oggi a parma è una magnifica giornata. di sole, ma non solo. sono uscito in bicicletta per un giretto sulle mie amate colline, un centinaio di chilometri in cui, a sprazzi, ho avuto modo di pensare anche a voi del forum. negli ultimi tempi tra i miei interessi siete entrati anche voi, così ogni tanto non posso non pensarvi, senza alcun motivo. amo lo sport. profondamente. e lo pratico ogni volta che posso. mi fa sentire libero, invincibile. mi piace praticare sport di resistenza, in cui posso pensare; mi piace la fatica che asciuga il cervello, che rende umili, quindi migliori. mi piace la fatica che annienta solo apparentemente, perché poi ci si sveglia più forti. più o meno un anno fa, di questi tempi, mi sono trovato a festeggiare un compleanno molto particolare. ci pensavo oggi, mentre pedalavo libero. e ho pensato: “appena arrivo a casa lo recupero e lo metto nella cartella dei racconti, nel forum, così mi risparmio la fatica di scriverne uno nuovo”. in realtà lo metto perché è una delle poche cose che ho scritto che mi è piaciuta, e voglio rendervene partecipi. prima però devo darvi la chiave di lettura. ad agosto del 2002, a distanza di dieci anni dalla mia ultima corsa a piedi, per una scommessa un po’ azzardata, mi sono rimesso le scarpette ai piedi per correre una maratona due mesi più tardi. curiosamente, la data di quella maratona coincideva con il mio compleanno. quando inizai a correrla al cartello del 6° km realizzai che, nel giorno del mio 42° compleanno, stavo correndo per 42 km (la distanza di una maratona è, appunto, 42 km e 195 mt). così ingannai il tempo ripercorrendo la mia vita anno dopo anno a ogni cartello chilometrico, cercando di ricordare cosa facessi a quel tempo. beh, ricordavo quasi tutta la mia vita! finii la maratona in meno di quattro ore, vinsi la scommessa poi, un po’ anche per lavoro, continuai a frequentare il mondo podistico. poco tempo dopo, parlando con un appassionato, gli raccontai di quella coincidenza eccezionale, almeno per me. mi disse che un maratoneta che si rispetti festeggia il suo vero compleanno, che cade all’età di 42 anni e 195 giorni, correndone una, di maratone. feci subito due conti e vidi che in quel giorno, feriale, non ci sarebbero state maratone ufficiali, così, nel parco dietro casa, che ha un percorso per il footing lungo 1.640 mt, andai, quel fatidico giorno, a correre uno dietro l’altro 26 giri, per un computo chilometrico leggermente superiore alla distanza ufficiale. subito dopo scrissi quanto di seguito. il testo è scritto un anno fa, la coniugazione dei verbi l’ho lasciata com’era. buona lettura
un compleanno molto particolare
correva l'anno 1960, non era proprio l'immediato dopoguerra ma, nella maggior parte delle famiglie italiane, il problema delle calorie era inverso rispetto a oggi. cioè, più che smaltirle il problema era reperirle e ingurgitarle, ragion per cui i miei, di estrazione modesta, presero la notizia del mio arrivo con un sentimento a metà tra la gioia dell'arrivo del secondo erede e la preoccupazione di farlo crescere senza malattie indotte da carenze alimentari. la storia ha poi scritto che quelle preoccupazioni furono presto spente dal boom economico, anzi seguite da un meccanismo alimentare contrario, ipercalorico, bulimico, per la gioia dei dietologi, dei produttori di articoli sportivi e dei prodotti dietetici, e un po' anche delle riviste ciclistiche e podistiche e di chi ci lavora :-). comunque sia, il 6 ottobre del 1960 ho visto per la prima volta la luce, e da quel poco che riuscii a comprendere nei primi mesi della mia vita, non avrei mai creduto possibile che circa 500 mesi più avanti avrei festeggiato un compleanno molto particolare godendo nel massacrarmi gli arti inferiori. a quei tempi correvo giocando con gli amichetti del cortile, pensavo a correre più forte dei più prepotenti, più forte degli altri per calciare prima il pallone, agilmente per schivare le scopate di mia madre. da ragazzo invece non ho proprio corso, se non dietro a qualche ragazza o ai sogni di adolescenti sulle belle macchine, i jeans all'ultima moda eccetera. sport poco o nulla, a parte un po' di judo, baseball, tennis, sci: quelle attività, insomma, che assomigliano più a un gioco che non a uno sport vero come il podismo o il ciclismo. da adulto, soddisfatti i bisogni primari e risolto i problemi economici più contingenti, intrappolato nel meccanismo del benessere di cui parlavo prima, ho iniziato a inserire con regolarità la corsa tra le mie attività giornaliere e dopo poco, come tanti, ho iniziato a pensare da maratoneta. tante aspettative, pochi risultati, così passai al ciclismo dove, in tanti anni, ho attinto benessere e soddisfazioni. Il resto è roba di pochi mesi fa, di una scommessa che mi ha fatto ritirare fuori le scarpette, della maratona di carpi, di nuove sfide tra cui quella decisa poche settimane fa, ossia di correre una maratona il giorno del mio compleanno di maratoneta, arrivato proprio ieri. ecco allora la cronaca di una giornata iniziata...
...alle 6.30, dopo una notte passata tranquillamente a dormire senza patire nessuna ansia particolare. Mi aspetta la mia maratona, d'accordo, ma il terreno amico della cittadella mi tranquillizza. Da quel che so correrò da solo; il periodo delle festività pasquali e il traffico hanno praticamente impedito ai miei amici non parmigiani di esserci, mentre agli amici locali non ho detto nulla, dunque quella bottiglia di reintegratori francesi sapientemente fermentati fino ai 12 gradi e mezzo che ho in frigo, per il brindisi finale, non dovrà essere divisa tra molti. la prima notizia è una sorpresa; valeria mi avverte del suo arrivo e mi farà compagnia per qualche km. a lei, che è architetto bio, spetterà il gadget per chi è arrivato da più lontano, una bottiglia di prosecco fatto con uva biologica. fino all'ora di partenza non arriva più nessuno, così partiamo proprio io e lei e, al termine del primo giro dei bastioni di 1.640 mt, si unisce a noi la mia amica runner paola "dolorosa". la sua intenzione fino al giorno prima era di correre tutti i 26 giri previsti assieme a me, ma un raffreddore dell'ultima ora le ha tolto un po' di sicurezza, dunque deciderà bastion facendo. presto si unisce anche silvano, il mio consulente enologico, che non ha voluto perdere l'occasione.
silvano è un simpatico, un uomo di mezz'età che ha iniziato a correre dieci anni fa per rimediare a un fisico devastato dalle gioie della tavola. Il classico "pentito" che ha il pregio di non ripudiare quei tempi e di dirsi ancora rattristato dalle privazioni che sono seguite a quella decisione. grande appassionato di vini, tempo fa anche proprietario di un'enoteca, ancora oggi il buon silvano si concede due bottiglie di vino al giorno, una a pasto. è anche buffo perché, lontano dal definirlo un atleta, dopo qualche km inizia a sudare a fontanella, cosicché dopo soli dieci minuti sarebbe perfetto per una pubblicità ai sali minerali. se sapessero...
appena dopo arriva anche osvaldo, amico storico e persona di enorme spessore, colui che m'iniziò alla corsa e che io, per contraccambiare, feci poi diventare ciclista a tutti gli effetti. per me è la miglior persona del mondo, se ce ne fossero altre mille così avremmo tutti, e dico tutti i sei miliardi di abitanti che affollano il pianeta, più spessore e umanità.
osvaldo è di una magrezza quasi spettrale: alto un metro e novanta, pesa 63 kg. lui è la conferma vivente delle mie tesi sull'alimentazione, il consumo energetico e tutto quello che vi gira attorno. per me non esiste un rapporto fisso, matematico, tra il cibo e la produzione di energia. ognuno ha un proprio metabolismo che in alcuni necessita di x calorie per vivere ed espletare le funzioni giornaliere mentre in altri può variare anche del doppio, della metà o anche della metà della metà. altrimenti non si spiegherebbe come in alcune parti del mondo ci siano persone che vivano con
400 calorie al giorno o come l'ultimo vincitore della stramilano abbia compiuto uno sforzo energetico limite mangiando, la sera prima, solo una fetta di pizza. osvaldo, in un giorno, non arriva a consumare 400 calorie e, avendo passato con lui centinaia di allenamenti di ogni tipo, posso dirvi che pedala tranquillamente, anche a buon ritmo, 200 km bevendo solo un po' di the zuccherato. ricordo i primi tempi, quando lo misi in bicicletta, che dovetti penare non poco per fargli portare la borraccia e un minimo di scorta alimentare, che poi rimaneva inesorabilmente nella tasca. tra l'altro osvaldo è un buon atleta, e nel suo passato ha conquistato tra gli amatori diversi titoli italiani di marcia. l'ultimo ad arrivare è stato andrea fanfoni, podista e collaboratore saltuario di una rivista di podismo. andrea, da buon parmense, è genuino e simpatico. l'allegra brigata così composta inizia a inanellare giri uno dietro l'altro e la conversazione, com'era logico che fosse, rimane sempre sul simpatico. paola, al 10 giro o giù di lì: sapete che differenza passa tra un single e un uomo sposato? il single, quando rientra a casa, guarda nel frigo e, sconsolato, prende la via del letto. lo sposato, invece, quando rientra a casa, guarda nel letto e, sconsolato, prende la via del frigo. Il tempo è stato perfetto: nuvoloso senza pioggia e temperatura attorno ai 14°, così come piacevole era l'andatura che si è sempre mantenuta sotto i 6' al km. al 5° giro ci saluta valeria, al 10° osvaldo, al 12° silvano, al 14° andrea. Il passaggio alla mezza è appena sotto le 2 ore. al 20° giro paola si arrende al raffreddore, a un dolore al piede e alla stanchezza. rimasto solo, decido di accelerare un po' e mi metto a correre a 5' al km. all'ultimo giro, stanco, mi rilasso e mi gusto la soddisfazione di aver simbolicamente onorato il mio compleanno. chiudo il 26° giro con un tempo totale di 3h 56' 5s, correndo 400 mt in più della classica distanza. bene, anche questa è andata, sono contento, anche se le gambe sono un po' a pezzi. ora mi aspetta un bel brindisi.
marco
smile21
[Modificato da marco100 01/04/2004 18.15]
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