immagine e somiglianza delle tue idee...che mette la firma ovunque e che crede di esser l'artista per eccellenza....creatore ex nihilo....
Macchè...ahimè ti rendi conto che non sei che un tecnico, niente di più di un geometra e che fai allora? [SM=x970258]
Tutto l'entusiasmo la verve porgettuale e creativa va a farsi fottere al posto di materie scientifiche e legislazioni urbanistiche..le realtà colle quali nella pratica professionale poi ti devi scontrare...E così spariscono i tuoi sogni di gloria...e butteresti un sacco di anni di studio nel cesso... [SM=x970119] E' così...bisogna esserne consci...e io mi rifiuto di andar a fare il "tecnico" e scontrarmi colla pratica sterile e omologata della professione...Io mi sento artista a modo mio e sto infatti cercando la mia dimensione...e la CREATIVITA' E CURIOSITA' per me è tutto...se non fossi stata costante determinata a quest'ora sarei uno dei tanti architetti insoddisfatti del loro stipendio, ore e ore dietro ad un pc a disegnare ad autocad...e pianger di se stessi...

Beh no!!!!!NON CI STO...e sto operando per un cambio di direzione...semino e spero presto raccoglierò...questo è poco ma sicuro...
Voglio fare qualcosa che mi piaccia mi faccia sentire realizzata anche se ciò significa un declassarmi rispetto alla mia qualifica..me ne infischio..nella vita ci vuole tanta buona umiltà...e questo vale per ogni tipo di studio e professione...

Quindi non rinnego nulla di quanto studiato..mi è piaciuto da morire...però...ritengo sia alla fine dei conti...tempo sprecato per chi sa che della creatività vuol far la sua ragione di essere...e lavorare...

"Le cose migliori si ottengono con il massimo della passione (Goethe)"

Io della passione ne faccio ogni giorno ideale di vita... [SM=x970190] Voi...fate vobis naturalmente...



LadyTWINKLE
00domenica 1 giugno 2008 16:32
[SM=x970050]

ARCHITETTURA\DESIGN: essa viene presa in considerazione dalle persone brave a disegnare o che vogliono progettare la propria casa in futuro. C’è chi pensa che si tratti dell’educazione tecnica che si faceva alle medie(durante la quale invece di disegnare proiezioni ortogonali uno si studiava le materie delle ore dopo). Attenzione! Questo è sbagliatissimo! Architettura è il covo della matematica! Lei è lì, in agguato dietro alle aste e ad i coni, se ne studia più qua che nella stessa facoltà di matematica! Non vi faranno progettare negozi di scarpe, ma calcolare distanze! E’ ignobile! E’ nascosta così abilmente poi!
E’ generalmente frequentata da: gay, froci, finocchi, nespole,lesbiche,lelle,donne assolutamente favolose o assolutamente oscene, uomini iperinfighettiti o radical chic con pashmina di ogni colore, sfigati cronici e punkabbestia con tanto di cani al seguito.
Gli illusi che vi si iscrivono cadono uno dopo l’altro, in preda agli spasmi, in crisi d’identità. si ritrovano con le matite tra i capelli e le unghie sporche di china, mangiano poliplat a colazione nel latte e mine al posto delle mentine. Escono alle 10 della sera da interminabili revisioni e meditano il suicidio mentre buttano nel tevere le tavole che evidentemente non andavano bene…
Sanno stare svegli nottate intere senza nemmeno accorgersene,hanno uno spiccato senso del dovere che si tramuta in capacità di scoprire i propri limiti. Non hanno bisogno di ubriacarsi quando vanno in discoteca, possono benissimo buttarsi sul cubo o sul primo che capita alle 10 e mezza, per loro è gia tanto essere stati fermi dall’entrata al guardaroba! Tornano a casa e si rendono conto che il loro plastico è li, implacabile a dargli il buongiorno. Capiscono che la vita è inutile se non sai creare un areoporto; si deprimono, e di solito verso il terzo anno decidono di iscriversi a letteratura, musica e spettacolo o scienze delle comunicazioni.
Chi ancora crede in un sogno passa al dams, scopre l’amore per le arti visive e si da al ballo. Diventa un ballerino di fila e porterà tutine bianche dove, durante le prove, disegnerà a matita schizzi di sale conferenze dicendo ‘però ero bravo’…

[SM=x970096]


[SM=x970088]
§Eilaine§
00lunedì 14 luglio 2008 16:46

GIURISPRUDENZA: sono ancora in fase di studio le cause che portano un diciottenne ad iscriversi a giurisprudenza


risposte possibili:
1)un forte spirito di giustizia...mmm....mmmm....mmmm....passiamo alla prossima che è meglio
2)un forte sentimento masochista
3)il consiglio dello psichiatra per allontanare un paziente con parlantina insopportabile


uaaaaaaaaaaa....com'è difficile scegliere l'università sigh...lettere o giurisprudenza? questo è il dilemma
Fabrox
00sabato 2 agosto 2008 14:51
Re: io al 100%


INGEGNERIA: lo studente che decide di iscriversi ad ingegneria è consapevole del fatto che verso il terzo anno, se maschio, diventerà calvo. Molti non si lasciano spaventare dall’eventualità e arrivano alla laurea, sicuri che prima o poi 4-5 aziende di nonsochè si sveglieranno e si renderanno conto che il Politecnico ha sfornato un altro ingegnere pronto per svolgere le proprie mansioni strapagato, e gli basta un pc! Le ragazze che intraprendono il corso di studi di ingegneria vengono chiamate disadattate. Quando la calvizie è ormai incipiente, i più deboli scappano ad economia, pensando che la cosa si faccia più soft. Quando scoprono di aver fatto l’ennesimo sbaglio, si iscrivono a letteratura, musica e spettacolo.




Si, verissimo la calvizie era un mio timore, come pure la rassegnazione a munirmi di occhialazzi spessi.
Invece è andata diversamente e faccio parte della categoria dei non calvi e nemmeno 4occhi.

Nella moria studentesca dei primi anni ricordo un frequente passaggio dalla nostra facoltà a quella di architettura, con il brillantissimo successo scolastico nel nuovo ambiente.
Da lì ho scoperto che il tombino che ci stavano facendo era per motivi di pura selezione, ho acquisito un pò di critica ed autocritica distinguendo fra le cose inutili e spaccacervello e le nozioni utili per la futura attività lavorativa, ma anche gli insegnamenti per la vita futura...
Forse la cosa prioritaria che questa università dovrebbe insegnare è la fiducia in se stessi, la curiosità di imparare, il desiderio di apprendere e di crescere, i peli dritti contro i pericoli ed i rischi.
Conta meno quali e quanti corsi segui, perchè la maggiorparte delle cose si imparano per i fatti propri, con il sudore, la forza di volontà, con la consapevolezza che gli stacoli si superano o si aggirano.
Il consiglio vivisssimo è di non lasciarsi gli esami più tosti alla fine, se no son dolori... Ma anche quella è un'esperienza dopotutto.

Fab
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