...uno come tanti per gli studenti universitari che devono affrontare la sessione di esami più dura, quella estiva.
Sulle povere spalle (per chi ha studiato durante tutto l'anno) si accumulano la stanchezza, la paura da esame e il caldo tremendo dell'estate romana.
Sono alla mia scrivania nella mia camera in una piccola casa al centro di Roma, a pochi passi da fontana di Trevi che per me, alle prese con l'esame di diritto commerciale, è troppo troppo lontana.
Sono sola in casa, il silenzio mi pesa e mi pesa la data evidenziata sul calendario, ancor di più perchè penso alle mie amiche che sono in giro per Roma a festeggiare il buon esito del loro esame.
Accidenti alla mia cattedra...sempre le date più antipatiche e poi ora è caldo, mi va di godermi un po' di estate romana prima di tornare a casa.
Le finestre sono spalancate perchè il famoso venticello di roma allevi la calura e l'afa; affacciano su un cortile interno allontanandomi dai clamori, dal caos, dalla gente, dalla vita, mi sento una reclusa, unica compagnia questo libro di 1500 pagine.
Alzo gli occhi dal libro, ho bisogno di 5 minuti di pausa, guardo fuori dalla finestra, anche gli altri inquilini hanno aperto le finestre; un impiegato mi guarda dall'ufficio di fronte - come ogni giorno- è Marko, un ragazzo polacco molto gentile.
Prendo carta e penna per fermare i miei pensieri...penso a lui che non si chiede neppure che fine abbia fatto. Penso a me che sto buttando il mio cuore...penso a come sarebbe se lo fermassi un giorno per strada...penso che...un telefono suona, il trillo rimbomba nel piccolo cortile...suona...suona...suona...non risponde nessuno eppure in casa c'è lei, prima si è avvicinata alla finestra, ora sta suonando il pianoforte. il telefono suona e lei non risponde...
Ti prego... rispondi...è lui...vuole chiederti scusa, ha sbagliato, ha paura di perderti per sempre e ha capito che non potrebbe vivere lontano da te.
Silenzio...hai paura di sbagliare ancora perdonandolo...non farai più quest'errore...mai più.
Il silenzio suona di nuovo, sembra un urlo disperato e inascoltato di chi chiede aiuto.
Rispondi accidenti...rispondi...pensa a come staresti male se non ci fosse più nella tua vita...hai fatto tanto per conoscerlo, un amore così non si può buttare via. Rispondi, ti prego, questo trillo mi sta martellando la mente
Silenzio...
Non riesco a scrivere, il mio cuore sta battendo all'impazzata...vorrei che almeno lei fosse felice...non buttare via il tuo amore, se c'è anche solo una possibilità, se puoi stringerlo ancora a te, non rinunciare...il telefono suona ancora...
Mi risveglio dal sogno...è il mio telefono che sta suonando...corro..."Pronto?"...silenzio..."Chi è?" -Ciao, stavo pensando a te, non ti ho dimenticata neppure per un attimo, ma non avevo il coraggio di chiamarti...-
Sto sognando anche ora? "Volevo vederti...so che hai un esame la prossima settimana,ho continuato a seguire la tua vita. Mi basta un attimo per dirti che non ho voglia di stare senza di te, non ho voglia di alzarmi al mattino senza il mio sole, non ho voglia di rinunciare alla tua vitalità, non posso rinunciare alla vita...e tu sei la mia vita, piccolo fiore."
" Ci sei?"...silenzio..."Si", ma non sento più nulla, ho il cuore in gola, ho aspettato tanto che tu mi chiamassi e ora mi mancano le parole, sono tanto arrabbiata con te, ma soprattutto con me stessa...ci sono, ma le parole non escono, solo calde lacrime che mi fanno sentire quanto sia viva, quanto sia bello questo pomeriggio d'estate passato in casa a studiare...se fossi uscita, forse ci saremmmo persi per sempre.
Luglio 1990
Flora
[Modificato da flora2 01/12/2005 15.11]